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differenza tra media del 59% e singoli sottocorpora

6. Una diversa griglia interpretativa

Come già nei precedenti capitoli, dopo aver affrontato l’analisi della comparazione all’interno del corpus poetico blaghiano attraverso gli strumenti e le tecniche del distant reading, ci avviciniamo ora ai testi utilizzando metodologie affini a quelle del close reading. Si è scelto quindi di stendere una griglia interpretativa che potesse attribuire alle varie comparazioni sparse all’interno del corpus un significato ulteriore che ci permetta di osservare anche il variare in senso diacronico dell’utilizzo che Blaga fa di tale strumento. Per la creazione della griglia ci si è serviti delle tipologie di comparazione individuate da Eleonora De Conciliis430, dalla quale riprendo la denominazione delle tipologie e in parte la caratterizzazione generale adattandola allo specifico case study. Si sono individuate sei diverse tipologie di comparazione (non mutualmente esclusive), in base all’atteggiamento positivo, neutro o negativo dimostrato

nell’atto comparativo, così come al suo aspetto temporale, al suo carattere introverso o estroverso e alla sua temporalità:

Tipo 1 – «Comparazione emulativa»: per comparazione emulativa si intendono qui tutte quelle comparazioni assimilabili alla comparazione nel senso indicato in precedenza sulla scorta di Corniță, nelle quali avviene un paragone fra due termini (“Pământul își apleacă munții-n calea mea ca o camilă umerii pleșuvi”431) tra i quali avviene un confronto di tipo

neutro che non implica un atto di giudizio. In questa tipologia rientrano esclusivamente gli esempi costruiti con ca; si tratta della modalità comparativa che definiamo più deittica; Tipo 2 – «Comparazione oppositiva»: per comparazione oppositiva si intende qui una comparazione che implica un giudizio negativo rispetto a uno dei termini di paragone, che viene percepito come inferiore (“Din înalțimea mea regret că-n rău au fost cam tot

așa de mici”432);

Tipo 3 – «Comparazione agonica»: per comparazione agonica si intende quel tipo di comparazione che implica un giudizio favorevole e che presuppone implicitamente un moto in direzione del termine di paragone che si ritiene superiore, e al quale si vorrebbe associare l’altro termine (“Setos îți beau mireasma și-ți cuprind obrajii cu palmele- amândouă, cum cuprinzi în suflet o minune”433);

Tipo 4 – «Comparazione amicale»: molto affine alla comparazione agonica, la comparazione amicale è quel tipo di comparazione tra pari che però presuppone una sorta di tendenza di uno dei due termini di paragone verso l’altro, in quanto ritenuto di eccezionali qualità o comunque affine a sé in qualche modo (“Inima mea bate ca un cerșitor la poarta ta”434);

Tipo 5 – «Comparazione intrapsichica»: la comparazione intrapsichica è rappresentata da un paragone che è circoscritto all’interno del sé. (“Îngenunchez în fața mea ca în fața unui idol”435);

431 Opere, vol. I, p. 418. [La terra inchina i monti al mio passaggio come un cammello le nude gobbe]. 432 Opere, vol. I, p. 120. [Dalla mia altezza rimpiango come anche nel male siano sempre stati così piccoli]. 433 Opere, vol. I, p. 64. “Assetato bevo il tuo profumo e ti serro il viso/ fra le mie palme, come serreresti/

nel cuore un miracolo” (Del Conte, p. 67).

434 Nonostante la figura del vagabondo/mendicante sia nell’immaginario collettivo tendenzialmente

connotata negativamente, in Resignare il cuore dell’io poetico è assimilato alla figura del mendicante, o meglio, in questo specifico caso, del questuante, ovvero di chi va alla ricerca di qualcosa, forse del senso stesso della vita, proprio come il poeta.

Tipo 6 – «Comparazione diacronica»: quest’ultimo tipo di comparazione è quella che vede i due termini di paragone sfasati in senso temporale l’uno rispetto all’altro (“Cum îmi cuprindeți astăzi cu căldura voastră capul plin de visuri, așa îmi veți ținea odată și urna cu cenușa mea”436).

Seguendo ancora gli spunti tratti dallo studio di De Conciliis, che scrive:

[…] la comparazione inizia in modo verticale […]. I primi destinatari dei nostri inconsapevoli paragoni sono genitori, fratelli o sorelle maggiori, maestri, insomma, tutti quei super-badanti che inaugurano la teoria comparativa del potere. Più o meno dotati di pazienza, i dipendenti (siano essi allievi o figli) attendono invece di poter praticare la più eccitante forma orizzontale di comparazione umana: il confronto tra partner reali o potenziali437.

e passando dal piano sociologico a quello metafisico, oltre alle sei diverse tipologie438 si sono individuati anche due diversi aspetti:

Aspetto A – «verticale»: l’aspetto verticale è applicato a tutte quelle comparazioni nelle quali i due termini di paragone non si trovano, per le ragioni più svariate, sullo stesso piano. Si tratta ad es. di comparazione dall’aspetto verticale nel caso in cui un’entità metafisica, un ideale, un astro personificato si paragoni a un essere umano, o nel caso in cui un essere umano sia paragonato a un oggetto, a un animale, a un minerale ecc; Aspetto B – «orizzontale»: l’aspetto orizzontale si applica in tutti i casi in cui i due termini di paragone sono considerati pari tra loro.

6.1. Misura

Prima della presentazione diretta dei dati si ritiene opportuno precisare che, data la natura eterogenea delle comparazioni prese in esame e la difficoltà di ascriverle in schemi linguistici predeterminati, a causa ad es. delle comparazioni non iconiche, come nel caso delle metafore, non è stato possibile relativizzare i dati rapportandoli al numero di poesie presenti in ognuno dei singoli sottocorpora. In questo senso è dunque interessante notare il rapporto tra i diversi tipi e categorie in senso diacronico. Ciò che viene rappresentato qui di seguito è il rapporto tra le occorrenze delle diverse

436 Opere, vol. I, p. 22. “[…] che serrate oggi/ nel vostro tepore il mio capo pieno di sogni,/ così terrete un

giorno/ anche l’urna delle mie ceneri” (Del Conte, p. 57).

437 De Conciliis, Il potere, cit. p. 12.

438 Si specifica che si tratta qui di un lavoro di interpretazione soggettiva, e che in vari casi le comparazioni

combinazioni ma non la loro frequenza relativa. Si noterà, dunque, che nei corpora postumi i grafici rappresentano dei picchi di maggiore o minore occorrenza: tali picchi non sono rappresentativi, in quanto i corpora postumi sono molto più estesi di quelli antumi (il corpus degli anni ‘50 e ‘60 conta, da solo, 158 testi, mentre La cumpăna apelor ne conta 23). Quello che è rilevante, dunque, è osservare il rapporto tra le diverse categorie.

Fig. 14

Nella fig. 14 vediamo messe a confronto le categorie A1 e B1. Si è scelto di rappresentarle separatamente in quanto sono le più rappresentate all’interno del corpus. Si possono anche vedere le linee di tendenza relative alle due categorie.

Fig. 15 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 PL PP ÎMT LS LCA LCD NT P40 P4050 P5060 PSD

Categorie A1 e B1

Nella fig. 15 vediamo le restanti tipologie associate all’aspetto verticale (A).

Fig. 16

In fig.16 vediamo le restanti tipologie associate all’aspetto orizzontale (B).

0 1 2 3 4 5 6 7 PL PP ÎMT LS LCA LCD NT P40 P4050 P5060 PSD

Categorie A2-A3-A4-A5-A6

A2 A3 A4 A5 A6 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 PL PP ÎMT LS LCA LCD NT P40 P4050 P5060 PSD

Categorie B2-B3-B4-B5-B6

B2 B3 B4 B5 B6

Fig. 17

La fig. 17 raggruppa tutte le categorie.

6.2. Interpretazione

Notiamo innanzitutto che le due categorie che contano in assoluto più occorrenze sono la A1 e la B1, mentre le occorrenze ascrivibili alle restanti categorie contano cifre minime. Il dato crudo ci suggerisce che, nella stragrande maggioranza dei casi, le comparazioni presenti all’interno del corpus blaghiano siano di fatto figure retoriche quali la comparazione, fatto che conferma ulteriormente l’assunto secondo il quale la poesia di Lucian Blaga è una poesia dal fortissimo impatto visivo. In questo caso è interessante notare il rapporto tra aspetto verticale e orizzontale assegnato ad ognuna delle categorie. Se nelle antume, infatti, tendenzialmente prevale l’aspetto verticale (A), nelle postume si nota una decisa inversione di tendenza (si è già visto che i volumi centrali – La cumpăna apelor e La curțile dorului in particolare – oltre a essere volumi molto brevi, hanno sempre la tendenza a fare “da cuscinetto” tra lo stile delle prime raccolte e quello delle

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 A1 B1 A2 B2 A3 B3 A4 B4 A5 B5 A6 B6

Tutte le categorie

PL PP ÎMT LS LCA LCD NT P40 P4050 P5060 PSD

postume), e l’aspetto predominante diventa quello orizzontale (B). Ciò significa che anche all’interno dell’orizzonte di utilizzo delle figure retoriche da parte di Blaga, negli anni della maturità compaiono in misura decisamente maggiore confronti tra istanze considerate “pari” e meno confronti con istanze ideali o superiori. Questo ci conferma ancora una volta la differenza tra l’atteggiamento del Blaga giovanile e quello del Blaga maturo. Come abbiamo già visto nei precedenti paragrafi, i volumi centrali (La cumpăna apelor, La curțile dorului, Nebănuitele trepte e le postume degli anni ‘40 sono molto poco comparativi, in contrasto con quanto invece avviene nei primi tre volumi antumi e nelle postume a partire dagli anni ’50. In questo specifico caso notiamo poi un progressivo regredire della tendenza a effettuare comparazioni con istanze superiori positive ˗ in Poemele luminii e Pașii profetului ˗ o negative ˗ În marea trecere).

Osservando la fig. 15, tra i restanti tipi associati all’aspetto verticale (A) notiamo una prevalenza di quello che designa la comparazione agonica. In particolare, la comparazione verticale di tipo agonico è fortemente presente in Poemele luminii, Pașii profetului e Lauda somnului, ed è (escludendo chiaramente il tipo A1, che si è già commentato precedentemente) l’unico tipo che compare in La cumpăna apelor, La curțile dorului e nelle postume degli anni ‘40. Dato interessante, il tipo due comincia a diventare rilevante in În marea trecere, volume che per molti versi segna un’evoluzione della poetica di Blaga, per comparire nuovamente nelle ultime postume. Tali dati confermano ulteriormente la chiave di lettura già proposta, la quale presuppone che il poeta, in età giovanile, tendesse in maniera particolare a un maggiore idealismo ed enfasi, e che, nel corso degli anni, la sua poesia, pur rimanendo estremamente immaginativa, si sia gradualmente avvicinata a una visione più ampia e umana dell’esistenza. Si nota anche il fatto che il tipo 6, la comparazione diacronica, non compare mai associata all’aspetto verticale (A).

Se nella figura precedente avevamo notato che la tipologia più spesso associata all’aspetto verticale era quella della comparazione agonica, nel caso dell’aspetto orizzontale (B) notiamo una maggiore varietà. In particolare, l’aspetto orizzontale risulta spesso associato al tipo di comparazione diacronica, non solo, come sarebbe ovvio pensare, nelle postume (nelle quali però tale tipologia è praticamente l’unica associata all’aspetto orizzontale, se si esclude il tipo intrapsichico che compare nel corpus delle postume scritte negli anni ‘50 e ‘60), ma anche in tutti i corpora antumi fino a Lauda

somnului. A differenza però di quanto si potrebbe pensare, nessuna delle comparazioni diacroniche (B6) presenti nel corpus delle antume, eccezion fatta per quella già citata e presente in Frumoase mâini si rivolge al futuro. Le comparazioni diacroniche di tipo B6 sono tutte esclusivamente rivolte in direzione del passato.