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Le virtussine campionesse italiane allieve di staffetta 1922

È l’anno dell’avvento al potere del fascismo; le azioni squadristiche anche nella nostra provincia diventano sempre più frequenti, i socialisti non riescono a rispondere a questa violenza, così tra il 27 e il 30 ottobre 50.000 fascisti marciano su Roma e Mussolini ot-tiene l’incarico di formare un nuovo governo, aprendosi la via verso la dittatura.

A Sambucheto di Montecassiano martedì 18 aprile si svolge una festa sportiva orga-nizzata dall’Audax Montecassiano con gare podistiche e una corsa ciclistica. Chiusaroli di Recanati vince la gara dei m. 100 davanti ai due atleti di Montecassiano Guidarelli e Tardioli; nei m. 400 si impone il maceratese Pippa su Luchetti e Svampa, entrambi di Montecassiano.

Maggio è un mese di attività molto intensa: al Concorso ginnastico di Bari i Gio-vani Esploratori, accompagnati dal Colonnello Serafini Amici e comandati dal Tenente Quaranta, conquistano varie medaglie. Poi il 14 maggio la Fortior Montecassiano par-tecipa ad Osimo ad un Concorso ginnico regionale. Ubaldo Guidarelli vince la gara del lungo con 5,55 e i m. 100, mentre è 3° nel salto in alto; Oreste Luchetti si impone nei m. 200, Gualtiero Carletti è 3° nei m. 100 e Duilio Stacchiotti 3° nei m. 200. “È natu-rale che al suo ritorno in paese s’ebbe le più belle accoglienze che culminarono in Sala Cassia con applauditissime parole del Signor Don Merendoni il quale richiamando tutto il glorioso passato della squadra ammoniva i genitori e amici presenti di tener conto non solo dell’edu-cazione fisica che noi diamo ai giovani, ma soprattutto di quella morale e religiosa” (Il Cit-tadino 20 maggio 1922).

Il settimanale sportivo I Bianco Rossi il 2 aprile dà notizia che una squadra della Vir-tus intende partecipare al Concorso nazionale ginnastico femminile di Roma. Questo

grande Concorso organizzato dal Comitato femminile della Federazione Nazionale Gin-nastica si svolge nella capitale il 20-21 maggio e oltre alle gare di ginGin-nastica prevede an-che gare di salti, lanci e corse, tra cui una staffetta valevole quale Campionato italiano;

la squadra come sempre è comandata da Maurizio Serra e comprende: Achilli, Balelli, Celeste Carsetti, Luigia Carsetti, Carloni, Giannuzzi, Gori, Lavadas, Matteucci, Mazzi-ni, MoliMazzi-ni, PaoliMazzi-ni, SebastiaMazzi-ni, Silvetti.

Roma 20 maggio 1922, la squadra della Virtus Macerata partecipante al Concorso ginnastico nazio-nale femminile (collezione Cav. Maurizio Serra)

A Piazza di Siena nella corsa-staffetta della categoria allieve la Virtus con Mariuccia Balelli, Anna Carloni, Pia Giannuzzi, Egle Silvetti ed una delle due Carsetti vince davan-ti alle squadre di Genova e Pavia; le nostre ragazze conquistano così per la prima volta il titolo di campionesse italiane della Federazione Ginnastica Nazionale (FGNI). Calorosa è l’accoglienza in stazione al ritorno, a cui seguono i festeggiamenti e il riconoscimento del sindaco e delle autorità cittadine. Così scrive L’Unione del 31 maggio: “Mercoledì se-ra fece ritorno a Macese-rata la squadse-ra femminile della Virtus che ha partecipato al concorso nazionale ginnastico di Roma. Era ad attenderla alla stazione una fiumana di popolo plau-dente che volle tributare alle brave bambine il plauso più vivo per il trionfo ottenuto.

Accom-pagnata dalle altre sezioni della società con musica, lampioncini e bengali, la squadra sfilò per le vie della città fra due colonne di popolo, applaudita incessantemente. Nella palestra, presenti le Autorità cittadine, il Sindaco portò alle ginnaste il saluto e il ringraziamento di Macerata tutta, indi al Fanfulla venne offerto loro un rinfresco intimo.

Tali onori resi alla bella squadra furono ben meritati, perché essa nell’importante concor-so al quale parteciparono le più vecchie ed agguerrite concor-società e magisteri, nelle due gare alle quali per regolamento poté partecipare, seppe conquistare il Campionato Italiano di staffette e il primo premio della gara nazionale. Sua Maestà la Regina Madre che consegnò personal-mente i premi, ebbe per le ginnaste e per il capo squadra parole di vivo compiacimento. La bella affermazione degna del passato della vecchia società le sarà indubbiamente sprone per l’avvenire in modo che Macerata sappia sempre così bene affermarsi nel campo dell’educa-zione fisica, specie in quella donnesca apportatrice indiscussa di benefici effetti nella genera-zione futura. All’ottima squadra ed all’infaticabile istruttore sig. Maurizio Serra i nostri più vivi rallegramenti”.

Roma 20 maggio 1922, l’arrivo della staffetta allieve, 1a Virtus Macerata davanti a Genova e Pavia (collezione Cav. Maurizio Serra)

Roma 20 maggio 1922, la squadra della Virtus dopo la premiazione della gara di staffetta (collezio-ne Cav. Maurizio Serra)

Le allieve della Virtus vincitrici del Campionato nazionale di staffetta 1922 con la coppa offerta da S.E.

On. Facta, Presidente del Consiglio dei Ministri (foto Alfonso Balelli, collezione Cav. Maurizio Serra)

Dopo questa brillante affermazione la Virtus il 15 giugno allo Sferisterio organizza gare di atletica leggera (è la prima volta che sui giornali locali appare questo termine) e la squadra femminile presenta l’intero programma del Concorso nazionale di Roma. Nel-le gare maschili del disco e del giavellotto si distingue Giacomo Cioci. Sempre a giugno Giacomo e Goffredo Cioci ottengono buoni risultati alle gare individuali di atletica del Concorso nazionale di Trieste.

Al Ricreatorio Salesiano il 16 luglio si svolgono varie gare sportive, salto in alto e in lungo, corsa m. 100, staffetta e la corsa podistica Giro di Macerata, vinta da Corrado Turchetti. Sempre a luglio a San Ginesio si ricostituisce la società Primo Vere, attiva agli inizi degli anni ’10.

Da registrare il 15 agosto il primo assalto di violenza fascista ad una squadra sportiva della nostra provincia; mentre i giovani della società Fortior di Montecassiano si recano ad Appignano per partecipare ad una festa cattolica organizzata in occasione dell’Assun-ta, viene devastata la loro sede: “Verso le ore 7 è giunto a Montecassiano un automobile pro-veniente da Ancona carico di fascisti (una diecina) i quali dopo essere stati salutati da alcu-ni fascisti locali, si sono subito recati alla sede della Società sportiva; hanno forzato la porta, rotto i vetri, asportati i pochi mobili, i quadri, le fotografie (vecchi ricordi della società), una lupa vinta a Roma, il ritratto del Pontefice ed incendiato tutto sulla via, recando il danno di 900 lire … Hanno infine dette brevi parole in piazza minacciando quanti per l’avveni-re avl’avveni-rebbero l’avveni-reagito contro i fascisti locali e sono ripartiti” (Il Cittadino 19 agosto 1922).

Ma la Fortior reagisce subito e domenica 24 settembre offre al campo boario l’an-nuale saggio ginnastico alla presenza di numeroso pubblico. Dopo aver eseguito le prove collettive presentate ai Concorsi di Roma e Asti ed altri esercizi agli attrezzi, si passa al-le gare individuali: nel salto misto Guidarelli “consegue m. 1,65 per 5,60” (alto e lungo), Carletti nell’asta raggiunge i m. 3,00. “Tutti i ginnasti ad ogni esercizio collettivo e indi-viduale furono fatti segno a fragorosi applausi. Lode speciale e sincero ringraziamento diamo al capo squadra Antinori Livio che, con tutta tecnica, precisione e amore ha preparato così bene le squadre, che col tenace suo lavoro, condurrà, abbiamo ragione di sperarlo, a maggiori trionfi … Della bella riunione dobbiamo essere grati alla attività, mai venuta meno, anche attraverso le più aspre prove, del Presidente Signor Lazzari Egidio, giovane di fede forte e di amore raro al conseguimento di quella educazione fisica morale dei nostri giovani destinata a formarli provetti cittadini” (Il Cittadino 30 settembre 1922).

Il 10 settembre a Piazza d’Armi l’Helvia Recina organizza gare di podismo e di cicli-smo. Nella corsa podistica Giro di Macerata di 5.200 metri vince Pietro Pippa dell’Hel-via Recina in 17’51” davanti a Giovanni Paoloni e Mario Sisti della Stamura Ancona, 4° Lamberto Leombruni di Macerata. La settimana successiva Pietro Pippa si impone nel IV Giro podistico di Tolentino sugli atleti locali Terzo Casadidio e Augusto Santoni.

Anche quest’anno la Virtus organizza il Concorso ginnastico intersezionale, il 23-24 settembre allo Sferisterio con invito a società fuori regione; tra le squadre partecipanti i

Giovani Esploratori di Macerata e l’Audax Montecassiano. In programma oltre le gare atletiche anche gare di ginnastica artistica, statica e dinamica, pentathlon, sollevamento pesi e giochi quali palla a cesto, tamburello e sfratto.

Il manifesto del Concorso del 23-24 settembre 1922, incisione di Giuseppe Mainini (collezione Cav.

Maurizio Serra) - a destra Giacomo Cioci con in mano un giavellotto. Il regolamento del Concorso prescrive che il giavellotto sia “di legno con punta acuta di ferro, del peso di gr. 800 e della lun-ghezza di m. 2,60. Il tiro si fa da fermo e da un limite segnato da una linea bianca sul terreno”

(collezione Giacomo Cioci)

Non molte le squadre partecipanti: “Tutta Macerata ha voluto portare il suo saluto en-tusiastico ai ginnasti accorsi, e benché le squadre partecipanti non fossero numerose, il conve-gno si è svolto ugualmente imponente. Nulla va attribuito alla società organizzatrice se molte società ed in special modo quelle delle Marche hanno disertato da questo concorso” (L’Unione 27 settembre 1922).

Nelle gare atletiche si impongono soprattutto gli atleti dell’Eleonora D’Arborea Ca-gliari, della Stamura Ancona e dell’Alma Juventus Fano. Questi i risultati degli atleti ma-ceratesi: m. 100 4° Ferrucci, m. 400 4° Foresi dei Giovani Esploratori Macerata, lancio del disco 2° Mario Mariani e 3° Giacomo Cioci, lancio del giavellotto 4° De Sanctis, sal-to in alsal-to 1° Vincenzo Carloni e 3° Auro Paolini, salsal-to in lungo 4° Giacomo Cioci, salsal-to triplo 4° Paolini, lancio della palla di ferro 2° Goffredo Cioci, pentathlon 1° Goffredo Cioci, 2° Giacomo Cioci, 4° Auro Paolini.

Macerata 23 settembre 1922, le squadre partecipanti al Concorso ginnastico fanno il loro ingresso allo Sferisterio (Fototeca Biblioteca Statale di Macerata)

Macerata 23 settembre 1922, la squadra della Virtus partecipante al gioco dello ‘sfratto’, al centro Carlo Balelli. Con la stessa palla con maniglia tenuta in mano dall’atleta di sinistra in questo perio-do si tengono anche le gare individuali di lancio della palla vibrata (Fototeca Biblioteca Statale di Macerata)

Macerata 24 settembre 1922, saggio ginnico femminile, purtroppo mancano le foto delle gare di atle-tica (collezione Cav. Maurizio Serra)

Come sempre seguono i rallegramenti per i ginnasti e per gli organizzatori, ma pun-tuale anche questa volta arriva l’articolo de Il Cittadino, che mette in evidenza la scar-sa partecipazione delle squadre al concorso e critica l’operato degli organizzatori per il mancato invito alle società iscritte ad altre federazioni, nello specifico la Federazione cat-tolica FASCI, a cui aderisce la Robur. Segue la risposta della Virtus con la controreplica del redattore sportivo de Il Cittadino, che tanto vuole avere sempre l’ultima parola, al-trimenti la querelle non si chiude mai; la Virtus si limita a rispondere alla prima critica.

Rivalità tra le due squadre c’è sempre stata e Il Cittadino ha avuto sempre da ridire sull’operato altrui (Virtus, Helvia Recina, Audax Montecassiano, vedremo tra qualche anno anche con la Victoria Fermo e la Fortior Montecassiano); ora però si è aggiunto il tifo calcistico che esacerba ancor di più gli animi; le squadre di calcio della Robur e della Virtus partecipano allo stesso campionato e si può immaginare quante polemiche fac-ciano seguito ad ogni incontro.

Il 15 ottobre allo Sferisterio si svolgono alcune gare atletiche organizzate dall’Helvia Recina. La corsa dei 5 km. è vinta da Rosolini davanti a Pietro Pippa e al campione mar-chigiano Otello Perilli. Nell’americana a coppie, 15 giri di pista, Rosolini-Pippa dell’Hel-via Recina precedono Perilli-Medori di Portocivitanova e Foresi-Turchetti della Robur.

È l’ultima manifestazione del 1922; a fine ottobre c’è la marcia su Roma e con l’av-vento del fascismo si apre un altro capitolo per l’atletica.

Macerata 1922, la Virtus al completo (collezione Cav. Maurizio Serra)

Negli anni fin qui trattati abbiamo preso atto che le persone avvertono una sempre più crescente necessità di praticare lo sport, oltre che assistere alle manifestazioni spor-tive. Ma le gare atletiche nella nostra provincia trovano spazio per lo più nei concorsi ginnastici e per questo il movimento atletico non può esprimersi a pieno per mancanza di autonomia.

A tutto ciò c’è da aggiungere che da noi i vari Enti non fanno niente per promuovere lo sport a differenza di quanto avviene in altri paesi europei; qui tutto è sulle spalle dei dirigenti, anche i sacrifici economici: “E in Italia? Si dorme! Dovunque lo sport riprende il suo sviluppo, dappertutto è aiutato, finanziato, e da noi… niente di tutto ciò. Un esempio palpitante lo abbiamo avuto nella nostra Macerata, dove si elemosina, e a stento si sussidiano le Società sportive che vivono per il buon volere dei propri dirigenti i quali, ove occorra, sbor-sano di proprio, e non certo per l’aiuto degli Enti maggiori alcuni dei quali o fanno orecchio da mercante o elargiscono somme meschinissime” (L’Unione 21 gennaio 1920).

E da ultimo a frenare l’attività sportiva ci si mette pure l’ambiente medico scientifi-co italiano di inizio sescientifi-colo, che scientifi-condanna gli esercizi fisici agonistici, in special modo il podismo. Solo la voce del Dott. Angelo Mosso prende le difese dello sport atletico. Bi-sogna attendere il 1928 perché si riconosca l’utilità della pratica fisico-sportiva, grazie agli interventi del conterraneo Prof. Goffredo Sorrentino. E bisogna attendere la nascita della FIDAL alla fine del 1926 perché l’atletica acquisti una completa autonomia dalla ginnastica, dispieghi tutte le sue inespresse potenzialità e si affermi decisamente tra gli sportivi.

Capitolo II