8. LA REDDITIVITA’ DEL SETTORE AGRICOLO
8.1. L’andamento della PLV
La produzione lorda vendibile regionale nel 1998 ha fatto registrare un aumento pari allo 0,8% rispetto al 1997, attestandosi intorno ai 7.233 miliardi di lire correnti (tab. 8.1) pari a 3,7 miliardi di euro (tab.
8.2). Il valore delle produzioni vegetali ha inciso per il 56% (4.057 mi-liardi), mentre la zootecnia si è assestata attorno al 44% (3.176 miliar-di) (fig. 8.1).
Il comparto più penalizzato è stato quello delle produzioni zootec-niche con una flessione del 13,4% dovuto prevalentemente ad un dif-fuso calo dei prezzi medi alla produzione.
La carne bovina, con una produzione di circa 1.070.000 quintali, registra una diminuzione del 2,7%, con andamenti dei prezzi differenti per le varie categorie, chiudendo con un bilancio a fine anno in lieve calo. I vitelli hanno spuntato valori stazionari con una lieve tendenza all’aumento, in moderata ripresa i vitelloni, in calo le quotazioni delle vacche da macello.
Di segno negativo anche la produzione dei suini (-3,7%) che si tra-duce in una perdita secca in valore della PLV attorno al 20%, dovuta ad un mercato particolarmente difficile per un eccesso di offerta che ha avuto origine anche in altri Paesi comunitari.
Per il latte alimentare, in assenza di accordi a valenza nazionale, hanno prevalso i prezzi concordati fra acquirenti e produttori dell’Emilia-Romagna che in media si sono stabilizzati attorno alle 64 mila lire al quintale franco azienda produttrice.
Annata difficile anche per il latte destinato alla trasformazione ca-searia. Il parmigiano reggiano ha sofferto di eccessi produttivi e di prezzi cedenti che hanno determinato liquidazioni per il latte conferito nel 1998 decisamente inferiori rispetto a quelli della trascorsa
campa-Tab. 8.1 - Produzione lorda vendibile dell'agricoltura dell'Emilia-Romagna annata agraria 1997-98 - valori a prezzi correnti (in lire)
Produzioni vegetali e zootecniche Quantità vendibile .000 quintali
Tab. 8.1 - Continua
Produzioni vegetali e zootecniche Quantità vendibile .000 quintali
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.
194 gna (-20 mila lire/q.le).
Quotazioni in calo anche per il settore avicunicolo che vede ridi-mensionare il proprio fatturato del 17,8%, pur in presenza di un au-mento delle quantità prodotte del 3% dovute prevalentemente ai polli da carne, che da soli coprono l’80% dell’intero settore. In salita anche le quantità commercializzate dei tacchini (5%) e dei conigli. Sostan-zialmente stabile la produzione di uova, anche se i ricavi (301 miliardi di lire) si sono contratti del 6.8%.
Anche l’intero comparto delle produzioni vegetali è stato interes-sato da una generale discesa dei prezzi, a fronte di un diffuso aumento dei raccolti, che alla fine hanno consentito un saldo positivo consisten-te del 15,8%, anche se con forti differenze fra produzioni arboree e produzioni erbacee.
Tab. 8.2 - Produzione lorda vendibile dell'agricoltura dell'Emilia-Romagna annata agraria 1997-98 - valori a prezzi correnti (in euro)
Produzioni PLV
Cereali 334.536 334.542 0,0
Patate e ortaggi 467.760 479.963 2,6 Piante industriali 271.234 202.907 -25,2 Leguminose da granella 2.427 1.549 -36,2
Floricole 43.279 52.162 20,5
Foraggi 14.551 17.895 23,0
Totale erbacee 1.133.787 1.089.018 -3,9
Arboree 471.118 735.296 56,1
Vino e altri trasf. 205.240 270.944 32,0 Totale arboree 676.358 1.006.239 48,8 Totale Produzioni Vegetali 1.810.147 2.095.258 15,8 Carni bovine 193.155 186.229 -3,6 Carni suine 360.461 288.699 -19,9 Pollame e conigli 278.887 229.164 -17,8
Ovicaprini 6.564 6.564 0,0
Latte vaccino 877.564 763.297 -13,0
Uova 167.022 155.608 -6,8
Altre Produzioni Zootecniche 10.846 10.846 0,0 Totale Produzioni Zootecniche 1.894.499 1.640.409 -13,4 Totale PLV 3.704.645 3.735.667 0,8 Dati provvisori.
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.
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L’incremento delle rese è dovuto ad un andamento climatico più favorevole rispetto a quello decisamente disastroso del 1997, anche se non sono mancati alcuni eventi negativi. Le gelate a cavallo tra marzo e aprile hanno fatto sentire i loro effetti su alcune colture arboree (albi-cocco e ciliegio) e sulla barbabietola da zucchero, tanto che per quest’ultima coltura si è dovuto intervenire con diffuse risemine su quasi un terzo della superficie investita. Successive grandinate hanno in parte inciso sulla qualità delle produzioni ortofrutticole; inoltre nei mesi estivi si è verificata una siccità prolungata, che ha creato proble-mi dove non si è potuto intervenire con frequenti irrigazioni.
Tra le produzioni erbacee le colture industriali sono quelle che hanno fatto registrare i risultati più negativi (25,2% della PLV e -5,1% delle quantità), dovuti in buona parte alle remunerazioni inferiori alle attese registrate dalla barbabietola da zucchero. Insoddisfacente anche il consuntivo dei cereali, aumentati nelle quantità prodotte (+6,1%) ma con prezzi in diminuzione tanto che la PLV è rimasta sui valori dello scorso anno. Stazionaria la superficie a grano tenero, men-tre si è verificato un forte aumento di quella a grano duro che raddop-pia, nel biennio, ettari e produzioni (rispettivamente del 16% e del Fig. 8.1 - Produzione lorda vendibile dell'Emilia-Romagna (ripartizione a prezzi correnti 1998 in lire)
Piante industriali
5,4%
Altre zootec.
Uova 0,3%
4,2%
Cereali 9,0%
Allevamenti da carne
19,0%
Patate e ortaggi 12,8%
Altre erbacee 1,9%
Latte vaccino 20,4%
Arboree 26,9%
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.
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Abbastanza soddisfacente il bilancio delle colture orticole che con un fatturato di 929 miliardi chiudono l’annata in aumento del 2,6%, anche se per alcune colture i ricavi si sono ridimensionati. Particolar-mente critico è stato il settore delle cipolle (-56,8%) caratterizzato da un prezzo medio al produttore più che dimezzato rispetto a quello della campagna precedente. Anche la patata accusa una diminuzione della PLV (-7%) con una commercializzazione difficile nelle fasi iniziali che si è poi ripresa alla fine dell’anno.
In aumento invece la produzione del pomodoro (+24,6% circa), della fragola (+2,8%) e delle cucurbitacee (melone, cocomero, zucchino).
Nota positiva per le colture floricole che chiudono con un fatturato di 101 miliardi (+20,5%) derivante dalla vendita di piante in vaso (da fiore e da foglia), di fiori recisi e dalla componente vivaistica orna-mentale. Questo è quanto emerge anche da una prima elaborazione provvisoria dei dati di una indagine totalitaria promossa da ISTAT, in corso di svolgimento a livello nazionale e quasi conclusa in Regione.
Per quanto riguarda le produzioni arboree, queste chiudono il 1998 con un notevole balzo in avanti della PLV pari al 48,8% che, in valore, corrispondono a 1.948 miliardi di lire, quasi la metà del fattu-rato dell’intero comparto vegetale.
La frutticoltura, nonostante le estirpazioni provocate da eventi pa-tologici noti quali l’erwinia amylovora e la sharka, ha registrato un for-te recupero delle produzioni rispetto al 1997 (+73,9%), anche se è op-portuno precisare che l’annata precedente era stata per i raccolti la peggiore dell’ultimo decennio. Le produzioni di mele e pere sono ri-tornate ai livelli tradizionali: due milioni e mezzo di quintali per le me-le, quasi otto milioni per le pere. In aumento anche i quantitativi delle pesche e delle nettarine (rispettivamente +38,2% e +48,9%), che alla raccolta hanno raggiunto buone pezzature. Continua comunque per queste due colture la progressiva flessione delle superfici investite (per le pesche nel periodo 1995-98 vi è stato un calo del 18%, mentre la diminuzione delle nettarine dal 1993 al 1998 è stata del 13%). Sul ver-sante dei prezzi, interessanti sono stati i livelli raggiunti dalle drupacee (ad esclusione delle ciliegie), a differenza di quelli delle pomacee che hanno mostrato cedimenti rispetto al 1997.
Buoni anche i risultati della viticoltura regionale che, con una su-perficie sostanzialmente stabile attorno ai 62.000 ettari, ha prodotto
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8.490.000 quintali di uva, in ripresa del 39% rispetto alla precedente vendemmia. La corrispondente produzione di vino, di buona qualità con qualche caso di ottimo, si è assestata su 6.5 milioni di ettolitri con prezzi che si stimano in calo per i vini comuni (circa 80% del totale) e stabili o in leggero aumento per i DOC rossi.
Di un certo rilievo, sempre tra le produzioni vegetali, è stata la con-sistenza raggiunta dal settore vivaistico nel suo complesso; il valore del venduto delle componenti orticoltura, frutticoltura, viticoltura ed ornamentali (oltre la metà della PLV delle colture floricole) è valutabi-le in 165 miliardi circa.
8.2. Stima dei principali aggregati economici dell’agricoltura