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3. Il seguito alla decisione Carter c Canada: l’adozione della legge

3.3. Altre disposizioni

Tra le altre disposizioni, la legge ha stabilito che il Ministro della giustizia ed il Ministro della salute debbono, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, dare impulso ad uno o più studi indipendenti sulle richieste di aiuto medico a morire da parte dei minori maturi, sulle richieste anticipate e sui pazienti affetti da malattia mentale. Le relazioni di tali studi dovranno essere depositate al Parlamento entro i due anni (sono quindi attese per i prossimi mesi).

Infine, il legislatore ha stabilito che le disposizioni introdotte dalla legge dovranno essere sottoposte, all’inizio del quinto anno successivo all’entrata in vigore, all’esame di una commissione del Senato o della Chambre des communes.

COLOMBIA

di Carmen Guerrero Picó

1. Introduzione

L’art. 1 della Costituzione politica del 19911 dichiara che la Colombia è una

repubblica che si fonda, tra gli altri principi, sul rispetto della dignità umana, sulla solidarietà delle persone che la compongono e sulla prevalenza dell’interesse generale. Inoltre, l’art. 11 Cost. sancisce l’inviolabilità del diritto alla vita e l’art. 16 Cost. il libero sviluppo della personalità o autodeterminazione personale.

Il Codice penale colombiano (d’ora in avanti, c.p.) configura i reati di omicidio pietoso (art. 106 c.p.) e di istigazione o di ausilio al suicidio (art. 107 c.p.). In questo ultimo caso, il legislatore non ha accordato pene differenti basandosi, ad esempio, sulla intensità dei comportamenti che possono integrare la fattispecie di ausilio, ma ha imposto una sanzione significativamente inferiore qualora il soggetto attivo abbia agito per motivi di pietà.

Il riconoscimento e lo sviluppo del diritto fondamentale ad una morte dignitosa sono, com’è noto, il frutto di una costruzione pretoria2. Interpellata sulla

legittimità del reato di omicidio pietatis causa come disciplinato nel codice del 1980, la Corte costituzionale ha posto le basi della sua costruzione nella sentenza C-239 del 1997, che ha completato successivamente nella sentenza T-970 del 2014, in cui si sono precisate le modalità di esercizio del diritto fondamentale, e nella sentenza T-544 del 2017, che ha esteso il regime generale ai minorenni.

In ognuna delle sue decisioni3, la Corte costituzionale ha esortato il Congresso

della Repubblica affinché disciplinasse il derecho a una muerte digna, con regole

1 Il testo della Costituzione politica del 1991 è reperibile on line alla pagina

http://es.presidencia.gov.co/normativa/constitucion-politica.

2 Per una panoramica, v., per tutti, E. DÍAZ-AMADO, La despenalización de la eutanasia en Colombia: contexto, bases y críticas, in Revista Bioética y Derecho, n. 40, 2017, 125-140,

http://scielo.isciii.es/pdf/bioetica/n40/1886-5887-bioetica-40-00125.pdf; A. GARCÍA HERNÁNDEZ, El tortuoso camino del derecho fundamental a morir dignamente, del 16 marzo 2018,

https://projusticiaydesarrollo.com/2017/08/22/el-tortuoso-camino-del-derecho-fundamental-a- morir-dignamente/.

3 Le lettere C e T del numero della pronuncia valgono ad identificare il tipo di controllo

realizzato: C si ha quando la Corte costituzionale ha operato il controllo astratto della norma denunciata; T quando si è realizzato un controllo concreto, consistente nella decisione di un’acción de tutela volta a tutelare i diritti fondamentali dei cittadini.

L’art. 241, comma 4, Cost. riconosce ai cittadini legittimazione attiva per adire la Corte costituzionale sulla legittimità delle leggi. Il comma 9 dello stesso articolo prevede che alla Corte

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dotate di massima chiarezza, per garantire il suo esercizio effettivo e la sicurezza giuridica. Tuttavia, ciò non è avvenuto per il mancato accordo tra le forze politiche. Il legislatore ha regolamentato solo alcuni aspetti collegati alla c.d. eutanasia passiva: la legge n. 1733 del 20144 disciplina i servizi integrali di cure palliative per pazienti con malattie terminali, croniche, degenerative ed irreversibili, riconoscendo loro il diritto di rinunciare ai trattamenti sanitari che prolunghino artificialmente la loro esistenza.

Il vuoto normativo è stato riempito dalla giurisprudenza costituzionale, molto criticata per essersi sostituita al potere legislativo5. In sintesi, la Corte

costituzionale ha dichiarato che: i) il diritto ad una morte dignitosa è un diritto fondamentale in intima relazione con la vita, la dignità umana e l’autonomia personale e di contenuto complesso; ii) costringere una persona contro la sua volontà a prolungare la vita durante il breve tempo che le rimane, quando sperimenti profonde sofferenze, equivale a sottoporla ad un trattamento crudele e disumano; iii) la mancanza di regolamentazione di questo diritto impedisce il suo esercizio; iv) i minorenni sono titolari di questo diritto.

L’eutanasia attiva, una delle dimensioni di questo diritto, è depenalizzata se praticata da un medico ad una persona cui sia stata diagnosticata una malattia terminale che le provochi intense sofferenze, e che abbia prestato il suo consenso libero, informato e inequivoco, personalmente o per sostituzione.

La Corte costituzionale ha ordinato al Ministero della salute che disciplinasse un procedimento per garantire l’esercizio del diritto (prima dei maggiorenni e più di recente dei minorenni), prevedendo l’intervento di appositi comitati scientifici interdisciplinari. Doveva inoltre creare dei protocolli medici per attuarlo, basati sui criteri di prevalenza dell’autonomia del paziente, di celerità e opportunità, nonché di imparzialità. Infine, avrebbe dovuto fornire informazioni a tutti i pazienti sui loro diritti e doveri in materia.

spetta la revisione delle acciones de tutela con cui i cittadini possono chiedere ai giudici ordinari la tutela immediata dei loro diritti costituzionali.

4 La Ley Consuelo Devis Saavedra dell’8 settembre 2014 è reperibile on line alla pagina

http://www.suin-juriscol.gov.co/viewDocument.asp?ruta=Leyes/1687420. V. anche la circolare n. 23 de 2016 del Ministero della salute, che contiene le istruzioni per avvalersi delle cure palliative (https://www.minsalud.gov.co/Normatividad_Nuevo/Circular%200023%20de%202016.pdf). La risoluzione n. 2665 del 2018 del Ministero riguarda invece il c.d. documento di volontà anticipata (https://www.minsalud.gov.co/Normatividad_Nuevo/Resoluci%C3%B3n%20No.%202665%20de %202018.pdf).

5 V., per tutti, R. DÍAZ VÁSQUEZ, El activismo judicial de la jurisdicción constitucional en el marco de la democracia, in Justicia Juris, vol. 11, n. 2, 2015, 50-57,

In attuazione di questi obblighi, il Ministero della salute ha approvato la risoluzione n. 1216 del 2015, che definisce i termini per l’accesso da parte delle persone maggiorenni ai procedimenti per rendere effettivo il diritto a morire in maniera dignitosa; e la risoluzione n. 825 del 2018, che disciplina il procedimento da seguire nel caso di minorenni.

2. La disciplina penale dell’omicidio pietoso e dell’ausilio