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Il ruolo delle monete complementari

3.3 Banca WIR: un circuito geselliano nel sistema bancario svizzero

3.3.1 Il Circolo economico WIR

La Grande Depressione non aveva risparmiato la Svizzera per la quale, anzi, il suo picco giunse nel 1934, con un certo ritardo rispetto alle altre economie occidentali. In Germania e Stati Uniti in particolare le innovative politiche economiche adottate stavano dando, già nel 1933, i primi timidi risultati anticongiunturali. I numeri che descrivono l’andamento dell’economia svizzera in quegli anni non si discostano da quelli drammatici degli altri paesi con il mercato estero che registrava nei primi quattro anni di crisi un crollo del 65% nell’export solo in parte compensato da un -45% nell’import ed un conseguente aumento dell’indebitamento estero. Sul fronte interno fallimenti, specie delle piccole e medie imprese, e disoccupazione raggiunsero livelli mai registrati in precedenza e la deflazione tagliò di oltre il 10% il livello dei prezzi e dei salari con pesanti ulteriori ricadute sull’indebitamento di imprese, agricoltori e famiglie costrette a rimborsare i propri mutui e finanziamenti con franchi deflazionati oltre che a doversi confrontare con

un restrizione creditizia attuata dal sistema bancario quale tradizionale risposta pro-ciclica alla crisi. Analogamente a quanto caratterizza la crisi attuale (sebbene con causalità invertita), alla caduta dei consumi e degli investimenti si aggiunse il crollo del prezzo degli immobili che provocò una grave crisi del settore edilizio e, di riflesso, un ulteriore aggravamento della crisi generale. Infine, al prolungarsi e acuirsi di queste difficoltà si manifestò una conseguente crescita della necessità espressa dal tessuto economico di finanziare il proprio capitale circolante, sempre più immobilizzato a causa della caduta degli scambi. Questa realtà fornì la spinta decisiva alla fondazione del

Wirtschaftsring da parte dei due promotori, Werner Zimmermann e Paul Enz, unitamente ad altri quindici imprenditori svizzeri (Cfr. l’appendice per la cronistoria dettagliata del circolo economico cooperativo WIR ora Banca WIR) con il conferimento di un capitale iniziale di 42.000 franchi svizzeri (CHF).109

Il circolo crebbe rapidamente come una rete di imprese operante secondo criteri ispirati alla solidarietà e al mutuo soccorso, in cui i partecipanti erano tenuti a fare affidamento gli uni sugli altri operando in un circuito che mantenne per molti decenni la struttura di una SCCC che si prefiggeva di permettere a ciascun partecipante di sostenere e far crescere il proprio fatturato a beneficio, inoltre, di tutti gli altri partecipanti al circuito nei cui confronti ciascuno esprimeva sia una offerta sia una domanda di beni e servizi.

Gli scambi tra i partecipanti al circolo sono finanziati non per mezzo di moneta legale (la cui carenza era tra i motivi della fondazione del circuito, soprattutto con riferimento alla componente di moneta bancaria oggetto di politiche creditizie restrittive da parte degli istituti di credito ordinari quale reazione pro-ciclica alla crisi e alle crescenti insolvenze da parte della loro clientela) ma attraverso “depositi di compensazione” denominati nella moneta scritturale franchi-WIR (dal 2004 identificata con il codice internazionale riconosciutole CHW) e creati attraverso tre possibili canali tuttora operanti:

1) l’acquisto diretto di CHW contro consegna di un equivalente ammontare di franchi svizzeri (CHF) sulla base del cambio fisso paritetico: 1 CHF = 1 CHW; 2) la concessione da parte dell’ufficio centrale del circolo, appositamente istituito a

tale scopo, di un prestito “personalizzato” in CHW inizialmente senza

109 Con un significativo gioco di parole, la sillaba WIR è sia l’abbreviazione della parola Wirtschaftsring, ovvero di circolo economico quale è il sistema di scambi “ad anello” fondato in tale occasione, sia il pronome personale “noi”, sintesi del significato di comunità che il WIR si prefiggeva di costruire e, infine, denominazione della moneta scritturale (e temporaneamente anche stampigliata) utilizzata dal circolo, a testimonianza dello spirito comunitario e mutualistico che animava i suoi fondatori.

corresponsione di interessi nel pieno rispetto della teoria geselliana del denaro libero a cui il circuito si era ispirato, e dal 1952 contro pagamento di un tasso d’interesse (Cfr. appendice);

3) la vendita di un bene o di un servizio a un altro partecipante al circolo contro il trasferimento dell’equivalente prezzo in CHW.

Il WIR ebbe un immediato successo: all’inizio del 1935, dopo soli tre mesi di attività, contava già 1.700 iscritti che salirono a 3.000 alla fine dell’anno. Sebbene indirizzato prevalentemente alle piccole e medie imprese e agricoltori, al circolo aderirono inizialmente anche alcune grandi imprese (attirate dalla prospettiva di poter incrementare i loro volumi di vendita compromessi dalla depressione economica in corso) e numerosi privati consumatori costituiti da funzionari pubblici e impiegati (mossi soprattutto da motivi ideali). In breve tempo il catalogo dei beni e dei servizi offerti dai partecipanti al WIR coprì più di 850 categorie merceologiche e durante il primo anno di operatività della cooperativa il volume di vendite complessivo oltrepassò il milione di CHW, superando di ben dieci volte l’ammontare totale dei relativi depositi in CHW.

Grafico 3.1: Circolo WIR: fatturato in CHW (in milioni) e numero aderenti, periodo 1948 – 2015*

*I dati relativi al numero iscritti per gli anni 2005 e 2015 e 2016 sono oggetto di stima in assenza di dati ufficiali disponibili.

Fonte: J. Stodder, 2007 e Banca WIR, Rapporti di gestione, anni 2005 - 2016

Un risultato straordinario (anche se ridimensionatosi in questi ultimi anni, Cfr. Grafico 3.1) che andò ben oltre le attese dei suoi fondatori, in particolare in termini di velocità di circolazione dei CHW, termometro della capacità del circuito di facilitare la circolazione dei beni e servizi che assumeva una particolare significatività ed importanza in un periodo di stagnazione economica che, come pochi anni dopo Keynes teorizzò, si

caratterizza per una uscita dalla circolazione nel sistema reale della moneta, imprigionata nella “trappola della liquidità”, dando immediata concretezza al ruolo anti-congiunturale che il WIR si proponeva di svolgere a favore dei suoi iscritti. Essenziale alla sopravvivenza di una SCCC è la costituzione di un’adeguata base di aderenti che ne permetta il funzionamento. Questo fu da subito al centro dell’attenzione dei fondatori del circolo WIR che, allo scopo di dare visibilità al circuito e facilitare la costruzione di relazioni d’affari, diedero avvio già nel 1935 all’organizzazione delle Fiere-WIR, ideate sia per favorire l’incontro tra i partecipanti al circolo cooperativo sia per farne conoscere l’esistenza al suo esterno. Tuttora organizzate con cadenza annuale costituiscono il momento centrale della visibilità del circuito quale vetrina dei gruppi commerciali regionali che riuniscono le imprese aderenti in ciascuna delle regioni elvetiche.110 Con l’avvento della digitalizzazione e di internet si è aggiunto un ulteriore strumento costituito dalla piattaforma on-line sulla quale “obbligatoriamente” (proprio in funzione di facilitare le transazioni) sono visibile tutte le imprese aderenti al circuito e le cui funzionalità sono in costante aggiornamento e con una specifica attenzione all’indicazione della quota in CHW accettata dalle singole imprese a pagamento delle transazioni perfezionate all’interno del circuito WIR.