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La stima ISPRA delle emissioni da trasporto marittimo

4. LE EMISSIONI DA TRASPORTO MARITTIMO

4.5 La stima ISPRA delle emissioni da trasporto marittimo

La stima delle emissioni in atmosfera dovute al trasporto marittimo nazionale ed internazionale viene realizzata annualmente dall’ISPRA nell’ambito della predisposizione dell’inventario nazionale delle emissioni delle sostanze transfrontaliere - in accordo a quanto previsto nell’ambito della Convenzione sull’Inquinamento Transfrontaliero a Lungo Raggio (CRLTAP/UNECE) e dei relativi protocolli di riduzione delle emissioni di tali sostanze - nonché dell’inventario nazionale delle emissioni in atmosfera dei gas serra, in conformità alla Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC).

Le emissioni da trasporto marittimo vengono stimate sulla base dei consumi del combustibile utilizzato per alimentare i motori navali, facendo uso di appropriati fattori di emissione. In particolare, per quanto riguarda le attività portuali e la navigazione di cabotaggio, il dato sul consumo è a sua volta derivato dai dati relativi al numero di navi che hanno fatto scalo nei porti italiani e dai risultati ottenuti mediante l’applicazione di un modello di stima specifico che restituisce i consumi per tipologia di nave in funzione di alcuni dati di input, come i tempi di manovra e di stazionamento, la stazza lorda ed il tipo di propulsione. La metodologia di stima dell’inventario nazionale delle emissioni viene pubblicata dall’ISPRA, su base annuale, nell’Informative Inventory Report[94] e nel National Inventory Report[95].

Nel prosieguo, si prendono in esame, per i dieci anni che vanno dal 2005 al 2014, le emissioni in atmosfera dovute al traffico marittimo congiuntamente a quelle provenienti dalle altre categorie di trasporto (trasporto stradale, trasporto ferroviario e trasporto aereo). Nei grafici, il dato emissivo attribuibile agli impianti pubblici di produzione di energia elettrica e calore viene riportato sotto la voce Energia, mentre la voce Altro comprende le emissioni provenienti, oltre che dall’industria, anche dal trattamento dei rifiuti, dall’agricoltura, dal riscaldamento residenziale, assieme ai restanti contributi residuali. I valori riportati comprendono anche le emissioni provenienti dal trasporto marittimo ed aereo internazionali, contributi che non vengono presi in considerazione nei totali nazionali comunicati nell’ambito delle convenzioni internazionali.Gli inquinanti considerati sono gli ossidi di zolfo, il particolato con diametro aerodinamico inferiore a 10 micron ed i suoi precursori, ossia, gli ossidi di azoto ed i composti organici volatili non metanici. Il quadro viene completato dal dato emissivo relativo al monossido di carbonio ed all’anidride carbonica.

4.5.1 Emissioni di ossidi zolfo

Come riportato nella figura 4.13, tra il 2005 ed il 2014 le emissioni totali di SOX sono passate da circa 534.000 tonnellate a poco più di 210.000 tonnellate, con una riduzione del 60%.

Nel corso dello stesso periodo, a fronte di una marcata riduzione delle emissioni del settore Energia dell’83% (da circa 112.000 a quasi 19.000 tonnellate) e del settore Altro del 64% (da circa 242.000 a circa 88.000 tonnellate), le emissioni del settore dei trasporti sono diminuite in maniera più contenuta, passando da circa 180.000 a quasi 105.000 tonnellate, con una riduzione del 42%.

In particolare, dal 2005 al 2014 le emissioni del trasporto ferroviario si sono quasi azzerate riducendosi del 96%, le emissioni dovute al trasporto stradale sono diminuite dell’83%, le emissioni del trasporto marittimo, suddiviso in traffico nazionale ed internazionale, si sono ridotte del 42%

mentre le emissioni provenienti dal trasporto aereo sono in leggero aumento (+3%).

Nell’ambito del trasporto, risultano poco significative le emissioni provenienti dal trasporto, ferroviario, stradale ed aereo mentre il contributo più consistente è dovuto al trasporto marittimo responsabile, in tutti gli anni presi in considerazione, per più del 97% delle emissioni totali da trasporto.

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Figura 4.13 - Andamento delle emissioni di SOX (in tonnellate) nel periodo 2005-2014; fonte: elaborazioni ISPRA (2016)

Nella figura 4.14 si nota come l’incidenza relativa del trasporto marittimo sul totale emissivo di ossidi di zolfo è andata crescendo nel tempo, aumentando la propria quota percentuale tra il 2004 ed il 2014 dal 33% al 48%.

Figura 4.14 - Andamento delle emissioni di SOX (in percentuale) nel periodo 2005-2014; fonte: elaborazioni ISPRA (2016)

Il contributo emissivo delle emissioni dovute al trasporto marittimo nazionale tra il 2005 ed il 2014 ha evidenziato un trend costantemente decrescente, passando da quasi 50.000 ad oltre 22.000 tonnellate, con una riduzione del 55%. Le emissioni dovute al trasporto marittimo internazionale, in controtendenza con tutte le altre sorgenti emissive del settore dei trasporti, hanno inizialmente evidenziato un andamento crescente, passando da circa 124.000 tonnellate nel 2005 ad oltre 155.000 tonnellate nel 2008 (+25%). A partire dal 2009, anche questo settore ha cominciato a ridurre progressivamente le emissioni in atmosfera di ossidi di zolfo. Nel 2014 il trasporto marittimo internazionale è stato responsabile di quasi 79.000 tonnellate di emissioni, segnando una riduzione del 37% rispetto al dato del 2005 e del 49% rispetto al valore massimo registrato nel 2008. Questa inversione di tendenza osservata nel settore del trasporto marittimo internazionale è dovuta,

0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000

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Trasporto marittimo nazionale Trasporto marittimo internazionale Trasporto stradale

Trasporto ferroviario Trasporto aereo Energia Altro

presumibilmente, a due fattori: il primo è legato alla contrazione dei traffici marittimi a causa della crisi economica mondiale che ha condizionato anche il settore dello shipping, il secondo è legato alle nuove normative che hanno imposto limiti più bassi al tenore di zolfo nei combustibili per uso marittimo.

4.5.2 Emissioni di PM10

Come evidenziato nella figura 4.15, le emissioni totali di PM10 primario, dopo un trend inizialmente crescente in cui sono passate da oltre 212.000 nel 2005 a quasi 262.000 tonnellate del 2008 (+23%), hanno evidenziato un andamento decrescente, se si fa eccezione per l’incremento osservato nel 2012, sino al 2014 in cui sono state emesse quasi 183.000 tonnellate, con una riduzione del 12% rispetto al dato del 2005 e del 28% rispetto al valore massimo del 2008.

Figura 4.15 - Andamento delle emissioni di PM10 (in tonnellate) nel periodo 2005-2014; fonte: elaborazioni ISPRA (2016)

Nel periodo preso in considerazione, le emissioni provenienti dal settore dei trasporti sono andate diminuendo, passando da quasi 65.000 tonnellate nel 2005 a quasi 39.000 tonnellate nel 2014, con una riduzione del 40%. Nello stesso periodo, le emissioni dovute al settore Energia sono diminuite in modo consistente, passando da circa 3.500 a poco più di 800 tonnellate con una riduzione del 76%.

Nell’ambito del settore dei trasporti, il trasporto stradale costituisce la principale fonte emissiva di PM10 essendo responsabile, in tutti gli anni presi in considerazione, per più del 57% del totale delle emissioni da trasporto.

Le emissioni di PM10 dovute al traffico marittimo tra il 2005 ed il 2014 hanno evidenziato un trend decrescente passando da quasi 23.000 a circa 15.000 tonnellate, con una riduzione del 33%. Anche in termini di incidenza relativa sul totale emissivo, la quota percentuale del trasporto marittimo si è andata riducendo nel corso degli anni passando dall’11% del 2005 all’8% del 2014, come evidenziato dalla figura 4.16.

Le emissioni dovute al trasporto marittimo nazionale, nel complesso, tra il 2005 ed il 2014 sono diminuite del 26% passando da oltre 7.000 a circa 5.200 tonnellate.

Per quanto riguarda le emissioni provenienti dal trasporto marittimo internazionale, analogamente a quanto osservato per gli ossidi di zolfo, si è registrata una fase iniziale in cui le emissioni sono andate crescendo. Tale fase si è conclusa nel 2008 con oltre 19.300 tonnellate corrispondenti ad un incremento del 25% rispetto alle circa 15.500 tonnellate del 2005. Successivamente, le emissioni di PM10 da trasporto marittimo internazionale si sono progressivamente ridotte: il dato del 2014 è di circa 9.800 tonnellate, con un riduzione del 37% rispetto al 2005 e del 49% rispetto al picco del 2008.

La riduzione delle emissioni di PM10 primario da trasporto marittimo internazionale può essere spiegata principalmente dalla contrazione subita dai volumi di traffico e causata dalla sfavorevole congiuntura economica.

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Trasporto marittimo nazionale

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Figura 4.16 - Andamento delle emissioni di PM10 (in percentuale) nel periodo 2005-2014; fonte: elaborazioni ISPRA (2016)

4.5.3 Emissioni di ossidi di azoto

Le emissioni di ossidi di azoto dal 2005 al 2014 sono diminuite di circa il 36%, passando da oltre 1,4 milioni a poco più 906.000 tonnellate, come evidenziato dalla figura 4.17.

Per quanto riguarda le emissioni di NOX dovute al settore dei trasporti, il contributo più consistente è quello dovuto al trasporto stradale che in tutti gli anni presi in considerazione costituisce almeno il 64% delle emissioni da trasporto. Le emissioni di ossidi di azoto provenienti da tale settore, hanno comunque manifestato un andamento decrescente: se nel 2005 le emissioni dovute al trasporto stradale erano circa 621.000 tonnellate, nel 2014 sono scese a quasi 394.000, con un decremento del 37%.

La riduzione delle emissioni coinvolge anche gli altri settori: -56% per il settore Energia (passato da circa 84.000 a quasi 37.000 tonnellate) e -36% per il settore Altro (passato da quasi 436.000 tonnellate a circa 278.000 tonnellate).

Confrontando le emissioni di ossidi di azoto dovute al trasporto marittimo nel 2005 e nel 2014 si registra un calo del 35%: infatti, se nel 2005 tali emissioni ammontavano a circa 227.000 tonnellate il dato del 2014 è di circa 159.000 tonnellate.

Figura 4.17 - Andamento delle emissioni di NOX (in tonnellate) nel periodo 2005-2014; fonte: elaborazioni

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Trasporto marittimo nazionale

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Trasporto marittimo nazionale

Tale settore, nei dieci anni presi in considerazione, è responsabile di una quota percentuale sul totale emissivo di NOX che varia tra il 16 ed il 20%, come riportato nella figura 4.18

Le emissioni di ossidi di azoto dovute al trasporto marittimo nazionale hanno mostrato un andamento decrescente tra il 2005 ed il 2014, passando da circa 94.000 a circa 73.000 tonnellate, facendo registrare un calo del 22%.

Un calo leggermente più pronunciato si osserva nel settore del trasporto marittimo internazionale: se nel 2005, infatti, le emissioni dovute a tale settore erano state circa 133.000 tonnellate, nel 2014, le emissioni sono state di quasi 86.000 tonnellate, con un riduzione del 35%. Tuttavia, se si osserva la serie storica dei valori, si evince che tra il 2005 ed il 2008 le emissioni di ossidi di azoto attribuite al trasporto marittimo internazionale hanno evidenziato inizialmente un trend crescente, conclusosi con oltre 162.000 tonnellate corrispondenti ad un aumento del 22% rispetto al dato del 2005. Negli anni successivi, il contributo emissivo di tale settore è andato man mano a decrescere sino al 2014, anno in cui si è registrato una riduzione del 47% rispetto al valore massimo fatto registrare nel 2008.

Tale andamento va letto, oltre che in funzione della contrazione dei traffici conseguenti alla crisi economica mondiale in atto a partire dal 2008, anche alla luce della normativa sempre più stringente in tema di emissioni di NOX da trasporto marittimo.

Figura 4.18 - Andamento delle emissioni di NOX (in percentuale) nel periodo 2005-2014; fonte: elaborazioni ISPRA (2016)

4.5.4 Emissioni di composti organici volatili non metanici

Negli anni tra il 2005 ed il 2014 si osserva un trend decrescente per quanto riguarda le emissioni di composti organici volatili non metanici, che passano da quasi 1,3 milioni a circa 855.000 tonnellate, con una riduzione del 34% (figura 4.19).

Le emissioni di COVNM sono principalmente dovute all’uso dei solventi, riportate sotto la voce Altro.

Le attività principali che rientrano in questo settore sono, innanzitutto, quelle che interessano l’uso domestico dei solventi, ma anche la verniciatura del legno, l’edilizia, le applicazioni in ambito industriale ed il riscaldamento domestico, in particolare se il combustibile è biomassa legnosa. Tali sorgenti, tra il 2005 ed il 2014, sono responsabili di una quantità di emissioni che, anche se in modo contenuto, è andata diminuendo. Infatti, se nel 2005 la voce Altro era responsabile di circa 798.000 tonnellate, nel 2014 si passa al valore di circa 652.000 tonnellate, con una diminuzione del 18%.

Dopo l’uso dei solventi, la seconda fonte di emissione di COVNM è il settore dei trasporti, sebbene tra il 2005 ed il 2014 tale settore sia stato caratterizzato da emissioni decrescenti, passando da oltre 486.000 a circa 200.000 tonnellate, con un diminuzione del 59%.

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Trasporto marittimo nazionale Trasporto marittimo internazionale Trasporto stradale

Trasporto ferroviario Trasporto aereo Energia Altro

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Figura 4.19 - Andamento delle emissioni di COVNM (in tonnellate) nel periodo 2005-2014; fonte: elaborazioni ISPRA (2016)

Nell’ambito dei trasporti, la voce più consistente è quella del trasporto stradale, responsabile in tutti gli anni di almeno il 74% delle emissioni totali da trasporto. Il contributo emissivo di tale settore è andato negli anni diminuendo, infatti se nel 2005 le emissioni di COVNM da trasporto stradale sono state pari a circa 388.000 tonnellate, nel 2014 tale valore è sceso a circa 160.000 tonnellate, con un decremento del 59%.

Le emissioni di COVNM provenienti dal settore del trasporto marittimo, nei dieci anni presi in considerazione sono caratterizzate da un andamento decrescente, passando da oltre 94.000 tonnellate nel 2005 a poco più di 36.000 tonnellate nel 2014, con un diminuzione del 61%. Anche dal punto di vista del peso relativo sul totale emissivo, le emissioni di COVNM dovute al settore marittimo sono caratterizzate da quote percentuali man mano decrescenti: se nel 2005 il trasporto marittimo era responsabile del 7% del totale delle emissioni, nel 2014 tale percentuale è scesa al 4% (figura 4.20)

Figura 4.20 - Andamento delle emissioni di COVNM (in percentuale) nel periodo 2005-2014; fonte:

elaborazioni ISPRA (2016)

È la stima delle emissioni dovute al trasporto marittimo nazionale a caratterizzare quasi totalmente le emissioni dovute al traffico marittimo nel suo complesso, determinandone in tutti gli anni oltre l’88%

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Trasporto marittimo nazionale Trasporto marittimo internazionale Trasporto stradale

Trasporto ferroviario Trasporto aereo Energia Altro

del totale. Nel 2014 le emissioni dovute a trasporto marittimo nazionale sono state circa 33.000 tonnellate, con una riduzione del 63% rispetto al dato corrispondente del 2005 pari a circa 89.000 tonnellate.

4.5.5 Emissioni di monossido di carbonio

Negli anni tra il 2005 ed il 2008 si osserva un trend grossomodo costante per quanto riguarda le emissioni di monossido di carbonio, che si mantengono tra i 3,4 e i 3,6 milioni di tonnellate. A partire dal 2009, si registra un andamento nel complesso decrescente, fatta eccezione per l’aumento osservato nel 2012, che si conclude nel 2014 con quasi 2,4 milioni di tonnellate corrispondenti ad una riduzione del 34% rispetto al dato del 2005 e del 35% rispetto al valore massimo di 3,6 milioni di tonnellate del 2008 (figura 4.21).

Figura 4.21 - Andamento delle emissioni di CO (in tonnellate) nel periodo 2005-2014; fonte: elaborazioni ISPRA (2016)

Le emissioni dovute al settore del trasporto, tra il 2005 ed il 2014, sono diminuite del 65%, passando da circa 1,9 milioni a circa 671.000 tonnellate. Nell’ambito di tale settore, in tutti gli anni presi in considerazione le emissioni di CO dovute al trasporto stradale sono la voce più consistente, responsabili di almeno l’82% delle emissioni totali da trasporto, nonostante in termini assoluti l’apporto emissivo sia andato diminuendo. Infatti, se nel 2005 le emissioni da trasporto stradale sono state pari a quasi 1,7 milioni di tonnellate, nel 2014 si è registrato un calo del 68% con quasi 547.000 tonnellate.

Le emissioni di CO dovute al settore del trasporto marittimo nei dieci anni presi in considerazione hanno fatto registrare un calo del 46%, passando da circa 214.000 tonnellate nel 2005 a oltre 115.000 tonnellate nel 2014. Tale settore, nel periodo oggetto di studio ha mantenuto grossomodo costante la sua incidenza relativa sul totale, essendo responsabile di una quota di circa il 5-7% sul totale emissivo (figura 4.22).

Il contributo emissivo del trasporto marittimo nazionale tra il 2005 ed il 2014 si è ridotto del 47%

passando da quasi 198.000 a circa 105.000 tonnellate.

0 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 2.500.000 3.000.000 3.500.000 4.000.000

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Figura 4.22 - Andamento delle emissioni di CO (in percentuale) nel periodo 2005-2014; fonte: elaborazioni ISPRA (2016)

Le emissioni dovute al trasporto marittimo internazionale, dopo essere cresciute del 22% tra il 2005 ed il 2008, passando da quasi 16.000 a quasi 20.000 tonnellate, hanno cominciato a diminuire progressivamente. Nel 2014, le emissioni di CO dovute al trasporto marittimo internazionale sono state di oltre 10.000 tonnellate, con un calo del 35% rispetto al dato 2005 e del 47% rispetto al valore massimo fatto registrare nel 2008.

4.5.6 Emissioni di anidride carbonica

Le emissioni di anidride carbonica tra il 2005 ed il 2014 hanno evidenziato un andamento decrescente, passando da oltre 507 a quasi 357 milioni di tonnellate (-30%), come evidenziato nella figura 4.23.

Tale andamento è dipeso, innanzitutto, da una consistente riduzione delle emissioni di CO2 provenienti dall’industria e di quelle connesse all’impiego di biomassa, riportate sotto la voce Altro che tra il 2005 ed il 2014 sono diminuite di oltre 76 milioni di tonnellate, passando da circa 244 a poco più di 168 milioni di tonnellate (-31%). Significativa è stata anche la diminuzione delle emissioni di CO2 dovute alla produzione di energia elettrica e di calore, riportate nel settore Energia che, con un calo del 41%, è passato da circa 120.000 tonnellate nel 2005 a circa 71.000 tonnellate nel 2014.

Anche il settore dei trasporti ha contribuito alla riduzione delle emissioni di CO2, riducendo tra il 2005 ed il 2014 il suo apporto emissivo del 18% e passando da circa 142 milioni ad oltre 117 milioni di tonnellate. Tale settore trova nel trasporto stradale la sua componente più significativa dato che da esso provengono, in tutti gli anni presi in considerazione, più dell’80% delle emissioni totali da trasporto. Le emissioni di anidride carbonica da trasporto stradale sono diminuite del 18% tra il 2005 ed il 2014, passando da oltre 118 milioni a circa 97 milioni di tonnellate.

Nell’ambito del settore dei trasporti, l’apporto dovuto al trasporto ferroviario è trascurabile mentre il trasporto aereo risulta responsabile di circa l’8-10% delle emissioni totali da trasporto e nei vari anni considerati ha mantenuto il suo apporto grossomodo costante.

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Trasporto marittimo nazionale Trasporto marittimo internazionale Trasporto stradale

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Figura 4.23 - Andamento delle emissioni di CO2 (in tonnellate) dal nel periodo 2005-2014; fonte: elaborazioni ISPRA (2016)

Per quanto riguarda le emissioni di CO2 provenienti dal settore del trasporto marittimo, in tutti gli anni presi in considerazione esse costituiscono circa il 7-10% delle emissioni dovute al trasporto e circa il 2-3% delle emissioni totali di anidride carbonica, come riportato nella figura 4.24. Nei dieci anni considerati si è osservato un trend decrescente delle emissioni dovute al trasporto marittimo passando da quasi 12,5 milioni di tonnellate nel 2005 a circa 8,5 milioni di tonnellate nel 2014, con una riduzione del 31%.

Figura 4.24 - Andamento delle emissioni di CO2 (in percentuale) nel periodo 2005-2014; fonte: elaborazioni ISPRA (2016)

In particolare, le emissioni di CO2 dovute al trasporto marittimo nazionale si sono ridotte di un quarto passando da quasi 5,5 milioni di tonnellate nel 2005 a poco più di 4 milioni di tonnellate nel 2014.

Le emissioni di anidride carbonica dovute al trasporto marittimo internazionale, invece, nei dieci anni presi in considerazione inizialmente hanno seguito un andamento nel complesso crescente, passando da quasi 7 milioni di tonnellate nel 2005 a circa 8,5 milioni di tonnellate nel 2008, con un incremento del 24%. Negli anni successivi anche tale settore ha cominciato a produrre quantità di anidride

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Trasporto marittimo nazionale

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Trasporto marittimo nazionale

106 tonnellate corrispondenti ad una riduzione del 34% rispetto al dato del 2005 e del 47% rispetto al valore massimo osservato nel 2008.