• Non ci sono risultati.

Pagina web, certificazioni e buone pratiche ambientali

6. SCHEDE SINOTTICHE DELLE 24 AUTORITÀ PORTUALI

6.9 Autorità Portuale di Gioia Tauro

6.10.4 Pagina web, certificazioni e buone pratiche ambientali

L’Autorità Portuale, certificata ISO 14001 dal 2005, persegue una politica ambientale volta ad armonizzare il rapporto tra attività umana e portuale, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile delle attività portuali e nella convinzione che anche le prestazioni ambientali della propria portualità rappresentino un elemento di competitività nel panorama internazionale dei traffici. Obiettivi prioritari della politica ambientale sono:

il mantenimento della conformità con la normativa ambientale vigente;

la prevenzione di ogni forma d’inquinamento;

l’adozione delle più avanzate risorse tecnologiche, al fine di garantire la salvaguardia ambientale;

l’adozione di misure per contrastare il cambiamento climatico, preservare la biodiversità, ridurre i problemi sanitari causati dall’inquinamento e attuare una gestione più responsabile delle risorse naturali, favorendo il risparmio energetico e delle materie prime, promuovendo l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e monitorando gli effetti ambientali dello sviluppo portuale e delle sue attività.

Viste le potenziali ricadute ambientali negative dello sviluppo portuale, l’Autorità Portuale ha predisposto e realizzato monitoraggi acustici ed atmosferici in ambito portuale e periportuale ed il monitoraggio dell’ambiente marino per verificare l’ecosostenibilità delle attività di bonifica/escavo nel porto commerciale, realizzate in conformità ai progetti approvati dal MATTM. I dati dei monitoraggi sono riportati sulla pagina web dedicata all’ambiente insieme a misure della radioattività all’interno del porto.

6.10.5 Piano rifiuti da nave e residui del carico

Il Piano vigente[166], approvato dalla Regione Liguria con DGR n. 1279 del 26/10/2012, è il secondo aggiornamento obbligatorio del primo Piano redatto nel 2003 ed approvato con DGR n. 1145 del 15/10/2004[167]. Gli aspetti generali (attuazione ed obiettivi) del Piano del 2012 sono rimasti invariati rispetto al primo aggiornamento del 2009[168] che è stato arricchito ad aggiornato con dati di raccolta e di trattamento dei rifiuti e dati di traffico navale più recenti (dal 2003 al 2011). I dati mostrano che:

i rifiuti raccolti sono costituiti per la maggior parte da acque di sentina;

vi è stato un aumento sensibile di rifiuti liquidi e solidi raccolti complessivamente a partire dal 2004 con l’entrata in vigore del primo Piano;

vi è stato un decremento del volume dei rifiuti liquidi e solidi raccolti a partire dal 2008 al 2011 a causa del ridotto numero di vettori che hanno fatto scalo nel porto spezzino.

Di linea

(n.) Crocieristi

(n.) Passeggeri totali (n.)

2014 0 468.781 468.781

2013 0 205.640 205.640

2012 0 42.383 42.383

2011 0 83.620 83.620

2010 0 44.874 44.874

2009 0 31.021 31.021

2008 0 49.656 49.656

2007 0 79.355 79.355

2006 0 62.088 62.088

2005 18.599 37.760 56.359

172 6.10.6 Pianificazione

Il primo PRP è stato approvato con il decreto ministeriale n. 4251 del 5/11/1982[169] e successivamente un adeguamento tecnico-funzionale relativo all’approfondimento dei fondali è stato approvato con il voto n. 524 del 13/12/2000 CSLLPP[170].

Un nuovo PRP, approvato dal Comitato Portuale con deliberazione n. 24/10 del 13/7/2001, ha ricevuto parere favorevole del CSLLPP con voto n. 259 del 24/10/2003 e definitiva approvazione con DGR n.

45 del 19/12/2006 della Regione Liguria. Il nuovo PRP è stato approvato senza l’intesa del Comune di Lerici, ma in data 8/11/2007 è stato comunque sottoscritto il documento di raggiunta intesa con lo stesso Comune.

Nel 2010 l’ufficio tecnico del territorio e del demanio è stato impegnato nella stesura del testo delle norme di attuazione del nuovo PRP, secondo quanto richiesto dal voto di approvazione della Regione Liguria del 19/12/2006 (DGR n. 45/2006), nonché nella prosecuzione delle attività di coordinamento per la stesura definitiva del master plan relativo al nuovo waterfront di La Spezia[171].

Nella seduta del 3/11/2010, il Comitato Portuale ha approvato le norme di attuazione del PRP e successivamente ha avuto luogo la presa d’atto da parte della Regione Liguria in data 23/12/2010 con prot. n. PG/210/178406. Il nuovo PRP[172] è stato approvato definitivamente, con il recepimento della normativa di Piano e delle prescrizioni della Regione Liguria, in data 27/10/2011[173].

La stesura del nuovo PRP ha interessato l’intero comprensorio all’interno della diga foranea, comprendente le aree demaniali marittime dei tre Comuni che si affacciano sul golfo: Lerici, La Spezia e Portovenere. Di conseguenza, si sono ampliate le competenze di programmazione che riguardano non più solo il porto tradizionale, ma anche il settore industriale e petrolifero, quello passeggeri, quello peschereccio e quello turistico e da diporto.

I principali ambiti di intervento sviluppati dal nuovo PRP sono: l’esigenza di ottimizzare lo sviluppo dei traffici commerciali nelle tre funzioni di servizi alle merci generali, ai contenitori ed ai traffici di cabotaggio; il potenziamento del trasporto intermodale, con l’obiettivo di movimentare via ferrovia la quota del 50% del traffico contenitori; la necessità di razionalizzare il tradizionale cluster della cantieristica, dal mercantile al militare fino al diporto, aumentandone le potenzialità e le capacità di competizione sui mercati internazionali; la necessità di rispondere adeguatamente alla crescente domanda di nuovi porticcioli e approdi turistici in un contesto paesaggistico di estremo valore;

l’importanza di dotarsi di un terminal crociere, in concomitanza con la forte crescita del settore che sta interessando il Mediterraneo in questi anni; l’esigenza di razionalizzare e potenziare le attività legate alla pesca, alla mitilicoltura e all’itticoltura, da sempre caratterizzanti il golfo di La Spezia.

Il POT 2014-2016 è stato approvato dal Comitato Portuale con la delibera n. 4 del 27/3/2014[174]. Gli interventi posti in essere dall’Autorità Portuale riguardano prevalentemente: l’internazionalizzazione del porto e l’affermazione del ruolo europeo nell’ambito delle reti TEN-T, con l’obiettivo di recuperare traffici nei confronti dei porti del Mare del Nord; la realizzazione delle infrastrutture previste nel PRP aventi impatto sostenibile, anche attraverso forme di partecipazione privata all’investimento; l’efficienza delle operazioni portuali ad incremento della produttività e della competitività (le infrastrutture immateriali); l’incentivazione dell’intermodalità (connessioni di corridoio, nuove infrastrutture ferroviarie e ottimizzazione dei collegamenti stradali); lo sviluppo del porto lungo la filiera (il retroporto di Santo Stefano Magra, il progetto Banchina Lunghissima e il corridoio logistico sull’asse Tirreno/Brennero); la differenziazione dell’offerta (traffici crocieristici) e marketing internazionale.

Il Programma triennale delle opere pubbliche 2016-2018, adottato dal Comitato Portuale con delibera n. 14 del 12/10/2015[175] e successivamente integrato con la delibera n. 23 del 29/12/2015[176], è disponibile sul sito web dell’Autorità Portuale[177].

6.11 Autorità Portuale di Livorno

Autorità Portuale Livorno

Posizione Latitudine: 43° 32’ 60’’ N

Longitudine: 10° 17’ 59’’ E

Dati di traffico 2014 Merci: 28.335.156 tonnellate; 577.471 TEU Passeggeri: 2.504.413 unità

Pagina web ambientale http://www.porto.livorno.it/it-it/homepage/strumentidiprogrammazione/greenportesteso.aspx

Certificazioni ISO 14001

EMAS

Piano rifiuti Piano approvato con DGR. n. 265 del 14/2/2005 della Regione Toscana Aggiornamento approvato con DGR n. 632 del 20/7/2009 della Regione Toscana

Pianificazione territoriale

PRP approvato con decreto ministeriale n. 27 del 20/1//1953 del Ministero dei Lavori Pubblici Varianti al PRP approvate negli anni: 1955, 1973, 2010

Nuovo PRP vigente approvato con delibera n. 36 del 25/3/2015 del Consiglio della Regione Toscana

POT 2013-2015 approvato con delibera n. 28 del 20/12/2012 del Comitato Portuale Programma triennale delle opere pubbliche 2013-2015

Il porto di Livorno, classificato come big regional all’interno del corridoio tirrenico, è uno scalo polivalente, dotato di infrastrutture e mezzi che consentono di accogliere qualsiasi tipo di nave e di movimentare qualsiasi categoria merceologica ed ogni tipologia di traffico (rotabile Ro/Ro, rinfuse liquide e solide, auto nuove, crociere, ferry, prodotti forestali, macchinari, ecc.). La dotazione infrastrutturale del porto permette la connessione alle principali arterie stradali e ferroviarie nazionali ed alle zone aeroportuali di Pisa e Firenze. Grazie al suo hinterland piuttosto ampio, molto attivo dal punto di vista imprenditoriale ed industriale, il porto movimenta un elevato quantitativo di merci.

6.11.1 Trasporto merci

Nel 2014 tutti i principali indicatori di traffico mostrano valori positivi rispetto a quanto conseguito nel 2013, con molti settori caratterizzati da traffici in attivo anche se ancora inferiori ai volumi registrati nel 2008, anno di massima espansione per molti comparti (tabella 6.24 e figura 6.29).

Le statistiche del 2014 evidenziano infatti una crescita della movimentazione complessiva dello scalo pari a 28.335.156 tonnellate, un volume superiore dell’1,4% rispetto a quello del 2013, con un incremento di oltre 382.000 tonnellate. Non tutti i settori di traffico hanno registrato risultati positivi evidenziando dinamiche differenti. Tra i vari comparti, nel 2014 continua la crescita delle rinfuse solide che si attesta ad oltre 850.000 tonnellate, +14,3% rispetto a quanto rilevato nel 2013. Dati statistici positivi, seppur con una crescita più contenuta, sono stati rilevati anche per il segmento dei rotabili (+7,8%) e per la merce containerizzata (+1,7%). In flessione sono invece risultate le rinfuse liquide (-6,2%) e la merce in colli (-4,3%). Complessivamente, nel 2014 il porto ha movimentato contenitori per 577.471 TEU, realizzando una crescita del 3,3% rispetto all’anno precedente.

Nonostante questa fase di ripresa, i volumi del porto si collocano ancora ben al di sotto del massimo storico totalizzato nel 2008, pari a 778.864 TEU, circa 200.000 TEU in meno.

A seguito degli andamenti registrati, le merci su rotabili si confermano la più importante modalità di traffico del porto labronico con un peso percentuale in aumento rispetto al 2013 e pari al 38,1% sul totale movimentato (figura 6.30). Le rinfuse liquide, seppur in calo rispetto all’ anno precedente, confermano il proprio ruolo di secondo comparto del porto la cui quota percentuale è scesa al 27,7%.

La quota percentuale della merce containerizzata si è invece stabilizzata al 23,6% come nel 2013. In leggero calo, invece, a seguito della flessione registrata quest’anno, la quota percentuale della merce in colli che è passata dal 7,8% del 2013 al 7,5% del 2014. Crescono ancora, raggiungendo la soglia del 3% della movimentazione del porto, le rinfuse solide (nel 2012 erano al 2,3%).

174

Tabella 6.24 - Traffico merci (in tonnellate) nel porto di Livorno nel periodo 2005-2014

Fonte: Autorità Portuale di Livorno e Assoporti

Figura 6.29 - Traffico merci (in tonnellate) nel porto di Livorno nel periodo 2005-2014; fonte: elaborazioni ISPRA su dati dell’Autorità Portuale di Livorno e Assoporti

Figura 6.30 - Traffico merci (in percentuale) nel porto di Livorno nel periodo 2005-2014; fonte: elaborazioni ISPRA su dati dell’Autorità Portuale di Livorno e Assoporti

0

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Rinfuse liquide

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Rinfuse liquide

2014 7.849.940 857.537 6.693.937 10.794.856 2.138.886 28.335.156 577.471

2013 8.367.891 750.447 6.584.053 10.015.084 2.235.412 27.952.887 559.180

2012 8.313.501 638.689 6.494.644 9.827.531 2.143.658 27.418.023 549.047

2011 7.779.388 796.798 7.650.393 10.765.434 2.680.516 29.672.529 637.798

2010 9.280.266 843.538 7.332.267 10.379.407 2.463.273 30.298.751 628.489

2009 7.473.858 682.285 6.881.139 9.606.822 2.122.377 26.766.481 592.050

2008 8.624.093 1.185.266 8.037.686 13.467.188 2.715.137 34.029.370 778.864 2007 9.037.492 1.169.737 7.338.669 12.250.098 3.138.598 32.934.594 745.557 2006 8.508.475 1.186.571 6.458.267 9.735.170 2.742.083 28.630.566 657.592 2005 8.626.687 1.185.848 6.809.953 9.023.158 2.565.106 28.210.752 658.506

6.11.2 Trasporto merci via ferrovia

In parallelo al procedimento di approvazione del PRP, è stato attivato un filone di progettazione di opere relative alle infrastrutture ferroviarie sia interne al porto, sia di integrazione porto-interporto, sia di collegamento tra interporto e dorsale toscana attraverso il collegamento con la strada Collesalvetti e il successivo bypass del nodo di Pisa. Le attività sono supportate da un alto grado di maturità in termini programmatici, dato che si tratta di interventi presenti all’interno dei diversi accordi stato-Regione Toscana, del Piano regionale integrato delle infrastrutture e delle mobilità della stato-Regione Toscana e degli atti di programmazione territoriale locale.

La prima parte del 2014 è stata dedicata alla negoziazione e all’avvio delle attività del progetto Raccordo, utilizzando l’ultimo call del programma TEN-T. La pianificazione degli output è stata effettuata in modo da avere a disposizione gli studi economico- tecnici, ambientali e progettuali tali da poter candidare l’esecuzione delle opere sul primo call dei fondi Connecting Europe Facility. Tali complesse attività hanno saturato la seconda parte dell’esercizio 2014.

Nel progetto ERICA verranno realizzate le opere ferroviarie del porto e lo scavalco porto-interporto, e la progettazione definitiva dei collegamenti retroportuali. Tale complesso cluster ferroviario è stato candidato con lettera di sostegno di RFI SpA. Le opere ferroviarie identificate sono state tutte inserite (ex art. 29) nel nuovo Piano nazionale della portualità e logistica.

6.11.3 Trasporto passeggeri

Il 2014 è stato un anno di flessione dei volumi di passeggeri complessivamente scalati nel porto labronico. A partire dal 2010, quando sono scalati oltre 3,3 milioni di passeggeri, i volumi si sono costantemente contratti fino al minimo degli ultimi dieci anni raggiunto proprio nel 2014 (tabella 6.25 e figura 6.31).

Anche nel 2014, come già accaduto nel 2013, il movimento dei passeggeri di linea si è chiuso con un moderato aumento del 3,1%, per un totale di 1.878.057 unità. L’aumento, rispetto all’anno precedente, è stato di 56.747 unità. Il traffico crocieristico si è chiuso con una netta variazione negativa (dopo il -29% del 2013) che ha portato il totale dei crocieristi transitati dalle banchine a quota 626.356 unità, con una flessione di oltre 110.160 crocieristi e 79 toccate nave. In termini percentuali, il calo rispetto al 2013 è stato del 15% per i crocieristi e del 19% per gli scali delle navi da crociera. Le toccate nave sono state appena 341 contro le 420 del 2013. Per il secondo anno consecutivo il porto ha dunque registrato un decremento del traffico crocieristico che ha portato lo scalo ad assestarsi su numeri prossimi a quelli registrati nel 2006 dopo anni di crescita continua.

Tabella 6.25 - Trasporto passeggeri di linea e crocieristi nel porto di Livorno nel periodo 2005-2014

Fonte: Autorità Portuale di Livorno e Assoporti

Dal 2006 in poi, il peso percentuale del traffico di crocieristi sul totale dei passeggeri scalati a Livorno si è mantenuto sopra il 20% con un massimo del 37% conseguito nel 2012 per poi ripiegare al 25% nel 2014.

Di linea

(n.) Crocieristi

(n.) Passeggeri totali (n.)

2014 1.878.057 626.356 2.504.413

2013 1.821.310 736.516 2.557.826

2012 1.768.422 1.037.849 2.806.271

2011 2.085.119 982.928 3.068.047

2010 2.552.214 822.554 3.374.768

2009 2.467.976 795.313 3.263.289

2008 2.329.921 849.050 3.178.971

2007 2.282.440 713.114 2.995.554

2006 2.308.684 607.848 2.916.532

2005 2.050.994 462.383 2.513.377

176

Figura 6.31 - Traffico passeggeri (in unità) nel porto di Livorno nel periodo 2005-2014; fonte: elaborazioni ISPRA su dati dell’Autorità Portuale di Livorno e Assoporti

6.11.4 Pagina web e certificazioni ambientali

L’Autorità Portuale ha dedicato una pagina web al progetto Green Port Esteso che riguarda tutte le principali aree di sviluppo strategico del porto. Il principale obiettivo è di rilanciare il porto in termini di sostenibilità dando supporto a tutte le attività e procedure che possano avere sia un impatto diretto che indiretto a tale strategia. Infatti, lo scalo labronico si candida non solo a migliorare la sua posizione nel Mediterraneo ma soprattutto a diventare un modello in termini di qualità ed efficienza per attrarre nuovi investimenti e traffici.

In particolare, la programmazione di tale sviluppo si declina in 6 principali aree d’intervento:

ambiente;

energia e risorse;

infrastrutture e servizi;

integrazione con il territorio;

port knowledge ed innovazione;

costi, tariffe, meccanismi finanziari.

Ogni area d’intervento contiene diversi elementi di sviluppo che includono:

obiettivi, indicatori e strategie di monitoraggio;

planning di sviluppo e budget;

progetti specifici;

procedure e basi legali di riferimento.

È stato concepito un modello di sviluppo a matrice degli elementi citati per integrare ed ordinare in modo consistente progetti, attività e procedure e dare all’esterno una chiara visione delle priorità. Il raggiungimento degli obiettivi a corto, medio e lungo termine avverrà attraverso la formulazione di indicatori verificabili e misurabili. Il progetto di Green Port Esteso sarà incluso nella revisione annuale del POT.

Il sistema di gestione ambientale del porto è conforme alle norme ISO 14001:2004 e EMAS. La prima emissione della conformità alla norma ISO 14001 (n. EMS 483/6) è del 25/11/2003 mentre l’emissione corrente è del 19/11/2015 con scadenza 15/9/2018.

La certificazione EMAS (reg. n. IT-000249) ha inserito l’Autorità Portuale nel registro europeo delle organizzazioni registrate EMAS, in conformità al regolamento CE n. 1221/09. La prima emissione è del 21/10/2004 mentre l’ultima emissione è del 6/6/2013, scaduta il 29/11/2015.

0 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 2.500.000 3.000.000 3.500.000

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Di linea Crocieristi

6.11.5 Piano rifiuti da nave e residui del carico

Il Piano attualmente vigente[178] è l’aggiornamento (approvato con DGR n. 632 del 20/7/2009) del Piano redatto nel 2004 (approvato con DGR n. 265 del 14/2/2005).

Per quanto attiene ai dati storici, è stato possibile ricostruire i quantitativi di rifiuti raccolti dalle navi per gli anni 2002, 2003 e 2004 sulla base degli elementi forniti dall’impresa concessionaria del servizio. L’aggiornamento del Piano al 2009 ha permesso di disporre di dati più aggiornati, dal 2004 al 2008, in cui i rifiuti liquidi (principalmente acque di sentina e rifiuti oleosi) costituiscono la maggior parte dei rifiuti raccolti dalle navi.

6.11.6 Pianificazione

Il primo PRP risale al 1949, approvato dal Ministero dei Lavori Pubblici con decreto ministeriale n. 27 del 20/1/1953. La natura di tale PRP, a seguito degli eventi bellici, era essenzialmente legata alla necessità di ricostruire le opere portuali e le zone cittadine contigue all’ambito portuale. Con l’affermarsi dell’unitizzazione nel trasporto merci, si ritenne necessario procedere ad una variante al PRP per realizzare la darsena Toscana, progetto approvato nel 1973.

L’Autorità Portuale, istituita nel 1995, ha provveduto, con una serie di adeguamenti tecnico-funzionali, a realizzare opere già previste da quel PRP. Il dibattito sulla redazione di un nuovo PRP, fu avviato fin dal 2002, con l’affidamento di un incarico all’ATI Modimar che, nel giugno 2005, consegnò la formulazione del quadro conoscitivo del Piano.

Rilevante fu l’adozione di una variante al PRP deliberata nel dicembre 2005 (approvata dalla Regione nel 2010), con la quale, a seguito della crisi dei Cantieri Navali Fratelli Orlando si favoriva la riconversione di parte delle aree industriali in cantiere per mega yacht. Per le aree più a ridosso della città, insieme al porto mediceo, in attuazione del Piano regolatore comunale venne prevista la trasformazione in porto turistico con annessi insediamenti residenziali, ricettività turistica, attività commerciali e servizi legati al diporto nautico.

Solo nel 2007, nel nuovo POT, l’Autorità Portuale formulò gli indirizzi per il nuovo PRP, concordandoli con il Comune, la Provincia di Livorno e la Regione Toscana, prevedendo un’espansione a mare del porto ad ovest della darsena Toscana, tra la darsena Petroli e il canale Scolmatore d’Arno, battezzandola Piattaforma Europa. In base ad un accordo procedimentale sottoscritto nel 2008, il Comune di Livorno avviò le procedure per una variante al proprio Piano strutturale e al Regolamento urbanistico per allinearne le previsioni alla proposta di PRP avanzata dall’Autorità Portuale.

La bozza del nuovo PRP, dopo essere stata sottoposta ad un’ampia consultazione con la comunità portuale, con le istituzioni e le organizzazioni più rappresentative, è stata pre-adottata nel giugno del 2012, identificando così il testo sul quale è stata avviata la procedura di VAS. Il Comitato Portuale ha adottato il PRP (ed il relativo rapporto ambientale) con delibera n. 34 del 19/12/2013, trasmesso quindi al CSLLPP che nel 2014 ha formulato parere positivo con prescrizioni (da adempiere nella fase di redazione dei progetti). Parallelamente, con l’intesa preliminare tra gli enti coinvolti, il Consiglio Comunale di Livorno ha adottato la variante al Piano regolatore generale comunale, per l’approvazione del PRP, nel dicembre 2013. In esito alla pubblicazione della variante e alla soluzione di problematiche poste in alcune osservazioni, nel febbraio 2015, è stata sottoscritta l’intesa tecnica definitiva sul pacchetto PRP/variante, anticipatrice al Piano strutturale comunale e al Regolamento urbanistico.

Nel marzo 2015 il Comune di Livorno ha ratificato l’accordo di pianificazione e approvato la variante al Piano regolatore generale comunale, ed il Consiglio della Regione Toscana ha definitivamente approvato il PRP[179], con delibera n. 36 del 25/3/2015, concludendo l’iter previsto dalla legge n.

84/1994, e consentendo dopo 60 anni al porto di avere una nuova pianificazione infrastrutturale e strategica.

Con deliberazione del Comitato Portuale n. 28 del 20/12/2012, è stato adottato il POT 2013-2015[180]. Tale strumento programmatorio si caratterizza sostanzialmente per quattro filoni di interventi:

adeguamenti infrastrutturali, sviluppo dei servizi telematici, relazioni con infrastrutture per la logistica terrestre e ammodernamento organizzativo e del quadro regolatorio.

Nella relazione annuale del 2014 viene riportato che a metà del 2015 prenderà avvio la predisposizione del POT 2016/2018, di cui ci si propone l’approvazione entro ottobre 2015, contemporaneamente al bilancio di previsione per il 2016.

Il Programma triennale delle opere pubbliche 2013-2015[181] è pubblicato e disponibile sul sito dell’Autorità Portuale.

178

Piano rifiuti approvato dalla Regione Puglia con deliberazione n. 2708 del 18/12/2014

Pianificazione territoriale

PRP presentato in Regione il 28/2/2014 POT non deliberato

Programma triennale delle opere pubbliche 2016-2018 approvato con delibera commissariale n. 36 del 27/8/2013

Il porto di Manfredonia è costituito dal Porto Commerciale e dal Bacino Alti Fondali, ubicati in zone diverse del territorio, distanti uno dall’altro circa 2 km e costruiti in tempi diversi. Situato in prossimità del centro cittadino, il Porto Commerciale è protetto da due moli a gomito e ha funzione prevalentemente di porto peschereccio a servizio di circa 260 unità da pesca, oltre che di traffico per i passeggeri diretti verso le isole Tremiti. Il Bacino Alti Fondali, invece, è ubicato a nord del centro abitato, nella parte più interna del golfo; esso consente l’attracco di navi fino a 35.000 TSL e ha un utilizzo esclusivamente commerciale a servizio dell’attigua area industriale.

6.12.1 Trasporto merci

Per mancanza di informazioni complete sui volumi di merce movimentata e sui passeggeri transitati negli anni dal 2005 al 2014, i dati di traffico non vengono riportati.

6.12.2 Piano rifiuti da nave e residui del carico

Con determinazione n. 232 del 1/8/2014 del Dirigente dell’ufficio programmazione, politiche energetiche VIA e VAS, è stata disposta l’esclusione dalla procedura di VAS del Piano di gestione dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi, dai motopescherecci e dalle unità di diporto a condizione che siano rispettate le prescrizioni contenute nella citata determinazione dirigenziale. Con DGR n. 2708 del 18/12/2014 il Piano è stato approvato dalla Regione Puglia.

I dati riassuntivi relativi ai rifiuti raccolti dalle navi, sulla base di quanto comunicato dalla ditta concessionaria del servizio di raccolta rifiuti, indicano che nel periodo 2008-2011 sono stati raccolti prevalentemente rifiuti solidi assimilabili agli urbani e, in minor misura, rifiuti differenziati di provenienza extra-europea. Per quanto attiene ai rifiuti delle unità da pesca e di quelle da diporto, generalmente ormeggiate in ambito portuale, non ci sono dati attendibili né statistiche al riguardo, dal momento che gli operatori portuali si servono per le proprie esigenze dei cassonetti installati per i rifiuti solidi urbani e delle isole ecologiche per le batterie esauste e

I dati riassuntivi relativi ai rifiuti raccolti dalle navi, sulla base di quanto comunicato dalla ditta concessionaria del servizio di raccolta rifiuti, indicano che nel periodo 2008-2011 sono stati raccolti prevalentemente rifiuti solidi assimilabili agli urbani e, in minor misura, rifiuti differenziati di provenienza extra-europea. Per quanto attiene ai rifiuti delle unità da pesca e di quelle da diporto, generalmente ormeggiate in ambito portuale, non ci sono dati attendibili né statistiche al riguardo, dal momento che gli operatori portuali si servono per le proprie esigenze dei cassonetti installati per i rifiuti solidi urbani e delle isole ecologiche per le batterie esauste e