Alexiadou e Anagnostopoulou discutono le proprietà di ordine dei costituenti in germanico, celtico, semitico, greco e spagnolo con riferimento all’EPP, sulla base del
framework di Chomsky (1995), in cui, come abbiamo visto, l’EPP è associato a un
tratto categoriale D in AGRS. In particolare l’argomento delle autrici è rivolto contro
trattamenti dell’ordine VSO di lingue a soggetto nullo che postulano un pro espletivo, (in parallelo con le costruzioni Expl-VS(O) delle lingue germaniche), con la proposta che il tratto D posa essere valutato, per soddisfare l’EPP, non solo da Move/Merge XP (movimento del soggetto ad AGRS o inserimento di un espletivo in questa posizione)
ma anche da Move/Merge X0, cioè, nel loro sistema, dalla salita di V.
Le lingue germaniche instanzierebbero il tipo Move/Merge XP, mentre gli altri tipi esaminati (celtico, semitico, greco, spagnolo) sarebbero Move/Merge X0 e non proietterebbero lo Spec di AGRS in accordo con la Bare Phrase Structure, per cui lo
Spec di una categoria funzionale viene proiettato solo se questa ha un tratto nominale “forte” che forza Move o Merge di un XP sulla categoria stessa. La proprietà distintiva del gruppo Move/Merge X0, che comprende le lingue a soggetto (referenziale) nullo, sarebbe secondo le autrici riconducibile alle proprietà della loro morfologia verbale di accordo, che ha le proprietà categoriali di un elemento pronominale come nella proposta di Rizzi (1982), rispetto a cui però ci sarebbe una differenza sostanziale: mentre per Rizzi la natura pronominale della flessione (il tratto [+pron] in INFL) licenzia una categoria vuota, cioè pro – un pronome –, nel sistema in discussione la morfologia di accordo delle lingue a soggetto nullo è un affisso con un tratto forte [+D], interpretabile, che entra nella derivazione autonomamente e, in altre parole, è esso stesso un pronome. La conseguenza è dunque l’eliminazione di pro, almeno in qualità di espletivo preverbale nelle lingue a soggetto nullo in configurazioni VSO.
Prove di questo stato dei fatti, per cui la posizione canonica del soggetto nelle lingue a soggetto nullo sarebbe la posizione postverbale, non venendo proiettato lo Spec della proiezione associata con l’EPP, AGRsP, vengono da varie proprietà dei
soggetti preverbali riconducibili alla loro associazione con una posizione-Ā, conseguenza di una dislocazione a sinistra:
a) piazzamento degli avverbi: l’ordine SVO in greco e in spagnolo non comporta una relazione specificatore-testa tra soggetto e verbo finito, potendo comparire tra questi uno o più avverbiali, come xtes, ‘ieri’in (56):
(56) O Petros xtes meta apo poles prospathies sinandise ti Maria
il P. ieri dopo molti sforzi incontrò la Maria “Ieri Pietro dopo molti sforzi ha incontrato Maria”
b) portata ampia di quantificatori e indefiniti: in posizione preverbale elementi quantificati e indefiniti hanno sempre portata non ambigua (ampia) mentre in posizione preverbale sono possibili sia la lettura con portata ampia che con portata ristretta; dato l’assunto per cui il movimento-A preserva le proprietà di portata dei quantificatori, la posizione preverbale sembra quindi essere una posizione-Ā rispetto a ciò:
(57) Kapjos fititis stihiothetise kathe arthro
qualche studente archiviò ogni articolo
“Qualche studente ha archiviato ogni articolo” (=“esiste uno studente o un insieme di studenti x tale che, per ogni articolo y, x archivia y”)
c) proprietà di legamento: pronomi personali espliciti in posizione preverbale di incassate non possono essere costruiti come variabili legate da un quantificatore nella frase matrice: l’“effetto Montalbetti”33 impedisce che in
33 Così noto da Montalbetti (1984) che lo individuò nello spagnolo e propose un filtro, l’OPC, potenzialmente facente parte della Grammatica Universale perché ipotizzato operativo in tutte le lingue a soggetto nullo:
(xvi) Overt Pronoun Constraint (OPC)
Overt pronouns cannot link to formal variables [=WH- and QR traces] iff the alternation overt/empty obtains.
(58) ells sia interpretato come variabile legata dall’elemento quantificato tots
els estudiants (“per ogni x, x uno studente, x pensa che x passerà”) e le uniche
letture possibili sono quella disgiunta, o l’interpretazione coreferenziale ma non legata (con ells riferito all’intero gruppo denotato da tots estudiants), mentre con un soggetto postverbale come in (59) la restrizione viene neutralizzata e la lettura a variabile legata diviene possibile; l’esclusione della possibilità di lettura legata che interessa i pronomi espliciti in altre posizioni (oggetto o obliquo) quando sono dislocati, dimostrerebbe che questo effetto dipende dalla posizione-Ā del pronome, e – di conseguenza – che i soggetti preverbali in catalano (e spagnolo) sono in posizione-Ā (Solà Pujols 1992:289–290)
(58) tots els estudiantsi es pensen que ellsi aprovaran
tutti gli studenti CL.3P pensano che loro passeranno
(59) tots els jugadorsi estan convençuts que guanyaran ellsi
tutti i giocatori sono convinti che vinceranno loro
Altri fatti, come l’assenza di effetti di indeterminatezza sul soggetto postverbale (presenti invece nelle costruzioni con espletivo delle lingue germaniche), porterebbero ulteriore supporto a VSO come ordine basico nelle lingue a soggetto nullo e quindi ad eliminare la necessità di un pro espletivo in testa alla frase per soddisfare l’EPP.
Ulteriori differenze esistenti tra tipi di lingue a VSO vengono ricondotte a un parametro originariamente proposto per le lingue germaniche (Jonas & Bobaljik 1993; Bobaljik & Jonas 1996) e relativo alla disponibilità, a livello di PF, di uno Spec per TP34: in questo sistema, quindi, il soggetto rimane all’interno del VP in spagnolo e in greco, non essendo proiettata una posizione in cui potrebbe salire (Spec,TP), mentre nelle lingue celtiche il parametro +Spec,TP impone che questo sia proiettato e
34 Il parametro Spec, TP viene collegato alla presenza/assenza di un tratto N forte in T, correlato con la valutazione del Caso.
di conseguenza il soggetto salga a questa posizione, dando potenzialmente luogo a fenomeni di object shift che accomunano lingue celtiche e germaniche (escluso l’inglese)35. Dall’interazione del parametro EPP (X0/XP) con il parametro ±Spec, TP viene così derivata una tipologia quadripartita come in (60), con le varie posizioni del soggetto rappresentate schematicamente in (61):
(60) EPP (XP) Spec,TP
+ – inglese
+ + islandese
– – greco
– + lingue celtiche
35 Per object shift viene inteso il movimento dell’oggetto diretto o indiretto di un verbo dalla sua posizione-θ interna al VP a una posizione più alta. Indizio di questa salita è, per esempio, la posizione della negazione in islandese in una frase come (xvii), dove l’oggetto è evidentemente salito oltre la proiezione Neg, generalmente considerata come inserita immediatamente sopra il vP: (xvii) Jóni lasj bækurnark [VP ekki [VP ti [V' tj tk ]]]
J. lesse libri.ACC NEG
“Jón non ha letto i libri” (Collins & Thráinsson 1996:392)
La salita dell’oggetto viene collegata per la prima volta al movimento del verbo (indicato dalla traccia tk nell’esempio) con la cosiddetta Generalizzazione di Holmberg che motiva la salita
dell’oggetto con la necessità di ricevere Caso nella proiezione di accordo dell’oggetto AgrOS, ma solo se non può riceverlo in situ da V, quindi se anche il verbo è salito:
(xviii) Holmberg’s Generalization
Object shift of an element from the complement domain of a verb β occurs only if β has
(61) CP ru AGRSP
ru Subj: inglese, islandese AGRS'
(sale da VP, via TP per islandese)
ru TP ru Subj: celtico T' ru AGROP ru AGRO' ru VP ru Subj: greco V' ru V Come nota Slioussar (2007:cap. 4), una struttura di frase come (61) contiene due potenziali posizioni per il soggetto (se questo non rimane in posizione interna al VP), Spec,AGRSP e Spec,TP, e l’EPP è associato con la proiezione AGRSP, che è
eliminata dalla struttura minimalista della frase da Chomsky (2000) in poi; di conseguenza, per mantenere un sistema di questo genere, è necessario assumere che la proiezione più alta sia una qualche proiezione della periferia sinistra, il che implica che l’EPP vada associato (anche) al dominio di C, con le conseguenti difficoltà teoriche. Aldilà però dei dettagli tecnici per cui il sistema di Alexiadou e Anagnostopoulou richiede di essere modificato per essere implementato in modelli minimalisti più recenti, questa proposta è stata molto influente e vari suoi dettagli sono stati adottati da molti autori (cf., p. es., Adger & Ramchand 2003; Bailyn 2004; Frascarelli 2007 sulla posizione preverbale come posizione-A’), mentre l’idea che l’EPP possa venire soddisfatto dalla flessione verbale o da altri elementi non-NP rappresenta un passo importante per una possibile eliminazione totale di pro, categoria che per molti aspetti appare ridondante in una concezione minimalista.