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INSEGNANTI E FAMIGLIE DEGLI ALLIEVI

Nel documento Insegnare in Trentino (pagine 132-136)

INTENZIONI E RICHIESTE

2. INSEGNANTI E FAMIGLIE DEGLI ALLIEVI

Il primo dato sul rapporto esistente tra insegnanti e famiglie riguarda la frequenza degli incontri che avvengono durante l’anno scolastico. Com’è noto, il canale pre-valente è quello delle “udienze” periodiche, organizzate solitamente un paio di vol-te duranvol-te l’anno: i risultati dell’indagine confermano che tali incontri avvengono prevalentemente per discutere dell’andamento scolastico dei fi gli, dentro contenitori specifi ci chiamati in genere “ricevimenti” o “udienze”.

Emerge, pertanto, un quadro abbastanza defi nito entro il quale si realizza l’intera-zione con i genitori. La scuola può essere adeguatamente rappresentata qui come un servizio pubblico che preordina i momenti di accesso “dell’utenza” al sistema. L’uten-za, a sua volta, apprende abbastanza in fretta le ragioni “burocratiche” cui il sistema deve sottoporsi per regolare questo accesso. E i genitori, come è noto, imparano presto che la scuola è un sistema che tendenzialmente incontra i genitori soprattutto per di-scutere dei rendimenti scolastici nelle varie discipline. L’appuntamento a richiesta dei

genitori è una modalità che coinvolge abitualmente non più del 20% degli insegnanti intervistati. Sono invece più diff usi i momenti di incontro organizzati periodicamen-te dalla scuola non in relazione alla rendicontazione degli apprendimenti ma per altre attività integrative. In questo caso otto su dieci degli insegnanti sostiene che questa modalità permette di vedere i genitori e di confrontarsi con loro informalmente.

Se si diff erenzia secondo i diversi ordini di scuola si osservano ulteriori partico-larità. Ad esempio, sono soprattutto gli insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado a riconoscere come prassi abituale i colloqui con i genitori durante i ricevimenti su appuntamento (79% per le secondarie di primo grado e il 74% nelle secondarie di secondo grado). Lo stesso dato per le primarie è del 62%.

Tab. 8.1. Modalità e frequenza di incontro con i genitori degli studenti per parlare della situazione scolastica (% per riga)

Abitualmente Raramente Mai Totale (v.a.)

Nei ricevimenti con appuntamento 70,0 10,8 19,2 1280

Nei ricevimenti senza appuntamento 48,8 28,4 22,9 1290

Con appuntamento in qualsiasi

momento 20,1 47,3 32,6 1289

In qualsiasi momento senza

appuntamento 8,0 35,2 56,9 1290

In contesti extrascolastici 2,8 30,2 66,9 1292

Negli incontri organizzati dalla scuola 84,0 8,3 7,7 1296

Base: 1306

L’incontro tra insegnanti in modalità libera, quindi anche senza appuntamento, per tutti e tre gli ordini di scuola abitualmente non supera mai il 10%. Lo sviluppo dei sistemi scolastici territoriali con graduatorie uniche e con provenienze degli in-segnanti da fuori dalle sedi delle scuole oppure anche solo la collocazione in contesti urbani articolati sono forse le cause che vedono l’incontro informale in contesti ex-trascolastici come l’aspetto decisamente meno utilizzato. Solo il 3% degli insegnanti indica questa come una modalità abituale con cui poter incontrare i genitori degli alunni. Inoltre, non si registra nessuna diff erenza sostanziale tra i diversi ordini di scuole sul riconoscimento dell’effi cacia degli incontri periodici con i genitori.

Nell’approfondire il tema, si è chiesto agli intervistati di provare a quantifi care le famiglie che incontrano nelle varie attività off erte dalla scuola a questo scopo. Dal-l’analisi emerge che vi sono sostanzialmente due gruppi di famiglie che si distinguono nettamente: da un lato il 10% degli insegnanti dichiara che almeno 7 famiglie su 20 non si fanno mai vedere a scuola; dall’altro il 13% dice che una quota analoga di fami-glie ha un contatto più continuo (che supera almeno le 5 volte all’anno) con la scuola.

Questa proiezione ci mostra che ci sono distribuzioni disomogenee delle frequenze con cui gli insegnanti incontrano i genitori: da un lato vi sono gruppi di famiglie che non vedono mai e dall’altro gruppi che vedono costantemente.

Tab. 8.2. Numerosità degli incontri avuti con le famiglie delle proprie classi nell’ipotesi di un gruppo classe di 20 allievi

0 1-2 3-4 5-6 7 e più

Mai 40,5 29,7 9,7 8,4 11,6

Solo negli incontri collegiali 18,2 8,1 6,0 7,9 59,7

2 volte l’anno 25,0 14,1 11,0 11,9 38,0

3-4 volte l’anno 30,0 19,9 13,4 10,7 25,9

5 o più volte l’anno 56,4 16,6 7,8 6,6 12,6

Base: 1306

Se, dunque, in media circa il 40% degli insegnanti aff erma di vedere almeno una volta all’anno le famiglie a scuola, questo dato è varia nei tre ordini di scuole. Circa il 66% degli insegnanti di scuola primaria dichiara di incontrare abitualmente tutte le famiglie, mentre il dato decresce col proseguire dell’età degli studenti (24% per le me-die e 17% delle superiori). Questa tendenza conferma quanto intuito più sopra e cioè che al proseguire dell’età degli allievi cala la frequenza dell’incontro con gli insegnanti e forse pure l’interesse e la capacità di confrontarsi con loro. Sono note le diffi coltà delle scuole a coinvolgere maggiormente i genitori negli ordini di scuola superiori.

Il lavoro educativo degli insegnanti e il compito educativo ed aff ettivo dei genitori sono due processi in cui è diffi cile raggiungere un equilibrio. È infatti la “relazione”

il materiale primario con cui questi due ruoli sociali si confrontano. Nella Tab. 8.3 è possibile vedere quali questioni vengono aff rontate spesso con i genitori e se altret-tanto spesso si danno consigli o si registra un disaccordo.

In generale gli insegnanti segnalano una piena adesione al compito educativo e con i genitori parlano spesso dei rendimenti scolastici (oltre il 90%) e del comporta-mento dei fi gli in classe (circa il 90%). Allo stesso tempo, quando si allarga la visuale agli aspetti che stanno “intorno” al/la fi glio/a la frequenza diminuisce considerevol-mente. Solo un insegnante su due dichiara di aff rontare spesso il tema del benessere psicofi sico o di come vive il fi glio esternamente alla scuola. Anche il tema della cresci-ta e della maturazione degli studenti non diviene spesso argomento da aff roncresci-tare con i genitori. Sorprende in questo senso la sostanziale omogeneità che c’è tra i diversi ordini di scuole: ci si attenderebbe che almeno questo ultimo dovesse essere trattato più frequentemente con i genitori nelle scuole primarie e invece di fatto la percentua-le è analoga a quella registrata negli altri ordini di scuola.

Tab. 8.3. Argomenti trattati «Spesso» con i genitori nei diversi ordini di scuola (%)

Rendimento scolastico del fi glio/a 92,7 95,0 95,7

Comportamento del fi glio/a in classe 91,9 92,0 87,7

Relazioni del fi glio/a con i compagni 76,0 60,1 49,6

Benessere psico-fi sico del fi glio/a 51,1 50,2 40,5

Problemi extrascolastici del fi glio/a 8,7 10,9 10,1

Attività extrascolastiche del fi glio/a 7,1 10,9 9,6

Processo di crescita/maturazione psicologica 61,2 62,5 54,2

Dare consigli su:

Attività extrascolastiche 12,1 16,0 13,4

Strumenti didattici extra scolastici 12,4 23,3 25,1

Metodi educativi da tenere con il fi glio/a 16,3 14,3 12,8

Percorsi di studio o lavoro per il futuro 9,5 39,3 24,5

Essere in disaccordo su:

I modi con cui educare il fi glio/a 7,1 4,1 5,8

La valutazione da lei data al fi glio/a 2,6 3,8 3,5

Cosa spetta insegnare alla scuola e cosa spetta

alla famiglia 7,1 7,8 7,3

I modi con cui risolvere insieme

un problema del fi glio/a 15,5 17,4 12,3

La descrizione dei genitori circa il carattere

del fi glio/a 9,4 9,7 9,3

Base: 1306

Elaborare e fornire consigli è una seconda modalità tra quelle esplorate con il campione di insegnanti coinvolti in questa ricerca. Emerge che il registro del “con-sigliare” non viene usato spesso dagli insegnanti. Sarebbe interessare approfondire questo aspetto poiché stiamo parlando di percezioni relative a relazioni comunicative tra insegnanti e genitori. Si può infatti immaginare che, probabilmente, ciò che gli insegnanti percepiscono come suggerimento può essere recepito dai genitori in molti modi. In ogni caso, gli insegnanti si profondono in consigli soprattutto quando si avanza negli ordini di studio. Almeno un insegnante su quattro off re pareri ai genito-ri dei fi gli delle scuole supegenito-riogenito-ri sul tema degli strumenti extra scolastici e sui percorsi di studio e lavoro. Periodo in cui più frequentemente le trasformazioni adolescenziali portano i loro eff etti dentro e fuori le famiglie e maggiore è la richiesta di aiuto da parte dei genitori anche in termini di orientamento.

Gli insegnanti aff ermano di ritrovarsi sempre più spesso in disaccordo con i geni-tori a proposito dei fi gli. Essi riferiscono soprattutto del cambiamento dei “modi” con cui si aff rontano eventuali soff erenze o debolezze nella relazione con i fi gli, ed infatti

circa il 15% degli insegnanti aff erma di trovarsi spesso in disaccordo sulla strategia per aff rontare i problemi dei fi gli. Non si registrano diff erenze a questo proposito nei tre ordini di scuola. Chi svolge funzioni educative si trova sempre più spesso a prendere atto di sentimenti di protezione miope da parte dei genitori nei confronti dei propri fi gli, invece che di uno stile di cooperazione con il corpo insegnante per aff rontare, ad esempio, comportamenti inadeguati. Gli insegnanti registrano, infatti, un progressivo decadimento della capacità da parte delle famiglie di comprendere le complessità della funzione educativa il cui esito è spesso l’elaborazione di un giudizio svalutante nei confronti del corpo docente.

Nel documento Insegnare in Trentino (pagine 132-136)