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CAPITOLO II L’ ARTISTA D ANIEL H OPFER

2.5 Augusta, una città pluriconfessionale

al fallimento di Grimm, sono acquistate e pubblicate per la prima volta nel 1532 da Heinrich Steiner (attivo 1522-1547), anch’egli tipografo attento all’estetica dei suoi testi.313

Riguardo a Grimm, editore e cognato di Daniel Hopfer, è importante solo ricordare la sua parentela, attraverso la moglie,314 con la consorte dell’umanista Konrad Peutinger,315

Margarethe Welser (1481-1552),316 anch’essa donna di lettere e collezionista. Questa

informazione è meno superflua di quanto sembri a prima vista: sarà Margarethe a suggerire una traduzione tedesca della Precatio Dominica in septem portiones distribuita di Erasmo,317 il

libretto che contiene illustrazioni di Hans Holbein il Giovane, incise su metallo dal Monogrammista CV, che saranno il modello per la stampa di Hopfer sul Padre Nostro.318

Vedremo più avanti nel dettaglio questo testo e la sua fortuna.

2.5 Augusta, una città pluriconfessionale

Prima di entrare nel dettaglio delle acqueforti di Hopfer è forse utile una breve parentesi sulla situazione storico-sociale di Augusta all’inizio del secolo, in modo da comprendere più chiaramente l’ambiente culturale e religioso nel quale vive l’artista. In particolare si porrà l’attenzione sull’ingresso delle dottrine evangeliche in città e sulle circostanze che hanno reso Augusta, almeno per un decennio, multiconfessionale, per poi concentrarsi sugli scritti che si trovano dietro il programma iconografico non ortodosso delle acqueforti di Hopfer. Le sue composizioni sono uno specchio delle controversie religiose che stavano sconvolgendo la cristianità: corruzione e dissoluzione del clero, celibato ecclesiastico, monacazione forzata, digiuni, confessione pubblica e abusi del potere temporale della Chiesa. Non mancano in Hopfer puntuali riferimenti a trattati, omelie e manifesti polemici. Oltre alle fonti testuali, si cercheranno in questo lavoro rimandi a frontespizi, illustrazioni, stampe di artisti contemporanei che condividono lo stesso orientamento religioso e che hanno lasciato testimonianze figurative non sempre di elevato valore artistico, ma d’indubbia rilevanza storica.

Quando sia avvenuta la conversione religiosa di Hopfer, non si sa con certezza. Poiché, secondo documenti di archivio, l’ultimo anno in cui l’artista fa celebrare una messa per sé e il cognato nella chiesa dei Carmelitani è il 1521319 e nel 1523 egli copia il profilo di Lutero di

Lucas Cranach il Vecchio,320 si è soliti collocare dopo questa data le acqueforti “polemiche”.

Le stampe di Hopfer sono elaborate perciò in anni delicatissimi per la storia di Augusta, anni nei quali le dispute teologiche erano all’ordine del giorno, sia in forma verbale, che in

313

Il suo programma editoriale comprendeva letteratura popolare, classici greci e latini e opere di umanisti del primo Rinascimento italiano. Cfr. Cat. Augsburg, vol. I, 1980, p. 90.

314

Margarethe, moglie di Grimm, era figlia di Peter Welser, fondatore del ramo di Zwickau della nota famiglia di banchieri.

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Peutinger stesso, riferendosi a un libro di mottetti a quattro voci di Ludwig Senfl stampato dalla Grimm&Wirksung, loda la “accurata eorum solertia, studio exactissimo, labore summo […] exquisitissimorum elegantioribus ab experto…”. La lettera è datata 28 ottobre 1520. Cfr. König, 1923, p. 322.

316

Figlia di Anton Welser, noto mercante e uno degli uomini più ricchi e potenti di Augusta.

317 Desiderius Erasmus, Precatio Dominica in septem portiones distribuita, Basel, Johann Froben (VD16 E 3450). 318

La traduzione in tedesco del testo di Erasmo è stampata da Sylvan Otmar nel 1524, meno di un anno dopo la pubblicazione dell’originale. Sulle edizioni di Erasmo, Bezzel, 1979.

319 Wegner, 1957, p. 252. 320

Rispetto al modello di Cranach, Hopfer accentua il carisma del riformatore, ponendo dietro il suo capo raggi di luce e le parole “Il suo spirito cristiano non morirà mai”. Cfr. Cat. Augsburg, vol. I, 1980, pp. 148-149.

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forma scritta. Il terzo decennio del XVI secolo è, infatti, quello di maggiore fermento intellettuale e religioso, poiché per la città imperiale, dichiaratamente cattolica, transitano predicatori di differente orientamento confessionale, luterano e zwingliano in primo luogo, ma non bisogna dimenticare che Augusta era anche la roccaforte del movimento anabattista nella Germania meridionale.

Gli studi storiografici più recenti, che si sono occupati dello sviluppo della Riforma ad Augusta, hanno diviso questo processo cronologicamente e contenutisticamente in due fasi.321

La prima fase va dall’inizio degli anni Venti alla Dieta imperiale del 1530, anche se è possibile estenderla fino agli eventi politici del 1534, la seconda, che si potrebbe definire d’istituzionalizzazione, va dal 1534 al 1537, quando il 17 gennaio il Consiglio decreta l’ufficiale approvazione della Riforma.

Le idee evangeliche fanno il loro ingresso in città intorno al 1521-1522, grazie all’attività di predicatori teologicamente preparati e spiritualmente motivati e determinati a diffondere pubblicamente i contenuti della nuova dottrina.322 Tuttavia, a mettere in discussione

l’equilibrio già precario della quiete urbana non sono solo i nuovi insegnamenti, spesso in contraddizione fra loro, ma anche l’insoddisfazione sociale ed economica di una parte della popolazione, le cui attese di libertà cristiana si mescolavano ad antichi risentimenti anticlericali e alle richieste di un rinnovamento sociale e giuridico.

Il Consiglio di Augusta323, in qualità di rappresentante terreno del corpus christianum,

interveniva in ambiti amministrativi e pratici della Chiesa già nel Medioevo, ma aumenta nel XVI secolo la sua ingerenza con la condanna di provocazioni verbali e scritte, dell’elemosina non regolamentata, di raduni pubblici o segreti, ma anche di atti violenti contro persone o cose.

Per quanto riguarda la censura di scritti o prediche sovversive, dell’una e dell’altra parte, raramente sono presi provvedimenti punitivi di massa, per lo più il Consiglio si limita a sanzioni individuali, nonostante che membri ricchi e potenti, come Jakob Fugger - personalmente implicato nel finanziamento del commercio delle prebende - spingano per limitare la propagazione degli scritti luterani.324

La politica del Consiglio in materia religiosa è ambigua come in nessun’altra città tedesca. Pur cercando di evitare uno scontro diretto con l’imperatore e la Chiesa, le autorità cercano di ritardare le manovre attuative dell’Editto di Worms del 1521,325 per non inimicarsi

la popolazione favorevole alla Riforma. Per non essere schiacciato fra le pretese dell’Impero e le necessità di una sempre più ampia fetta della popolazione, il Consiglio si muove con la massima discrezione nel 1523, quando decreta di non potere più imporre la censura dei manifesti polemici ma, affinché i malfattori non restino del tutto impuniti, vieta la stampa

321

Sull’argomento Gößner, 1999, per una sintesi in particolare le pp. 213-217.

322

Gößner, 1999, p. 213.

323 Nel Grande Consiglio (233 membri) sedevano i capi delle corporazioni, più dodici patrizi scelti fra i

rappresentanti delle gilde del Piccolo Consiglio (che contava in totale 42 membri). Il Gran Consiglio inizialmente era convocato una o due volte l’anno, in occasione di festività particolari, per decisioni importanti o per appoggiare il Piccolo Consiglio. Cfr. Gößner, 1999, p. 38.

324

Gößner, 1999, p. 36.

325

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anonima: s’introducono sia l’obbligo di indicare sui libri i nomi degli autori e dei tipografi, sia quello di informare il borgomastro della prossima pubblicazione.326

Questi sono solo alcuni esempi dell’atteggiamento indeciso del Consiglio cittadino riguardo al riconoscimento giuridico dell’ordinamento evangelico, una linea politica che aggrava la latente inquietudine e la sfiducia della popolazione verso il potere politico, manovrato da poche facoltose famiglie, nonostante le opinioni favorevoli alla Riforma delle gilde e delle corporazioni.

Fino alla metà degli anni Venti, con lo scopo di garantire l’unità della Chiesa, le autorità politiche cercano di mantenere il controllo temporale e spirituale sulla popolazione agendo su due fronti. Il Consiglio garantisce da un lato la prosperità economica, legittimando i più spregiudicati commerci, e dall’altro assume l’incarico della stessa autorità ecclesiastica nei confronti delle dottrine luterane, formalmente eretiche e perciò legalmente perseguibili. Tuttavia la linea di governo seguita dalle autorità, e sostenuta in prima linea da Konrad Peutinger, è quella di esenzioni e concessioni ad hoc. Di fatto nessun serio provvedimento amministrativo è mai attuato.

Pur non riconoscendo lo stato giuridico dei convertiti, il Consiglio tollera le prediche luterane e zwingliane accanto alla dottrina e alla devozione tradizionali. Ad Augusta la contrapposizione fra la fede cattolica e quella evangelica anima la discussione pubblica, mentre i conventi iniziano a svuotarsi. Se da un lato le autorità vorrebbero aprirsi alle riforme religiose che sostengano la causa umanistica e contrastino gli abusi ecclesiastici, dall’altro esse non sono disposte a fare concessioni ufficiali, per mantenere la lealtà all’Impero Asburgico. La politica di temporeggiamento del Consiglio cerca, infatti, di evitare una definitiva frattura con l’imperatore, che avrebbe avuto un impatto negativo sul piano politico ed economico.327 Come in politica interna, anche in quella estera l’atteggiamento del Consiglio

resta caratterizzato dalla neutralità e temperanza, sebbene lo scoppio della Guerra dei Contadini e il fanatismo del movimento anabattista (a metà del terzo decennio) abbiano surriscaldato la scena politica, religiosa e sociale, suscitando interrogativi non più procrastinabili. Persino di fronte all’insurrezione dei contadini, nel marzo 1525, il Consiglio assume un attegiamento imparziale.328

Allo scadere del decennio la via del compromesso non è più percorribile, poiché Carlo V, convocando nel 1530 la Dieta Imperiale ad Augusta nel tentativo di riaffermare la perduta unità di fede, impone alle autorità cittadine un ultimatum, incurante del pericolo di un’insurrezione delle frange evangeliche. Per dimostrare fedeltà a Carlo V, le autorità congedano i soldati arruolati per il mantenimento dell’ordine pubblico e accettano le misure costrittive imposte dall’imperatore che vieta in generale le prediche evangeliche, costringendo molti seguaci della Riforma a una fuga coatta.329

Dopo una prima fase di sostanziale accettazione delle sedute imperiali, il governo di Augusta, sotto la pressione della borghesia evangelica, il 25 ottobre oppone il suo rifiuto definitivo delle delibere imperiali, a favore della stabilità politica interna. Se l’imposizione

326 Gößner, 1999, pp. 36-37. 327

Ciò soprattutto in vista del consolidamento dello sviluppo economico della città, poiché Augusta non voleva rinunciare ai suoi monopoli.

328Gößner, 1999, p. 50. 329

Carlo V ripristina il culto cattolico nel convento francescano, pone quello domenicano di Santa Caterina sotto protezione e fa arrestare i riformatori refrattari. Cfr. Gößner, 1999, pp. 55-56.

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della confessione evangelica favorisce la concordia civica, parallelamente espone la città alla perdita della sicurezza politica ed economica, rischio che il Consiglio più conservatore aveva evitato con la politica del compromesso.330

La città entra così nella fase d’istituzionalizzazione della Riforma: si richiamano i predicatori ‘esiliati’ o nuovi, che conquistano il consenso dell’opinione pubblica arrivando, talvolta, a sedere nel Consiglio.331 Fra i rimpatriati nel 1531 si leggono i nomi di Johann Frosch

(1485-1533) e Stephan Agricola (1491–1547)332, predicatori nel convento di Sant’Anna, e di

Michel Keller (1490-1548) in quello dei Francescani Scalzi. Nella chiesa della Santa Croce giungono invece da Costanza Ambrosius Blarer (1492-1564) e da Strasburgo Wolfgang Musculus (1497-1563) e Bonifaz Wolfarth, seguaci del pensiero evangelico di Martin Bucer (1491-1555)333 che, cavalcando il malcontento popolare, fanno pressione per l’attuazione delle

riforme nell’ordinamento ecclesiastico334. La loro linea teologica, con l’appoggio del Consiglio,

prevarrà infine su quella di Frosch e Agricola. I predicatori luterani saranno di conseguenza emarginati o invitati a depurare le proprie omelie dalle allusioni al sacramento eucaristico palesemente orientate a Wittenberg.335

In questo delicato frangente, nel 1533 è convocato un comitato speciale di consulenti, che fornisca resoconti sulla situazione politica ed esprima pareri giuridici sulla questione religiosa.336 Nonostante il comitato dichiari che il Consiglio non abbia l’autorità per legiferare

in materia di culto, nel 1534 si decreta l’introduzione ufficiale della dottrina evangelica, con le conseguenti misure attuative: abolizione della messa cattolica, eccezion fatta per gli otto conventi giuridicamente dipendenti dall’episcopato di Augusta,337 espulsione del clero e

appropriazione delle donazioni a favore dei bisognosi.

Intanto cresce il numero dei laici evangelici nel Consiglio, fra i quali si legge persino il nome di Daniel Hopferche, secondo quanto riportato dal cronista Clemens Sender338, siede

dal 1532 fra i ‘Tredici’339 nel Grande Consiglio, in qualità di rappresentante della gilda dei

fabbri e dal 1534 è membro del ‘Comitato per l’introduzione della Riforma nella città imperiale’, accanto ai borgomastri della città.340

330 Mancando di contado, Augusta dipendeva infatti dai territori vicini, sia per l’ingresso di derrate alimentari,

che per il controllo militare delle strade che diventano pertanto meno sicure e quindi meno vantaggiose per i traffici commerciali. Cfr. Gößner, 1999, p. 56.

331

Gößner, 1999, pp. 216-217.

332 Ad Augusta dal 1523. 333

Dopo la conversione nel 1521, Bucer si stabilisce a Strasburgo nel 1523. Qui diventa una delle personalità più significative della Riforma nella Germania meridionale, grazie alla sua posizione diplomatica e conciliatrice fra le posizioni divergenti di Zwingli e di Lutero sull’Euraristia. Su Bucer Greschat, 2009.

334

Bucer soggiornò in città dal 18 maggio al 9 luglio 1537 per elaborare a stretto contatto con i predicatori locali e i promotori della Riforma il primo ordinamento evangelico di Augusta, firmato ufficialmente il 12 luglio. Cfr. Gößner, 1999, pp. 85-87.

335

Solo nel 1536, dopo che con la ‘Concordia di Wittenberg’ si era giunti a un accordo fra le due linee teologiche anche nel Württemberg, Bucer porta le città evangeliche della Germania meridionale ad accettare un compromesso con il luteranesimo moderato riguardo all’interpretazione della Cena del Signore. Cfr. Hamm, 1996, p. 138.

336

I consulenti legali dichiarano tuttavia che il Consiglio non ha la competenza e l’autorità per legiferare in materia di culto.

337

Nel 1537 verranno poi abolite tutte le messe cattoliche e saranno allontanate le immagini di santi e oggetti liturgici del rito cattolico.

338 Chroniken Augsburg, 4, pp. 384, 391. 339

Costoro erano eletti dalle singole corporazioni.

340

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