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Soggetto nullo, EPP e costrutti participiali del russo dialettale

L’esposizione e la discussione delle teorie del soggetto nullo e del problema dell’EPP che hanno occupato le sezioni precedenti trovano una motivazione concreta nelle questioni che risulta inevitabile affrontare in ogni possibile trattamento dei paradigmi che modulano la variazione dei costrutti oggetto di questa tesi, i perfetti participiali delle varietà russo-settentrionali.

Intuitivamente, infatti, esempi come (1), (2), (3), (4), qui ripetuti come (62), (63), (64), (65), sembrano differire unicamente per singole proprietà che descrittivamente possono essere individuate con chiarezza: non-accordo del participio con i tratti di genere e numero dell’argomento in caso nominativo in (62) contrapposto al participio accordato con snoxa (e con la copula) in (63); caso nominativo dell’argomento interno in (62), (63) e caso accusativo in (65); participio invariabile di forma neutra in (62) e (65) e di forma maschile in (64); presenza o assenza di un argomento esterno del verbo espresso dal sintagma locativo con

u+NP.GEN, etc..

(62) u lisicy unese-n-o kuročk-a

presso volpe:GEN portato_via.PFV-PTCP-N.SG gallina-F.SG.NOM

“La volpe ha portato via una gallina’ (K&N:27)

(63) U nej by-l-a privede-n-a snox-a

PREP 3S.F.GEN AUX-PST-F.SG condotta.PFV-PTCP-F.SG nuora-F.SG.NOM

“La nuora fu condotta da lei / Lei condusse la nuora” (K&N:20)

(64) Prjalka ne by-l-Ø ešče postavle-n-Ø na mesto

filatoio NEG AUX-PST-M.SG ancora messo.PFV-PTCP-M.SG in posto

(65) U dedka-to merëž-u ostavle-n-o

PREP nonno:GEN-DET rete-F.SG.ACC lasciato.PFV-PTCP-N.SG

“Il nonno ha lasciato la rete” (K&N:38)

Tuttavia, dal punto di vista di una tipologia del soggetto nullo e della struttura di frase, se (62), (63) e (64) apparentemente potrebbero non porre problemi ed essere trattati come frasi passive (con qualche dubbio per (62) e (64), che non hanno accordo di tratti di numero e genere con l’argomento nominativo), un primo interrogativo sorgerebbe con (65), per cui una teoria standard che prevede pro porterebbe a postularne uno di tipo espletivo in testa alla frase. Una spiegazione strutturale di questo genere per (65), con pro, striderebbe però non poco con il trattamento degli altri esempi, in cui in presenza della stessa morfologia medio-passiva -n- l’argomento interno del verbo occupa la posizione soggetto invece che quella di oggetto di (65).

Una categoria proEXPL dovrebbe poi nuovamente venire postulata per le frasi in

cui questi costrutti includono un verbo intransitivo e una ulteriore difficoltà verrebbe dal fatto che la flessione, di tipo participiale, è tutt’altro che ricca (almeno rispetto ai tratti-φ, che non sono specificati) e di conseguenza in una una teoria che presuppone espletivi nulli ci sarebbero oggettive difficoltà a spiegare licensing e identificazione di un eventuale pro anteposto a rabotano in (66).36

36 Una possibilità alternativa sarebbe quella di assimilare questi costrutti a istanze di radical pro-drop, ipotesi che ha le sue attrattive se si considera che ci sono vari indizi per una caratterizzazione del russo standard come lingua discourse-oriented che la avvicina a lingue come cinese e giapponese (Yokoyama 1986); nella lingua parlata, del resto, sono stati identificati innumerevoli casi di pro-

drop (contestualmente ristretti) riconducibili a fatti di ellissi indotti da fattori discorsuali (cf. Franks

1995:307–308; Erteschik-Shir, Ibn-Bari & Taube 2012). Ricordando che il motivo ipotizzato da Rizzi (1986) per spiegare il pro-drop in cinese è giapponese è l’assenza dei tratti-φ da ogni livello della grammatica di queste lingue, o l’ipotesi di Huang (1989) per cui l’assenza di Agr implica l’assenza di un dominio di controllo della categoria vuota soggetto (cf. 3.4-3.5), bisognerebbe però spiegare anche il perché le varietà russe in esame farebbero uso di tratti-φ solo in una parte della sintassi (la flessione verbale del presente/futuro e del passato), facendone a meno in un’altra parte. Infine, la natura evidentemente participiale del verbo in questi costrutti, rende poco praticabile implementare una spiegazione di questo tipo per il “perfetto” russo-settentrionale.

(66) Rabotat’-to xvatit – rabotano

lavorare.INF-DET basta.PRS.3SG lavorato.IPFV-PTCP-N.SG

“Basta lavorare, si è lavorato (abbastanza)”

Nel proporre una spiegazione strutturale per i costrutti participiali russo-settentrionali, le domande che verranno poste e a cui si tenterà di dare una risposta, il più possibile “unificante” rispetto alla variazione interdialettale, avranno quindi necessariamente la forma di (67)-(69):

(67) Quale è il soggetto, se un soggetto è effettivamente presente, di frasi come (62)-(66)?

(68) Quali sono i meccanismi che soddisfano il requisito EPP in queste frasi (ammesso che l’EPP sia universale)?

(69) Può la morfologia di accordo (o di “non-accordo”) di (62)-(66) essere considerata una testa (più o meno allo stesso modo in cui Alexiadou e Anagnostopoulou considerano la flessione del verbo finito nelle lingue a soggetto nullo)?

Con queste domande ben presenti terminiamo dunque questa parte dedicata alle teorie del soggetto nullo e passiamo alla discussione degli sviluppi più recenti delle teorie della variazione e della parametrizzazione, cui è dedicato il prossimo capitolo.

4 Microvariazione/microparametrizzazione

In questo capitolo verrà discussa una questione, la microvariazione, che è in stretta continuità con il problema affrontato nel capitolo precedente per le sue implicazioni per la teoria parametrica e per il soggetto nullo, che la ricerca ha mostrato avere, a livello dei dati, uno spettro molto più variegato di espressione di quanto inizialmente assunto dalle teorie esposte in 3.1-3.6.

La comprensione che la variazione nelle lingue naturali si esprime a un livello molto più fine e complesso di quanto precedentemente pensato ha avuto un impatto decisivo sulla teoria linguistica (in particolare sulla concezione della Grammatica Universale e del Lessico) tale da far ipotizzare che la teoria parametrica – così come la abbiamo vista nel cap. 2.2-2.4 e poi in rapporto al soggetto nullo in 3 – necessiti di radicali modifiche per catturare in modo più adeguato la realtà empirica. In quanto segue parlerò quindi brevemente delle questioni che vengono poste dall’indagine sui dialetti già nell’ambito di Government and Binding e poi del Minimalismo (4.1), per poi passare a questioni più teoriche, nella visione dei vari autori e delle varie tendenze (4.2-4.3).

Infine, la motivazione di fondo di questo capitolo risiede nel fatto che il problema empirico affrontato in questo tesi consiste proprio nel tentare di decifrare, nel modo più economico e unitario possibile, un fenomeno che nei dialetti della Russia settentrionale presenta un intricato quadro di microvariazione (in questo caso rispetto alle configurazioni di caso e accordo), portando la soluzione che verrà proposta come contributo a sostegno di una visione radicalmente lessicalista della variazione.