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CAPITOLO 3. L’IMPIEGO DELLE INFORMAZIONI DI COSTO E LA LORO

3.2 Il settore e il mercato del compost

3.3.2 Il mercato

L’attività di compostaggio deve essere vista non più esclusivamente come un’opzione di gestione e trattamento dei rifiuti, ma anche come una vera e propria attività di produzione che ha ad oggetto quello che a tutti gli effetti può essere considerato un

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prodotto destinato a molteplici usi ed utilizzato in diversi contesti: il compost è a tutti gli effetti un fertilizzante che può essere ottimamente impiegato in agricoltura, e le sostanze nutritive che esso contiene lo rendono anche una buona materia prima miscelabile con altri materiali per la produzione di terricci e substrati; può essere inoltre utilizzato come pacciamante91 e come elemento per il recupero e il ripristino delle condizioni dei terreni adibiti a discariche.

In relazione ai possibili mercati di sbocco a cui può essere rivolto e a quelle che sono le quantità ottenute in Italia, vi potrebbero essere le possibilità per poter collocare e vendere tutto il compost prodotto; stime effettuate dal CIC (Consorzio Italiano Compostatori), evidenziano come con il totale dei quantitativi prodotti e disponibili è possibile coprire circa il 10% della superficie arabile italiana92, e permettono perciò di esprimere una valutazione positiva sulle potenzialità di collocazione del compost già considerando esclusivamente l’agricoltura e non anche altre destinazioni commerciali come il florovivaismo ad esempio.

Si andranno ora di seguito ad evidenziare le peculiarità di ogni singolo e possibile mercato.

L’agricoltura in pieno campo rappresenta il mercato dove viene collocato la maggior parte del compost, principalmente ammendante compostato misto, (già nel 2007 circa il 66% del compost era destinato all’agricoltura93, percentuale in crescita poi negli anni seguenti) e, secondo gli esperti di questo settore i fattori che hanno dato, danno e potrebbero continuare a dare un impulso positivo allo sviluppo di questo mercato di sbocco possono essere individuati:

 nella sempre più decrescente disponibilità di altri fertilizzanti di origine naturale (letame);

 l’elevato prezzo dei fertilizzanti chimici;

91 La pacciamatura è un'operazione attuata in agricoltura e giardinaggio che si effettua ricoprendo il terreno con uno strato di materiale, al fine di impedire la crescita delle malerbe, mantenere l'umidità nel suolo, proteggere il terreno dall'erosione, dall'azione della pioggia battente, evitare la formazione della cosiddetta crosta superficiale, diminuire il compattamento, mantenere la struttura e mitigare la temperatura del suolo. (fonte it.wikipedia.org)

92 CENTEMERO M., ZANARDI W., BIANCONI L., Studio e analisi del mercato del compost, della

gestione dei reflui oleari e della normativa di riferimento a livello europeo, Progetto LIFE05

ENV/IT/000845 TIRSAV PLUS

 il compost ha un alto contenuto di sostanza organica che consente di attribuire al terreno non solo sostanze per conservarne la fertilità, ma anche a «migliorare lo stato strutturale del terreno, aumenta la capacità sia di assorbire e rilasciare acqua nel suolo che di trattenere gli elementi nutritivi in forma facilmente assimilabile da parte della pianta»94;

 la presenza di marchi di certificazione della qualità del prodotto come ad esempio il marchio CIC o marchi di altri natura, conferiti anche da enti istituzionali (come ad esempio il marchio compost veneto) che attestino il rispetto di parametri per poter considerare il compost un fertilizzante di qualità a tutti gli effetti;

 la presenza di incentivi e campagne di sensibilizzazione e sponsorizzazione a livello pubblico per incentivare l’utilizzo di questa “risorsa verde”.

Ci sono tuttavia anche delle determinanti che limitano lo sviluppo di questo mercato:

 il diffuso scetticismo e la convinzione fra gli agricoltori che gli ammendanti compostati, vista la loro derivazione dai rifiuti o fanghi di depurazione, siano dei prodotti “sporchi”, non di qualità e nocivi per i terreni;

 i costi di trasporto possono essere particolarmente elevati e rappresentare perciò un elemento rilevante per l’aumento del prezzo, ragione per cui questo tipo di mercato ha visto uno sviluppo prevalentemente a livello locale (provinciale o regionale). Il compost può essere venduto a prezzi differenti in relazione alla tipologia di coltura, alla modalità con le quali viene distribuito, alla presenza o meno di marchi di certificazione della qualità e dalla disponibilità e il prezzo di materiali sostitutivi: i prezzi maggiori possono essere spuntati nei confronti delle aziende agricole che si occupano di orticoltura, viticoltura, olivicoltura e frutticoltura, e anche aziende di agricoltura biologica95, colture ad elevata redditività (e di gran lunga maggiore rispetto ad altre colture seminative) e nelle quali si riscontrano anche i maggiori effetti dell’utilizzo del compost sulla qualità dei prodotti.

94 STORTI A., AMATO A., Dal rifiuto alla terra – Raccolta e impieghi dell’umido domestico in Italia”, Gli speciali di acquistiverdi.it, i quaderni per la promozione di soluzioni sostenibili, n. 6 settembre 2007

95 Queste aziende rappresentano uno sbocco sicuro per la vendita del compost, in quanto per essere definite biologiche, devono impiegare sostanze non chimiche e quindi naturali per la fertilizzazione dei terreni.

Altro settore a cui è destinato il compost è quello del florovivaismo, in cui viene utilizzato come materia prima per la produzione di terricci e substrati utilizzati ad esempio per il giardinaggio e nell’hobbistica; le ragioni per cui il compost può essere un prodotto particolarmente appetibile per questo comparto sono96:

 la facile reperibilità,

 i bassi costi,

 una pezzatura definita,

 caratteristiche fisiche definite

In questo modo i florovivaisti possono diminuire i quantitativi delle torbe di importazione, che costituiscono l’elemento principale dei terricci, sostituendoli con il compost.

Il compost è inoltre impiegato, nella paesaggistica, per la cura dei tappeti erbosi ornamentali, ricreativi e sportivi, per il ripristino e recupero ambientale di aree degradate come cave e discariche e come materiale per la gestione e manutenzione del verde pubblico; questi costituiscono tutti sbocchi di mercato in cui vi può essere un potenziale aumento dell’utilizzo del compost.

Un altro sbocco commerciale è rappresentato poi dalla vendita al minuto presso l’impianto, canale commerciale che interessa quantitativi limitati e in cui gli hobbisti e i privati si recano e acquisiscono il compost direttamente all’impianto.

Vi sono diversi approcci strategico-commerciali adottati dai produttori di compost, che variano in base alle tipologie di compost e agli utilizzi che ne vengono fatti; l’ACV è considerato e accettato indistintamente dagli utilizzatori come materia prima migliore per il florovivaismo mentre invece per l’ACM, i produttori hanno sviluppato due approcci diversi97:

 alcuni produttori scelgono di produrre e vendere elevati quantitativi di ACM, cercando di contenere e minimizzare i costi di trattamento e le spese per il marketing e la commercializzazione del prodotto

96 CENTEMERO M., ZANARDI W., BIANCONI L., op cit.

97 Cfr. CENTEMERO M., CAIMI V., Impieghi del compost: settori di maggior rilevanza, modalità

 altri, operano secondo programmi di valorizzazione agronomica del compost sia nella fase di produzione che di promozione e commercializzazione al fine di realizzare un prodotto appetibile principalmente per l’agricoltura.

Per quanto riguarda i prezzi del compost, questi variano oltre che in base al settore di destinazione, in quanto esso assume un diverso valore di sostituzione in relazione al materiale che in ogni diverso settore va a surrogare, anche a seconda delle modalità con cui viene distribuito il compost, che può avvenire in forma sfusa, pellettata e confezionata:

nel settore agricolo il prezzo di mercato del compost varia da 10-15 €/tonnellata per il compost sfuso, fino anche ad arrivare sopra ai 120 €/tonnellata per il compost confezionato in sacchi di plastica e arricchito con altri materiali; da sottolineare poi come in questo settore sia particolarmente apprezzato il formato pellettato sia per il più lento rilascio delle sostanze nutritive sia per la maggiore facilità di distribuzione meccanica sui terreni.

Il compost che invece viene venduto nel settore florovivaistico ha un prezzo di mercato che oscilla tra le 10 €/tonnellata e le 40 €/tonnellata, per tutti gli altri impieghi il compost viene generalmente venduto ad un prezzo tra i 10 e i 20 €/tonnellata.

Figura 10 - Prezzi di vendita compost (Fonte: CENTEMERO M., ZANARDI W., BIANCONI L)