4.3 Teorie della parametrizzazione recenti
4.3.3 Formato dei parametri e possibili grammatiche Le tendenze tipologiche.
4.3.3.2 Costruire i macro-parametri
Assumendo, in accordo con Gianollo Guardiano e Longobardi (2008), che la Grammatica Universale specifichi sia lo schema di opzioni per i tratti che l’intero possibile insieme di tratti, l’integrazione tra macro e micro-parametri (o meglio, effetti macro-parametrici) può avvenire, secondo Holmberg e Roberts, come una quantificazione su tratti formali propri di una determinata classe di categorie funzionali, operata dal principio di Generalizzazione dell’Input. Per chiarirne meglio il funzionamento applichiamo il principio all’EPP, che nello schema parametrico (90) è incassato due livelli sotto l’opzione di esistenza del tratto F, e otteniamo quindi una una asserzione di marcatezza come quella in (91):
(91) There is a preference for the EPP feature of a functional head F to generalise to other functional heads G, H …
Nella teoria dell’Antisimmetria di Kayne (1994) l’ordine lineare universale è sempre quello testa-complemento e di conseguenza nel dominio verbale VO è l’ordine di base. L’ordine OV è derivato da VO tramite salita di V a v per movimento di testa seguita da un remnant movement del VP:
54 Lo schema riporta in maiuscoletto, a titolo esemplificativo, le denominazioni di alcuni macro- parametri o tendenze tipologiche, come l’agglutinazione, che risultano in una lingua se i tratti Fk…n
delle teste sono tutti o in maggior parte definiti in questo modo applicando lo schema parametrico, secondo il principio della Generalizzazione dell’Input, come risulterà più chiaro in seguito. Il macro-parametro di alta analiticità è individuato da Huang (2006a; 2006b) ed è definito da una cooccorrenza di varie proprietà (tra cui: radical pro-drop; assenza di tempo verbale, caso morfologico, movimento-wh; nominali nudi generalizzati e assenza di morfologia plurale; e altre proprietà) che si avrebbero in una lingua come il cinese e denoterebbero questa lingua come “altamente analitica” a tre livelli linguistici: categorie lessicali, categorie funzionali e struttura argomentale (cf. anche Huang 2008).
(92) [vP v[VP V O ]]
[vP v+V[VP V O ]] salita di V a v (movimento di testa)
[vP [VP V O ] v+V[VP V O ]] remnant movement di VP
Se il movimento [+EPP] è una opzione marcata, come afferma lo schema (90) (cf. anche Roberts & Roussou 2003), v in (92) ha un valore marcato del parametro. Una osservazione che viene subito naturale è che sistemi a testa rigidamente finale come giapponese o turco, che sarebbero estremamente marcati in confronto a lingue di tipo “misto” come Latino o Tedesco, sono però più comuni e più diffusi tra le lingue del mondo. Se è più facile che una lingua abbia tutte o quasi tutte le classi di teste con un valore per l’EPP che in principio è marcato piuttosto che averne solo alcune, questo significa che è un intero sistema o sottosistema di parametri, relativo a un tratto, che deve essere inteso come marcato o meno; di conseguenza deve esistere un principio che stabilisca qualcosa di simile a (93), che potremmo definire una convenzione di marcatezza:
(93) Per una classe di teste H, uEPP per H[F:--] ≠ v → { [+EPP] / v [+EPP]; }
{ [-EPP] altrimenti } (il valore non marcato del tratto EPP per una classe di teste H, diverse da v è [+EPP] se v è [+EPP], altrimenti [-EPP])
Secondo (93) in un sistema OV le altre teste, a meno che non siano marcate, avranno il tratto [+EPP] innescando la salita del complemento al proprio Spec e dando l’ordine complemento-testa, cioè, in altre parole, se è il valore del tratto EPP su v che “comanda” il valore dello stesso tratto su altre teste, sistemi coerenti come giapponese
o turco sono meno marcati rispetto a sistemi misti (latino, tedesco).55 Si definisce così una gerarchia che va da nessuna marcatezza a massima marcatezza:
(94) a. nessuna sonda ha [+EPP] che causa il movimento → lingue a testa iniziale b. tutte le sonde hanno [+EPP] che causa il movimento → lingue a testa finale c. una o più sonde hanno [+EPP] che causa il movimento (T, v) → lingue “miste”
Elaborando formalmente la relazione di marcatezza (93) e generalizzandola a tutti i possibili tratti quello che si ottiene e che definisce la forma dei parametri è allora una
quantificazione su tratti formali, come in (95):
(95) Q(ff C) [P(f)]
dove Q è un quantificatore, f è una variabile che si identifica con un tratto formale, a sua volta proprio di una classe C di categorie grammaticali (f C restringe la portata del quantificatore) e P è un insieme di proprietà, specificate come un predicato che definisce operazioni formali del sistema (“accorda”, “ha un tratto EPP”, “attrae una testa”, etc.). Quanto più la descrizione di C o P è lunga tanto più incassato sarà il parametro nello schema, cioè più marcato. In altri termini i due costituenti di (95) corrispondono rispettivamente al Principio di Generalizzazione dell’Input e alla rete di schemi parametrici: se C non include nessuna categoria grammaticale si ha un macroparametro con l’opzione meno marcata (corrispondente al punto a. di (94)); se C include tutte le categorie grammaticali la quantificazione di Q è universale e dà nuovamente un macroparametro (punto b.) ma col valore marcato; un restrizione della quantificazione a una o determinate categorie, una classe C ristretta, implica una maggiore marcatezza e un parametro più “micro”. Il grado di marcatezza di P
55 É interessante notare che l’osservazione di Baker sulla preponderanza di pattern coerenti nelle lingue (se micro-parametri si combinassero tra loro liberamente avremmo una distribuzione diversa da quella che osserviamo, dove le lingue tendono ad avvicinarsi a prototipi tipologici) viene rovesciata a livello esplicativo: non ci sono dei macro-parametri che vengono disturbati dall’effetto di micro-parametri che creano una sorta di “rumore”, ma sono eventualmente alcuni micro- parametri ad assumere un valore marcato rispetto al fascio di micro-parametri cui appartengono.
corrisponde allora, evidentemente, a quanto più in giù si arriva in una gerarchia come (90), cioè al livello di incassamento.
Altri insiemi di schemi parametrici/gerarchie di opzioni sono possibili, secondo Holmberg e Roberts, per generare ulteriori reti parametriche e in particolare viene proposta un’altra gerarchia, riportata in (96), relativa a disponibilità e obbligatorietà dei tratti-φ che sarebbe in grado di catturare la partizione delle lingue rispetto al soggetto nullo.
(96) I tratti-φ sono obbligatori su tutte le sonde? qp
no sì
RADICALPRO-DROP I tratti-φ sono pienamente specificati
su tutte le sonde? qo sì no
POLISINTESI I tratti-φ sono pienamente specificati
(argomenti pronominali) su alcune sonde?
qp no sì
SOGGETTONONNULLO I tratti-φ di {T, v, …}sono
impoveriti? … … … {T} = sì {v,} = no SOGGETTONULLO(Italiano)
4.3.3.3 Il numero di possibili grammatiche. Una critica a Holmberg e Roberts