INTENZIONI E RICHIESTE
2. LE CARATTERISTICHE DEGLI INSEGNANTI
Prima di addentrarsi nell’analisi di alcune caratteristiche individuali ritenute più o meno rilevanti per interpretare effi cacemente il ruolo di docente, è opportuno soff er-marsi sul signifi cato che ciascuna di esse ricopre nell’immaginario dei rispondenti. La fi gura 3.2. riproduce la prossimità e la distanza semantica di diversi attributi che de-notano la fi gura dell’insegnante: tanto più due proprietà sono vicine, tanto più sono ritenute simili; tanto più sono distanti tra loro nello spazio bidimensionale, tanto più sono ritenute estranee anche dal punto di vista del signifi cato loro attribuito.
Fig. 3.2. Mappa delle caratteristiche richieste agli insegnanti
I due assi principali possono essere interpretati a partire dalla disposizione degli stessi attributi: risulta immediatamente evidente come ad un atteggiamento di sacri-fi cio, di vocazione e di sensibilità faccia da contrappunto uno stile di insegnamento basato su una percezione professionale del proprio ruolo, dove la preparazione didat-tica, la capacità di comunicare e le competenze psicopedagogiche si accompagnano alla necessità di un aggiornamento continuo. Il secondo asse ordina le stesse variabili secondo un criterio diverso, un continuum tra coinvolgimento e distacco che vede su un estremo un atteggiamento rivolto agli alunni (l’amore per gli studenti, l’essere di esempio, la capacità di sintonizzarsi sui mutevoli linguaggi dei giovani) e sull’altro un orientamento verso i contenuti (un atteggiamento critico e problematico verso ciò che si insegna, la conoscenza dei problemi sociali, le capacità organizzative e la dispo-sizione a lavorare per gruppi). Naturalmente queste caratteristiche non sono mutual-mente esclusive ma si combinano tra loro a formare degli stili di insegnamento che variano a seconda delle esperienze e delle attitudini personali, ma anche a seconda dei diversi ordini di scuola e dei loro specifi ci obiettivi formativi.
Un secondo livello di analisi consiste dunque nell’entrare nel merito di ciascuna di queste caratteristiche per osservare quanto siano ritenute importanti, e da chi.
La tabella 3.1 evidenzia come vi sia un consenso pressoché totale, trasversale e costante nel tempo sulla centralità delle capacità comunicative e della preparazione didattica. Rispetto alla precedente indagine le competenze psicopedagogiche perdo-no sensibilmente d’interesse: se la loro importanza è pur sempre ricoperdo-nosciuta dagli
insegnanti delle scuole elementari, i professori delle scuole medie e superiori attri-buiscono loro un ruolo meno rilevante, subordinandole, nel primo caso, all’essere un esempio per i propri allievi e relegandole, nel secondo caso, ad un ruolo ancillare rispetto alle altre caratteristiche considerate. Cresce sensibilmente la necessità dei va-lori aff ettivi: sensibilità d’animo e amore per gli alunni vengono defi niti come molto importanti da un numero crescente di intervistati, indipendentemente dal grado sco-lastico, mentre, di contro, perdono d’importanza i valori politico-sociali: l’esigenza di un approccio critico e problematico verso quanto si insegna non viene avvertita come saliente e tra gli insegnanti delle scuole elementari e medie cala l’interesse verso la conoscenza dei problemi sociali come caratteristica distintiva di un buon docente.
In questo mutamento del peso specifi co delle caratteristiche che la società richiede agli insegnanti si può forse intravedere un dinamica analoga a quella dell’“irresistibile ascesa della socialità ristretta” (deLillo 2002; Grassi 2003) che prevede un progressivo contrarsi degli orientamenti politici e sociali a favore di una crescente domanda di aff ettività.
Tab. 3.1. Caratteristiche più frequentemente richieste agli insegnanti (incidenze percentuali della modalità di risposta “molto importante”)
Elementari Medie Superiori
1999 2008 1999 2008 1999 2008
Capacità di comunicare 92,5 86,9 90,8 90 85,1 88,4
Preparazione didattica 84,2 79,9 75,6 71,9 73,1 69,9
Competenze psicopedagogiche 72,3 70,1 65,1 55,2 44,6 38,6
Sensibilità d’animo 52,1 57 49,5 49,9 37,8 42,9
Aggiornamento continuo 66,1 56,7 42 46 52,3 53,2
Amore per gli alunni 44,5 54,8 33,9 52,4 20,8 39,4
Capacità organizzative 51,7 54,1 52,9 48,1 42,7 44,3
Essere d’esempio 47,6 53,5 54,9 60,4 42,7 53,6
Sintonizzarsi sul linguaggio dei giovani - 46,5 - 50,1 - 45,4
Conoscenza dei problemi dei giovani - 42,7 - 51,7 - 42,6
Lavorare per gruppi 42,1 36,6 32,9 38,9 27,4 26,6
Vocazione per il lavoro - 36,3 - 51,2 - 44,1
Spirito critico e problematico 42,5 36,3 38 33,5 48,5 39,9
Conoscenza dei problemi sociali 48,3 34,1 42 35,8 24,9 30,6
Spirito di sacrifi cio 16,1 20,1 24,4 27,6 16,2 20,1
Basi 292 309 295 389 606 598
Un terzo passaggio consiste nel cercare di individuare quale sia lo spirito con cui i maestri e le maestre, i professori e le professoresse entrano in classe. Una domanda specifi ca del questionario proponeva alcune coppie di aggettivi e chiedeva ai docenti
di indicare, su una scala a cinque punti, verso quale dei due termini sentissero mag-giore affi nità rispetto al proprio modo di vivere l’insegnamento.1 Il quadro che ne risulta mostra una sostanziale trasversalità negli atteggiamenti, che non subiscono variazioni sostanziali legate al genere, all’età, al titolo di studio, agli anni di insegna-mento e di ruolo, nonché rispetto al tipo di scuola in cui si svolge il proprio incarico:
non è quindi individuabile alcun “gruppo sociale” defi nibile a priori da determinate caratteristiche socio-demografi che, che in modo uniforme si presenti con una mag-giore o minore positività nei confronti della professione. Di contro, l’avere un orien-tamento più o meno positivo2 esercita un eff etto sensibile nei confronti di alcuni comportamenti messi in atto dagli insegnanti ed è legato ad una percezione general-mente più “tiepida” dell’importanza che la società attribuisce ad alcune qualità degli insegnanti.
La tabella 3.2 evidenzia come i valori che più subiscono l’impatto di un atteggia-mento negativo siano quelli che implicano una maggiore vicinanza agli alunni: in particolare, i docenti meno a loro agio nella professione ritengono in misura sensibil-mente minore al resto del campione che la vocazione sia una caratteristica rilevante per questo mestiere, ma soprattutto riconoscono molto meno degli altri l’importanza di sintonizzarsi sul linguaggio dei giovani, di provare aff etto per gli alunni, di cono-scere i problemi dei giovani e di essere dotati di una certa sensibilità d’animo.
1 La polarità semantica delle coppie di aggettivi è stata più volte invertita nella batteria somministrata nel questionario al fi ne di evitare il response set; nella fi gura 3.3 le coppie sono state tutte orientate nello stesso senso (positivo-negativo) e riordinate in base ai punteggi medi.
2 Il campione è stato diviso in due parti: chi si è collocato al di sopra della media in almeno la metà di questa serie di domande è stato classifi cato come “prevalentemente positivo”, mentre i restanti mostrano un atteggio “prevalentemente negativo” rispetto alla media.
Tab. 3.2. Caratteristiche più frequentemente richieste agli insegnanti (incidenze percentuali della modalità di risposta “molto importante”
tra coloro che mostrano un atteggiamento positivo o negativo nei confronti della professione e rapporto tra le due frequenze)3
Atteggiamento Positivo Negativo Rapporto
Preparazione didattica 77,6 73,0 0,94
Capacità organizzative 52,6 48,4 0,92
Capacità di comunicare 92,6 84,2 0,91
Aggiornamento continuo 55,3 50,2 0,91
Lavorare per gruppi 35,9 31,2 0,87
Spirito di sacrifi cio 22,5 19,5 0,87
Spirito critico e problematico 39,9 33,4 0,84
Essere d’esempio 61,2 49,3 0,81
Conoscenza dei problemi sociali 37,1 29,5 0,80
Competenze psicopedagogiche 62,3 48,6 0,78
Sensibilità d’animo 57,1 43,7 0,77
Conoscenza dei problemi dei giovani 51,1 39,1 0,77
Amore per gli alunni 55,8 41,4 0,74
Sintonizzarsi sul linguaggio dei giovani 53,4 39,6 0,74
Vocazione per il lavoro 48,9 33,5 0,69
N. min. 699 505
Inoltre, un atteggiamento più costruttivo infl uenza una serie di comportamenti e di orientamenti legati alla riproducibilità della classe insegnante: non sorprende che chi vive meglio la professione, potendo tornare indietro, ripeterebbe le stesse scelte e sia quindi più incline a consigliare questa carriera ai fi gli e alle fi glie degli amici, ma bisogna prestare particolare attenzione a quella quota non irrisoria di docenti il cui atteggiamento negativo si traduce in comportamenti concreti che sottolineano la di-stanza che essi prendono dal proprio lavoro. Tra chi è aff etto da questa insoddisfazio-ne oltre uno su quattro ha pensato seriamente di cambiare lavoro insoddisfazio-negli ultimi tempi (contro uno su dieci tra coloro che vivono meglio la scuola) e la quota di coloro che hanno preso informazioni per andare in pensione anticipata quasi raddoppia (tabella 3.3); peraltro, anche la valutazione del sistema scolastico in generale è sensibilmente inferiore tra gli insegnanti demotivati rispetto ai più motivati. Inoltre, essi dedicano meno tempo all’autoformazione, non hanno intenzione di seguire corsi al di là di quelli obbligatori per legge, sono meno disponibili a organizzare e a partecipare a conferenze e dibattiti o a viaggi di istruzione fuori dal comune di residenza.
3 Le linee all’interno della tabella individuano gli attributi evidenziati nella fi gura 3.1
Tab. 3.3. Attaccamento alla professione
(incidenze percentuali delle risposte aff ermative tra coloro che mostrano un atteggiamento positivo o negativo nei confronti della professione)
Atteggiamento Positivo Negativo Consiglierebbe al fi glio di un amico di diventare insegnante 65,6 46,9 Consiglierebbe alla fi glia di un amico di diventare insegnante 75,8 55,3 Se potesse tornare indietro, farebbe ancora l’insegnante 94,3 74,5 Ha preso informazioni per andare in pensione anticipata 8,8 16,2 Ha recentemente preso in considerazione di cambiare lavoro 10,1 25,8
N. min. 678 491
Ancora più signifi cativo risulta il confronto diacronico con l’indagine realizzata nel 1999: sebbene gli insegnanti esprimano in media valutazioni positive entro tutte le coppie di aggettivi considerate,4 l’area della positività è andata progressivamente contraendosi. Rispetto alla descrizione di sé fornita dieci anni fa, gli insegnanti inter-vistati oggi sono più insoddisfatti, pessimisti, ansiosi, insicuri, distaccati e demotivati (fi gura 3.3). Non ci è dato sapere se questa situazione abbia carattere contingente o strutturale, né se rifl etta una negatività di ordine esistenziale, che si riprodurrebbe indipendentemente dalla professione svolta dai rispondenti, o piuttosto se non de-noti un sentimento di deprivazione relativa dei docenti, che vedono il prestigio del proprio ruolo sociale scemare inesorabilmente in una contemporaneità che sembra prediligere gli aspetti formali (la visibilità, l’apparire, l’immagine) a scapito dei conte-nuti (la cultura, l’impegno, la serietà).
Per avere un’immagine più nitida di come gli insegnanti vivono la scuola, dunque, è necessario interrogarsi sulla variazione del prestigio di cui godono la professione e i diversi ordini del sistema scolastico.
4 Al di sopra del valore soglia di 3.
Fig. 3.3. Il suo atteggiamento prevalente nei confronti della professione è…
(punteggi medi per il campione del 2008, indicato con la linea continua, e per quello del 1999, indicato con il tratteggio)
coinvolto