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ANALISI DEI DATI DEI TRE INDICATORI SULLE METODOLOGIE DIDATTICHE 19992008

Nel documento Insegnare in Trentino (pagine 97-101)

INTENZIONI E RICHIESTE

4. ANALISI DEI DATI DEI TRE INDICATORI SULLE METODOLOGIE DIDATTICHE 19992008

La sezione dedicata all’analisi partirà da uno sguardo descrittivo sui singoli item, con un confronto diacronico 1999-2008 (ove possibile) e con un confronto, in prima battuta,

in base alle tre modalità della variabile di sfondo relativa all’ordine scolastico (scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, scuola secondaria di secondo grado).

Come si può vedere in tabella 5.1, partendo dalla scuola primaria, le modalità lezione-monologo, monologo più discussione e la lezione dialogica sono i sottoitem che hanno una maggiore polarizzazione sulla modalità “spesso”, in particolare per quanto riguarda la lezione dialogica (71%). Meno frequente appare l’utilizzo del pool di modalità precedentemente inserito all’interno del quadrante in basso a sinistra nella fi gura 1 (saturazione su studenti e possibilità applicative della tematica). Un dato interessante è quello riferito all’utilizzo di modalità di cooperative learning, non tanto per il 40% della modalità “a volte” attribuito dai rispondenti, ma per la presenza di percentuali consistenti sulla modalità “raramente” (26,1%) e “mai” (21,3%). Per il resto i sottoitem lavoro di gruppo e attività in laboratorio risultano maggiormente polarizzate sulla modalità “a volte” (rispettivamente 55% e 53%).

Tab. 1. Frequenza utilizzo delle metodologie didattiche nelle attività d’aula per tipologia scolastica (incidenze %)

Scuola primaria

Scuola secondaria di primo grado

Scuola secondaria di secondo grado

Spesso A volte Raramente Mai Spesso A volte Raramente Mai Spesso A volte Raramente Mai

Lezione-monologo (frontale e collettiva)

per la trasmissione di informazioni 62,1 27,4 6,1 3,5 65,2 23,8 6,1 2 79,2 14,3 5,2 0,7 Lezione-monologo più discussione/domande fi nali 60,5 31,5 4,5 2,5 60 29,2 6,6 2 70,4 22,1 4,8 1,7 Lezione-dialogica (guidare il ragionamento degli alunni

per induzione verso una soluzione) 71,3 25,5 1,3 1 65,5 29,2 3,6 1,8 57,6 34,8 4,8 2,2 Lezione centrata sulla discussione 30,3 53,2 13,4 1,9 21,7 49,9 21 5,4 17,8 48,8 26,6 6,2 Lezione basata sul rinforzo (presentazione degli obiettivi,

discussione nel gruppo, prova formativa immediata) 21 44,6 23,9 9,6 17,1 42,7 27,1 11,3 11,3 32,4 36,9 18,1

Lavori di gruppo 23,6 55,1 17,8 2,2 19 48,9 21,7 7,7 11,6 42,4 33,8 11

Didattica attiva (drammatizzazione, ricerche, simulazioni,

problem solving…) 26,4 45,9 19,1 7,6 20 39,9 27,4 12 10,6 34,1 34,8 19,3

Utilizzo metodologie didattiche - Attività in laboratorio 17,8 52,9 17,8 9,6 28 34,3 20,7 15,1 26,8 35,3 20,6 16,8 Utilizzo metodologie didattiche - Metodi di cooperative

learning 9,6 40,1 26,1 21,3 9,5 37,3 27,9 21 5,8 24 30,9 35,4

Chi quadrato signifi cativo per p < 0,000 per i confronti tra tipologia scolastica sull’utilizzo delle modalità didattiche; per i con-fronti su lezione monologo più discussioni fi nali chi quadrato signifi cativo per p < 0,022.

I dati della secondaria non sono molto dissimili dai precedenti. La triade lezio-ne- monologo, monologo più discussione e la lezione dialogica mostra la massima frequenza sulla modalità “spesso” (rispettivamente 65%, 60% e 66%), con un mag-gior livellamento tra la lezione monologo e la lezione dialogica. Le restanti modalità

mantengono un pattern simile alla primaria (prevalenza della modalità “a volte”, con alcune piccole diff erenze per quanto riguarda le modalità lavoro in gruppo e le atti-vità in laboratorio).

Nella secondaria di secondo grado la lezione monologo è la metodologia didattica con la maggiore polarizzazione (79%), seguito dalla lezione monologo più discus-sione (70%) e più distaccato dalla lezione dialogica (58%). Maggiore eterogeneità nei pattern è riscontrabile nel restante gruppo di sottoitem. Ad esempio sull’utilizzo del cooperative learning le risposte si accentrano sul “mai” (35%) e sul “raramente”

(31%). Per gli altri sottoitem le modalità centrali sembrano le più ricorrenti, soprat-tutto per quanto riguarda la didattica attiva (34% per la modalità “a volte” e 35% per

“raramente”).

Tab 5.2. Metodologie didattiche usate più frequentemente per tipologia scolastica con confronto con il 1999 per la secondaria di I e II grado (incidenze %)

1999 2008

(frontale e collettiva) 8,8 13,9 11,1 13,6 20,1

Lezione-monologo più

discussione/domande fi nali 17,2 23,1 17,7 20,1 26,0

Lezione-dialogica 37,9 34,0 38,2 37,8 32,5

Lezione centrata sulla

discussione 6,5 5,6 7,0 6,8 7,6

Lezione basata sul rinforzo 12,2 5,7 9,1 7,4 4,0

Lavori di gruppo 7,4 10,2 7,0 6,9 5,2

Didattica attiva 9,9 8,0 9,9 7,5 4,5

Chi quadrato signifi cativo per p < 0,000 per i confronti tra tipologia scolastica sulla preferenza d’utilizzo delle modalità didatti-che per il questionario 2008.

Con la tabella 5.2 passiamo ad analizzare la metodologia didattica utilizzata in prevalenza. In questo caso sono possibili alcuni confronti diacronici.

La situazione del 2008 vede la lezione dialogica preponderante nella scuola pri-maria (38,2%), con la lezione-monologo piuttosto sottodimensionata (11%); la situa-zione è tendenzialmente simile nella secondaria di primo grado (lesitua-zione dialogica al 37,8%), mentre nella secondaria di secondo grado, nonostante la prevalenza della lezione dialogica (32,5%), le modalità monologo e monologo più discussione sono più evidenti (rispettivamente 20,1% e 26%).

Il confronto con il 1999 (possibile solo per le scuole secondarie) mostra una so-stanziale stabilità per quanto riguarda la centralità della lezione dialogica; nel 2008 aumentano tuttavia le lezioni monologo nelle due forme considerate mentre dimi-nuiscono sensibilmente sia le lezioni basate sul rinforzo, sia i lavori di gruppo, sia le forme di didattica attiva.

Passando a considerare l’indicatore di tempo dedicato alle attività elencate, nella tabella 5.3 emergono altri risultati interessanti.

Confrontando le due annualità, innanzitutto si può notare un lieve aumento nella percezione della durata settimanale delle attività didattiche complessive. Si passa ad esempio da una media di 36,8 ore nella primaria del 1999 a 38 ore in quella del 2008.

Nella secondaria di primo grado si passa da 33,2 a 35,9 ore, mentre nella secondaria di secondo grado il passaggio è da 38,1 a 40. Nella primaria del 1999 il tempo appare polarizzato nell’orario scolastico per le lezioni in classe (20,6 ore), così come nella scuola secondaria (primo grado 17,1 ore, secondo grado 16,4 ore). In base a questi dati nella secondaria di primo e di secondo grado, con totali percepiti anche inferiori (è il caso della secondaria di primo grado), maggiore impegno orario sembra destina-to alla correzione dei compiti e delle verifi che (3,3 e 4,7 ore rispettivamente).

Nel questionario del 2008 la polarizzazione rimane comunque sull’orario dedi-cato alla lezione in classe (19,4, 16,6 e ancora 16,6 ore in media per la primaria, la secondaria di primo grado e la secondaria di secondo grado). Rispetto al 1999 appare più rilevante l’impegno orario percepito dagli insegnanti della primaria del 2008 per quanto riguarda la correzione dei compiti e delle verifi che (4,2 ore).

Tab 5.3. Tempo medio dedicato alle varie attività in una settimana tipica di lavoro per tipologia scolastica e confronto con il 1999 (valori in ore)

1999 2008

in classe 20,6 17,1 16,4 19,4 16,6 16,8

Supplenze 0,3 0,6 0,9 0,9 1,2 1,4

Preparazione delle lezioni 5,0 4,9 6,6 5,7 6,8 8,2

Preparazione dei compiti/

Incontri con i genitori nd nd nd 0,8 1,1 1,1

Altre attività 1,5 1,8 3,2 1,4 0,9 1,5

Numero totale di ore

settimanali 36,8 33,2 38,1 38,0 35,9 40,0

Nel documento Insegnare in Trentino (pagine 97-101)