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EPISODI DI VIOLENZA E INTOLLERANZA VISSUTI DAGLI INSEGNANTI Andremo ad evidenziare innanzitutto la percezione degli insegnanti riguardo ai

Nel documento Insegnare in Trentino (pagine 193-197)

INTENZIONI E RICHIESTE

2. EPISODI DI VIOLENZA E INTOLLERANZA VISSUTI DAGLI INSEGNANTI Andremo ad evidenziare innanzitutto la percezione degli insegnanti riguardo ai

vari aspetti in cui si manifesta l’aggressività o la violenza all’interno della scuola; sono

state, inoltre, raccolte le loro testimonianze relativamente a eventuali esperienze ne-gative vissute dagli alunni in famiglia o nel gruppo dei pari che possono avere riper-cussioni sul loro sviluppo oltre che sul loro rendimento scolastico.

Frequentare i primi due gradi scolastici vuol dire vivere l’età dell’infanzia e della preadolescenza, il che comporta sensibilità, capacità intellettive e relazionali, moda-lità reattive che diff eriscono da quelle che vengono sperimentate nell’adolescenza, durante la scuola superiore. Non si può dunque non tener conto nell’analisi delle dif-ferenze nella percezione dei docenti che operano nella scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado per i diversi rapporti che essi stabiliscono con i discenti e per la diff erente gravità che si può attribuire a determinati comportamenti al variare dell’età.

Circa la metà degli insegnanti della secondaria di primo grado rileva forme di violenza fi sica tra studenti, in misura decisamente più accentuata rispetto ai colleghi delle superiori (meno di uno su cinque di questi ultimi li mette in evidenza) come pure dei docenti delle primarie dato che accapigliamenti, risse e spintoni tra i propri scolari sono stati segnalati dai due quinti di maestri e maestre (tab.12.1). In misura preponderante i rispondenti sostengono, indipendentemente dal livello scolastico, che tali episodi si sono verifi cati una o due volte nell’ultimo anno scolastico ma sono maggiormente rappresentati i docenti delle secondarie di primo grado tra coloro che hanno aff ermato di aver vissuto/assistito a situazioni di questo tipo tre o più volte (14,2%). È importante rifl ettere su tali risultati: il fatto che ci siano molti bambini che reagiscono “fi sicamente” nel momento in cui sorgono confl itti con i compagni è un indicatore di scarso controllo delle proprie reazioni e incapacità di mediazione ma se l’aggressività permea le relazioni anche in soggetti di un’età più elevata le preoccupa-zioni aumentano, dato che ci si deve aspettare da loro maggiore consapevolezza di sé e autocontrollo.4

4 Parliamo in generale di studenti aggressivi e violenti, è importante tuttavia tenere presente la diversa articolazione del fenomeno in termini di genere dato che tali aggettivi rappresentano principalmente i maschi; anche bambine e ragazze possono arrivare a manifestare fi sicamente diverbi in atto tirandosi i capelli, spintonandosi e graffi andosi ma normalmente hanno modi diversi di comunicare il disaccordo o esplicitare il confl itto.

Tab. 12.1. È capitato di assistere, venire a conoscenza, avere il sospetto di comportamenti aggressivi, violenti e/o illeciti nell’ultimo anno scolastico per grado scolastico (%)

Tipi di scuole Assistere a forme di razzismo e intolleranza culturale

o religiosa 43,1 69,8 58,6 54,7

Assistere a episodi di bullismo (minacce, soprusi) 49,1 71,1 44,9 53,3

Assistere a forme di violenza fi sica tra studenti (risse,

pestaggi) 39,7 50,2 19,4 36,1

Avere il sospetto che uno o più studenti abusavano

di alcolici 5,8 38,2 74,1 35,1

Avere il sospetto che uno o più studenti che usavano

droghe 3,4 25,1 75,0 31,1

Assistere a episodi di violenza fi sica o minacce verbali

da parte di studenti verso insegnanti 29,7 32,9 29,8 30,5

Assistere a episodi di violenza fi sica o minacce verbali

da parte di genitori di studenti verso insegnanti 33,2 22,5 20,6 25,5

Ricevere la confi denza da parte del diretto

interessato o da un suo compagno di maltrattamenti

fi sici in famiglia 15,6 11,5 13,0 13,7

Notare in classe studenti che portavano segni di

maltrattamenti fi sici 16,1 12,8 9,1 13,0

Venire a conoscenza di molestie sessuali tra studenti 5,7 14,4 6,1 7,9

Avere il sospetto di abusi sessuali all’interno della

famiglia di uno studente 7,9 8,4 6,1 7,5

Assistere a episodi di violenza fi sica da parte

di insegnanti verso studenti 3,2 5,9 1,8 3,5

Basi 580 326 401 1306

D’altronde l’alta esposizione ai media (in particolare televisione e giochi elettro-nici) - che diff ondono esempi di relazionalità fortemente competitiva, permeata di cinismo e violenza - e la presenza di adulti scarsamente consci della propria respon-sabilità educativa nei confronti delle nuove generazioni o, addirittura, promotori in-consapevoli di modelli negativi, non aiutano certo a promuovere legami equilibrati e costruttivi tra i più giovani. Il bullismo non è attribuibile tanto al disagio sociale quanto al fatto che gli adulti spesso soff rono di scarsa autorevolezza in quanto non defi niscono regole con cui i giovani debbono confrontarsi; la soglia della tolleran-za nei confronti della prepotentolleran-za e della violentolleran-za risulta inoltre sempre più elevata mentre si rileva carente la trasmissione effi cace di valori alternativi all’interno della famiglia e nella società.

Non bisogna dunque sottovalutare l’immagine della realtà delineata dagli inse-gnanti perché una buona convivenza scolastica è essenziale per l’apprendimento così come per uno sviluppo democratico dei cittadini delle nuove generazioni in quanto dovrebbe radicare i principi del rispetto e della comprensione reciproci. Il rischio è

evidenziato dal fatto che non solo le aggressioni fi siche appaiono come notevolmente diff use (almeno secondo più di un docente su tre) ma anche, e in misura superiore, il bullismo (che riguarderebbe la metà degli intervistati e in misura più accentuata quelli che operano nelle secondarie di primo grado). Una conferma dello scarso ri-conoscimento e rispetto verso gli educatori e della posizione di difesa in cui si trova a vivere il docente, è che quasi un terzo degli studenti viene presentato come una minaccia da cui difendersi visto che può arrivare a reagire violentemente contro gli insegnanti.

Gli insegnanti appaiono dunque notevolmente impauriti e colpisce, in particolare, data l’età degli scolari, come quasi un maestro su tre abbia vissuto tale stato d’animo nell’ultimo anno scolastico (in misura non molto dissimile rispetto ai colleghi egli altri ordini scolastici).

Rappresentativo della presenza di modelli genitoriali problematici e di diffi coltà nei rapporti tra scuola e famiglia il fatto che circa un quarto degli insegnanti abbia assistito o subito aggressioni o minacce da parte di genitori degli studenti. Tali compor-tamenti possono essere spiegati dalla tendenza all’iperprotettività di padri e madri e dalla loro convinzione di avere diritto a intervenire anche sulle decisioni degli inse-gnanti per difendere i propri fi gli a parer loro ingiustamente trattati o non suffi cien-temente considerati.

Appaiono poco diff use le reazioni violente di docenti nei confronti di studenti ma dobbiamo naturalmente tener presente che tale domanda può far scattare istintiva-mente la difesa corporativa oltre che far notare che diffi cilmente tali manifestazioni si svolgono di fronte a colleghi; la maggioranza degli intervistati risponde infatti che non è in grado di rilevare tale fenomeno.

Gli insegnanti percepiscono invece in misura consistente intolleranza culturale e religiosa tra gli alunni; dileggi, battute pesanti, prese in giro che possono diventare minacce o a vere persecuzioni, appaiono quindi piuttosto comuni dato che più della metà degli intervistati ne è a conoscenza. Ancora una volta l’ambiente più a rischio rispetto a forme di razzismo è quello della scuola secondaria di primo grado; i pre-giudizi e la scarsa accettazione del diverso appaiono tuttavia diff usi anche tra bambi-ni e adolescenti.

Le molestie sessuali tra studenti sono rilevate da una percentuale ridotta di do-centi, del resto questo fenomeno è praticamente tanto grave quanto sotterraneo e diffi cilmente arriva all’attenzione degli adulti,5 invece si raddoppia la percezione della violenza all’interno della famiglia derivata da confi denze dirette degli interessati o di

5 Anche in questo caso abbiamo una maggioranza di soggetti che dichiarano di non essere in grado di rispondere.

loro compagni: quasi un sesto degli insegnanti parla di maltrattamenti subiti dai pro-pri studenti e di riconoscimento di segni di violenza su bambini e ragazzi o espro-prime il sospetto di abusi sessuali (meno di uno su dieci). Si ribadisce come tali esperienze riguardino (seppur indirettamente) la scuola dato che segnalano vissuti problematici di studenti che vivono uno stato di malessere e che possono manifestare di conse-guenza disagio relazionale e diffi coltà nell’apprendimento.

Le risposte degli insegnanti relative all’uso di sostanze psicotrope da parte dei pro-pri studenti evidenziano una forte tendenza giovanile alla trasgressione e a mettere a rischio la propria salute. Il sospetto di abuso di alcol e droghe risulta espresso da circa un terzo dei docenti trentini ma il dato più allarmante è l’anticipazione dell’età in cui tali abitudini paiono diff ondersi tra i giovani. Già nella scuola primaria emerge una percentuale seppur minima di sospetti abusi di sostanze che alterano le funzioni psichiche; la situazione si aggrava con il passaggio alle scuole secondarie di primo grado: un quarto degli insegnanti rileva tra gli alunni dagli undici e ai quattordici anni l’uso di droghe e quasi uno su cinque di alcolici. La situazione diventa emergenziale nelle scuole superiori dove tali abitudini riguarderebbero la grande maggioranza degli studenti dal momento che circa i tre quarti degli insegnanti ne hanno il sospetto.

3. LA PERCEZIONE DELL’AUMENTO DEI FENOMENI DI VIOLENZA

Nel documento Insegnare in Trentino (pagine 193-197)