4. Gestione dell’integrazione economica dei migranti in Marocco
4.5. L’integrazione economica promossa da attori non statali
4.5.2. Fondation Orient Occident (FOO)
La Fondazione Oriente Occidente è un’organizzazione non governativa riconosciuta di “pubblica utilità”258 e nata nel 1994 nel quartiere di Yacoub el Mansur di Rabat. L’obiettivo iniziale dell’organizzazione era quello di diventare uno spazio di apprendimento e di condivisione per i giovani dei quartieri meno fortunati della capitale. In seguito all’aumento del flusso migratorio che ha iniziato ad attraversare il regno, l’azione della fondazione si è estesa al fine di comprendere nel suo programma umanitario marocchini e non marocchini, in particolare migranti e rifugiati. A seguito dei successi ottenuti, negli anni sono state aperte altre sedi, a Oujda, Casablanca, Larache, Safi, Youssoufia e Khouribga, che operano nel settore umanitario sia con nazionali sia con migranti, al fine di offrire un servizio che non sia circoscritto alla sola città di Rabat259.
La fondazione si occupa di numerosi ambiti, che riesce a portare avanti grazie ai diversi progetti implementati in maniera indipendente o in partenariato con enti nazionali ed internazionali, e grazie ai diversi uffici interni dedicati agli stessi. Per adempiere agli obiettivi cardine che stanno alla base dell’operato, quali lo sviluppo territoriale e comunitario attraverso l’economia solidale, l’educazione sociale e il supporto ad attività e ad attori locali, l’accoglienza e l’integrazione di migranti e l’accompagnamento di imprese RSE, la fondazione ha una strutturazione tale da offrire
257 Gli esempi qui riportati sono stati cordialmente riferiti dal signor Adil Bina, marzo 2017. 258 Può quindi avere scopo di lucro.
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un’importante numero di servizi. Per quanto riguarda il lavoro svolto nei confronti dei beneficiari stranieri, dal 2007 la FOO mette a disposizione le proprie risorse di ricezione ed ascolto, presso le quali i migranti trovano supporto psicologico, pedagogico e assistenza sociale. La FOO è stata la prima organizzazione nel territorio marocchino ad offrire una prima accoglienza ai migranti, azione che si è rivelata, ed è tutt’oggi, di estrema importanza per avviare un primo processo di indirizzamento nella capitale. Oltre a fornire supporto psicologico, necessario in seguito all’esperienza del viaggio, spesso drammatica, il sistema di accoglienza si occupa di indirizzare e di accompagnare i migranti verso i centri in cui possono ricevere cure mediche, e di comprendere se intraprendere un percorso d’inserimento e integrazione all’interno della società marocchina o se il singolo preferisca entrare nel progetto di rientro volontario in patria, condotto dalla fondazione in partenariato con l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM).
Nel caso in cui il migrante rimanga in Marocco, la fondazione prevede un percorso che faciliti la sua integrazione sociale ed economica nel territorio. Al fine di favorire l’inserimento, nel caso in cui la persona verta in uno stato di particolare vulnerabilità (ad esempio sia stata vittima di tratta o si tratti di una donna incinta o con dei figli molto piccoli a carico, o nel caso di minori non accompagnati) la fondazione dispone di alcuni locali presso i quali le persone possono soggiornare per un breve periodo, in modo tale da creare le condizioni che favoriscano la stabilità e l’equilibrio. Vengono in seguito valutate le conoscenze del migrante, ad esempio il livello di padronanza della lingua francese. L’organizzazione, al fine di colmare eventuali lacune, offre corsi di lingua francese, d’inglese, di arabo standard e di darija, dialetto marocchino necessario per comunicare con la popolazione in quanto utilizzato su base quotidiana, a differenza dell’arabo standard. L’offerta formativa non si esaurisce con l’insegnamento delle lingue, ma prevede corsi di computer e di rafforzamento delle soft skill. Inoltre sono organizzate sessioni relative a materie scientifiche volte a offrire un sostegno scolastico per i giovani marocchini e stranieri che non hanno la disponibilità di accedere a ripetizioni private. Si ricorda che la Fondation Orient Occident è stata per anni pioniera nell’inserimento di giovani stranieri nel sistema scolastico marocchino. Per i più piccoli, invece, è stata aperta presso la sede di Yacoub el Mansur una scuola dell’infanzia, in cui vengono accuditi i figli delle donne migranti e marocchine. Quest’ultimo servizio è nato con l’obiettivo di dare la possibilità alle donne con figli a carico di poter frequentare i corsi di formazione e di lingua, necessari all’inserimento nella nuova società.
La fondazione offre dei corsi di darija per accelerare l’acquisizione di un mezzo potente capace di aprire le porte all’integrazione, e cerca di rafforzare i ponti culturali attraverso le attività svolte
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nella sede centrale260. Tra queste ultime, degno di menzione è il Festival Rabat Africa, la cui prima edizione è stata inaugurata nel 2007, evento culturale avente come obiettivo l’avvicinare i cittadini marocchini e i migranti attraverso la conoscenza reciproca e la condivisione.
All’offerta comune si aggiungono i programmi più specifici rivolti all’integrazione economica. Sulla base degli incontri con gli operatori del centro, i quali individuano le necessità e gli interessi dei beneficiari, i migranti vengono indirizzati e, ove necessario accompagnati, verso le strutture dedicate alla formazione professionale. Essendo i migranti mediamente giovani, spesso hanno una preparazione che non coincide con i requisiti e con i parametri marocchini per avviare la ricerca di lavoro, dunque, in genere, si procede con l’indirizzamento ai corsi di formazione per colmare eventuali lacune e per rafforzare le competenze del singolo. Principalmente, la formazione professionale ha l’obiettivo di sopperire alla mancanza di un dispositivo capace di validare le conoscenze, le competenze e le esperienze pregresse e dunque di fornire al singolo un mezzo che gli conferisca un certificato o un diploma riconosciuto in Marocco. I corsi di formazione professionale possono avvenire presso i sei centri della fondazione aperti nelle varie zone del paese che, come già specificato, sono rivolti sia ai cittadini marocchini sia ai migranti, e che annualmente contano 8.000 beneficiari in differenti materie, ad esempio computer science261. Altrimenti vengono indirizzati verso l’offerta degli enti statali, come l’OFPPT, con i quali la fondazione cerca di mediare per favorire l’inserimento dei migranti. L’azione di mediazione ha luogo in maniera particolare nei casi di minori non accompagnati. Se non inseriti nel sistema scolastico marocchino (risulta più difficile per i minori d’età superiore ai 13 anni) anche i giovani frequenteranno i corsi di formazione professionale. Si precisa che né nel caso dei minori non accompagnati né nel caso di adulti la Fondazione prevede un supporto nel momento dell’ottenimento di un contratto di assunzione. Qualora le persone assunte siano minori verranno effettuati degli incontri per accertare il loro benessere, il procedere del rapporto lavorativo e soprattutto la loro presenza sul posto di lavoro, ma non vengono implementate azioni per sollecitare la presenza di un contratto tra lavoratore e imprenditore e nemmeno per verificarne l’eventuale correttezza nei rispetti delle leggi marocchine in materia d’impiego.
260 L’importanza dell’aspetto culturale nel processo d’integrazione e di costruzione di ponti fra marocchini e migranti viene
enfatizzato diverse volte nell’azione della fondazione e dalla presidente stessa, Yasmina Filali, ad esempio al World Economic Forum di Davos del 2016, cfr. https://www.youtube.com/watch?v=glyTQbuoZWY&feature=youtu.be [30/08/2017].
261 Secondo i dati forniti dalla fondazione e dal Ministero incaricato dei marocchini residenti all’estero e degli affari della
migrazione, il 95% dei frequentanti i corsi di IT elargiti dalla fondazione trova un lavoro regolare. Cfr. http://www.orient-occident.org/community-development/ [27/08/2017].
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Un interessante progetto relativo all’integrazione economica è stato inaugurato all’inizio del 2016 dalla Fondazione in partenariato con l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM) e in coordinazione con il Ministero incaricato dei marocchini residenti all’estero e degli affari della migrazione (MCMREAM). Il progetto “Formation professionnelle et opportunités des moyens de subsistance pour les migrantes régularisées” mira all’inserimento socio – professionale delle donne migranti regolarizzate durante la prima campagna, così come al rafforzamento e al miglioramento della loro impiegabilità attraverso l’acquisizione di competenze personali e professionali. Il progetto è composto da due dossier principali, il primo si focalizza sullo sviluppo dei programmi volti a facilitare l’inclusione sociale ed economica delle donne migranti regolarizzate, il secondo è incentrato sul processo di sensibilizzazione degli attori governativi e non governativi in materia migratoria e d’integrazione. Quest’ultima azione è stata implementata attraverso l’organizzazione di due atelier di formazione sull’interculturalità da parte del Groupe Antiraciste d’Accompagnement et de Défense des Étrangers et Migrants (GADEM), rispettivamente in aprile e in maggio 2016, durante i quali si è cercato di sensibilizzare il pubblico sul tema dell’interculturalità e d’informare riguardo la situazione migratoria del Marocco. Relativamente al programma destinato alle donne migranti regolarizzate, si specifica che l’OIM ha lavorato in maniera congiunta sia con la Fondation Orient Occident di Rabat, sia con l’organizzazione Heure Joyeuse di Casablanca262. Delle 79 donne che hanno preso parte al progetto, 68 hanno beneficiato dello stesso presso l’organizzazione di Rabat, la quale ha messo a disposizione non solo i dispositivi volti all’integrazione economica delle donne, ma anche gli spazi d’accoglienza e di ascolto per consentire il ritrovamento dell’equilibrio psicosociale. Nel tentativo di favorire le donne nel loro processo di ricerca d’indipendenza economica, l’equipe della Fondazione Oriente Occidente ha pensato un percorso volto al rafforzamento di soft e life skill al fine di consolidare le competenze personali e relazionali delle destinatarie e, parallelamente, è stata riaffermata l’importanza delle hard skill apprese grazie ai corsi di formazione professionale finalizzati all’inserimento nel mondo del lavoro dipendente e alla creazione di AGR. Le donne selezionate per questo progetto hanno potuto beneficiare allo stesso titolo degli altri migranti che si appoggiano alla FOO della scuola dell’infanzia, presso la quale i figli più piccoli sono stati inseriti, dei programmi di sostegno scolastico e delle attività culturali e artistiche organizzate dalla Fondazione per favorire il dialogo e la conoscenza delle cultura
262 Questa organizzazione offre un importante sostegno personale e professionale ai giovani marocchini dei quartieri
periferici di Casablanca. In virtù delle carenze del sistema educativo e dell’alto tasso di abbandono scolastico nelle aree più povere della città, l’Heure Joyeuse indirizza i giovani verso la formazione professionale e svolge un’azione di supporto e intermediazione tra loro e grandi brand marocchini e internazionali. L’operato dell’organizzazione si rivolge esclusivamente ad una clientela marocchina al momento dell’incontro effettuato con la responsabile della “cellula di orientamento e d’inserimento professionale”, ad eccezione del programma finanziato dall’OIM, che aveva durata limitata.
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marocchina. Le donne del progetto Formation professionnelle et opportunités des moyens de subsistance pour les migrantes régularisées sono principalmente originarie dalla Repubblica Democratica del Congo e della Costa d’Avorio (si veda Grafico 5), e oltre il 70 % del totale ha un’età compresa tra i 25 e i 40 anni. Inoltre, il 59 % delle donne in questione ha almeno due figli a carico263, elemento che spiega l’importanza della scuola dell’infanzia interna alla FOO e al sostegno scolastico che possono ricevere presso la struttura. Infine, le donne che hanno partecipato al progetto nella città di Rabat vivevano principalmente nel quartiere di Yacoub el Mansour, in cui si trova anche la Fondazione, e a Youssoufia (si veda Grafico 6).
Grafico 5: paese di provenienza delle donne migranti regolarizzate partecipanti al progetto OIM presso la Fondation
Orient Occident. Fonte: presentazione dello stato d’avanzamento del progetto da parte della FOO, aprile 2017.
263 OIM, Rapport d’activités OIM MAROC, Janvier – Juin 2016, Rabat, 2016.
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Provenienza donne migranti
Yemen Senegal
Rep. Dem. Congo Costa d'Avorio Iraq Guinea Congo Rep. Centraficana Camerun
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Grafico 6: quartiere di residenza delle donne migranti regolarizzate partecipanti al progetto OIM presso la Fondation
Orient Occident. Fonte: presentazione dello stato d’avanzamento del progetto da parte della FOO, aprile 2017.
Sulla base delle competenze rilevate dagli operatori e degli interessi espressi dalle beneficiarie è stato stilato un progetto professionale partecipativo, in cui la donna seguiva una formazione professionale e prendeva parte ai corsi di rafforzamento personale e la fondazione si occupava di svolgere degli incontri periodici con il destinatario assicurandosi che non vi fossero criticità e trovando soluzioni nel caso in cui fosse necessario. La totalità del gruppo ha usufruito del supporto psicologico offerto dalla FOO e dei corsi di sviluppo delle competenze personali, mentre per la formazione un gruppo di 15 persone è stato indirizzato verso l’Entraide Nationale e un altro, composto da 28 donne, verso le strutture dell’OFPPT. Per quanto riguarda l’avvio di AGR, gli agenti della fondazione avevano indetto una sorta di concorso per stimolare ulteriormente le donne che avevano ideato un proprio progetto. Era stato comunicato loro che avrebbero dovuto presentare il progetto di fronte ad una commissione di finanziatori, i quali avrebbero scelto i progetti più promettenti. Sebbene l’accordo con l’OIM prevedesse il finanziamento delle attività generatrici di reddito progettate dalle donne, l’espediente è stato utilizzato per consolidare le tecniche apprese nei corsi di formazione personale, durante i quali erano state illustrate le modalità volte a interessare e incuriosire un interlocutore attraverso una presentazione accattivante, rintracciati alcuni modi per difendere il proprio progetto qualora venissero sollevate delle criticità, oltre alle strategie di
problem solving che si sarebbero rivelate utili durante la fase d’implementazione del progetto. Dei
cinque progetti, quattro vennero presentati e finanziati dall’OIM, due dei quali nel campo della ristorazione, uno nel settore del confezionamento d’abiti e del cucito in generale, e il quarto
Quartieri di residenza
Yacoub el Mansour Ennahda Ocean Takaddoum Salé Kenitra Youssoufia Altro115
nell’ambito della bigiotteria. Con la speranza di vedere questi progetti fiorire, ve n’è fra i molti uno che ha riscosso un grande successo negli ultimi anni, e che oggi coinvolge un gruppo di donne permettendo loro di avere uno stipendio fisso: Migrants du Monde.