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Apple cake in padella

Pelare e tagliare 3 mele a fettine sottili. Condirle con il succo di 1 limone. In una ciotola mesco-lare 50 ml di latte, 3 cucchiai di farina, 1 cucchiaino di lievito per dolci e 4 cucchiai di uvetta precedentemente messa a bagno e strizzata. Unire il composto alle mele, sbattere 3 albumi a neve in una terrina e aggiungerli al composto. Scaldare un cucchiaio d’olio in una padella, versare il composto, cuocerlo come una frittata girandolo a metà cottura e servire.

Significati simbolici della mela

La mela ha colpito e stimolato l’immaginario umano, entrando nel folclore e nella mitologia di vari popoli. È spesso legata al tema del peccato originale, ma anche delle gioie ultraterrene, del dominio sul mondo, assumendo talvolta anche una valenza erotica.

Immagini della mela nella storia dell’arte

È famosa la rappresentazione di Gesù bambino nell’atto di tenere una mela nella mano si-nistra, ovvero – simbolicamente – di prendere su di sé il peso del peccato originale salvando l’uomo.

La mela nella letteratura

La mela ha sempre stimolato l’immaginazione umana, dal celebre Simposio di Platone, a Shakespeare – ne parlava in un sonetto in cui paragonava le fanciulle più grandiose a que-sto frutto – fino alla favola di Biancaneve che pare abbia “colpito” figurativamente Isaac New-ton regalandogli l’illuminazione sulla legge gravitazionale.

Melagrana

a cura della sezione provinciale LILT di Oristano

Melagrane coltivate in agro di Serramanna Il nome comune “melo-grano” affonda le radi-ci nel latino antico malum (mela) e granatum (con semi) - traduzione letterale: “mela con semi”.

Le melagrane sono il gustosissimo frutto del melagrano, un arbusto rustico, spinoso, dal-le foglie caduche di coloro verde brillante e di forma ovale allungata. Il melagrano, per il suo portamento elegante, per la sua co-piosa fioritura e per i suoi caratteristici frutti è frequentemente utilizzato anche come pian-ta ornamenpian-tale e come pian-tale può essere coltivato anche in vaso.

Le origini delle melagrane si perdono nella notte dei tempi. Con le mele cotogne e l’uva, le melagrane sono, infatti, considerate uno dei più antichi frutti coltivati dall’uomo In Sardegna, la pianta del melograno era una presenza costante dell’orto di casa (al pari del fico e del pergolato d’uva).

La scelta di portare ad expo questo alimento, molto amato e consumato nell’isola sarda na-sce dal bisogno di divulgare le sue numerosissime proprietà benefiche per la salute.

Rapporto melagrana-salute (in relazione al comportamento alimentare salutare)

La benefica proprietà antiossidante del succo della Melagrana, è paragonabile soltanto al tè verde, grazie anche ad alcune analisi alle quali il frutto è stato sottoposto, che hanno confermato questa tesi. I notevoli benefici sull’apparato cardiovascolare e la prevenzione di patologie coronariche e aterosclerosi, sono indiscutibili: tuttavia per goderne al massimo, occorre però unire al consumo del succo di melagrana, anche uno stile di vita corretto e quindi adottare un’alimentazione corretta, evitare la vita sedentaria e l’abuso di fumo e alcol. Ma gli effetti benefici non sono tutti qui: una ricerca israeliana condotta da Michael Aviram, biochimico presso Lipid Research Laboratory del Medical center Rambam di Haifa, indica che questo frutto ha delle proprietà terapeutiche, e anche antitumorali: il succo di melagrana, secondo la ricerca, sembra essere addirittura tossico nei confronti delle cellule tumorali. In particolar modo i benefici “anti cancro” sono stati rilevati in numerosi casi di tu-more al seno. Ma non solo: la melagrana possiede anche l’acido ellagico (una sostanza riscontrata anche nei lamponi, nelle fragole, nelle noci) che, secondo gli studiosi, provoca la morte delle cellule “anomale”. Una nuova recente ricerca, ha evidenziato anche il benefi-cio di questo frutto nel combattere i disturbi della menopausa, in particolare la depressione e la fragilità ossea.

Effetti antitumorali della melagrana

Sono stati rilevati effetti antitumorali della melagrana sul tumore della mammella poiché si è potuta riscontrare l’inibizione della proliferazione delle cellule cancerogene del seno. Gli antiossidanti e i polifenoli contenuti nel succo di questo benefico frutto, sono anche in grado

di contrastare l’azione dei raggi ultravioletti (UV), causa principale del cancro della pelle; l’ef-fetto “scudo” arriverebbe dalle antocianine e dai tannini di cui è ricco.

La melagrana come fattore protettivo per le patologie cardiovascolari

Come già accennato sopra, molti sono i benefici della melagrana per quanto riguarda la salute cardiovascolare: il suo succo infatti, rallenta lo sviluppo dell’arteriosclerosi, abbassa la pressione sanguigna sistolica e migliora il profilo lipidico, diminuendo quindi i rischi delle pa-tologie ad essi collegate. Gli antiossidanti “fenolici” che troviamo concentrati nei frutti, hanno dimostrato un’importante azione preventiva nelle malattie cardiovascolari, agendo positiva-mente sull’arteriosclerosi, responsabile dell’80% delle morti tra i pazienti diabetici in America.

Anche contro il morbo di Alzheimer il succo della melagrana si è dimostrato benefico: un bic-chiere al giorno regala un effetto “barriera” e dimezza le proteine “killer”. Ulteriori nuove ricerche americane hanno dimostrato l’efficace proprietà di questa pianta nel combattere batteri, funghi e virus così come hanno sottolineato i positivi risultati ottenuti dal succo di melagrana, rispetto all’artrite, poiché viene inibita la degradazione della cartilagine e viene preservata la funzionalità e l’integrità dell’articolazione.

I principi nutritivi della melagrana

La melagrana possiede numerosi composti chimici ad alto valore biologico in tutte le sue parti: buccia, membrane carpellari, arilli e semi.Il prodotto più importante derivato dalla me-lagrana è il succo, senza dubbio il più studiato e con molteplici referenze nella letteratura scientifica.

Circa il 50% del peso totale della melagrana corrisponde alla buccia e alle membrane carpel-lari che rappresentano una fonte importantissima di composti bioattivi, flavonoidi, ellagitanini, proantocianidina e minerali tra cui il potassio, l’azoto, il calcio, il fosforo, il magnesio ed il sodio.

Per questo motivo, i prodotti nutraceutici e i condimenti alimentati elaborati con estratti di buccia e membrane carpellari possono essere una fonte importante di tutti questi composti se trattati in modo corretto.

La parte commestibile della melagrana rappresenta circa il 50% del peso totale di una mela-grana ed è formata nell’80% dagli arilli (parte carnosa) e nel 20% dai semi (parte legnosa).

La composizione dei chicchi di melagrana è la seguente: acqua (85 %); zuccheri (10 %), in particolare fruttosio e glucosio; acidi organici (1,5 %), in particolare acido ascorbico, citrico e malico; composti bioattivi come polifenoli e flavonoidi (in particolare antocianine).

Inoltre, i chicchi di melagrana sono una fonte importante di lipidi in quanto i semi contengo-no acidi grassi che oscillacontengo-no dal 12% al 20% del peso totale (peso asciutto).

Gli acidi grassi si caratterizzano per un elevato contenuto di acidi grassi insaturi come l’acido linolenico, linoleico, punico, oleico, stearico e palmitico.

Dovrebbe essere consumato per via delle sue molteplici proprietà.

Quando dovrebbe essere consumato? per quali motivi?

Grazie al contenuto di vitamina C e antiossidanti la melagrana ha un’azione immunostimo-lante, ma tonifica anche ghiandole, ossa, cuore e vasi sanguigni

Ottobre è il mese della melagrana: i suoi grani sono molto succosi, hanno un sapore asprigno e si possono trasformare in una gradevole bevanda antiossidante con l’ausilio di una centri-fuga. Ricca di vitamine (A, C e del gruppo B) e di minerali (potassio e fosforo), la melagrana

rinforza il sistema immunitario: per questo è auspicabile gustarne addirittura un paio al giorno in questo periodo, (fra ottobre e novembre), perché i suoi principi attivi ci preparano ad affron-tare i malanni da freddo con un’azione simile a quella di un vaccino.

Modalità di consumo, modalità di cottura

Solitamente la melagrana si mangia fresca ciò nonostante buona parte del raccolto non utilizzabile per il consumo fresco viene destinato alla commercializzazione industriale.

I principali prodotti industrializzati della melagrana sono:

• succo di melagrana;

• marmellate;

• vini aceti e liquori;

• prodotti nutraceutici con estratto di buccia;

• condimento alimentare;

• cosmetici come creme oli e bagnoschiumi.

La melagrana può essere consumata fresca, oppure se ne può apprezzare il succo, la mar-mellata o può essere addirittura utilizzata come ingrediente segreto per la preparazione di alcuni piatti succulenti.

Modalità di conservazione

I frutti devono essere raccolti maturi perché una volta distaccati dalla pianta non maturano più. L’epoca della raccolta si protrae dalla fine di settembre a tutto novembre. Se integri e privi di spaccature nella scorza esterna possono essere conservati a lungo e consumati durante tutto l’inverno.

in Sardegna si era soliti togliere le melagrane dalla pianta lasciandole attaccate ad un pezzo di ramoscello. Era così possibile legarle in mazzi e poterle appendere in luogo fresco e asciutto per la conservazione.

Così preparate, le melagrane duravano a lungo e potevano essere gustate anche nel perio-do di Natale.

Dopo avere aperto il frutto con un coltello è necessario spaccarlo in più parti ed estrarre i semi staccandoli dalle membrane a cui sono fissati. I semi sono spesso consumati direttamente, ma dato che la parte commestibile è la polpa traslucida che aderisce e circonda il seme, per poter inghiottire la polpa occorre inghiottire anche il seme, legnoso. Questo spiega il fatto che il maggior consumo si ha dopo la estrazione del succo dalla polpa.

I semi di alcune varietà selvatiche sono essiccati e macinati, e sono usati come componenti, a volte acidificanti in altre salse.

Le scorze dei frutti hanno anche proprietà aromatiche e vengono utilizzate per dare il gusto amarognolo a Vermouth e aperitivi.

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