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L’alternativa individuata e la sua analisi secondo l’approccio dell’SCM

CAPITOLO 3. L’IMPIEGO DELLE INFORMAZIONI DI COSTO E LA LORO

3.4 La valutazione tramite l’SCM

3.4.3 L’alternativa individuata e la sua analisi secondo l’approccio dell’SCM

Le analisi delle tre tematiche dell’SCM in relazione alla decisione di GreenAsm, hanno permesso di arrivare ad alcune conclusioni che meritano attenzione:

1. una delle principali motivazioni che può far risultare non economica questa decisione, è da ricondurre ai ridotti volumi di compost prodotto e potenzialmente lavorabili dal singolo impianto.

109 Si può fare tale affermazione in base ad alcuni calcoli effettuati per il caso dell’azienda X (di cui si parlerà nei prossimi paragrafi), in cui è stato ipotizzato l’utilizzo di un impianto per la pellettatura di dimensioni più grandi, il cui costo è maggiore di “sole” 3 volte e possiede una capacità produttiva circa 6 volte superiore, che hanno mostrato come il costo medio unitario raggiungibile in questo caso sia notevolmente inferiore rispetto a quello dell’impianto di dimensioni minori finora preso in considerazione; è stato quindi notato come non vi sia una relazione di proporzionalità nel rapporto costo degli input-output generabili, ma bensì una meno che proporzionale all’aumentare della scala, e questa è una delle fonti delle economie di scala; in merito a tali argomenti si veda VOLPATO G.,

2. La valorizzazione tecnico-economica del compost, dal punto di vista dei potenziali clienti è apprezzata e riconosciuta di valore.

Queste considerazioni cui è stato possibile giungere con le analisi dell’SCM, hanno costituito il punto di partenza per innescare la ricerca di eventuali alternative attraverso cui poter svolgere in modo vantaggioso e proficuo questa attività.

Una possibile proposta è quella in cui quattro dei sei impianti di compostaggio in Umbria (la GreenAsm insieme ad altri tre impianti umbri, che verranno identificati come impianto A, impianto B e impianto C) vanno a collaborare per la creazione di un’unica e apposita azienda (che identificheremo genericamente da qui in poi come “azienda X”) che si va ad occupare della valorizzazione e della commercializzazione del compost, e al cui interno confluiscono tutti i quantitativi di compost prodotti da questi impianti; in questo modo si possono così raggiungere dei volumi di compost per cui è possibile creare una struttura che possa permettere di operare, da un punto di vista produttivo, con maggiore efficienza rispetto all’ipotesi in cui vi è la sola GreenAsm.

L’idea attraverso cui realizzare tale proposta prevede che l’azienda X riceva il compost prodotto da tutti gli impianti umbri senza sostenere alcun costo d’acquisto, ma questa si fa esclusivamente carico degli oneri per il trasporto del compost sfuso da ogni impianto di compostaggio alla sua sede; la localizzazione del nuovo impianto diviene perciò una scelta particolarmente importante, che va a vincolare ed influire in modo strutturale sull’ammontare dei costi che saranno sostenuti dall’azienda X, perciò si è ipotizzato una posizione per la nuova azienda che risultasse il più possibile comoda e vantaggiosa in relazione alla posizione dei singoli impianti:

Questa soluzione potrebbe dimostrarsi vantaggiosa non solo per GreenAsm ma anche per tutti gli altri impianti, perché è molto probabile che possono avere come questa, la stessa necessità di trovare una collocazione commerciale per il compost da loro prodotto: in primo luogo, l’investimento che deve essere effettuato da ogni singolo impianto sarebbe in questo caso minore rispetto all’investimento che questi dovrebbero effettuare da soli, sia perché questo è condiviso sia perché vi potrebbe essere la possibilità, visto la portata e importanza a livello territoriale del progetto, anche di ottenere dei fondi e parte del finanziamento di enti istituzionali (ad esempio la Regione Umbria), ma oltre a questa possibile convenienza in termini di minore esborso, vi sono in questo modo delle condizioni di operatività migliori: i quantitativi che sono prodotti da ogni singolo impianto sono simili a quelli di GreenAsm, e visto che minori quantitativi significano minore efficienza, può essere conveniente per tutti costituire questo unico impianto che può meglio sfruttare gli effetti positivi delle economie di scala.

Le considerazioni e le riflessioni a cui si è giunti con l’analisi della catena del valore e con la definizione del posizionamento nel caso della sola GreenAsm possono essere adeguate e valide anche in questo caso, solo che nella fase di valorizzazione non si considererà più la GreenAsm, ma questo nuovo attore economico rappresentato dalla azienda X:

con la catena del valore si possono identificare le attività che, in relazione alla strategia con la quale si intende offrire il prodotto, si decidono di svolgere e, come mostrato nella figura 14 la proposta dell’azienda X è imperniata su una catena dove si possono identificare quattro attività che creano valore:

1. Logistica 2. Pellettatura 3. Confezionamento

4. Vendita e commercializzazione

Per poter svolgere queste attività sono necessari degli investimenti e il sostenimento di costi durante ogni periodo amministrativo.

Insieme al responsabile aziendale e in base ai prezzi e alle informazioni fornite da potenziali fornitori degli impianti e le altre risorse ritenute necessarie, è stato stimato un investimento di circa 937.000 €, comprendente:

- linea di pellettatura (capacità 6 tonnellate/ora)

- linea di confezionamento composta dai seguenti macchinari:

 confezionatrice automatica

 pallettizzatore semi-automatico

 avvolgitore per pallet semi-automatico - un’insaccatrice per big bag

- attrezzature e macchine d’ufficio - due carrelli elevatori

- costi di impianto (per progettazione, consulenze e autorizzazioni varie)

- investimenti in pubblicità (campagna pubblicitaria e creazione di un sito internet) I costi operativi che si è ipotizzato di sostenere durante l’esercizio si riferiscono:

- costi per materiali per il confezionamento - costi per personale relativi a:

 1 addetto alla logistica, 1 addetto alla pellettatura per turno (si sono ipotizzati due turni da 6 ore), 1 addetto al confezionamento per turno (anche qui si sono ipotizzati due turni da 6 ore), 1 agente addetto alla vendita

 1 impiegato d’ufficio

 compenso per 1 amministratore - costi per manutenzione macchinari - costi per energia

- costi per gasoli e lubrificanti - costi per leasing per pala gommata

- costi per analisi e consulenze per certificazioni della qualità - costi per il trasporto del compost

- canone affitto fabbricato

Si è inoltre supposto un valore delle rimanenze per ogni anno, ipotizzando che nel corso dell’anno una tonnellata di compost rimanga in magazzino in media per due mesi (tranne

che per il primo anno dove se ne sono invece ipotizzati 3), e la possibilità di offrire ai clienti delle consulenze da parte di agronomi per un corretto utilizzo del prodotto, servizio particolarmente utile e di valore probabilmente per il segmento di clientela dell’agricoltura e che però, perlomeno nei primi anni, si è scelto di non svolgere internamente dall’azienda; l’azienda collaborerà con agronomi esterni cercando di facilitare e rendere più vantaggioso il rapporto fra questi e i clienti del settore agricolo, elemento che potrebbe costituire un tratto distintivo dell’offerta dell’azienda.

L’individuazione e la definizione di tutti questi costi, grazie alle considerazioni in merito alla catena del valore e al posizionamento strategico, è molto più ampia e completa: tenere in considerazione la strategia con cui si intende offrire il prodotto e la visione e la logica per attività lungo la catena, ha permesso di identificare in maniera più soddisfacente e consapevole la mole delle risorse richieste per svolgere tutte le attività necessarie a realizzare il sistema di prodotto che si intende offrire, così da permettere di definire e stimare con più accuratezza l’ammontare di alcuni costi e di individuare ed includere nell’analisi costi che altrimenti avrebbero potuto non essere considerati.

I costi che sono stati in tal modo definiti, hanno rappresentato la base per approssimare le uscite da inserire nell’analisi finanziaria con cui è stata valutata questa alternativa, per quanto riguarda la stima delle entrate invece, si sono considerati i ricavi che sarebbero conseguibili ipotizzando di produrre e vendere le stesse varianti di prodotto, tenendo conto però dei quantitativi realizzati da tutti gli impianti umbri e l’applicazione dei prezzi che si erano assunti nel caso della sola GreenAsm.

Nella tabella 8 e nella tabella 9 riportate nelle pagine successive, sono rispettivamente evidenziate le voci di costo individuate e l’analisi finanziaria del progetto di costituzione dell’azienda X, tenendo in considerazione un orizzonte temporale di 10 anni e utilizzando lo stesso Wacc del 6% adottato nelle valutazioni precedenti, presupponendo un certo livello di affinità con l’azienda precedentemente tenuta in considerazione, con la consapevolezza che questo dovrà essere comunque adattato e rettificato tenendo anche in considerazione elementi importanti per la determinazione dello stesso quali ad

esempio la struttura finanziaria che si prevede di predisporre per l’azienda, secondo la formula in base al quale110:

WACC = i × (1 − t)D + ck × Vk D + Vk Dove:

i = costo del capitale di debito t = aliquota d’imposta

D = capitale di debito

ck= costo del capitale di rischio Vk= capitale di rischio

110 Per approfondimenti in merito si veda DONNA G., La creazione di valore nella gestione d’impresa, Carocci, Roma, 1999

Tabella 8 – Costi di gestione identificati

anno 1 anno 2 anno 3 anno 4 anno 5 anno 6 anno 7 anno 8 anno 9 anno 10

COSTI:

- Costi per materiali

packaging -€ 243.149,57 -€ 245.581,07 -€ 260.527,72 -€ 276.913,72 -€ 282.721,26 -€ 295.943,20 -€ 300.161,53 -€ 303.163,15 -€ 306.194,78 -€ 309.256,73 - Costi per energia -€ 84.093,50 -€ 84.934,43 -€ 90.283,43 -€ 92.172,83 -€ 94.915,90 -€ 94.124,49 -€ 96.019,46 -€ 96.979,65 -€ 97.949,45 -€ 98.928,94 - Costi per personale

addetto agli impianti

-€ 156.000,00 -€ 156.000,00 -€ 156.000,00 -€ 156.000,00 -€ 156.000,00 -€ 156.000,00 -€ 156.000,00 -€ 156.000,00 -€ 156.000,00 -€ 156.000,00 - Compenso

amministratore -€ 15.000,00 -€ 15.000,00 -€ 15.000,00 -€ 15.000,00 -€ 15.000,00 -€ 15.000,00 -€ 15.000,00 -€ 15.000,00 -€ 15.000,00 -€ 15.000,00 - Costi per addetti

ufficio e commerciali

-€ 72.660,66 -€ 72.859,53 -€ 73.460,36 -€ 74.014,87 -€ 74.341,68 -€ 74.280,84 -€ 74.552,80 -€ 73.716,02 -€ 73.896,69 -€ 74.123,76 - Costi per

manutenzioni -€ 25.350,00 -€ 25.350,00 -€ 25.350,00 -€ 25.350,00 -€ 25.350,00 -€ 25.350,00 -€ 25.350,00 -€ 25.350,00 -€ 25.350,00 -€ 25.350,00 - Costi per gasoli e

lubrificanti -€ 30.000,00 -€ 30.000,00 -€ 30.000,00 -€ 30.000,00 -€ 30.000,00 -€ 30.000,00 -€ 30.000,00 -€ 30.000,00 -€ 30.000,00 -€ 30.000,00 - Costi per analisi e

consulenze -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 - Costi per trasporto

compost -€ 517.500,00 -€ 522.675,00 -€ 527.901,75 -€ 533.180,77 -€ 538.512,58 -€ 543.897,70 -€ 549.336,68 -€ 554.830,04 -€ 560.378,35 -€ 565.982,13 - Canone affitto fabbricato -€ 105.000,00 -€ 105.000,00 -€ 105.000,00 -€ 105.000,00 -€ 105.000,00 -€ 105.000,00 -€ 105.000,00 -€ 105.000,00 -€ 105.000,00 -€ 105.000,00 - Canone leasing pale gommate -€ 45.000,00 -€ 45.000,00 -€ 45.000,00 -€ 45.000,00 -€ 45.000,00 -€ 45.000,00 -€ 45.000,00 - - - TOTALE COSTI operativi -€ 1.315.753,73 -€ 1.324.400,03 -€ 1.350.523,27 -€ 1.374.632,18 -€ 1.388.841,41 -€ 1.406.596,24 -€ 1.418.420,46 -€ 1.382.038,86 -€ 1.391.769,27 -€ 1.401.641,55 AMMORTAMENTI: - Ammortam. impianto pellettizzazione -€ 60.000,00 -€ 60.000,00 -€ 60.000,00 -€ 60.000,00 -€ 60.000,00 -€ 60.000,00 -€ 60.000,00 -€ 60.000,00 -€ 60.000,00 -€ 60.000,00 - Ammortam. Impianto confezionam. -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00 -€ 22.000,00

- Ammortam.

Insaccatrice big bag -€ 1.875,00 -€ 1.875,00 -€ 1.875,00 -€ 1.875,00 -€ 1.875,00 -€ 1.875,00 -€ 1.875,00 -€ 1.875,00 - - - Ammort. Macchine d'ufficio -€ 2.000,00 -€ 2.000,00 -€ 2.000,00 -€ 2.000,00 -€ 2.000,00 - - - - - - Ammortam. Costi pubblicità -€ 7.000,00 -€ 7.000,00 -€ 7.000,00 -€ 7.000,00 -€ 7.000,00 - - - - - - Ammortam. costi di impianto -€ 3.400,00 -€ 3.400,00 -€ 3.400,00 -€ 3.400,00 -€ 3.400,00 - - - - - - Ammortam. Carrelli elevatori -€ 8.000,00 -€ 8.000,00 -€ 8.000,00 -€ 8.000,00 -€ 8.000,00 - - - - - TOTALE AMMORTAMENTI -€ 104.275,00 -€ 104.275,00 -€ 104.275,00 -€ 104.275,00 -€ 104.275,00 -€ 83.875,00 -€ 83.875,00 -€ 83.875,00 -€ 82.000,00 -€ 82.000,00 TOTALE COSTI e AMMORTAMENTI -€ 1.420.028,73 -€ 1.428.675,03 -€ 1.454.798,27 -€ 1.478.907,18 -€ 1.493.116,41 -€ 1.490.471,24 -€ 1.502.295,46 -€ 1.465.913,86 -€ 1.473.769,27 -€ 1.483.641,55

Tabella 9 – Analisi finanziaria del progetto per la creazione dell’azienda “X”

anno 0 anno 1 anno 2 anno 3 anno 4 anno 5 anno 6 anno 7 anno 8 anno 9 anno 10 totali

Investimento - 937.000 Valore del compost prodotto 1.658.277 2.089.429 2.045.890 2.131.656 2.185.286 2.235.533 2.269.475 2.293.421 2.316.355 2.339.519 21.564.841 Variazione CCN -273.559 -184.196 -191.024 -196.370 -199.920 -203.279 -206.136 -208.197 -210.279 -212.382 -2.085.342 1. ENTRATE POTENZIALI 1.384.718 1.905.233 1.854.865 1.935.286 1.985.366 2.032.254 2.063.340 2.085.224 2.106.077 2.127.137 19.479.500 2. USCITE POTENZIALI -1.315.754 -1.324.400 -1.350.523 -1.374.632 -1.388.841 -1.406.596 -1.418.420 -1.382.039 -1.391.769 -1.401.642 -13.754.617 4. I° MARGINE -937.000 342.523 765.029 695.366 757.024 796.444 828.937 851.055 911.382 924.586 937.877 7.810.224 5. Flussi di cassa ante tassazione 68.964 580.833 504.342 560.654 596.524 625.658 644.919 703.185 714.307 725.496 5.724.883 ammortamento impianto pellettizzazione 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 coeff. ammortamento 10% 10% 10% 10% 10% 10% 10% 10% 10% 10% ammortamento impianto confezionamento 22.000 22.000 22.000 22.000 22.000 22.000 22.000 22.000 22.000 22.000 coeff. ammortamento 10% 10% 10% 10% 10% 10% 10% 10% 10% 10% Insaccatrice 1.875 1.875 1.875 1.875 1.875 1.875 1.875 1.875 - - coeff. ammortamento 12,5% 12,5% 12,5% 12,5% 12,5% 12,5% 12,5% 12,5% 12,5% 12,5% Attrezzature e macchine d'ufficio 2.000 2.000 2.000 2.000 2.000 - - - - - coeff. ammortamento 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% Campagna pubblicitaria 7.000 7.000 7.000 7.000 7.000 - - - - - coeff. ammortamento 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% Costi di impianto (progettazione e consulenze) 3.400 3.400 3.400 3.400 3.400 - - - - -

coeff. ammortamento 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% Carrelli elevatori 8.000 8.000 8.000 8.000 8.000 - - - - - coeff. ammortamento 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% 20% 6. Totale Ammortamenti 104.275 104.275 104.275 104.275 104.275 83.875 83.875 83.875 82.000 82.000 937.000 7. Utile Industriale per Irpeg 238.248 660.754 591.091 652.749 692.169 745.062 767.180 827.507 842.586 855.877 6.873.224 8. Utile Industriale per Irap 481.909 904.614 835.552 897.764 937.511 990.343 1.012.732 1.072.223 1.087.483 1.101.001 USCITE per IRES -57.180 -158.581 -141.862 -156.660 -166.121 -178.815 -184.123 -198.602 -202.221 -205.411 USCITE per IRAP -18.794 -35.280 -32.587 -35.013 -36.563 -38.623 -39.497 -41.817 -42.412 -42.939 Quota Irap su Irap -4.511 -8.467 -7.821 -8.403 -8.775 -9.270 -9.479 -10.036 -10.179 -10.305 USCITE per IVA 27.711 11.291 17.065 17.639 17.259 18.295 18.272 18.290 18.359 18.428

9. USCITE TOTALI per IMPOSTE -52.774 -191.037 -165.204 -182.436 -194.199 -208.413 -214.827 -232.164 -236.453 -240.227 -1.917.735 10. Utile dopo tasse 185.475 469.717 425.887 470.313 497.970 536.649 552.353 595.343 606.134 615.650 4.955.490 11. Flussi Totali post tassazione -937.000 16.191 389.796 339.138 378.217 402.325 417.245 430.092 471.021 477.855 485.269 3.807.148 12. fattore attualizzazione 100,0% 94,3% 89,0% 84,0% 79,2% 74,7% 70,5% 66,5% 62,7% 59,2% 55,8% 13. Flussi attualizzati post tassazione -937.000 15.274 346.917 284.747 299.584 300.641 294.141 286.036 295.525 282.841 270.971 2.676.676 14. Flussi cumulati attualizzati post tassazione -937.000 -921.726 -574.809 -290.062 9.521 310.162 604.303 890.339 1.185.863 1.468.705 1.739.676

15. VAN post tasse 2.676.676 16. TIR post tasse 29,82% 17. Pay-back dei

flussi attualizzati

3 anni e 13 mesi

Il risultato dell’analisi finanziaria essendo positivo, ha permesso di confermare che con questo progetto l’attività di valorizzazione può essere svolta in modo redditizio come confermato dal VAN e dal TIR e dal periodo di recupero, e quindi da un punto di vista economico-finanziario si può dare un giudizio positivo di tale progetto.

Le riflessioni strategiche in merito a questa possibile decisione, non si possono certo considerare esaurite con queste valutazioni, né tantomeno il contributo che i costi, e le informazioni che si possono ricavare dalla loro analisi, possono dare in chiave strategica. L’analisi finanziaria che è stata svolta evidenzia che in questo modo è potenzialmente generabile della redditività ma, questa è strettamente legata alle ipotesi che sono state fatte in merito ai quantitativi di vendita previsti nel corso degli anni, che si riveleranno, non precise e puntuali, ma comunque veritiere solo se effettivamente il compost verrà apprezzato dal mercato e di conseguenza acquistato da quelli che sono stati considerati i potenziali clienti all’interno della catena; perché ciò avvenga è chiaro che per questi, vi debba essere un vantaggio di natura tecnica ed economica ad acquistare questo prodotto piuttosto che altri.

Come era già stato sottolineato quando si sono descritte le caratteristiche del mercato del compost, per alcune categorie di clienti il compost può rappresentare un ottimo prodotto sostituivo rispetto a quelli che già vengono utilizzati, come nel caso ad esempio dei florovivaisti che possono impiegare il compost, come materia da miscelare nei terricci che questi realizzano sostituendolo alle torbe d’importazione e che, a dispetto di queste, oltre ad avere un prezzo più basso, presenta i vantaggi di essere più facilmente reperibile e di avere una pezzatura e delle caratteristiche fisiche definite.

Le stesse positive conclusioni possono essere fatte valere per le altre tipologie di mercati a cui il compost può essere rivolto, come ad esempio il ripristino ambientale, la paesaggistica e dell’hobbistica, settore quest’ultimo dove il formato confezionato in sacchi da 20 litri/25 kg sembra essere particolarmente apprezzato e che perciò sembrerebbe il canale di vendita dove si possono collocare quantitativi di questa variante con maggiore facilità, dato che il prezzo a cui questi possono essere offerti dall’azienda al mercato dell’hobbistica e stimato in base ai costi calcolati, si può dire conveniente per tali soggetti (tra 1,80-2,20 € al sacco per il compost polverulento, tra 2,40-3,70 € al sacco

per il compost pellettato), così da legittimare e giustificare lo svolgimento dell’attività di confezionamento che l’azienda intende svolgere.

Per il segmento dell’agricoltura queste considerazioni potrebbero non essere valide perché, oltre alla sfiducia che hanno gli agricoltori nei confronti di questo prodotto principalmente legata alla sua origine (i rifiuti), potrebbe non risultare conveniente da un punto di vista economico impiegare il compost piuttosto che altre tipologie di fertilizzanti come quelli chimici.

Sulla base dei costi di produzione calcolati e che si prevede di sostenere per ogni variante di prodotto, è stato definito per ognuna il prezzo di vendita che si intenderà applicare (e in base al quale è stata svolta l’analisi finanziaria); quest’ultimo rappresenta il costo che deve essere sostenuto dall’agricoltore, ossia l’attore successivo nella catena, per approvvigionarsi del compost che per risultare conveniente e perciò essere acquistato, dovrà dimostrarsi maggiormente vantaggioso rispetto al costo che l’agricoltore sosterrebbe per acquistare e utilizzare dei fertilizzanti chimici, ritenuto il principale competitor in relazione alle intenzioni di posizionamento del prodotto dell’azienda in questa porzione di mercato.

Per fare questa comparazione si è costruito un costo, che riflette la spesa per fertilizzare un ettaro di terreno, che dovrebbe sostenere l’agricoltore in tre differenti casistiche: la prima indica quanto deve essere speso dall’agricoltore per fertilizzare e concimare un ettaro di coltura esclusivamente con i fertilizzanti chimici, le altre due invece, nel caso in cui vi sia un impiego congiunto, per la maggior parte di compost, sia in formato sfuso che pellettato, e di fertilizzante chimico (ma in dose sensibilmente inferiori rispetto alla casistica precedente).

Il settore agricolo è molto eterogeneo, perché molteplici sono le tipologie di colture e le loro caratteristiche; i principali profili, che si è ritenuto di dover tenere presente per questa analisi sono la diversa redditività che diverse colture permettono di conseguire all’agricoltore, e i differenti quantitativi di sostanze nutritive apportabili con i fertilizzanti (azoto, fosforo e potassio), che logicamente sono diversi a seconda della tipologia di coltura.

Le colture che sono state prese in considerazione riflettono due differenti categorie in cui è possibile suddividere il settore agricolo, quello delle colture ad elevata redditività,

per cui sono state prese a riferimento le colture del melone e della vite, e quello delle colture a bassa redditività, dove si è tenuto conto ai fini dell’analisi della coltura del mais; l’analisi è la seguente:

Prezzi di vendita:

Compost in polvere 15 €/t Compost pellettato 47€/t

COLTURE: Elevata Redditività Bassa Redditività

MELONE VITE MAIS

COSTO €/Ha sostenuto dall'agricoltore con

Fertilizzanti chimici € 273 € 103 € 229

COSTO €/Ha sostenuto dall'agricoltore Fertilizzanti chimici (in parte) + compost in

polvere € 221 € 77 € 144

Risparmio (con segno -) o Costo aggiuntivo

€/ha, rispetto all’uso di fertilizzanti chimici -€ 52 -€ 26 -€ 84

COSTO €/Ha sostenuto dall'agricoltore Fertilizzanti chimici (in parte) + compost pellettato

€ 377 € 89 € 236

Risparmio (-) o Costo aggiuntivo €/ha, rispetto all’uso di fertilizzanti chimici

€ 104 -€ 14 € 5

Costi Specifici colture €/ha € 1.314 € 948 € 523

Incidenza del Risparmio (con segno -) o del Costo aggiuntivo sui costi del cliente, con utilizzo di compost in polvere + (in parte)

fertilizzante chimico

-4% -2,8% -16%

Incidenza del Risparmio (con segno -) o del Costo aggiuntivo sui costi del cliente, con

compost pellettato + (in parte) fertilizzante chimico

8% -1,5% 1%

Margine Lordo colture €/ha € 15.118 € 2.423 € 942

Incidenza del Risparmio (con segno -) o del Costo aggiuntivo sul margine del cliente, con l’uso di compost in polvere + (in parte)

fertilizzante chimico

-0,3% -1,1% -9%

Incidenza del Risparmio (con segno -) o del Costo aggiuntivo sul margine del cliente, con l’uso di compost pellettato + (in parte)

fertilizzante chimico

0,7% -0,06% 0,5%

l’analisi è stata svolta sulla base dei dati sull’agricoltura in Umbria111 : dalla RICA (Rete di Informazione Contabile Agraria) sono stati reperiti i dati relativi ai costi e ai margini operativi dell’aziende (riferiti chiaramente a dati medi calcolati su un campione significativo di aziende agricole umbre), mentre i costi di fertilizzazione per ettaro sostenuti dall’agricoltore sono stati elaborati sulla base dei dati reperiti dai disciplinari sulle pratiche agronomiche della regione Umbria (per quanto riguarda i quantitativi di fertilizzanti per ettaro), e delle quotazioni delle borsa merci di Torino (relativamente al costo dei fertilizzanti chimici).

Analizzando i costi per il cliente, è stato possibile giungere ad alcune conclusioni importanti in ottica strategica e, anche se sono state prese in considerazione solo queste colture, si può dire che i risultati ottenuti riflettono delle dinamiche estendibili e generalizzabili per l’intero settore agricolo, e possono perciò essere presi come una base significativa per trarre alcune conclusioni: la tabella 10 evidenzia come l’impiego del compost in formato polverulento sembrerebbe comportare un minor costo per il cliente rispetto all’impiego dei soli fertilizzanti chimici sia per le colture ad elevata che bassa redditività, per cui si può dire che questa variante di prodotto può potenzialmente trovare una buona collocazione presso il settore agricolo.

Le stesse considerazioni possono essere estese anche per quanto riguarda il formato pellettato, e quindi la convenienza o meno dell’azienda a svolgere questa attività: anche se, come evidenziato nella tabella 10, sia nel caso delle colture ad elevata redditività che in quella a bassa redditività, i costi per il cliente sono maggiori rispetto al caso del solo impiego di fertilizzanti chimici (non è così per la vite), questo aumento ha un’incidenza poco significativa sui costi e di conseguenza i margini dei clienti.

Il formato pellettato può essere sparso tramite le attrezzature e i macchinari comunemente posseduti ed utilizzati dagli agricoltori per lo spargimento di altri concimi (spargi-letame, il letame è un altro fertilizzante organico-naturale ma con proprietà e sostanze nutritive più povere rispetto al compost, e con un maggiore e sempre più crescente costo dato la sua sempre minore disponibilità); con questo formato, è possibile perciò per l'agricoltore ridurre i tempi di utilizzo e le quantità di risorse dedicate alla

111 Si è preso in considerazione il contesto regionale, perché è quello a cui l’azienda, secondo la sua strategia, intende principalmente rivolgersi (vedi p.111)

fertilizzazione (non si deve acquistare un apposito macchinario per spargere il compost, necessario nel caso del formato polverulento) del terreno e di conseguenza i costi (carattere che può far preferire questo formato anche a quello polverulento); il pellettato inoltre ha un rilascio più lento delle sostanze che consentono di nutrire il terreno per un periodo più lungo e in maniera più centellinata ma più continuata, e quindi di diminuire i quantitativi e di conseguenza i costi per fertilizzare il terreno; tali riduzioni sono state stimate all’incirca in 100 €/ha e sono già considerate nella tabella precedentemente esposta 112.

Vi sono inoltre una serie di vantaggi che l’impiego del compost può comportare: il compost può conferire ai prodotti benefici in termini di maggiore qualità, infatti studi agronomici e prove effettuate in campo hanno dimostrato che il suo utilizzo rispetto ai fertilizzanti chimici, comporta per colture come frutta, orticole e ortive (tutte colture ad elevata redditività) degli effetti particolarmente positivi sulla qualità dei prodotti, in termini sia di miglior sapore che di dimensioni maggiori degli stessi, che si possono tradurre nella possibilità per l’agricoltore di aumentare i prezzi e quindi i suoi ricavi.

Con il compost poi si possono apportare tutta una serie di altre sostanze nutritive e organiche al terreno non apportabili con i fertilizzanti chimici e che perciò per essere apportate (nel caso di utilizzo dei fertilizzanti chimici) si dovrebbero sostenere ulteriori costi (per cui non è stato possibile effettuare stime attendibili da considerare nella tabella 10).

Impiegare il compost consente inoltre una minore contaminazione da agenti e sostanze chimici sia sui terreni che sui prodotti finali, caratteristiche che possono costituire un’ulteriore leva per l'agricoltore su cui legittimare un aumento dei prezzi e conseguentemente dei ricavi.

In un’ottica più ampia e non circoscritta alle sole aziende clienti, si possono poi riconoscere al compost anche dei benefici ambientali connessi alla sua capacità nel corso