CAPITOLO III L’ ILLUSTRAZIONE DEL P ADRE N OSTRO
3.2 Le illustrazioni di Holbein per la Precatio Dominica di Erasmo da Rotterdam
3.2.4 Oltre la grafica: il Pater Noster di Holbein nelle arti minori
Pur cercando di contenere gli esempi, è interessante notare che le soluzioni iconografiche elaborate da Holbein trovano grande fortuna anche in vetrate, smalti, miniature e maioliche per oltre quattro decenni.
475 Acquista la cittadinanza nel 1528. Cfr. Bietenholz, 1987, vol. III, p. 434. 476
Bietenholz, 1971, p. 34.
477
Per esempio Simon du Bois stampa, fra il 1528 e il 1529, per Wechel, il Livre de vraye et parfaicte oraison, essenzialmente una traduzione del Betbüchlein (1522) di Lutero.
478
Billeter-Schultze, 1964, p. 17.
479
Jean Mallard, Le premier recueil des oeuvres de la muse cosmopolitique: laquelle par ses artz gentilz guérit toute ladrerye au commencement…, Paris, Jerôme de Gourmont, 1540. Paris, Bibliothèque Nationale de France, Rés. Ye-1419. Il capitolo è intitolato Paraphrase Harmonique sur l’Oraison Domenicale.
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Una testimonianza di questa fortuna è rappresentata da una serie di smalti di Limoges, realizzati en grisaille da Colin Nouailher (attivo 1539-1574 circa)481 intorno alla metà del secolo.
Sei delle otto placchette smaltate sono custodite presso il Fitzwilliam Museum di Cambridge,482 ma le serie portate a termine da Nouailher o dalla bottega dovevano essere
almeno quattro.483 Due serie complete sono giunte fino a noi montate in un trittico, pratica
che conferma l’utilizzo a scopo pedagogico delle immagini, perfettamente in accordo con l’uso del francese per le didascalie. Un esemplare, attribuito a un altro artista di Limoges, Jean II Pénicaud (attivo 1560-75), è custodito alla Walters Art Gallery di Baltimora (fig. 32).484 Esso
differisce in alcuni dettagli dalle incisioni di Holbein: nella salita al Calvario solo Cristo porta la croce e la richiesta del pane quotidiano è rappresentata solo da una predica.485
La riproduzione della serie del Padre Nostro in così numerose varianti certifica la ricezione delle incisioni di Holbein,486 che erano state stampate con didascalie in francese a
pochi anni di distanza dall’edizione in tedesco. Allo stesso tempo gli atelier di Limoges487 si
concedono licenze iconografiche sul tema. La più frequente riguarda la quarta petizione: nel rappresentare la richiesta del “pane quotidiano” si omette la scena dell’Eucaristia, forse per una semplificazione formale o una volontaria esclusione del “pane sacramentale”, che cela una committenza eterodossa dietro la produzione di questi oggetti.488
Un secondo esempio della ricezione delle illustrazioni del Padre Nostro è rappresentato dalle vetrate del coro della chiesa di Einingen,489 a sud di Berna, datate 1563 (fig. 33) e firmate
da Mathis Walther (1517-1601),490 che attinge alle incisioni di Holbein con una certa libertà
anche per altre commissioni.491
Le otto formelle riproducono fedelmente le incisioni dell’artista tedesco fin nei più piccoli dettagli, dalle posizioni dei personaggi alle architetture, all’abbigliamento, nonostante
481 Nouailher firma e data una dozzina di opere, fra brocche, piatti, coppe, medaglioni, targhe di diverse
dimensioni, decorate a grisaille o con smalti policromi, fornendo preziosi punti di riferimento cronologici non solo per la sua opera, ma per questa stessa arte. Cfr. Baratte, 2000, p. 62.
482 Cambridge, Fitzwilliam Museum, inv. M.49A-F-1904. Cfr. Dalton, 1912, pp. 112-113, n. 67. 483
Marquet de Vasselot nella sua pioneristica indagine rintraccia ben 29 placchette (Marquet de Vasselot, 1919, pp. 203-233). Placchette con la quarta e la settima petizione si trovano a Limoges e al Louvre. Limoges, Musée de l’Évêché, inv. 2007.5.1 e 2007.5.2, cm 12,1x9,8 ; Louvre, inv. OA 966, cm 10,5x8,8 e MR 2917, cm 10,6x8,9. Cfr. Baratte, 2000, pp. 69-70.
484
Baltimora, Walters Art Gallery, inv. 44.363, cm 26,4x36,8. Cfr. Notin, 2001, p. 299.
485
Il secondo esemplare è un trittico ligneo custodito a Limoges, coronato da una Crocifissione fra la Vergine e San Giovanni, attribuita a Pierre Reymond. Particolare dell’opera è l’ambientazione notturna e l’inversione della sesta e della settima petizione. Limoges, Musée municipal de l’Evêché, inv. n. 2000.10.1, cm 39x40,2 (aperto) cm 39x26,8 (chiuso). Cfr. Notin, 2001, pp. 296-99.
486
Gli smalti sono datati intorno al 1545, per ragioni stilistiche. Cfr. Baratte, 2000, p. 69.
487
Le manifatture di Limoges avevano risentito dell’influsso della grafica renana tardogotica già dalla metà del secolo XV, con Jean I Pénicaud entrano modelli düreriani, mentre negli anni ’30 con la generazione di Jean II Pénicaud, Pierre Reymond e Colin Nouailher, fanno il loro ingresso anche motivi rinascimentali e italianeggianti. Cfr. Notin, 2001, p. 299.
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Sul pulpito è scritta inoltre la parola “Veritas”, abbreviazione della frase “La tua parola è verità”, che si trova in molte chiese protestanti.
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L’intero edificio è stato restaurato negli anni 1954-55.
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Misure complessive cm 23x32. Sotto le formelle c’è la firma dell’artista e uno stemma con uno scoiattolo rampante sul tronco di un albero. Cfr. Scheidegger, 1947, p. 60.
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Questo si vede con chiarezza in un progetto per una vetrata di Berna sulle quattro età dell’uomo ispirato alla Totentanz (Danza Macabra) di Holbein. Cfr. Hasler, vol. I, 1996, pp. 172-173.
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le variazioni nella moda che devono essere intercorse in quarant’anni. Le uniche variazioni sono l’omissione dei due ceri sull’altare e della toga del ministro dell’Eucaristia, dettagli che dichiarano l’avvenuto passaggio alla Riforma. Variazioni linguistiche regionali si riscontrano invece nell’ortografia e nella sintassi dei versetti evangelici, scritti su cartigli disposti a lato o lungo il margine superiore della formella oppure in tabelle in trompe-œil.
Menzioniamo infine la presenza della iconografia delle petizioni della Precatio Dominica anche nelle miniature di un manoscritto del 1539, Explanatio in Orationem Dominicam,492
conservato presso l’Hessische Landesbibliothek di Fulda, commissionato da Johann III von Henneberg, abate elettore di Fulda (1529-41).493 A prescindere dall’identità dell’autore delle
miniature, un artista locale secondo la scheda del catalogo della biblioteca,494 ciò che a noi
preme evidenziare è la facilità di circolazione delle incisioni di Holbein e la loro capacità di avere tradotto il Padre Nostro in forme chiare e persuasive, la cui forza comunicativa si esercita in diverse tecniche e anche dopo un lungo periodo di tempo.