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CAMPO SEMANTICO VISTA

6. Uno sguardo ai verbi più frequenti.

anche esplicito nella poesia blaghiana. Lucian Blaga e mut ca o lebădă309, scrive il poeta in Autoportret (“Autoritratto”), contenuta in Nebănuitele trepte (che è, come ben sappiamo, l’ultimo volume poetico pubblicato in vita). Ed ecco che questa condizione di particolare mutismo, alla luce di quel che si è detto, ci svela il suo enigma: Lucian Blaga è muto perché vede, perché non parla il linguaggio degli uomini ma il linguaggio della poesia.

6. Uno sguardo ai verbi più frequenti.

Dopo il breve excursus di analisi sul verbo a vedea e il suo relativo campo semantico è il caso di spostare brevemente l’attenzione sugli altri verbi che risultano particolarmente presenti all’interno del corpus poetico blaghiano. Si nota innanzitutto che un’intera classe di verbi che compare con grande frequenza è quella dei verbi legati all’idea di movimento (o, al contrario, di stasi): a veni (“venire”), con 99 occorrenze totali, segue a ruota a vedea. Subito dopo a veni compare invece a sta (“stare”), con 85 occorrenze totali. Nello stesso campo semantico abbiamo incluso anche i verbi a cădea (“cadere”, 83 occorrenze), a trece (“passare”, 80 occorrenze) e a umbla (“camminare”, 53 occorrenze). Tra i verbi più frequenti all’interno del corpus compare poi il verbo a ști (“conoscere”, “sapere”) con 95 occorrenze totali. Sono infine stati presi in considerazione altri due verbi legati, come a vedea, al campo della percezione: a auzi (“sentire”, legato all’udito), che conta 68 occorrenze, e a simți (“percepire”, “sentire” ma non con l’udito), che ne conta 51.

6.1. Movimento e stasi

La nostra attenzione si concentrerà in particolare su a veni e a sta per ragioni quantitative: sono infatti i due verbi più frequenti all’interno del gruppo di verbi legati all’idea di movimento.

6.1.1. Misura

Come si è detto, il verbo a veni compare 99 volte all’interno dell’intero corpus e, sul numero totale di tutte le occorrenze verbali rappresenta l’1,31%. A veni compare 51 volte nel corpus antumo e 46 volte in quello postumo. A sta, invece, compare 85 volte, di cui 35 nelle antume e 50 nelle postume, e rappresenta l’1,13% delle occorrenze verbali.

Fig. 24

In fig. 24 vediamo l’andamento in senso diacronico dei verbi a veni e a sta in senso orizzontale, ovvero sul totale di tutte le occorrenze verbali, con linee di tendenza.

6.1.2. Interpretazione

Si è scelto di osservare il comportamento dei due verbi considerandoli insieme, scelta che è la logica conseguenza del fatto che tali verbi, pur avendo significati opposti (l’uno legato al movimento fisico nello spazio, l’altro all’idea di immobilità – nonostante a sta possieda un’ulteriore sfumatura semantica legata a una certa idea di dinamicità, come vedremo), compaiono spesso vicini nelle liste di frequenza. Hanno quindi qualcosa

0,00% 0,50% 1,00% 1,50% 2,00% 2,50% 3,00% OC PL PP ÎMT LS LCA LCD NT P40 P4050 P5060 PSD

A VENI vs A STA

in comune, e l’obiettivo è quello di osservare il loro utilizzo servendoci dell’ormai abituale punto di vista diacronico.

Grazie alle rappresentazioni grafiche di fig. 21 notiamo subito come i due verbi compaiano in Poemele luminii nella stessa percentuale (1%). A dispetto del fatto che la percentuale complessiva di occorrenza dei due verbi risulta di fatto molto simile (1,34% per a veni e 1,29% per a sta), a partire dal volume Pașii profetului le cose iniziano a differenziarsi parecchio: a veni, infatti, sia in Pașii profetului che in În marea trecere distacca di non poco a sta, che compare meno. La stessa tendenza è rilevabile in La cumpăna apelor e La curțile dorului, mentre gli unici volumi antumi che vedono un vantaggio di a sta su a veni sono Lauda somnului e Nebănuitele trepte.

Come si è già osservato e si osserverà ancora nei capitoli seguenti, è risultato frequente che tra l’ultimo volume antumo e quello costituito dalle poesie scritte negli anni ‘40 sia ben rilevabile una sorta di continuità nell’utilizzo dei pattern linguistici, che viene spesso poi interrotta o comunque riveduta a partire dai corpora postumi degli anni ‘50 e ‘60, che formano quasi un’entità a sé. Anche nel caso di a veni e a sta si nota questa tendenza: il corpus di poesie degli anni ‘40, infatti, perpetra lo schema già visto in Nebănuitele trepte, e vede una percentuale più alta delle occorrenze di a sta rispetto a quelle di a veni. Lo schema va poi a riprendere in qualche modo le percentuali che compaiono nelle primissime antume: anche nel secondo corpus di postume, infatti, a sta e a veni compaiono in percentuale identica (1,20%) esattamente come succede in Poemele luminii. Ancora una volta si scorgono delle analogie stilistiche tra il primissimo volume pubblicato in epoca giovanile e le poesie postume. La stessa tendenza si rileva ancora nelle postume degli anni ‘50 e ‘60. Si può quindi affermare che di fatto, nei volumi antumi, almeno fino a La curțile dorului (con l’eccezione di Lauda somnului) il verbo a veni sia più frequentemente utilizzato rispetto al verbo a sta, e che nelle postume, ma già a partire da Nebănuitele trepte, la tendenza vada prima a invertirsi per poi spostarsi verso un appianamento delle differenze. Questo andamento è chiaramente rappresentato in fig. 21 dalle due linee di tendenza del grafico che si incrociano a formare una X, mostrando come, nel periodo di La curțile dorului, il poeta avesse iniziato a incrementare l’importanza attribuita alla stasi rispetto al movimento. Si può suggerire che l’incedere della maturità abbia apportato allo stile poetico di Blaga non soltanto un ampliamento

della prospettiva utilizzando più persone verbali diverse dalla prima singolare, ma anche un atteggiamento riflessivo e contemplativo.

6.1.3. Persone e tempi verbali dei verbi a veni e a sta – misura e interpretazione

Fig. 25

In fig. 25 vediamo le tendenze in senso diacronico delle persone verbali associate al verbo a veni.

Fig. 26

In fig. 26 vediamo le tendenze in senso diacronico delle persone verbali associate al verbo a sta. 0 5 10 15 PL PP ÎMT LS LCA LCD NT P40 P4050 P5060 PSD

A VENI - persona

1 ps 2 ps 3 ps 3 imp 4 ppl 6 ppl Lineare (2 ps) Lineare (3 ps) Lineare (3 imp) Lineare (6 ppl)

0 5 10 15 PL PP ÎMT LS LCA LCD NT P40 P4050 P5060 PSD

A STA - persona

1 ps 2 ps 3 ps 3 imp 4 ppl 6 ppl Lineare (1 ps) Lineare (2 ps) Lineare (3 ps) Lineare (3 imp) Lineare (6 ppl)

Fig. 27

In fig. 27 vediamo le tendenze in senso diacronico di temi e modi verbali associati al verbo a veni.

Fig. 28

In fig. 28 vediamo le tendenze in senso diacronico dei tempi e dei modi verbali associati al verbo a sta.

Subito dopo aver contato le occorrenze e aver ricavato le percentuali di utilizzo si è passati a osservare le persone e i tempi verbali più frequentemente associati ai due verbi

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