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3.6 Approcci minimalisti

3.6.2 Una nota sull’EPP

Dall’illustrazione delle evoluzioni dellla nozione di EPP nella sottosezione precedente, si delineano chiaramente due concetti diversi: un EPP “originale” – il requisito che lo Spec di T sia proiettato e riempito (“ogni frase deve avere un

soggetto”), e un EPP “esteso” – il “tratto EPP” della teoria recente, che è molto più generale non essendo legato alla sola testa T.

È evidente che rispetto alle implicazioni per le teorie del soggetto nullo, di cui questa sezione tratta, il primo concetto è quello più immediatamente pertinente e, come tale, è quello che in generale viene ripetutamente chiamato in causa dai due approcci che abbiamo ricordato sopra (approccio dell’accordo pronominale e approccio della cancellazione, 3.6, pp. 46-47) poiché, di fatto, i due orientamenti differiscono crucialmente nel modo in cui vedono la soddisfazione dell’EPP nelle lingue a soggetto nullo. D’altra parte entrambi gli approcci concordano nell’ammettere, più o meno implicitamente, che il requisito EPP per la frase sia universale (non soggetto a variazione parametrica), così come ne accettano la natura misteriosa, non apparentemente riducibile ad altre proprietà della Grammatica Universale.

Riflesso di questa bipartizione dei due concetti di EPP sono due questioni, evidentemente collegate ma non coincidenti (Butler 2004:3): la prima, quella più frequentemente affrontata nella letteratura è il perché un requisito EPP sia necessario per T, ovvero, in qualunque modo si scelga di formalizzare l’EPP, perché T debba avere uno Spec (e se è vero che questa sia una proprietà universale). La seconda, più generale, è come vadano formalizzati i tratti EPP (ammesso che siano una entità reale nella grammatica) e quale sia la loro relazione rispetto al fatto che essi causano l’introduzione o la re-introduzione di un argomento nella struttura, unitamente ai riflessi che tutto ciò può avere sull’interpretazione.

Nell’affrontare, parzialmente e implicitamente, queste due questioni, la concezione dell’EPP (nel senso classico di requisito del soggetto per la frase) che assumerò nella scelta del quadro di lavoro e nell’implementazione della mia proposta nel cap. 6 sarà più vicina a quella di Chomsky (1995) piuttosto che a quella dei lavori successivi. Questo perché, pur rimanendo una nozione problematica (ma – sembra – attualmente ineliminabile), ha un vantaggio in termini teorici in quanto motivata dal tratto D di definitezza, che è una nozione indispensabile a LF e di cui è in principio

possibile elaborare un meccanismo di soddisfazione che prescinde dall’obbligatorietà di uno Spec per TP, come nella proposta di Alexiadou e Anagnostopolou che espongo in 3.7 o, più radicalmente, nel framework di Manzini e Savoia. (cf. 6.1, pp. 146-sgg.).

Il divorzio tra proprietà di definitezza D ed EPP (poi Edge-feature), assunto a partire da Chomsky (2000), pare infatti motivato essenzialmente da ragioni interne alla teoria delle fasi24 e come tale, a livello teorico, sembra assumere nuovamente il carattere stipulativo che molti autori hanno contestato, tentando di eliminare la nozione stessa di EPP per ricondurla ad altre primitive della teoria sintattica (cf., tra gli altri, Castillo, Drury & Grohmann 1999; Sigurðsson 2010). La proposta presentata in questa tesi sulle modalità di soddisfazione del requisito EPP in un tipo di costruzioni a realizzazione del soggetto non canonica, come verrà discusso, ignora (o meglio prescinde da) la teoria delle fasi, oltre a partire dall’assunto che gli argomenti sono inseriti direttamente nella posizione in cui appaiono in superficie e che i tratti sono lessicalizzati direttamente dalle flessioni di accordo (o classe nominale, etc..), per cui una distinzione di questo genere non è necessaria. Per lo stesso motivo, anche la proposta più recente di Chomsky (2008), cioè il tentativo di ridurre l’EPP a un epifenomeno prodotto dalla cospirazione della Edge Feature con il fatto che T eredita da C i tratti (e che T ha sempre una realizzazione palese in frasi finite), risulta inapplicabile sempre perché subordinato all’accettazione della teoria delle fasi stessa, oltre al fatto che non è del tutto chiaro per quale motivo T debba ereditare i tratti di accordo e la Edge Feature da C.25

24 Tra queste, appunto, l’opzionalità dell’EPP “esteso”, cioè la possibilità per una fase forte come C di non avere obbligatoriamente uno Spec ma di poter entrare il relazione di Agree “a distanza”, che richiede necessariamente che i tratti non interpretabili sulla testa possano essere o non essere associati a una EPP-feature.

25 La proposta che vede la Edge Feature “ereditata” da T ha un altro aspetto contraddittorio, se si considera che Chomsky sembra fare una ulteriore dissociazione tra i tratti di accordo e la Edge

Feature di una testa, che hanno entrambi la proprietà di attirare un XP a uno Spec. Per una

interrogativa semplice come nell’esempio in (xi) Chomsky (2008:149) propone infatti la derivazione (xii), in cui sia i tratti di accordo che la Edge Feature di C agiscono come sonda trovando who in Spec, v*: i tratti di Agree, ereditati da T, sollevano who a Spec, T, mentre la Edge

Infine, nella discussione delle modalità di soddisfazione dell’EPP nei costrutti oggetto di questa tesi, si assumerà che il requisito EPP per la frase sia universale (ovvero che non esista un parametro ±EPP per una lingua), proprietà che generalmente viene ritenuta valida ma che è stata messa in questione in alcune occasioni, per esempio sulla base di dati come quelli presentati da McCloskey (1996), che ritiene che una lingua come l’irlandese possa permettere frasi genuinamente prive di un soggetto come (49).26

(49) Laghdaigh ar a neart

diminuire.PST su sua forza

“La sua forza diminuì”

D’altra parte, la concezione dell’EPP che assumerò, sostanzialmente mutuata dal sistema di Manzini e Savoia (2007; 2008a), non è strettamente posizionale nel senso della necessità di uno Spec per T, ma risulterà più affine a proposte come quella di Alexiadou e Anagnostopoulou, presentata in 3.7, o come quella di Borer (1986) che nel paradigma G&B propone di sostituire il requisito di una posizione soggetto obbligatoria in testa alla frase [NP, S] con la coindicizzazione obbligatoria tra INFL e un NP nel dominio di INFL.27 Infine, l’introduzione di argomenti come variabili di

Feature solleva in parallelo questo stesso elemento a Spec, C:

(xi) who saw John?

(xii) a. C [T [who [v* [see John]]]]

b. whoi [C [whoj [T [whok v* [see John]]]]]

I due tratti sembrano quindi fare cose diverse e in particolare solo i tratti di accordo sono attributi “per eredità” a T. Nella proposta di riduzione dell’EPP “classico” alla Edge Feature menzionata sopra (p. 50) Chomsky propone invece chiaramente che entrambi i tratti vengano passati da C da T. 26 La soluzione classica di un espletivo nullo viene esclusa da McCloskey per (49) poiché non vi

sarebbero prove che elementi espletivi di questo tipo esistano in irlandese, mentre altre ragioni porterebbero inoltre a escludere totalmente soggetti espletivi impersonali per questa lingua. L’assenza di morfologia di accordo sul verbo (che è nella forma “analitica”) elimina una possibile analisi pronominale della flessione.

astratti-λ (Adger & Ramchand 2005) e un meccanismo di funzionamento dell’EPP come quello presentato da Butler (2004), (che verranno brevemente introdotti nella discussione della proposta di analisi in 6.2, note 87 e 88, p. 156-157) risulteranno ugualmente affini alle modalità con cui verranno messe in relazione struttura tematica ed EPP nelle costruzioni in esame.