In questo secondo capitolo sull’atletica del ventennio fascista ogni anno sarà prece-duto da una breve introduzione per spiegare gli interventi imposti dalle autorità sporti-ve e politiche a lisporti-vello organizzativo, altrimenti non si possono capire certi cambiamenti e situazioni.
Nel 1923 non si registrano novità nell’organizzazione sportiva. A differenza di altre province, da noi non si ha notizia di sodalizi sportivi considerati sovversivi e invisi al re-gime che devono chiudere. Con il n°26, anno II, dell’8 luglio 1923 il giornale L’Azione Fascista sposta la redazione da Tolentino a Macerata, presso il Palazzo della Prefettura, e viene stampato alla tipografia di Mario Affede, diventando l’organo di informazione fa-scista di tutta la nostra provincia. Fino alla caduta del Fascismo sarà la fonte principale di informazione sportiva a carattere locale; c’è anche L’Appennino Camerte, ma si limita alla zona dell’Alto Maceratese e riporta poche notizie sportive.
L’anno inizia con una grossa novità: il Prof. Alfredo Vissani delle Regie Scuole Tecni-che, fino a ora Direttore tecnico della Virtus, si trasferisce alla Robur “allo scopo di procu-rare ai giovanetti una educazione fisica e razionale … Il buon nome che la società ha sempre goduto in ogni ramo di attività sportiva, la competenza tecnica dell’insegnante sono garanzie sicure che danno affidamento ai genitori” (Il Cittadino 3 febbraio 1923).
Tra aprile e maggio a Piazza d’Armi sono in programma corse podistiche in concomi-tanza con gare ciclistiche, organizzate dall’Helvia Recina con premi e medaglie. La pri-ma si tiene il 22 aprile con un Giro di Macerata di km. 5, nel quale Adriano Clementi si impone su Pietro Pippa.
Domenica 13 maggio si corre una staffetta olimpionica 4x200-200-400-800, sempre a contorno di gare di ciclismo. Vince in 4’11” l’Helvia Recina con Adriano Clementi, Loris Sgarbi, Renato Angeletti, Corrado Turchetti davanti alla squadra studenti compo-sta da Rino Medori, Ugo Galassi, Salvatore Alessandrini e Ferruccio Ferrucci, e all’U-nione Sportiva Tolentino con Sergio Sebastiani, Guido Pucciarelli, Pietro Brancadori e Terzo Casadidio.
Il 26 maggio al IV Concorso ginnastico femminile di Milano la Virtus riconferma la vittoria al Campionato italiano di staffetta dell’anno precedente nella categoria allie-ve con Maria Balelli, Celeste Carsetti, Egle Silallie-vetti e Clelia Mazzini, davanti ad altre 10 squadre. Si tratta ancora del Campionato italiano della Federazione Ginnastica.
Il Corriere della Sera descrive le ginnaste in gara il primo giorno: “L’Arena è stata ral-legrata ieri dalle giovani atlete che si sono cimentate nelle prime gare del 4° concorso ginna-stico femminile. Tutte in costume, linde e bene ordinate, le piccole rappresentanti del bel sesso;
animate anch’esse dalla passione sportiva e pronte ad ogni sforzo per portare la loro squadra alla vittoria. Le più eleganti e le più piccole nel loro uniforme-costumino erano le raptanti della Virtus di Macerata ...” (Corriere della Sera 27 maggio 1923). Segue la presen-tazione delle altre squadre.
Al termine delle gare, domenica 27 “nel pomeriggio, verso le 14, nella piazzetta del Pa-lazzo Reale, hanno cominciato ad affluire le prime squadre e le prime rappresentanze. Ordi-nate e silenziose, le ginnaste si sono rapidamente inquadrate e verso le 15 il corteo si è mosso per via Mercanti, via Dante, Foro Bonaparte verso l’Arena. Lungo il tragitto il pubblico ha fatto ala: era un pubblico di mamme, di sorelle, di parenti che hanno ammirato con affettuo-sità e simpatia le giovani ginnaste, rappresentanti una quarantina di associazioni … All’Are-na dopo la sfilata sono cominciate le produzioni di assieme. È stato uno spettacolo bellissimo e alcuni esercizi ritmici col cerchio e col manubrio di legno, dell’eleganza di antiche danze classiche, hanno attratto a più riprese l’applauso dello scelto pubblico che assisteva … La si-gnificativa cerimonia della distribuzione dei numerosi e ricchi premi svoltasi sul campo ha posto termine alla manifestazione. A premiazione avvenuta le ginnaste si sono sparse per la città, che fino a tarda sera è stata allietata dall’allegro sfilare; un aspetto caratteristico ha poi presentato la stazione all’ora della partenza delle squadre di fuori: i vagoni riservati, i mar-ciapiedi, le sale d’aspetto hanno risuonato di gioiosi canti e di fresche risa. È stata una vera festa della giovinezza che, sotto più di un aspetto, ha lasciato traccia nell’animo dei milane-si e il cui successo può dirmilane-si completo” (Corriere della Sera 28 maggio 1923). Le magnifiche giornate milanesi e la vittoria nella staffetta resteranno un ricordo indelebile nel cuore delle virtussine.
Appena venti giorni prima, il 6 maggio 1923, a Milano si è costituita la FIAF (Fede-razione Italiana Atletica Femminile) e nello stesso giorno si è disputata la prima edizione dei Campionati italiani di atletica leggera femminile; negli annali della Federazione di atletica leggera figura per il 1923 come squadra campione d’Italia di staffetta 4x75 m. la Pro Patria et Libertate di Busto Arsizio (Radice, Ferré, Banzi, Piantanida), la stessa for-mazione che si impone tre settimane dopo appunto al Concorso di Milano del 26 mag-gio nella categoria adulte.
Milano 27 maggio 1923, le virtus-sine sfilano per le strade della città (collezione Cav. Maurizio Serra)
Milano 27 maggio 1923, le virtussine, tutte al passo, sfilano per le vie della città. Scrive Il Corriere della Sera: “Le più eleganti e le più piccole nel loro uniforme-costumino erano le rappresentanti della Virtus di Macerata” (collezione Cav. Maurizio Serra)
Milano 27 maggio 1923, lo schieramento delle squadre con le proprie bandiere di fronte la tribuna dell’Arena in attesa del collettivo finale; le ragazze della Virtus stanno al centro con maglia bianca e gonna scura e con medagliere in mano appoggiato a terra (collezione Cav. Maurizio Serra)
Milano 27 maggio 1923, il saggio finale all’Arena (collezione Cav. Maurizio Serra)
Arena di Milano 27 maggio 1923, tutte le componenti la squadra della Virtus al IV Concorso ginna-stico femminile con il caposquadra Cav. Maurizio Serra (collezione Cav. Maurizio Serra)
La settimana successiva la squadra maschile è di scena a Zara, dove dal 1° al 3 giu-gno si tiene il Concorso Ginnastico Adriatico, organizzato dalla locale Società Ginnasti-ca. Vi partecipano ben 54 squadre provenienti da tutta Italia, tra cui appunto la Virtus Macerata.
Nel libro pubblicato in occasione del centenario della Società Ginnastica Zara si ri-corda l’arrivo dei ginnasti: “Dopo diciannove ore di mare, misero piede a Zara i ginnasti di Venezia, di Vicenza, di Conegliano Veneto, di Valdagno. Sullo stesso piroscafo si erano im-barcate a Trieste le squadre di Pirano, di Gorizia, Trieste, Udine, Trento e Pola. Immaginarsi la baraonda a bordo ed all’arrivo a Zara. Sulla riva erano schierate le squadre della Società Ginnastica, le autorità cittadine, la banda municipale ed una folla che, acclamante, gremi-va sia la rigremi-va che il sovrastante bastione: urla, evvigremi-va, saluti, grida, e le campane di tutte le chiese suonavano a stormo …
La sera, all’arrivo del piroscafo da Ancona la scena divenne ancora più avvincente. Sbar-carono i ginnasti di Bari, di Bologna, di Napoli, di Forlì, di Lugo, di Roma, di Macerata, gli atleti di Ferrara, di Milano, di Como … Questi ginnasti e quanti già arrivati, banda in testa, incolonnati, entrarono in città da Porta Marina diretti al Caffè Centrale per il mara-schino d’onore”.
31 maggio 1923, gli atleti della Virtus Macerata sul traghetto da Ancona a Zara con lo stendardo del-la società; a sinistra in basso con paglietta Giacomo Cioci, seduto sulle spalletta deldel-la nave (collezione Giacomo Cioci) - a destra Zara 3 giugno 1923, Arturo Battara in verticale sulla cuspide del campani-le del Duomo (dal libro ‘Centenario Società Ginnastica Zara - 1876 Zara / Roma 1976’)
Un episodio caratterizza la mattinata di domenica 3 giugno: “… tutti quelli che po-tevano vedere il campanile del Duomo rimasero dapprima a bocca aperta e poi con il fia-to sospeso … Lassù qualcuno sale su uno dei lati dell’ottagono della cuspide, si arrampica servendosi degli scalini di ferro infissi nella parete dove ancora vi sono, si aggrappa al ca-vo metallico del parafulmine. Procede lentamente ma sicuro. Dal terrazzino tre o quat-tro persone lo guardano salire. È arrivato proprio dove l’asta della bandiera è assicurata
al campanile da una traversa, una lama di ferro, sporgente una sessantina di centimetri.
Va in appoggio con le mani agguantate dove il ferro da un lato si annega nella pietra del-la cuspide e, dall’altro, forgiato ad anello, serra l’asta deldel-la bandiera. Lentamente, forzando sulla impugnatura e sulle braccia, solleva le gambe, si pone con il corpo a squadra a testa in giù e, progressivamente, di forza, stende le gambe verso il cielo! Arco di schiena, bilanciamen-to con i muscoli del collo. Una perfetta verticale a 66 metri di altezza dal suolo!
Per presa delle mani la ruvida, scabra, quasi tagliente irregolare superficie di un ferro for-giato a lama! E resta lì, in quella posizione, senza oscillazioni, senza tentennamenti, contro l’azzurro del cielo, espressione di audacia, di forza, di spregiudicatezza, di convinzione nelle proprie mani di acciaio e nella tenuta dei muscoli.
Così, Arturo Battara, volle siglare il Concorso adriatico … tutto il panorama di Zara si presentò rovesciato a ‘Turi’ Battara che lo vide a testa in basso e le gambe verso il cielo. Quan-do ripiegò le gambe e cominciò a scendere dalla cuspide, un boato salì dalle calli, dalle piazze, dai campielli ove ogni cenno di vita si era fermato: un applauso, una incredulità, commenti a non finire”. Arturo Battara, ginnasta zaratino in gioventù, è stato allenatore di Gabre Gabric e Ottavio Missoni nella seconda metà degli anni trenta e poi socio fondatore del-la SEF Macerata nel maggio 1947 e suo primo Direttore tecnico nel 1948.
Al pomeriggio del 3 giugno le squadre dei ginnasti si radunano in Viale Tommaseo e sfilano lungo la Riva Nuova e piazza del Duomo tra due ali di folla plaudente, fino allo stadio “davanti alle autorità e al pubblico che stipava le gradinate, i bastioni del sovrastan-te giardino, che a grappoli si era arrampicato sugli alberi. Concluso lo sfilamento si corse la Gara Reale. Poi, secondo l’ordine prestabilito, le squadre si schierarono sul terreno centrale.
Squillò l’attenti: il vecchio inno dei ginnasti risuonò libero all’unisono del coro di quella gio-ventù di tutta Italia … Il saggio collettivo fu perfetto e per le insistenze del pubblico, gli ap-plausi, gli incitamenti e i ‘bravo’ venne integralmente ripetuto. La manifestazione si concluse con la premiazione …
La sera, alla Riva Nuova, spettacolo pirotecnico, concerti musicali, battaglie di corian-doli, concorso di biciclette illuminate. Alle 22 la cittadinanza si riversò a Riva Vecchia per salutare le squadre che tornavano alle loro sedi via Ancona. Sul bastione sovrastante, lungo tutto l’arco della riviera, da Barcagno sino a Puntamica, per oltre due chilometri, si accesero i fuochi iridescenti dei bengala riflessi e riverberati nel mare. Il giorno successivo, alle sei del mattino, partirono via Trieste le altre squadre” (Centenario Società Ginnastica Zara – 1876 Zara / Roma 1976).
Questo il clima vissuto dai virtussini presenti a Zara e come per Milano anche queste tre giornate di gare e l’accoglienza della popolazione zaratina non saranno più dimenti-cate dai partecipanti al Concorso.
La Virtus Macerata al Concorso Ginnastico Adriatico conquista la Corona d’alloro di IV divisione. Si distingue Giacomo Cioci, 7° nel lancio del disco con la misura di m.
30,65 e 7° nella gara di Atletica Statica Juniori; Nicolò De Santis, Leonida Marinozzi e
Ferruccio Ferrucci risultano rispettivamente 20°, 22° e 44° nella gara di Atletica Dinami-ca Juniori; Goffredo Cioci è 7° nella gara di AtletiDinami-ca StatiDinami-ca Seniori. Al rientro a Mace-rata “ i bravi ginnasti vennero accolti con grande festa. Nei locali del Caffè Nazionale venne loro offerto un rinfresco” “d’onore, durante il quale applauditissimi hanno parlato il Sindaco e il Cav. Serra” (L’Unione 6 giugno 1923; Il Cittadino 9 giugno 1923).
Zara giugno 1923, Concorso Ginnastico Adriatico, un momento della gara di salto in alto femminile (collezione Giacomo Cioci)
Zara giugno 1923, Concorso Ginnastico Adriatico, gli atleti della Virtus alla progressione del salto (collezione Giacomo Cioci)
Zara 3 giugno 1923, la città è imbandierata a festa – a destra la sfilata delle squadre in Riva Nuova (collezione Giacomo Cioci)
Zara 3 giugno 1923, schieramento e saggio collettivo finale (collezione Giacomo Cioci) Ad Ancona il 9-10 giugno al Concorso ginnastico interregionale della FGNI parte-cipano le squadre di Genova, Faenza, Catania, Foligno, Fano, Ancona e la Virtus Mace-rata. Davanti al Prof. Sorrentino questi i piazzamenti degli atleti della Virtus: Marinozzi primo nel salto in lungo, secondo nel salto in alto e terzo nel misto, Goffredo Cioci pri-mo nel getto della sfera e secondo nel disco, Giacopri-mo Cioci quarto nel disco. Applaudi-te e premiaApplaudi-te anche la squadra allievi e la sezione allieve; “il capo squadra sig. Serra venne
complimentato da tutto il corpo dei giurati, dalle autorità presenti e dal valoroso prof. Sor-rentino che ebbe verso di lui parole di vero plauso” (L’Unione 13 giugno 1923).
A conclusione di tre settimane così intense, domenica 17 giugno allo Sferisterio la Virtus offre un’esibizione degli atleti che hanno partecipato alle gare di Milano, Zara ed Ancona.
La Robur invece il 10 giugno partecipa a Fermo al Convegno ginnastico della FA-SCI, indetto dalla Victoria Fermo, con due squadre molto applaudite; intervengono an-che la Fortior Montecassiano, l’Excelsior Tolentino e la Vita di Recanati. Da quanto si legge nell’articolo de Il Cittadino non pare che si siano svolte gare di atletica, ma inte-ressa l’ennesima diatriba: dopo tanto battagliare a livello cittadino con la Virtus e con l’Helvia Recina, dopo aver preso le difese della Fortior Montecassiano contro l’Audax, Il Cittadino ora polemizza con la Victoria Fermo per delle irregolarità, e questa volta lo scontro è tutto all’interno della Federazione cattolica.
Con scarso concorso di pubblico il 17 giugno a Piazza d’Armi di Macerata si svol-gono i Campionati studenteschi marchigiani; purtroppo le cronache non riportano le squadre o le scuole di appartenenza dei ragazzi. Questi i vincitori delle gare maschili:
corsa m. 100 Loris Sgarbi, m. 400 Loris Sgarbi, m. 800 Euclide Svampa, m. 1.500 Dan-te Federici, disco Giacomo Cioci, salto in alto Renato Rinaldelli, salto in lungo Corra-do Turchetti, salto triplo Guglielmo Taccari. Vincitrici delle gare femminili: corsa m. 80 Assunta Angeletti, salto in alto Maria Rubini, salto in lungo Clementina Longo.
Macerata 17 giugno 1923, il diploma di primo classificato nella gara degli 800 metri rilasciato ad Euclide Svampa (collezione Dott. Euclide Svampa)
Da alcune foto lasciateci da Giacomo Cioci si apprende che il 19 agosto a Portocivi-tanova si disputa una gara di salto con l’asta; vince Mario Salvatore della Robur davanti a Giacomo Cioci e Bernardini, entrambi della Virtus.
Portocivitanova 19 agosto 1923, Mario Salvatore della Robur Macerata, 1° classificato nella gara di salto con l’asta (collezione Giacomo Cioci)
Gli allievi della Robur il 9 settembre si recano al Concorso ginnastico interregionale di Saronno, dove si piazzano ai primi posti nella classifica di squadra e anche nelle gare individuali. Lamberto Cicconi nel salto in alto con m. 1,54 è 4° su 35 concorrenti. L’in-tero programma della manifestazione viene riproposto domenica 7 ottobre nel cortile dell’Istituto Salesiano.
Due immagini di Giacomo Cioci, l’atleta maceratese più completo di tutti i tempi. Dal 1908 fino agli inizi degli anni ’30 ha praticato ginnastica, atletica leggera, calcio, lotta greco-romana, pugilato, sollevamento pesi, tiro a segno, palla a sfratto, pattinaggio su ghiaccio, sci da fondo e sci alpino (colle-zione Giacomo Cioci)
Una formazione giovanile della Robur (dal libro ‘La città sul palcoscenico’ di Franco Torresi)
La Virtus il 20 settembre allo Sferisterio fa svolgere i Campionati sociali di tutte le sezioni e il 23 settembre i suoi atleti partecipano a Fermo alle gare individuali di un’im-portante riunione regionale. Poi a fine ottobre si tiene l’annuale assemblea per nominare il nuovo Comitato direttivo, eletto Presidente il M.se Bourbon del Monte, e si comuni-ca la ripresa degli allenamenti.
A ottobre la società Pro Via Cairoli per l’inaugurazione della bandiera sociale indice, e lo S.C. Helvia Recina organizza, le seguenti gare podistiche libere a tutti: corsa piana m. 200, m. 400 e una corsa podistica, il Triplo Giro dei Cincinelli di 5 km. Sappiamo solo che vi partecipano parecchi giovani della città e provincia.
A novembre tra i soci dell’Helvia Recina si tengono le gare per il titolo di campione sociale con la partecipazione di moltissimi giovani.
Anche la Robur rinnova le cariche sociali, confermato Presidente Angelo Perugini, e comunica l’orario delle lezioni tenute dal Prof. Alfredo Vissani, raccomandando ai par-roci di intercedere presso le famiglie per l’iscrizione dei propri figli.