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Alcuni esempi di porti attrezzati con banchine elettrificate nell’America settentrionale

4. LE EMISSIONI DA TRASPORTO MARITTIMO

4.4 Il cold ironing

4.4.1 Alcuni esempi di porti attrezzati con banchine elettrificate nell’America settentrionale

alcune navi della compagnia Princess Cruises. Il 24/7/2001, la nave Dawn Princess della flotta Princess Cruises ha spento i propri motori per allacciarsi alla rete elettrica del porto per circa 10 ore[43]. Nel 2002, cinque navi della flotta Princess Cruises hanno usufruito della fornitura di energia elettrica direttamente dalle banchine del porto. Dal 2001 a oggi Princess Cruises ha investito più di 7 milioni di dollari in attrezzature per permettere la connessione di 14 delle proprie navi alla rete elettrica delle banchine.

L’esempio del porto di Juneau è stato seguito nel tempo da un crescente numero di porti, in particolar modo dai porti che affacciano sulla costa ovest del continente nord americano. Lo stato della California è sede di alcuni fra i più grandi porti degli Stati Uniti e di altri porti minori, in particolare la baia di San Pedro comprende i porti di Los Angeles e Long Beach dove si concentrano grandi volumi di traffico di contenitori. Inevitabilmente, ciò ha ripercussioni importanti sulle emissioni di inquinanti in atmosfera. I dati degli ultimi inventari delle emissioni per i porti della baia di San Pedro riportano che nel 2000 circa 33 tonnellate di ossidi di azoto venivano emesse dalle navi oceaniche quotidianamente. Di queste, 12,7 tonnellate erano riconducibili alla fase di ormeggio delle navi in porto. Una situazione simile veniva riscontrata anche per il PM. Valutato ciò, la città di Los Angeles ha adottato la politica del no net increase (NNI) per mantenere il livello di emissioni ai livelli registrati nel 2001. Nell’ambito di tale programma, sono state identificate misure di controllo che potevano ridurre e controllare le emissioni in diverse aree del porto fino al 2025. Una delle misure riguardava l’espansione del programma di elettrificazione delle banchine portuali noto come alternative maritime power (AMP) e sviluppato per ridurre le emissioni delle navi ormeggiate in porto. Il 21/6/2004 l’Autorità Portuale di Los Angeles e China Shipping Container Line hanno annunciato l’apertura del molo n. 100 presso il West Basin Container Terminal alle navi predisposte all’uso del sistema AMP.

Circa due mesi dopo, il 9/8/2004, il porto ha accolto una nave porta-contenitori post panamax da 8.600 TEU che, ormeggiandosi al molo, ha spento i propri motori per tutto il periodo della sua sosta nel terminal, durato cinque giorni allacciandosi alla rete elettrica portuale. Successivamente altre banchine sono state alimentate col sistema AMP[44] ed al 1/1/2014 il porto di Los Angeles disponeva di 25 banchine dotate di sistemi AMP, più di ogni altro porto al mondo. Nei programmi del porto si conta di arrivare a breve a 28 banchine totalmente elettrificate[45]. La sperimentazione è proseguita con successo anche per le navi crociera; il 24/2/2011 il porto di Los Angeles si è attrezzato per fornire energia da terra a 3 diverse compagnie di crociera: Disney Cruise Line, Princess Cruises e Norwegian Cruise Line hanno usufruito del sistema AMP nel World Cruise Center dove anche due navi crociera possono essere alimentate simultaneamente. Il sistema AMP è capace di fornire fino a 40 MW su due diverse postazioni da 20 MW ciascuna (20 MW a 6,6 kV e 20 MW a 11 kV).

Sempre in California, la porta-contenitori Long Beach Bridge, approdata l’11/11/2008 nel porto di Long Beach, è stata la prima nave giunta nello scalo californiano a spegnere i propri motori ausiliari diesel ed a collegarsi alla rete elettrica terrestre per alimentare gli impianti di bordo durante l’ormeggio[46]. Il nuovo sistema di allacciamento elettrico per le navi è stato realizzato alla banchina 232 del molo G, grazie a un progetto del valore di otto milioni di dollari nell’ambito delle iniziative per il contenimento dell’inquinamento atmosferico causato dalle navi in porto. Il sistema di alimentazione da terra del molo G ha una capacità di circa 6 MW capace di servire circa 50 scali all’anno. Successivamente, il porto ha equipaggiato il molo T, gestito dalla British Petroleum, con il sistema cold ironing dove una cabina riduce il voltaggio da 12 kV a 6,6 kV, fornendo fino a 6 MW di potenza a navi cisterna di classe Alaska per il trasporto di petrolio.

Il progetto di elettrificazione delle banchine del porto di San Francisco risale al 2005 e nel mese di ottobre 2010 è stato inaugurato il sistema shore power al molo 27 dove attraccano le navi crociera

90 dalla compagnia Princess Cruises[47]. Le autorità del porto stimano che la riduzione in emissioni per circa 10 ore di ormeggio è di circa 63,5 kg di PM, 1,3 tonnellate di NOX, 0,87 tonnellate di SOX, 19,7 tonnellate di CO2. Il sistema di elettrificazione è stato concepito per navi che usano fra 6 e 12 MW di potenza ma anche per eventuali navi più grandi capaci di consumare fino a 20 MW.

Nel 2010 il porto di San Diego ha investito circa 7,1 milioni di dollari per equipaggiare col sistema shore power il terminal crocieristico Cruise Ship Terminal (CST) e successivamente, a febbraio 2014, anche il Tenth Avenue Marine Terminal dove scalano le navi porta-contenitori refrigerati[48]. Nei primi quattro mesi dall’installazione al terminal CST, la nave crociera Holland America’s Oosterdam ha fatto scalo 22 volte connettendosi ogni volta all’impianto shore power. Dati diffusi dall’Autorità Portuale stimano una riduzione di 448 tonnellate di gas serra e di 22 tonnellate di altri gas inquinanti.

Dati più recenti stimano che, nel 2012, 17 navi crociera hanno fatto scalo al terminale CST portando una riduzione delle emissioni alla banchina di gas serra pari a circa l’11%.

Durante il 2013, il porto di Oakland[49] ha investito circa 70 milioni di dollari per l’installazione di infrastrutture destinate al cold ironing o shore power in 11 banchine. Già a fine 2012, i primi test sulla nave porta-contenitori Dallas Express della compagnia tedesca Hapag-Lloyd hanno permesso ad una delle sue navi di allacciarsi ad un sistema di alimentazione elettrica da terra di 6.600 volt. A poppa della nave è stato collocato un contenitore che racchiude i componenti elettrici necessari per la connessione.

Il regolamento emanato dal California Air Resources Board adottato a dicembre 2007 per ridurre le emissioni dai motori diesel delle navi quando sono ormeggiate nei porti californiani, prevede che i motori diesel siano spenti per una percentuale stabilita del numero di scali per anno. In particolare, entro il 1/1/2014 le navi predisposte per il cold ironing devono spegnere i loro motori per la metà del numero di scali in un anno; tale percentuale è destinata a salire al 70% entro il 2017 e all’80% entro il 2020 (tabella 4.5)

Tabella 4.5 - Utilizzo progressivo del cold ironing predisposto dal California Air Resources Board

Fonte: California Air Resources Board (2007)

Altri esempi di cold ironing nei porti della costa ovest del continente nordamericano riguardano i porti di Seattle[50],[51] e Tacoma[52] nello stato di Washington ed i porti di Vancouver[53] e Prince Rupert[54] in Canada.

Nel 2009 il porto di Vancouver è divenuto il primo porto canadese ed il terzo nel mondo ad elettrificare le banchine destinate all’ormeggio di navi crociera. Il finanziamento del progetto ha richiesto circa 9 milioni di dollari da parte del governo canadese, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti della British Columbia, delle compagnie Holland America Line e Princess Cruises e del porto di Vancouver. Durante la stagione crocieristica 2013, circa 82 navi si sono connesse alla rete elettrica terrestre riducendo le emissioni di gas serra di oltre 3.000 tonnellate. Si è calcolato che durante il tempo di ormeggio alle banchine elettrificate vengono risparmiate emissioni di gas serra prodotte da 80 macchine. Il progetto di alimentazione elettrica delle navi da terra fa parte di un programma più ampio, Air Action Program, che include anche progetti di riduzione delle emissioni da TIR, treni e dai sistemi di movimentazione delle merci e che prevede in futuro l’estensione della fornitura elettrica da banchina anche alle navi commerciali.

Altri porti hanno valutato la fattibilità di progetti di elettrificazione delle banchine, quali i porti di Houston[55], Charleston[56], Brooklyn[57] negli Stati Uniti e Halifax[58] in Canada. I porti del continente nordamericano che dispongono di banchine elettrificate o che hanno valutato progetti di elettrificazione delle banchine sono riportati nella figura 4.10.

Data Opzioni per il cold ironing

1/1/2010 Le navi predisposte al cold roning devono utilizzare l’alimentazione da banchina se presente nel porto 1/1/2014 Le navi predisposte al cold ironing devono spegnere i loro motori per il 50% degli scali annui 1/1/2015 Le navi predisposte al cold ironing devono spegnere i loro motori per il 70% degli scali annui 1/1/2017 Le navi predisposte al cold ironing devono spegnere i loro motori per l’80% degli scali annui

Figura 4.10 - Porti nordamericani in cui sono o saranno disponibili banchine elettrificate; fonte: elaborazioni ISPRA

4.4.2 La normativa europea

Nel novembre 2002 la Commissione ha adottato la comunicazione (COM(2002)595) al Parlamento europeo e al Consiglio dal titolo “Strategia dell’Unione europea per ridurre le emissioni atmosferiche delle navi marittime”[59], nella quale invitava le Autorità Portuali a imporre, incentivare o favorire l’impiego di elettricità erogata dalle reti elettriche terrestri per le navi ormeggiate nei porti. Il Parlamento europeo, nella risoluzione sulla strategia del 4/12/2003[60], ha sottolineato che l’impiego di elettricità da terra nei porti potrebbe essere agevolato dalla presentazione di una relazione nella quale siano illustrati esempi positivi di misure in tal senso, con i relativi costi e benefici. Il Consiglio, nelle sue conclusioni del 22/12/2003[61] sulla strategia, ha riconosciuto che non tutti i problemi ambientali sono adeguatamente affrontati a livello internazionale e che, in particolare, il contributo delle navi marittime al problema della concentrazione del particolato, dell’ozono e dei suoi precursori nell’aria ambiente deve essere ulteriormente studiato ed invita, pertanto, la Commissione ad includere dette questioni nel quadro del programma Aria pulita per l’Europa (CAFE), assicurando che tutte le fonti di emissione siano prese in considerazione attraverso un modello di valutazione integrato che tenga conto dei costi e dei benefici delle possibili misure di riduzione.

La Commissione, nell’ambito del programma CAFE[62], ha riesaminato il contributo dei trasporti marittimi alla concentrazione di inquinanti nell’aria ambiente, che è risultato significativo, soprattutto nelle zone portuali. In alcune di esse, infatti, le emissioni delle navi compromettono il raggiungimento degli standard di qualità dell’aria previsti. Il programma CAFE ha messo in evidenza che la riduzione delle emissioni delle navi è un intervento sempre più efficace sotto il profilo economico rispetto ad altre misure in altri settori. Gran parte delle emissioni di sostanze inquinanti prodotte dalle navi ormeggiate può essere ridotta adottando misure che intervengano sui motori e sui post-trattamenti o ancora erogando l’elettricità da terra.

Nel 2006, la Commissione europea, con la raccomandazione dell’8 maggio, ha promosso l’utilizzo di elettricità erogata da reti elettriche terrestri per le navi ormeggiate nei porti comunitari. In particolare, la Commissione ha raccomandato agli stati membri di prendere in esame la possibilità di installare sistemi di erogazione dell’elettricità dalle reti terrestri per le navi ormeggiate nei porti, in particolare in quelli in cui vengono superati i valori limite per la qualità dell’aria oppure nei casi in cui siano stati manifestati timori da parte del pubblico riguardo ad elevati livelli di inquinamento acustico, in particolare negli ormeggi situati nelle vicinanze di zone residenziali. Gli stati membri dovrebbero:

tener conto delle informazioni contenute in allegato alla raccomandazione sull’efficacia economica e sulla praticabilità di ricorrere all’utilizzo dell’elettricità erogata dalle reti terrestri al fine di ridurre le emissioni per vari tipi di navi, rotte e porti. I benefici ambientali e l’efficacia in termini di costi dovrebbero comunque essere valutati caso per caso;

92 collaborare in seno all’IMO per incoraggiare la formulazione di norme internazionali armonizzate

per gli allacciamenti alle reti elettriche terrestri, alla luce delle attività già in atto;

valutare la possibilità di offrire incentivi economici agli operatori affinché utilizzino l’elettricità erogata da terra per le navi;

sensibilizzare le autorità locali competenti delle zone portuali, le Autorità Marittime, le Autorità Portuali, le società di classificazione e le associazioni industriali in merito all’erogazione di elettricità dalle reti terrestri;

incoraggiare le Autorità Portuali e l’industria a scambiarsi buone pratiche per l’erogazione di elettricità dalle reti terrestri e per l’armonizzazione delle procedure applicabili a questo servizio;

riferire alla Commissione le azioni che intendono intraprendere per ridurre le emissioni prodotte dalle navi nei porti, in particolare laddove vengano superati i valori limite per la qualità dell’aria.

Infine, nell’allegato della raccomandazione sono riportate informazioni sui requisiti tecnici, costi e benefici dell’elettricità erogata tramite allacciamento alla rete terrestre rimandando, per informazioni più dettagliate, al rapporto preparato per conto della Commissione[63].