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4.2. Interpretazione

Come si evince da entrambi i grafici e quindi da entrambi gli approcci analitici, la comparazione deittica tende ad avere un andamento relativamente costante in senso diacronico all’interno dei corpora antumo e postumo delle poesie di Lucian Blaga, fatto evidente se si pensa che già la poesia è per sua natura una forma d’arte particolarmente incline all’utilizzo di figure retoriche che implichino paragoni di diverso tipo, quali proprio la comparazione così come descritta da Corniță, la metafora ecc, e ancora di più se si tiene presente l’essenza specificamente visiva e pittorica – o forse, addirittura, fotografica – della poesia di Blaga.

Pur tenuto conto di queste premesse risulta evidente come le comparazioni iconiche siano presenti maggiormente nel corpus antumo, nel quale il ca comparativo è presente nel 58% delle poesie totali (fig. 8) e rappresenta lo 0,90% dei token totali (fig. 5). Nel corpus di poesie postume, invece, la comparazione deittica compare nel 48% (fig. 8) delle poesie e rappresenta lo 0,84% dei token totali (fig. 5).

Osservando i singoli sottocorpora si riscontrano andamenti simili in certi casi, come ad es. in Pașii profetului, che regista un picco dell’84% di poesie all’interno delle quali compare almeno una volta la comparazione deittica, e nel quale ca rappresenta lo 0,98% dei token totali, dimostrando che non solo in questo sottocorpora la comparazione deittica è largamente diffusa in senso “orizzontale” nella maggior parte delle poesie, ma che essa è ben rappresentata anche “verticalmente” con diverse occorrenze all’interno di molti dei testi. Tali risultati sono certamente giustificabili anche pensando alla natura parabolica di questa specifica raccolta poetica.

L’andamento, però, non collima ad es. in Poemele luminii, nel quale ca rappresenta lo 0,97% dei token totali ma compare “solo” nel 50% delle poesie. Così accade anche in La cumpăna apelor, in cui ca rappresenta l’1% dei token totali ma compare nel 61% delle poesie. In queste raccolte, dunque, la comparazione deittica è maggiormente diffusa a livello “verticale”, ovvero ci sono testi nei quali il ca compare più di una volta.

I sottocorpora nei quali la comparazione deittica compare meno sono Lauda somnului, in cui ca compare nel 55% delle poesie e rappresenta lo 0,71% dei token totali e le postume degli anni ‘50 e ‘60, nelle quali il ca rappresenta lo 0,80% dei token totali e compare nel 46% delle poesie.

Osservando i grafici, è evidente anche a livello visivo come in entrambi i casi i picchi di maggiore utilizzo di ca corrispondano a Pașii profetului, La cumpăna apelor, Nebănuitele trepte e infine alle postume degli anni ‘40 e ‘50. A livello di considerazioni generali, sulla base di questi dati possiamo concludere che la modalità comparativa deittica è uno degli strumenti privilegiati da Blaga durante l’intero corso della sua opera. Si nota, tuttavia, una preferenza per il ca con valore comparativo in particolare nel corpus antumo.

5. La comparazione senza ca

Nella prospettiva di un’analisi critica di più ampio respiro sull’utilizzo della comparazione nella poesia di Lucian Blaga non ci si è limitati a osservare le occorrenze di ca. Naturalmente il ca iconico non è l’unica modalità con cui Blaga interpreta il mondo attraverso la comparazione, e grazie all’utilizzo delle Wordlist l’intero corpus è stato interrogato allo scopo di identificare diverse modalità comparative. Sono state ricercate ed esaminate manualmente (unendo alle metodologie del distant reading quelle del close reading) tutte le occorrenze di cum, fel,(inclusi i composti come astflel) și, așa, decât, ecc per poi sconfinare pienamente nei metodi del close reading, in quanto si sono ricercate all’interno dei singoli testi del corpus tutte quelle comparazioni che per sua natura il software, essendo uno strumento di ricerca di combinazioni sintattiche e non di ricerca semantica, non avrebbe avuto modo di individuare. Si sono dunque contate diverse occorrenze di metafore costruite con l’ausilio di strumenti linguistici diversi da ca e intese secondo la definizione che ne dà Corniță:“[la metafora] è una comparazione sottintesa, alla quale manca il primo termine […]. Dunque, è il prodotto di una sostituzione ottenuta attraverso la designazione di un oggetto con un termine diverso da quello che gli è proprio […] L’essenza della metafora consiste in un’analogia e in un trasferimento semantico”428.

Vediamo un esempio di comparazione non deittica nella poesia Cresc amintirile:

Într-un amurg, sunt ani de-atunci, mi-am zgâriat

stăruitor

în scoarța unui arbor – numele –

428 Corniță, Manual, cit. p. 169. “[metafora] este o comparație subînțeleasă, din care lipsește primul termen

[…]. Ea este deci produsul unei substituiri prin desemnarea unui obiect prin alt termen decât acela care îi este propriu […]. Esența metaforei constă în analogie și transfer semantic”.

cu slove mici, stângace și subțiri. Azi am văzut din întămplare

cum slovele-au crescut din cale-afară – uriașe.

Așa îți tai și tu copilo numele în inima-mi supusă

mărunt, mărunt, ca un ștrengar. Și după ani

și ani de zile-l vei găsi cu slove-adânci și uriașe429.

L’intero corpus è disseminato di comparazioni costruite attraverso narrazioni e omissioni e che non possono essere individuate attraverso l’ausilio degli strumenti digitali, in quanto si è passati dalla precedente ricerca di tipo sintattico a una di stampo semantico. In questo modo, dunque, si ottengono un totale di 231 comparazioni nel corpus di poesie antume e di 219 comparazioni nel corpus di poesie postume, arrivando a un totale di 450 comparazioni, sommando quelle con ca e quelle senza ca.

5.1. Misura

Una volta individuate anche le comparazioni non sintatticamente marcate e quelle non costruite con le tipiche strutture linguistiche è stato ricostruito il primo tipo di conteggio, ovvero quello che tiene conto del numero di poesie, sul totale, nel quale compare almeno una comparazione. Tenuto conto che si è implementato il numero delle comparazioni aggiungendo anche quelle costruite senza elementi linguistici specifici e individuabili, risulta infatti impossibile rapportare il nuovo numero di comparazioni a quello dei token.

Fig. 11

429 Opere, vol. I, p. 40. “ Or son molti anni, scalfii, in un tramonto,/ con insistenza,/ sulla scorza d’un albero,

il mio nome/ a minute lettere ed incerte./ Ed ecco che per caso oggi ho veduto/ che enormemente esse sono cresciute./ Così, bambina, tu incidi il tuo nome/ sul mio cuore domato,/ come un monello, a lettere minute./ E tra molti anni,/ tu lo ritroverai/ a gigantesche lettere e profonde” (Baffi, p. 77).

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