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Cicconi in Nazionale 1928

Cicconi in Nazionale 1928

È tra il 1927 e il 1928 che un po’ alla volta si definisce l’impalcatura che regge e rego-la lo sport fascista e si delinea l’organizzazione delle strutture predisposte per lo sviluppo e lo svolgimento delle attività sportive. Quanto alle cariche nel 1928 nell’Ente Provin-ciale Sportivo il nuovo Presidente è il Cav. Ezio Cingolani, il vicepresidente Fernando De Angelis e segretario Giovanni Emiliozzi. A maggio i membri dell’Ente sono ridotti a tre: Cingolani, in rappresentanza della Federazione provinciale fascista, De Angelis per il CONI ed Emiliozzi per l’OND; gli stessi, ma in rappresentanza di organizzazioni diver-se. Il Comitato provinciale della FIDAL è composto da Ivan Scalchi, dal Cav. Maurizio Serra e da Fernando De Angelis. A marzo Casimiro Scarfiotti assume la presidenza del Comitato provinciale dell’Opera Nazionale Balilla. A dicembre l’atleta Gesumino Me-niconi entra nel direttorio del GUF Macerata.

Fernando De Angelis ne L’Azione Fascista del 4 febbraio prende in esame la situazio-ne sportiva della nostra provincia: “Francamente, esaminando la situaziosituazio-ne sportiva della Provincia, e principalmente del capoluogo, c’è da rabbrividire. Tutti quelli che conobbero le

discipline, i sacrifici dell’Educazione fisica di anteguerra, soffocano il loro dolore. Non esisto-no palestre ove i giovani possaesisto-no temprare le proprie membra, per poi adulti cementarsi nel-le più ardue competizioni; ovunque, c’è un’apatia incomprensibinel-le, che induce a ritenere co-me i giovani, e più che i giovani i genitori, e più di tutti questi le autorità responsabili, non comprendano come solo da una palestra, con tutte le sue discipline, con tutti i suoi sacrifici, possano uscire dei giovani forti, robusti … È perciò indispensabile che la generazione nuova, che ha l’onore di crescere sotto l’egida del Fascismo, sia una generazione di forti, una genera-zione degna della Patria.

Con il nuovo regolamento che il Fascismo ha dato all’Educazione fisica, si raggiungerà, senza dubbio, il fine basilare ‘rinvigorire e rendere salda la stirpe’ … Per l’Educazione Fisica (che abbraccia tutti gli esercizi ginnici e tutti i giuochi) in ogni Provincia c’è un Ente Pro-vinciale sportivo: in ogni centro ove esistevano più società, oggi c’è una società sola. Come si vede, il Fascismo ha tagliato corto a tutte quelle forme di antagonismi locali e a tutte quelle benemerenze storiche che ciascuna società poteva vantare, stabilendo degli organi adatti allo scopo: un Ente Provinciale, ed una società sola per ciascun paese … Lo sport in genere deve avere il suo normale svolgimento, in un ambiente di assoluta serenità, cordialità e cavalleria, senza che sul suo svolgimento influiscano arbitri, giurì, ecc.”. Compito dell’Ente è di incre-mentare in tutti i modi lo sport della nostra provincia: “Lo Sport e l’Educazione Fisica, quasi sconosciuti nella loro pratica esecuzione nei quattro quinti della Provincia, devono fa-scisticamente conquistare a sé tutte le energie giovani per temprarle, vivificarle e potenziarle”.

Nella circolare che il Segretario Federale Cav. Cingolani, nonché Presidente dell’Ente Provinciale Sportivo, a marzo trasmette ai sigg. Podestà ed ai Segretari politici della Pro-vincia si legge: “È intendimento preciso del Regime Fascista di dare massimo sviluppo all’at-tività dell’atletica. Non si può preparare ad una Nazione un Esercito forte se non si addestra-no i giovani nei sani e proficui esercizi atletici. Allo stato attuale è ben poca cosa l’attività che si svolge, mentre con le grandi masse di giovani, si dovrebbe ovunque risvegliare e rafforzare lo stimolo alle esercitazioni del corpo, ed avere ovunque anche nei più remoti villaggi, schiere di giovani atleti … Ove non esistano Società o sia impossibile il crearne, vengano costituiti dei gruppi sportivi alle dipendenze dei Fasci e delle Sezioni del Dopolavoro, nei quali siano raccolti gli Avanguardisti, i Balilla, i Fascisti, i Militi, i Dopolavoristi e le Scolaresche. An-che nel più piccolo centro non deve riuscire difficile organizzare sportivamente i giovani, non sono indispensabili le palestre, le sedi ed i professori; sarà sufficiente poter disporre di un’area nella quale possano essere eseguite le esercitazioni individuali e di insieme, disporre di qual-che buon elemento da porre a capo dell’attività sportiva, come non è assolutamente indispen-sabile che per addivenire alla organizzazione di un gruppo o di una società, si debbano cu-rare tutti gli sport e tutti i rami dell’educazione fisica” (L’Azione Fascista 24 marzo 1928).

Nel 1928 a Macerata c’è una sola squadra, la Società Sportiva Macerata, che ad aprile passa da una direzione commissariale ad un nuovo Comitato, comprendente il Podestà e il Segretario politico, con il compito di ricondurre lo sport a più alti livelli. Lo stesso

avviene negli altri centri della provincia, dove si passa dalle 4 società del 1° gennaio alle 24 già costituite a luglio, con altre 29 in via di costituzione nella seconda parte dell’anno, tra quest’ultime la S.S. Recanati che ad ottobre sostituisce l’U.S. Recanatese.

Per lo più si svolge attività atletica nell’ambito delle organizzazioni fasciste, ma l’at-tività dell’Ente Sportivo, se è stata poco produttiva nel 1927, quest’anno risulta altret-tanto modesta, limitata al Campionato provinciale e sono pochissimi gli atleti scesi in campo in rappresentanza della provincia di Macerata nelle gare regionali e nazionali.

Per ora solo due squadre partecipano alle manifestazioni organizzate dalla FIDAL, la Nova Camers di Camerino e l’U.S. Recanatese di Recanati. Così la maggior parte delle notizie del 1928 riguardano i tre atleti della Virtus Bologna, Svampa, Paduano e Cicco-ni, da quest’anno trasferitosi all’Università di Bologna, città dove può praticare l’atleti-ca a più alti livelli. Per la prima volta un atleta maceratese viene chiamato in Nazionale:

è Lamberto Cicconi, convocato per l’incontro con l’Ungheria a Budapest nella gara di salto in alto.

La stampa infine riferisce che è pronto il progetto del nuovo Campo sportivo del Lit-torio di Portocivitanova, all’interno dell’Ippodromo, con campo di calcio, pista, campo da tennis e un campo per il gioco delle bocce; di fianco all’Ippodromo sarà costruita una palestra ginnastica con camerini e docce. L’inaugurazione è prevista per l’anno successi-vo. Questo sulla carta, perché poi non se ne sentirà più parlare.

In campo nazionale il 17 settembre il CONI viene commissariato con l’On. Augu-sto Turati.

La stagione invernale inizia il 29 gennaio a Falconara con la corsa campestre regiona-le riservata agli avanguardisti vinta dal maceratese Gino Mei, 5° il treiese Angelo Spara-pani. Non si conosce invece il risultato del Campionato marchigiano di corsa campestre del 28 febbraio.

In campo nazionale il maceratese Simone Paduano il 26 febbraio partecipa a Sesto Fiorentino al Campionato italiano allievi di cross-country vinto dal lombardo Duvia, piazzandosi al 5° posto.

Paduano in questo periodo gareggia in continuazione: il 4 marzo nei pressi di Ravone arriva 9° in una gara di cross vinta dal fiorentino Bartolini, valevole anche per il Cam-pionato emiliano; e l’11 marzo all’Ippodromo di San Siro di Milano è 2° in una corsa campestre nazionale per allievi con 137 partenti, organizzato dalla Gazzetta dello Sport, dietro al comasco Duvia e davanti al compagno di squadra Guermandi.

È bene spiegare che nell’ambito della FIDAL si appartiene alle categorie allievi, ju-niores e seju-niores in base ai risultati; per passare alla categoria superiore bisogna ottene-re un certo tempo o una certa misura, indipendentemente dall’età dell’atleta, oppuottene-re vincere un titolo di categoria. Inoltre si può essere allievo in una specialità e juniores in un’altra.

Inizia l’attività in pista; a Modena il 24 aprile in una gara sui m. 1.500 il virtussino Euclide Svampa arriva secondo, dietro al compagno di squadra Mario Tugnoli, impie-gando 4’15”4/5.

Il 20 maggio a Bologna Simone Paduano vince la gara dei 20 km. nel corso di una riunione preolimpica e il 3 giugno allo stadio Tonino Benelli di Pesaro ai Campiona-ti italiani allievi arriva terzo nei m. 5.000 in 17’04”1/5, dietro al compagno di squadra Guermandi 16’44” e a Venturi.

Il 20 maggio ad Ancona si disputano i Campionati regionali; della nostra provincia partecipano le squadre di Recanati e Camerino. Nel disco vince il titolo Lorenzetti di Camerino con 32,31; secondi posti per Capodaglio nei m. 100 e Clementi nei m. 400, entrambi di Recanati, e per l’U.S. Recanatese nella 4x100; terzo Capodaglio nel disco.

Genova 20 maggio 1928, Campionati italiani universitari, Euclide Svampa si impone nei m. 800 (da La Domenica Sportiva del 27 maggio 1928) – a destra Pesaro agosto 1927, Lamberto Cicconi in allenamento, ha già superato l’asticella con le gambe ed è in fase di caduta; in questo periodo ob-bligatoriamente le gambe devono superare l’asticella prima della testa (dal libro ‘Atleticare’ del Dott.

Lamberto Cicconi)

Ai Campionati italiani universitari, Genova 19-20 maggio, Euclide Svampa vince i m. 800 in 2’02”4/5 e i m. 1.500 in 4’21”; Lamberto Cicconi è 6° nel giavellotto con 40,20. Con queste parole l’On. Turati chiude i Campionati universitari del 1928: “Noi vogliamo lo studente fisicamente sano, solido, forte e sereno, il quale sa dividere la sua attivi-tà e le sue cure fra il libro e il moschetto, sa prepararsi ad essere un ottimo cittadino italiano”.

E ancora: “Tornate alle vostre Università, riprendete i vostri libri e preparatevi assiduamente a sostenere degli ottimi esami, e noi gioiremo allorché potremo apprendere che il vincitore di

una gara atletica è stato anche il migliore nella scuola; siate ottimi atleti e prendete dei trenta e lode ed allora noi potremo confidare in voi ed essere sicuri dell’avvenire della nostra giovi-nezza, del progresso della nostra razza”.

Aggiunge Gesumino Meniconi del GUF Macerata sullo sport dei ‘nuovi’ goliardi d’I-talia: “Non più studenti scapestrati, insofferenti di sacrifici ed incuranti di attività ed opero-sità; non più sgobboni rincitrulliti sui libri, indeboliti dallo sforzo, atti soltanto ad essere pri-mi nella scuola ed ultipri-mi nella vita; ma invece giovani completi sotto ogni punto di vista, ed intellettualmente e fisicamente, che, irrobustiti nella membra, dimostrino di essere, oltre che ottimi studiosi ed indefessi lavoratori della mente, anche buoni atleti, gagliardi militi dello sport” (da Goliardia Nuova, numero unico degli universitari marchigiani, maggio 1930).

L’atleta universitario Lamberto Cicconi, studente del quinto anno di medicina, il 3 giugno a Berna partecipa con la squadra bolognese alle gare atletiche contro la compa-gine universitaria locale. Cicconi vince il salto in alto con m. 1,75, conquistando il nuo-vo record italiano universitario. In sostituzione di alcuni colleghi partecipa ad altre gare classificandosi terzo nel giavellotto e nel peso, quarto nel disco. Nella graduatoria nazio-nale stagionazio-nale Cicconi con 1,75 si pone al terzo posto, insieme ad altri sei atleti, dietro a Palmieri e Barbieri.

Il 17 giugno a Bologna si disputa la preolimpionica di maratona di 32 km., alla qua-le partecipano undici concorrenti. Giuseppe Ferrera riesce a staccare tutti gli avversari, tranne Simone Paduano che cede di poco all’andatura sostenuta del vincitore ed è se-condo a due minuti.

Passano tre settimane e sempre a Bologna l’8 luglio si svolge l’ultima e decisiva prova di selezione per la maratona olimpica sulla distanza di 37 km. Vince ancora Ferrera su Natale e sul trentaseienne Bertini; Paduano non figura tra gli arrivati. Il figlio Enrico mi ha raccontato che suo padre Simone nel corso di questa gara, superato il venticinquesi-mo chilometro, è incappato in un banale incidente: un tifoso nel lanciare l’acqua lo ha colpito con il secchio sfuggitogli di mano, costringendolo a fermarsi. Sfuma così il sogno di poter partecipare all’Olimpiade di Amsterdam e Paduano aveva buone probabilità di classificarsi tra i primi quattro. Ad agosto all’Olimpiade Ferrera è 34°, mentre Natale, Bertini e Conton si ritirano.

Dal 13 agosto si tengono a Parigi i Campionati mondiali universitari. Svampa nei m. 800 arriva secondo nella sua batteria in 2’04”, poi in finale si ritira a poche decine di metri dall’arrivo; non conosciamo il piazzamento di Lamberto Cicconi nell’alto. Nella classifica generale l’Italia è prima con 18 punti, seguita dall’Ungheria, dalla Germania, dalla Francia e dalla Cecoslovacchia. L’Italia è forte nel tennis, nella scherma, nel calcio, ma in atletica siamo inferiori agli avversari, forse per mancanza di campi sportivi, di pi-ste o per difetto di preparazione.

Parigi agosto 1928, la squadra dei goliardi italiani che ha partecipato alle gare atletiche dei Campio-nati mondiali universitari, con Cicconi e Svampa indicati dalle frecce (da La Domenica Sportiva del 26 agosto 1928)

A Genova al Gran Premio Lunghi il 2 settembre Euclide Svampa ritorna in pista e corre i m. 800 in 1’59”2/5, arrivando terzo dietro Tavernari e Tugnoli, stabilendo il se-sto tempo italiano del 1928 sulla distanza.

In chiave locale a Pausola il 20 giugno si tengono gare di atletica leggera, ma nell’ar-ticolo ci si sofferma sull’incontro di calcio e sulla corsa ciclistica. Già allora calcio e cicli-smo hanno la precedenza sugli altri sport. A fine agosto si incomincia a pensare al Cam-pionato provinciale di atletica leggera in programma i primi di novembre in occasione dell’inaugurazione del Campo sportivo della Vittoria; esce l’orario degli allenamenti e si costituisce il Comitato direttivo.

Il 9 settembre si corre il VI giro podistico di Tolentino di 4 km. Vince Pietro Prospe-ri di Mogliano, in evidenza sin dalle corse campestProspe-ri dell’anno precedente ed ora in gara per la S.S. Giglio Rosso di Firenze; precede Simone Paduano della Virtus di Bologna, 5°

Sparapani, 6° Mosca, 10° Cappelli, tutti dell’U.S. Juventus di Treia. “Paduano ha i suoi applausi e giustifica la sua sconfitta alludendo alla brevità del percorso” (Corriere Adriatico 11 settembre 1928).

Nella concomitante riunione atletica si distinguono il settempedano Marchetti, vin-citore del salto in alto e del lungo, ed i recanatesi Capodaglio, 1° nei m. 100, nel peso, nel disco e nel giavellotto, e Chiusaroli, vincitore dei m. 200. Folta la partecipazione de-gli atleti di San Severino, Sarnano, Tolentino e soprattutto di Recanati, che si impone nella classifica a squadre.

Il 9 settembre ad Ancona Gino Mei e Gesumino Meniconi si classificano 1° e 2° nei m. 1.000; Mei arriva 1° anche nel salto in lungo. Due manifestazioni sportive a Moglia-no nel mese di settembre: la prima con GiMoglia-no Mei e GesumiMoglia-no Meniconi 1° e 2° in una corsa di m. 400, e la seconda con una gara podistica di km. 3,3, il Giro di Mogliano, vinto da Prosperi davanti a Paduano e Mei.

Il 30 settembre Gino Mei e Gesumino Meniconi partecipano ad Ancona alla finale regionale del Gran Premio dei Giovani, classificandosi 1° e 3° nella corsa dei m. 1.000.

Poi il 7 ottobre alla finale nazionale di Forlì nei m. 1.000 Mei, unico atleta di Macerata inserito nella rappresentativa delle Marche, arriva 12°; gara vinta da Cerati della Lom-bardia.

Budapest 16 settembre 1928, incontro Ungheria-Italia, la nostra Nazionale, portabandiera Toetti, terzo da sinistra Beccali, quinto da destra Cicconi (collezione Dott. Lamberto Cicconi)

Ritornando all’attività nazionale il 9 settembre a Bologna Lamberto Cicconi vince la gara di salto in alto con m. 1,73 e viene convocato per l’incontro internazionale Unghe-ria-Italia. Cicconi è il primo maceratese a vestire la maglia della Nazionale di atletica leg-gera. Il 16 settembre a Budapest al campo Magyar A.C. si classifica 4° nell’alto con 1,72.

Questo il clima che Cicconi vive alla sua prima esperienza internazionale: “Alle 15.40 gli azzurri e gli ungheresi entrano in campo in doppia fila indiana, a capo delle quali

stan-no il cap. Costa e il sig. Missangy. Toetti porta il tricolore italiastan-no ed Egri quello magiaro.

Dopo aver sfilato davanti alle tribune, gli atleti si schierano nel mezzo del campo ed ha così inizio la cerimonia ufficiale. Il generale Molnar si avanza, saluta con brevi parole gli ospiti lanciando in loro onore un triplice evviva. Risponde Davoli con un triplice alalà, mentre la musica intona Giovinezza e l’inno ungherese. L’entusiasmo del pubblico non conosce limiti e gli evviva all’Italia salgono al cielo” (Il Littoriale 17 settembre 1928).

Gli italiani non partono con il favore del pronostico e alla fine possono ritenersi sod-disfatti del risultato finale, ad appena otto punti dai magiari, 55 a 47. Ma l’alto non è favorevole all’Italia, che si deve accontentare del terzo posto di Palmieri con 1,82 e del quarto di Cicconi.

Budapest 16 settembre 1928, incontro Ungheria-Italia, i concorrenti del salto in alto con Palmieri se-condo da sinistra e Cicconi primo da destra (dal libro ‘Atleticare’ del Dott. Lamberto Cicconi)

Il 1928 è l’anno delle maratone per Simone Paduano; persa per un banale incidente la possibilità di partecipare a quella dell’Olimpiade di Amsterdam, in meno di un mese ne corre ben tre. La prima il 30 settembre a Modena dove si piazza 7°, gara vinta da Lui-gi Rossini davanti Cesare Chiusa. “Tutti i migliori italiani sulle distanze di gran fondo si sono dati convegno ieri a Modena per la grande maratona internazionale, che la Fratellanza

ha saputo organizzare alla perfezione e con larghezza di mezzi … A mezzogiorno due au-tobus, procurati dalla società organizzatrice, trasportano concorrenti ed accompagnatori con relative biciclette da Modena a Mirandola dove alle 14 ha luogo la partenza … Una bella gara è stata compiuta da Paduano che, partito non troppo forte contrariamente al suo solito, ha fatto la sua gara su Ferrera, poi, dopo una ventina di chilometri, ha lasciato il piemontese e si è lanciato all’inseguimento dei primi e dopo Carpi dove è giunto quinto, si è portato al terzo posto in condizioni di grande freschezza nei confronti di Rossini e Chiusa mantenendo tale posizione fino a pochi chilometri dall’arrivo dove, colpito da forti crampi alle gambe, era costretto a fermarsi e veniva passato da diversi” (Il Littoriale 1 ottobre 1928, articolo di Ma-rio Bononcini). Paduano alle porte di Modena si ferma e negli ultimi tre chilometri perde diverse posizioni ed alla fine arriva con mezzora di ritardo da Rossini.

Mirandola 30 settembre 1928, gli atleti alla partenza della maratona di Modena, data dall’ex cam-pione olimpionico Dorando Pietri a destra. Paduano è contrassegnato dalla freccia (da La Domenica Sportiva del 7 ottobre 1928)

Il 14 ottobre si corre la Maratona internazionale di Torino, vinta dal finlandese Mart-telin sull’inglese Ferris. Al 15° chilometro guida MartMart-telin seguito da Ferrera, a 350 me-tri Ferris, che si è da poco liberato di Simone Paduano. Più avanti però “Paduano, sul quale si faceva buon assegnamento, ha dovuto ritirarsi in seguito ad una azione troppo veloce svolta nel primo tratto della gara” (Il Littoriale 15 ottobre 1928). Il temperamento genero-so lo spinge sempre nella fase iniziale a pretendere troppo dal suo organismo; d’altronde Paduano ha appena 21 anni e il folto pubblico che applaude al passaggio dei

concorren-ti, fino a diventare un corridoio umano nell’attraversamento dei piccoli centri, lo solle-cita a dare più del dovuto.

Torino 14 ottobre 1928, all’uscita dal Motovelodromo conduce Marttelin n°49, sulla sinistra con la maglia bianca Paduano n°82 con il suo inconfondibile stile di corsa – a destra dopo la partenza è in testa Prato seguito dal finlandese Marttelin, Ferrera e Paduano n°82 sulla sinistra (da La Domenica Sportiva del 21 ottobre 1928)

La domenica successiva, il 21 ottobre, al Campionato italiano di maratonina a Rovi-go partecipano i migliori podisti italiani di fondo. Sotto la pioggia vince Balbusso e Si-mone Paduano arriva solo 17°. Dopo metà percorso Paduano è ancora ben posizionato, ma “cominciano a delinearsi i segni della imbastitura … risentiva delle troppe gare disputate in questi ultimi tempi” (Il Littoriale 22 ottobre 1928).

Nel frattempo allo stadio Ravone il 7 ottobre si svolge il Gran Premio Bologna: nel salto in alto si impone Palmieri con 1,80, 2° Carrer 1,75 e 3° Cicconi 1,75; poi la squa-dra dei mezzofondisti della Virtus Bologna composta da Gordini, Svampa, Testoni e Tugnoli vince facilmente, per assenza della Nafta di Genova, il Campionato nazionale della staffetta 4x1.500 con 17’52”2/5: è il primo titolo italiano per il montecassianese Euclide Svampa.

Dopo una settimana, 14 ottobre, in una riunione tenutasi ad Ascoli Piceno Lamber-to Cicconi si impone nel salLamber-to in alLamber-to con 1,60, arriva secondo nel giavellotLamber-to con 38,30 e vince la 4x100 in 46”2/5 con una squadra mista formata da Galosi, Tugnoli e Toetti.

Il Littoriale del 24 ottobre comunica che Lamberto Cicconi per aver partecipato all’incontro della Nazionale italiana contro l’Ungheria viene trasferito dalla categoria al-lievi alla categoria seniores. Anche Simone Paduano per le sue ottime prestazioni passa alla categoria seniores.

Riguardo l’atletica di casa nostra il 16 settembre ai Giardini pubblici di Macerata si

svolgono le gare provinciali sportive per Avanguardisti e Balilla, organizzate dall’ONB;

gli avanguardisti dai 16 ai 18 anni vincitori (i maceratesi Scarponi, Bellabarba e Valloni-ca e il tolentinate Gentilucci) potranno partecipare al Gran Premio del Littorio in pro-gramma a Roma il 28 ottobre. Altre gare sono disputate dagli avanguardisti dai 14 ai 16

gli avanguardisti dai 16 ai 18 anni vincitori (i maceratesi Scarponi, Bellabarba e Valloni-ca e il tolentinate Gentilucci) potranno partecipare al Gran Premio del Littorio in pro-gramma a Roma il 28 ottobre. Altre gare sono disputate dagli avanguardisti dai 14 ai 16