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L’attività di coordinamento

LA GESTIONE DEI FONDI EUROPEI E DEI CONTRIBUTI PUBBLICI

5 L’attività di coordinamento

L’elevato numero delle istruttorie e di condanne, relative ad illeciti utilizzi di fondi pubblici di provenienza eurounionale, oggi scontate anche nei confronti dei beneficiari, delle società e dei suoi amministratori e soci, degli intermediari, per danni cagionati al bilancio nazionale per progetti di matrice europea, gravanti o transitati sul bilancio nazionale, così come nei confronti delle spese dirette dell’UE (come un unicum in Europa), dimostra che l’attività delle Procure e delle Sezioni giurisdizionali contabili riveste un ruolo primario per assicurare l’effettivo perseguimento delle finalità risarcitorie e di prevenzione affidate alla Corte dei conti, a garanzia di una sana gestione finanziaria e del corretto utilizzo dei fondi pubblici nazionali ed sovrannazionali.

La stima degli organismi europei (commissione europea e Olaf) nei confronti delle procure contabili ha portato a rapporti consolidati negli anni, a scambi di informazioni, a numerosi episodi di cooperazione a livello investigativo, ad attività di formazione comune, fino alla stipula di protocolli di intesa con OLAF (anche rinnovati e in corso di ulteriori rinnovi).

In un mondo dove il malaffare è sempre più organizzato e sempre più proiettato a livello internazionale, a volte per perfezionare gli illeciti, a volte per nascondere i profitti o per sfuggire ad una possibile aggressione dei beni, è fondamentale utilizzare tutti gli strumenti di cooperazione possibile per contrastare gli illeciti.

La finalità di tale tipologia di frodi è, ovviamente, quella di trarre un beneficio economico dagli stessi. Di conseguenza, il miglior modo per combatterli è negare ai criminali la possibilità di godere dei profitti illeciti, soprattutto se a danno della collettività.

Tutto questo ha spinto le Procure contabili a stringere rapporti, sempre più solidi, anche con le Procure penali ovvero a livello di Procura generale e di Procure territoriali. A ciò si

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aggiunga che la Procura generale segue, con interesse, la completa realizzazione della Procura europea antifrode (EPPO) che, per le peculiari competenze che le sono affidate, dovrà necessariamente coordinarsi con le procure contabili dei Paesi membri, laddove esistenti, almeno per meglio perseguire la comune finalità della tutela del bilancio unionale.

Proprio al fine di creare sinergie a livello nazionale e internazionale nel contrasto agli illeciti, le procure contabili partecipano a progetti e tavoli comuni con Istituzioni impegnate nel contrasto a tali illeciti.

La Procura generale ha partecipato ai lavori del Tavolo tecnico, istituito per l’avvio del progetto di piattaforma informatica comune sulle frodi, elaborato dal Ministero delle politiche europee - Colaf e, una volta approvato il relativo programma dalla Commissione europea, interverrà anche alle successive riunioni del comitato tecnico esecutivo.

Tale interessante progetto è volto a fornire supporto alle autorità di gestione, che sono chiamate a svolgere le attività istruttorie nell’erogazione di fondi di provenienza europea, consentendo loro di conoscere importanti elementi di valutazione, quali l’esistenza, a carico dei richiedenti i benefici, di condanne penali o contabili ovvero la loro sottoposizione ad indagini svolte a livello nazionale o europeo, aiutandole in tal modo ad individuare le criticità connesse all’erogazione di fondi.

La Procura generale sta curando, inoltre, in collaborazione con il COLAF, un progetto di formazione, finanziato prevalentemente con fondi europei, nell’ambito del programma formativo intereuropeo Hercule III, proposto alla Commissione UE nel maggio 2019.

Il progetto, denominato C.A.T.O.N.E. (Cooperation Agreements and training on Objectives and New Experiences), si propone di realizzare una interlocuzione fra le Procure generali delle Corti europee con funzioni giurisdizionali, gli uffici di coordinamento nazionale antifrode e magistrati penali di Italia, Portogallo, Spagna, Francia e Grecia, attraverso un ciclo di conferenze internazionali, che si svilupperanno nel 2021, sul tema dell’azione coordinata di contrasto alle frodi. Parteciperanno rappresentanti dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e delle magistrature contabili e penali, nonché degli uffici investigativi antifrode, dell’Italia, della Francia, della Grecia, del Portogallo e della Spagna. Gli obiettivi del ciclo di incontri sono lo scambio di esperienze operative e la conclusione di accordi di collaborazione tra i soggetti partecipanti, sul modello di quello esistente tra l’OLAF e la Procura generale italiana.

Anche nel 2020 è proseguita la collaborazione con l’Ufficio europeo per la lotta alle

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frodi (OLAF), con il quale, nel 2013, era stato rinnovato il precedente protocollo di collaborazione (2006) con la sottoscrizione del nuovo Accordo di cooperazione amministrativa (ACA), secondo la terminologia prevista dal citato nuovo regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alle indagini svolte dall’OLAF, n. 883/2013 dell’11 settembre 2013.

Le anzidette attività di collaborazione hanno, inoltre, favorito lo sviluppo di ulteriori collegamenti con le Istituzioni Superiori di Controllo, europee ed extraeuropee, dotate di funzioni anche giurisdizionali, nell’ambito dell’organizzazione INTOSAI (Organizzazione internazionale delle istituzioni superiori di controllo).

In tale contesto, la Procura generale ha fatto parte della delegazione della Corte dei conti che ha partecipato al XXIII INCOSAI, Congresso della INTOSAI - International Organization of the Supreme Audit Institutions, che si è svolto a Mosca dal 23 al 28 settembre 2019.

Nell'ambito dei lavori del Congresso, sono stati approvati all'unanimità, dai rappresentanti delle Istituzioni aderenti all'INTOSAI, i “Principles of jurisdictional activities of SAIs” (INTOSAI P-50). Si tratta di 12 principi, tra cui quelli dell'imparzialità del giudice, del giusto processo e della ragionevole durata dei giudizi, che costituiscono patrimonio comune delle Istituzioni superiori di controllo investite di funzioni giurisdizionali e che riflettono valori consacrati dalla Costituzione della Repubblica italiana e dalle principali Convenzioni internazionali in materia di diritti dell’uomo.

L’approvazione dei “Principles” rappresenta il frutto del lavoro cui si è dedicato, per quasi quattro anni, il Forum delle Istituzioni superiori di controllo con funzioni giurisdizionali, che include più di 30 partecipanti tra cui la Corte dei conti italiana, riunitosi per la prima volta a Parigi nel novembre 2015.

Con la sottoscrizione della “Dichiarazione di Parigi”, sono iniziate le attività di stesura del documento, il cui testo è stato progressivamente perfezionato e condiviso tra i rappresentanti delle Istituzioni aderenti al Forum in occasione delle successive riunioni tenute ad Abu Dhabi, a Marrakech, a Santiago del Cile e a Istanbul.

Il definitivo endorsement dei “Principles”, da parte dell'assemblea dell'organizzazione mondiale delle Istituzioni superiori di controllo, rappresenta, dunque, un risultato storico. A questo successo, la Procura generale ha contribuito con impegno ed entusiasmo, ponendo a disposizione del Forum le competenze e l'esperienza che fanno della Corte dei conti un modello per le magistrature contabili degli altri Paesi.

L’impegno internazionale della Procura generale è continuato nel corso del 2020,

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seppure con le difficoltà nascenti dall’emergenza sanitaria che hanno fortemente limitato le possibilità di movimento e di incontro.

È, in particolare, proseguita l’attività dei Working Group, istituiti a seguito dell’approvazione dei Principi internazionali di Mosca, attraverso la compilazione di questionari e scambio di informazioni con omologhi uffici di altre ISC con funzioni giurisdizionali, in tema di:

- predisposizione di un documento comune sul tema “The advantages of Jurisdictional SAIs to Society”, volto a illustrare alle autorità pubbliche dei Paesi, le cui ISC non hanno competenze giurisdizionali, nonché alla comunità internazionale, il fondamento della giurisdizione contabile e i benefici che la stessa può produrre per la collettività e per l’economia;

- predisposizione, attraverso l’elaborazione e la compilazione di questionari analitici, di un documento comune denominato “Guideline document gathering good practices of jurisdictional SAIs according to the 12 principles of INTOSAI P-50”, contenente linee guida per l’applicazione pratica dei principi INTOSAI approvati a Mosca, sulla base delle best practices nazionali.

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CAPITOLO VII

LE AZIONI DI RESPONSABILITÀ CONNESSE AI PROFILI DI CORRUZIONE

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