4. Gestione dell’integrazione economica dei migranti in Marocco
4.5. L’integrazione economica promossa da attori non statali
4.5.5. Caritas Maroc
L’impegno di Caritas in Marocco risale a prima dell’indipendenza e dell’unificazione del paese, motivo per cui ancora oggi i due centri principali, la diocesi di Rabat e di quella di Tangeri, godono di autonomia l’uno nei confronti dell’altro. Entrambi nel corso degli anni hanno dimostrato solidarietà nei confronti delle persone più vulnerabili e, senza prestare attenzione alla loro nazionalità e alle loro origini, si sono mobilitati, ad esempio, nel dare sostegno alle persone disabili e hanno rafforzato le capacità delle piccole fattorie che sostentano ancora oggi alcune famiglie attraverso la vendita dei loro prodotti. Dagli anni Novanta Caritas ha iniziato a compiere i primi passi anche nell’ambito della migrazione. Da questo momento si è mobilitata per la promozione dei diritti dei migranti e per facilitare l’integrazione sociale ed economica di queste persone. Per la direzione di tutte queste azioni Caritas Marocco dispone di tre centri nel paese, uno a Tangeri (Migrant reception service – TAM), uno a Casablanca, aperto nel 2008 (Women migrant reception service – SAM), e il meno recente, quello di Rabat aperto nel 2005 (Migrant reception center – CAM). Tutte queste strutture lavorano in collaborazione con le istituzioni marocchine e con le organizzazioni della società civile del territorio e, in alcuni casi, operano anche in maniera congiunta con agenzie nazionali ed internazionali268. Nel corso degli ultimi 10 anni Caritas Maroc stima di aver lavorato con circa 20.000 migranti, ai quali ha offerto i propri servizi. Più della metà delle persone accolte avevano meno di 25 anni e l’87% del totale proviene da sette paesi, quali Mali, Guinea, Senegal, Repubblica Democratica del Congo, Costo d’Avorio e Camerun269.
Caritas si occupa di cinque settori principali. Innanzitutto offre un’accoglienza in cui il beneficiario viene ascoltato, consigliato e indirizzato verso gli altri servizi di cui si ritiene abbia bisogno. L’identificazione delle necessità del singolo e il rispetto della sua persona sono alla base di questo primo approccio con l’associazione e mirano a fornire informazioni e supporto. Caritas dispone inoltre di un ufficio dedicato esclusivamente al supporto psicologico, grazie al quale le
268 Cfr. http://www.caritas.org/where-caritas-work/middle-east-and-north-africa/morocco/ [03/09/2017]. 269 Cfr. https://www.youtube.com/watch?v=cH-VfcJNxFQ [02/09/2017].
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persone possono superare i traumi di cui hanno fatto esperienza e ritrovare un equilibrio psicosociale. Si è parlato molte volte delle difficoltà riscontrate da parte dei migranti nel trovare un alloggio e anche delle condizioni in cui nella maggior parte dei casi i migranti vivono: locali insalubri e umidi a causa della vicinanza all’oceano in cui la tubercolosi e le malattie respiratorie sono molto diffuse, come riafferma anche Pierre – Marie Espagnet, incaricata del progetto abitativo al CAM di Rabat. Per arginare questa situazione degradante, Caritas è una delle poche associazioni ad offrire ai migranti un luogo dignitoso in cui vivere, nonostante la disponibilità di 1.000 posti letto di certo non sia sufficiente a far fronte al numero di persone che avrebbero bisogno di migliorare la propria situazione abitativa. Accanto agli alloggi Caritas mette a disposizione altri servizi sociali, come la distribuzione di pasti caldi e di coperte e, infine, si occupa dell’inserimento dei minori nel sistema scolastico marocchino. Interessanti in questa sede sono gli sforzi dedicati alla formazione degli adulti. Secondo i dati dell’associazione, ogni anno vengono formate circa 80 persone, le quali hanno accesso a corsi di formazione professionale nell’ambito della ristorazione e dell’estetica (parrucchiera ed estetista)270. La formazione professionale viene svolta presso centri esterni, tra i quali il centro Ardes di Salé, provvisto di cucina, e il centro Akkari, e attraverso la convenzione con la direzione della formazione professionale dell’educazione nazionale, che apre le porte al centro “Cleopatra”, che offre una formazione da estetista, e quello di Juk Spel a Kenitra, per quanto riguarda l’offerta orbitante attorno alla capitale. Questi centri offrono dei corsi strutturati e prevedono una parte di apprendimento teorico, una parte di pratica e infine un periodo di stage presso esercizi commerciali esterni. Nel centro di Ardes la pratica prevede la realizzazione di un menù giornaliero da parte degli apprendisti. Si specifica che oltre ad esercitarsi nella preparazione di piatti della tradizione culinaria marocchina, vi sono anche alcuni piatti della cucina francese e italiana, in modo da offrire una preparazione più completa. Si è rilevato inoltre che gli studenti stranieri seguono le lezioni insieme agli iscritti marocchini: questo permette loro di imparare più velocemente il darija e soprattutto si tratta di un’opportunità per creare delle connessioni con la componente marocchina, accoppiando così la formazione professionale volta all’inserimento economico e all’integrazione sociale271. Altri settori professionali in cui vengono inseriti i beneficiari sono quello della meccanica, dell’informatica, della sartoria e della saldatura.
Analogamente a quanto accade in altre organizzazioni, nemmeno Caritas si occupa di monitorare il processo di assunzione. Lo straniero, in egual misura del marocchino, deve provvedere alla ricerca di un posto di lavoro e deve essere indipendente al momento della firma di un contratto,
270 Ibidem.
271 Nonostante anche i rifugiati seguiti da AMAPPE svolgano corsi di cucina presso il centro Ardes di Salé, i due gruppi
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qualora ve ne sia uno. L’associazione quindi non accompagna l’interessato nell’inserimento del mondo del lavoro e considera la sua azione terminata con la formazione professionale ed eventuali consigli profusi grazie al sistema di supporto psicologico che rimane a disposizione del singolo per tutta la durata del periodo di formazione e oltre. Parallelamente alla formazione professionale, Caritas cerca di indirizzare le persone dotate di una predisposizione per l’imprenditoria verso la progettazione di attività generatrici di reddito. Questo ambito sembra essere promettente considerata la non esiguità nel paese e nella capitale di manodopera in cerca di lavoro. Per questo motivo l’avvio di un’AGR è ritenuta una valida alternativa, ambito in cui Caritas è attiva e sostiene l’avvio di circa 30 AGR all’anno, di cui però non fornisce informazioni aggiuntive riguardanti il loro grado di successo e la loro capacità di sopravvivere nel tempo.
4.5.6. Groupe Antiraciste d’Accompagnement et de Défense des Étrangers et