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La sopravvivenza delle imprese alimentari in Italia e in Emi- Emi-lia-Romagna

Nel documento Volume Rapporto 1998 (.pdf 1.6mb) (pagine 184-189)

7. L’INDUSTRIA ALIMENTARE

7.4. La sopravvivenza delle imprese alimentari in Italia e in Emi- Emi-lia-Romagna

Un approfondimento dell’analisi dell’industria alimentare in Italia ed Emilia-Romagna può essere effettuato introducendo un aspetto di-namico relativo alla sopravvivenza delle imprese all’interno dei diversi comparti.

Lo studio, in particolare, si è occupato delle imprese alimentari (sia artigiane che industriali), nate tra il 1980 e il 1985 in Italia e nella sola Emilia-Romagna iscritte ai registri dell’INPS, quindi con almeno un lavoratore dipendente, per i quali l’impresa versa i contributi assicura-tivi. Le imprese sono state riclassificate secondo i nove comparti (I-stat) dell’industria alimentare: 15.1-Produzione, lavorazione e conser-vazione di carne e di prodotti a base di carne; 15.2-Lavorazione e con-servazione di pesce e di prodotti a base di pesce; 15.3-Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi; 15.4-Fabbricazione di oli e grassi vegetali e animali; 15.5-Industria lattiero-casearia; 15.6-Lavorazione delle granaglie e di prodotti amidacei; 15.7-Fabbricazione di prodotti per l’alimentazione degli animali; 15.8-Fabbricazione di altri prodotti alimentari; 15.9-Industria delle bevande. Data l’elevata eterogeneità delle imprese appartenenti al comparto 15.8 si è effettuata una ulterio-re riclassificazione ripartendo questo settoulterio-re in tulterio-re sottoclassi: 15.8.1-Tab. 7.9 - Imprese e addetti dell’industria delle bevande – 1996, 1991, 1981

1981 1991 1996 Classe di addetti - 1996

n. a. n. a. n. a. < 9 9-19 > 20

Piacenza 18 197 19 347 15 317 10 3 4

Parma 26 295 22 190 20 151 13 4 4

Reggio E. 64 600 47 820 52 654 35 14 6 Modena 64 1.265 41 947 47 1.026 30 6 11 Bologna 50 1.780 78 915 25 326 17 6 2

Ferrara 14 274 11 67 10 38 9 1 -

Ravenna 62 752 32 665 38 750 27 4 7 Forlì 37 510 38 553 34 354 23 5 6 Emilia R. 335 5.673 288 4.504 241 3.616 164 43 40 Fonte: elaborazioni su dati Istat, Censimento intermedio dell’Industria e Servizi, 1996.

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Produzione di pasta, 15.8.2-Produzione di pane e prodotti di pasticce-ria, 15.8.3-Produzione di altri prodotti (zucchero, torrefazione di caffè, ecc…).

L’analisi ha messo in evidenza che tra il 1980 e il 1985 sono nate in Italia circa 22.600 imprese alimentari, di cui il 56% appartenenti al comparto relativo alla produzione di pane e prodotti di pasticceria (tab.

7.10). In generale si può osservare che la sopravvivenza di queste im-prese non è stata molto elevata in quanto oltre la metà hanno cessato l’attività entro il diciassettesimo anno. Anche nel settore lattiero-caseario si è riscontrata una forte natalità delle imprese ma, anche in questo caso, la maggior parte non ha avuto una continuità nel tempo.

Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna il processo di selezione del-le imprese risulta essere più evidente. Infatti, più della metà deldel-le im-prese alimentari sorte tra il 1980 e il 1985 ha cessato l’attività negli anni fino al 1998. Come si è riscontrato per l’intero territorio naziona-le, il comparto che ha visto la più elevata nascita di nuove imprese è quello relativo alla produzione di pane e prodotti di pasticceria.

L’analisi della sopravvivenza delle imprese alimentari nate tra il 1980 e il 1985 è stata approfondita a livello dei diversi comparti stimando una apposita funzione di sopravvivenza non parametrica Tab. 7.10 - Imprese alimentari nate tra il 1980 e il 1985 in Italia e in Emi-lia-Romagna e cessate al gennaio 1998

Comparti Italia Emilia-Romagna Nate Cessate Nate Cessate

15.1 1.468 877 42 23

15.2 191 118 10 8

15.3 791 520 52 38

15.4 1.746 997 64 34

15.5 1.815 1.072 134 78

15.6 554 302 13 6

15.7 272 150 5 3

15.8 14.935 8.291 1.057 592

di cui 15.8.1 1.114 679 122 68 15.8.2 12.688 6.891 848 463

15.8.3 1.133 721 87 61

15.8.9 869 513 38 20

Totale 22.641 12.840 1.415 802

Fonte: nostre elaborazioni su dati Inps.

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stimando una apposita funzione di sopravvivenza non parametrica (mediante il metodo Kaplan-Meier che fornisce una funzione decre-scente a gradini).

In Italia le curve di sopravvivenza presentano un andamento piutto-sto omogeneo per tutti i comparti (fig. 7.1). Alla fine del periodo con-siderato, la sopravvivenza più elevata è quella relativa alle imprese del comparto della fabbricazione di prodotti per l’alimentazione degli a-nimali, seguita da quella del comparto della lavorazione delle grana-glie e di prodotti amidacei. Infatti, per questi due comparti, la soprav-vivenza media delle imprese raggiunge rispettivamente circa dieci e nove anni. In particolare oltre il 40% delle imprese appartenenti al set-tore relativo alla produzione di alimenti per animali sopravvive almeno tredici anni.

Il comparto in cui l’attività è più soggetta a rischio è quello relativo alla fabbricazione di oli e grassi vegetali e animali. Questa funzione ri-sulta essere la più bassa fin dai primi anni. Solo circa il 70% delle im-prese sopravvive oltre i tre anni, mentre solo il 20% supera il diciasset-tesimo anno di attività.

In Emilia-Romagna la situazione presenta aspetti diversi rispetto al complesso nazionale (fig. 7.2). Il comparto delle bevande ha una fun-zione di sopravvivenza superiore a quelle degli altri comparti, il 50%

delle imprese sopravvive per oltre 10 anni e in media 11 anni. Mentre il comparto dell’ortofrutta presenta una situazione opposta con il 50%

delle imprese che sopravvive solamente circa 3 anni e 9 mesi, mentre la sopravvivenza media del comparto è di circa 6 anni e 8 mesi. Gli al-tri comparti presentano situazioni intermedie. Buone percentuali di so-pravvivenza presenta in Emilia-Romagna il comparto delle carni (15.1) con il 50% delle imprese che sopravvive circa 8 anni e 8 mesi mentre la sopravvivenza media è di circa 9 anni e 4 mesi. Piuttosto bassa invece è la sopravvivenza nel sottocomparto degli “Altri prodot-ti alimentari” in cui la metà delle imprese sopravvive per meno di 6 anni.

Si può quindi concludere che la sopravvivenza delle imprese in due dei comparti più rilevanti per l’industria alimentare dell’Emilia-Romagna, il lattiero-caseario e le carni, non si discosta significativa-mente dalla media italiana. Invece per il settore ortofrutticolo, partico-larmente importante per la regione, la sopravvivenza del 50% delle im-prese è di circa 2 anni inferiore che di quella dell’Italia nel complesso.

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0 1000 2000 3000 4000 5000 6000

0.00.20.40.60.81.0 15.7 alimentazione animale 15.8.1 pasta

15.8.2 pane e pasticceria 15.8.3 altri prodotti 15.9 bevande Fig. 7.1 Funzione di sopravvivenza dell'industria alimentare in Italia per comparti. Nate tra il 1980-1985

giorni

Fonte: nostre elaborazioni su dati Inps.

Fig. 7.1 – Funzione di sopravvivenza dell’industria alimentare in Italia per comparti. Nate tra il 1980-1985

Fonte: nostre elaborazioni su dati Inps.

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000

0.00.20.40.60.81.0 Fig.7.2 Funzione di sopravvivenza dell'industria alimentare dell'Emilia-Romagna per comparti. Nate tra il 1980-1985

15.8.1

giorni Fonte: nostre elaborazione su dati Inps.

Fig. 7.2 – Funzione di sopravvivenza dell’industria alimentare dell’Emilia-Romagna per comparti. Nate tra il 1980-1985

Fonte: nostre elaborazioni su dati Inps.

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Diventa particolarmente importante e strategicamente rilevante cercare di approfondire quali siano i fattori dinamici e strutturali che determi-nano una così differenziata sopravvivenza all’interno dei comparti del-la regione Emilia-Romagna.

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Nel documento Volume Rapporto 1998 (.pdf 1.6mb) (pagine 184-189)