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A STA tempo e modo

6.3. Altri verbi di percezione: a auzi e a simț

6.3.1. A auzi e a simți ˗ misura e interpretazione

Fig. 35

In fig. 35 vediamo l’utilizzo in senso diacronico (sul numero di verbi totali) di a simți e a auzi, con linee di tendenza.

Se prendiamo in considerazione l’intero corpus poetico blaghiano, si nota che, pur con uno scarto non eccessivo, predomina a auzi. Notiamo anche, però, che nelle prime due raccolte antume la percentuale di frequenza di a simți risulta piuttosto elevata, e in Poemele luminii, addirittura supera la percentuale di frequenza di a auzi (2,14% contro 1,52%). Già in Pașii profetului la situazione inizia a ribaltarsi definitivamente, ma a simți resta comunque ben presente (1,15% contro 1,54%). A partire invece da În marea trecere la situazione cambia decisamente a favore del verbo a auzi, che risulterà essere ovunque predominante tranne che nel caso di Nebănuitele trepte, corpus nel quale a auzi e a simți presentano entrambi una stessa percentuale di frequenza – peraltro inferiore alla media: 0,20%. Dopo un ulteriore scarto in favore di a auzi nelle postume degli anni ‘40, vediamo che nei corpora postumi tardivi le percentuali di frequenza dei due verbi, pur mantenendo un minimo vantaggio di a auzi, tornano ad avvicinarsi, per raggiungere quasi la parità nelle postume scritte a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60 (0,68% contro 0,72%). Ancora una volta notiamo come nelle postume tardive ci sia una sorta di ritorno (se non altro formale) alle strutture di Poemele luminii.

0, 66% 2, 14% 1, 15% 0, 15% 0,36% 0, 59% 0, 20% 0, 21% 0, 53% 0,68% 0, 90% 1, 52% 1, 54% 0, 60% 1, 29% 0, 95% 0, 20% 0, 86% 0, 67% 0,72% 0, 47% O C P L P P Î M T L S L C D N T P 4 0 P 4 0 5 0 P 5 0 6 0 P S D

A SIMȚI VS A AUZI

6.3.2. Persone e tempi verbali – misura e interpretazione

Fig. 36

In fig. 36 vediamo l’utilizzo in senso diacronico della persona verbale associata al verbo a simți.

Fig. 37

In fig. 37 vediamo l’utilizzo in senso diacronico del tempo verbale associato al verbo a simți. 0 2 4 6 8 10 12 14 PL PP ÎMT LS LCD NT P40 P4050 P5060

A SIMȚI - persona

1 ps 2 ps 3 ps 3 imp 4 ppl 5 ppl 6 ppl 0 2 4 6 8 10 12 14 PL PP ÎMT LS LCD NT P40 P4050 P5060

A SIMȚI - tempo

Fig. 38

In fig. 38 vediamo l’utilizzo in senso diacronico della persona verbale associata al verbo a auzi.

Fig. 39

In fig. 39 vediamo l’utilizzo in senso diacronico del tempo verbale associato al verbo a auzi.

Notiamo immediatamente come il verbo a simți sia legato alla 1 p.s. nei primi e negli ultimi corpora: in Poemele luminii e fino a Lauda somnului, con andamento

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 PL PP ÎMT LS LCA LCD NT P40 P4050 P5060 PSD

A AUZI - persona

1 ps 2 ps 3 ps 3 imp 4 ppl 5 ppl 6 ppl 0 2 4 6 8 10 12 14 PL PP ÎMT LS LCA LCD NT P40 P4050 P5060 PSD

A AUZI - tempo

decisamente discendente, infatti, compare sempre la 1 p.s. (in particolare largamente rappresentata nei primi due corpora antumi), che scompare poi a partire da La curțile dorului e ricompare soltanto nelle postume. Si nota anche una certa regolarità nell’utilizzo della 3 p.s., mentre la 2 p.s. compare solamente in Pașii profetului, nelle postume degli anni ‘40 e in quelle tardive scritte a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60, corpus nel quale compare per la prima volta anche la 6 p.pl. Come si era già notato, nelle postume e in particolare nell’ultimo corpus, Blaga tende a utilizzare maggiormente una più ampia varietà di persone verbali, frammentando in questo modo la percezione e dando perciò un rilievo sensibilmente inferiore all’importanza dell’individualità.

A simți, come molti altri verbi, è legato in particolare al presente indicativo, con poche eccezioni: un passato prossimo e un condizionale presente in Poemele luminii, un passato prossimo in Lauda somnului e poi, negli ultimi due corpora di postume, una più ampia varietà, come già si è visto per altri verbi.

A un primo colpo d’occhio risulta subito evidente che la situazione del verbo a auzi è piuttosto singolare: solo in Poemele luminii, infatti, il verbo è associato prevalentemente alla 1 p.s. La 1 p.s., poi, rimane presente fino a Lauda somnului per poi scomparire fino alle postume degli anni ‘40. Scompare poi ancora dal corpus di postume successivo e ricompare nell’ultimo, con una percentuale di frequenza piuttosto alta. In Pașii profetului, invece, il verbo a auzi risulta associato in particolare alla 3 p.s. impersonale (“se aude”), caso unico, in quanto la 3 p.s. impersonale ricompare ancora in La cumpăna apelor e nelle postume degli anni ‘40, ma con frequenza decisamente minore. Soprattutto nelle postume, ma anche, con occorrenze minori, in Poemele lumini, Lauda somnului, La cumpăna apelor e La curțile dorului, compare poi la 2 p.s., che diventa poi la persona predominante associata al verbo a auzi nell’ultimo corpus di postume. Sempre presente – tranne che nel corpus delle postume degli anni ‘40 – è invece la 3 p.s., pur con frequenze abbastanza basse. Si può trarre la conclusione che il verbo a auzi sia molto più legato all’alterità rispetto al verbo a simți.

Osservando il comportamento di a auzi, oltre a notare l’abituale predominanza del presente indicativo, notiamo anche una tendenza che risulta essere contraria a quella alla quale ci si era abituati, e che vedeva l’utilizzo di pochi tempi e/o modi verbali nelle antume, in particolare nei corpora antumi giovanili, e un ampliamento della varietà dei tempi e dei modi verbali utilizzati nei corpora postumi. Nel caso di a auzi, infatti, notiamo

un utilizzo più variegato nei corpora antumi fino a La cumpăna apelor. Bisogna poi aspettare le postume degli anni ‘40 per vedere la timida comparsa di un imperfetto accanto al presente indicativo. Nelle postume scritte tra gli anni ‘40 e ‘50, poi, compare di nuovo soltanto il presente indicativo, mentre nell’ultimo corpus troviamo anche un futuro (tempo che, si è visto, tende a comparire in particolare nelle ultime postume e molto poco nelle opere giovanili) e tre congiuntivi presenti.

6.3.3. Agenti animati e agenti inanimati

Anche nel caso dei verbi di percezione a auzi e a simți si è optato per un’analisi sintetica dell’agente legato al verbo. Si è osservato anche qui in quanti casi l’agente fosse animato e in quanti animato.

I risultati sono interessanti, in particolare per il verbo a auzi. Va premesso che si è deciso di considerare quale verbo associato ad agente animato ogni caso in cui il soggetto fosse impersonale o generale, ad es. nel caso di “se aude” o “se simte”.

Trattandosi di un lavoro prettamente “analogico” e manuale, che si presuppone venga effettuato al preciso scopo di implementare l’analisi digitale con le intuizioni del ricercatore umano, è anche stato facile rilevare come, nei casi di questi due verbi, le occorrenze compaiano in numero maggiore nei corpora antumi. La discrepanza è notevole ed evidente soprattutto nel caso di a auzi, che, come si è detto, conta 40 occorrenze nei corpora antumi e “solo” 28 in quelli postumi. Lo stesso accade con a simți, che invece conta 30 occorrenze antume e 21 postume.

Per quanto riguarda l’agente, invece, si è visto che tutte le 68 occorrenze di a auzi sono associate a un agente animato, e dunque il senso dell’udito, nell’opera poetica di Blaga, non è mai attribuito a concetti, oggetti, minerali ecc.

Non molto diverso il caso di a simți, dove 48 occorrenze su 51 sono associate ad agenti animati. Due delle occorrenze associate ad agenti inanimati compaiono in Pașii profetului (nello specifico in Leagănul e in Lacrima și raza), mentre l’ultima compare nel corpus di postume scritte a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60 (in Focuri de primăvară).

CAPITOLO 2 LA NEGAZIONE

Noi sappiamo, del niente, questo: che di esso non vogliamo saperne318