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Copertura stampa del calcio in Italia 2004/

3,2

1,4

Copertura stampa del calcio in Italia

2004/2005

Sul punto vorrei soffermarmi un istante per aprire una breve parentesi sul fatto che la “pr pulsione” mediatica del calcio deriva principalmente dalla contrattazione privata dei club e non da quella federale della FIGC. Certamente l’organismo istituzionale ha il duro compito di emanare la disciplina di questo delicato argomento, ma la posizione di assoluto merito in tale contesto la assumono i club più che la nazionale.

Se si prende ad esempio in considerazione il seguente grafico, si nota quanta parte del pr dotto calcio sia legato ai club e quanto alla nazionale.

I dati si riferiscono alla copertura stampa del calcio in Italia e confermano qua

detto: notando che ben l’85,96% delle pagine dedicate al mondo del calcio sono relative ai club e la nazionale riceve solo una visibilità del 4%.

0,51% 23,05%

12,89% 5,29%

Copertura televisiva del calcio in Italia

2004/2005

Coppa Uefa Serie B Altro calcio Serie A Coppa Italia Europei Olimpiadi Champions League 8,2

Copertura stampa del calcio in Italia

2004/2005

Nazionale Serie B Serie A

Sul punto vorrei soffermarmi un istante per aprire una breve parentesi sul fatto che la “pro- dalla contrattazione privata dei club e non da quella federale della FIGC. Certamente l’organismo istituzionale ha il duro compito di emanare la disciplina di questo delicato argomento, ma la posizione di assoluto merito in

Se si prende ad esempio in considerazione il seguente grafico, si nota quanta parte del pro-

I dati si riferiscono alla copertura stampa del calcio in Italia e confermano quanto appena detto: notando che ben l’85,96% delle pagine dedicate al mondo del calcio sono relative ai

Champions League

Questo discorso può, a mio parere, fornire alcuni input preziosi a sport di minor peso come la scherma, che fanno leva quasi esclusivamente sulle imprese dei nostri campioni in ambito internazionale, per cercare risalto nello spazio mediatico.

Se si considera che lo sport nazionale per eccellenza (e non solo questo…) è retto più che dalla nazionale, dai club locali, attraverso un Campionato nazionale; allora si potrebbe prendere spunto per strutturare la stagione schermistica, in modo da coinvolgere tifoserie locali in partite in casa e in trasferta, per seguire atleti legati ai club locali e non solo alla na- zionale. Si priverebbe sicuramente lo sport di una caratteristica fondamentale di individuali- tà, ma si legherebbe più il pubblico ai colori locali ed ai campioni che li indossano.

Al di là di tali progetti un po’ avventati.., il dato che interessava evidenziare sconfina un po’ in una materia differente legata a fattori sociologici, ma pur sempre utili al fine dell’analisi. L’entusiasmo attorno ad uno sport è sicuramente legato al successo della disciplina stessa, ma anche a fattori sociali molto forti. Il calcio per esempio è lo sport della grande massa perché facile da comprendere e divertente, ma nel quale più di ogni altra pratica sportiva che si disputa nella nostra nazione, viene dato rilievo ed esaltazione alla differenza locale. Il fatto di contrapporsi a squadre che nascono con identità, e cultura assolutamente differen- te, entusiasma il pubblico e rende più ricca la sfida. Il calcio, sì, unisce, ma dopo aver prima diviso.

Le differenze tra uno sport di successo di massa e uno di nicchia, risiede proprio nell’intensità con cui tali sensazioni vengano suscitate dallo stesso.

A volte l’errore di alcuni sport di piccola dimensione è quello di individuare come termine di paragone la situazione di una realtà completamente diversa, non tanto in termini di diver- timento sportivo, che magari può essere equivalente, ma di simbolismo sociale sottostante, che crea dinamiche difficilmente imitabili. Tali valori nella valutazione dei piani d’azione per il successo di uno sport devono assolutamente essere considerati, come avviene per una strategia aziendale o di marketing. Si devono pertanto fare le dovute analisi del caso, e veri- ficare se sussistono i presupposti per riproporlo anche nel contesto di riferimento.

Tornano a discutere dei risvolti più economici della discussione e chiudendo la parentesi, rimane da analizzare ancora un punto cui vorrei dare risalto: la visibilità assegnata dai me- dia, in particolare dalla tv, agli sponsor.

Con l’aumento degli introiti dedicati al calcio, soprattutto verificatasi attorno agli anni ot- tanta, sono comparse via via una serie di aziende interessate a stabilire rapporti di sponso- rizzazione e partnership, associando il loro nome a quello delle squadre.

TIPI DI SPORT 1982 1985 1988

Calcio, calcetto 1845 2653 3092

Atletica leggera, podismo 697 565 592

Footing, jogging 380 645 339

Ciclismo 254 L 705

Ginnastica, attrezzistica, danza 789 2348 2409 Pallacanestro, pallavolo, pallamano 788 1171 1157 Nuoto, pallanuoto, tuffi 1053 1596 1641

Tennis 1049 1398 1614

Sport invernali, alpinismo 899 1550 1232

Caccia 566 879 581

Pesca 322 614 450

Arti marziali e sport di combattimento L L 317

Altri sport 821 1333 1071

La tabella parla di un vero e proprio boom avvenuto in questo decennio, forse causato dall’onda di entusiasmo nazionale provocato dalla vittoria dei Campionati del mondo nell’82.

Il risultato prodotto a distanza di vent’anni è sotto gli occhi di tutti:

mentre in passato la visibilità richiesta dallo sponsor si limitava all’esposizione del marchio sulle divise, oggi, anche in virtù degli ingenti investimenti apportati, l’aspettativa è ben su- periore. I marchi aziendali, infatti, compaiono a bordo campo sugli espositori elettronici che li proiettano continuamente durante le partite; in occasione delle interviste e conferenze stampa dei giocatori o degli allenatori sono sempre visibili sullo sfondo mediante pannelli scorrevoli collocati dietro l’intervistato; per non parlare dei casi (più frequenti all’estero che in Italia) in cui l’intero stadio prende il nome dello sponsor di riferimento.

Conseguenza del fatto appena descritto è che, per un gioco forza, aumenti anche lo spazio assegnato al marchio sponsor, durante le riprese televisive.

I dati reperiti sono sempre relativa alla stagione 2004/2005. E’ stato

riodo analizzato, circa il 6% della programmazione dedicata al calcio, fosse assegnata al marchio sponsor, facendo registrare un incremento del 26,4% dal 2003/04.

Il grafico espone la ripartizione della percentuale dedicata al

ri operatori televisivi. La quota più rilevante deriva dalla tv a pagamento (pay tv, pay per view), che congiuntamente raggiungono il 64,6%; la televisione terrestre occupa il 33,9% dello spazio totale assegnato alla ripresa d

Il fenomeno rappresenta una tendenza in atto che, per effetto del maggior peso mediatico delle emittenti televisive, sarà destinato ad aumentare anch’esso di pari passo con

quest’ultime. Lo scenario che si potrà presentare in un immedia

una delicata contrattazione tra sponsor e club calcistico, per la rispettiva visibilità.

Quello tra sponsor e club, soprattutto nel calcio è un rapporto delicatissimo, in cui i recipr ci interessi sono, oltre che di portata mo

ciso.

Se prendiamo in considerazione cosa significhi diventare sponsor di una squadra in termini di ritorno comunicativo, prendiamo in considerazione la seguente tabella. Essa esamina, per la stagione 2003/2004, il ritorno mediatico derivante dalla sponsorizzazione delle squadre Serie A, relativo al media “stampa”.

1,50%

42,30%