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CAPITOLO II La moneta di ghiaccio

2.3 La moneta di ghiaccio di Silvio Gesell

2.3.3 L’Unione Valuta Internazionale (VAI)

Gesell, coerentemente con la sua proposta di riforma monetaria, è contrario al sistema aureo come a qualsiasi sistema monetario basato sulla parità con l’oro in quanto avvantaggia esclusivamente il possessore della moneta che assume la natura di moneta-merce in termini di oro, moneta-merce quindi incorruttibile e pertanto in grado di espandere al massimo i privilegi del suo possesso in termini di interruzione del circuito monetario avendo il suo possessore “tutto il tempo che vuole per decidere sul momento più opportuno per spendere il suo denaro”, a scapito del venditore di merci che paga cari questi vantaggi ottenuti dal possessore della moneta-merce con la domanda di merci consegnata ai suoi capricci, alla sua avarizia, speculazione e azzardo. Gesell recepisce esplicitamente in questa critica la posizione di Proudhon del quale cita la condanna all’introduzione del gold standard definito come la forgiatura di “un chiavistello per chiudere, invece di una chiave per aprire, le porte del mercato” (S. Gesell, [1916] 2011: 308).

Il sistema aureo nel commercio internazionale potrebbe funzionare solo in una irrealistica situazione di assenza di misure protezionistiche e di perturbazioni economiche a garanzia della stabilità dei prezzi internazionali. Dato che non esiste tale possibilità e che il sistema aureo non è in grado di perseguirla non potendo eliminare l’oscillazione dei cambi, meglio stabilire un sistema cartaceo internazionale basato su una moneta diversa da quella del compratore e del venditore (S. Gesell, [1911] 2011: 339). Viene in tal modo eliminato il rischio di perdita del monopolio all’emissione della valuta nazionale da parte della Banca d’emissione di ciascuna nazione a causa della possibilità della sua esportazione, sulla base dell’andamento dei saldi della propria bilancia dei pagamenti che sottopone il mercato interno al rischio di un controllo da parte di altri paesi. Sul fronte della stabilizzazione dei cambi, invece, condizione necessaria è la preventiva stabilizzazione dei prezzi interni, dato che la loro oscillazione costituisce la principale causa degli squilibri delle bilance dei pagamenti generando vantaggi/svantaggi

competitivi delle merci nazionali. Il denaro libero, oggetto della riforma monetaria nazionale, costituisce la risposta anche a tale esigenza ponendo in essere meccanismi che garantiscono l’efficacia del controllo dei prezzi monetari da parte dell’Ufficio Nazionale di Vigilanza.

Il denaro libero diviene per Gesell la base su cui ri-costruire sia il mercato monetario nazionale sia quello internazionale tanto che a quest’ultimo dedica un intero capitolo all’interno del NWO che si tradusse in una concreta proposta di riforma del commercio internazionale da lui formulata nel 1920 e rimasta inascoltata nonostante il sostegno ricevuto da Irving Fisher negli USA e l’interessamento al progetto da parte di J. M. Keynes il cui impianto, proposto da Gesell per la ricostruzione del commercio internazionale alla fine del primo conflitto mondiale, costituì, significativamente, la base su cui Keynes formulò la sua proposta del bancor nel 1943, per la ricostruzione del commercio internazionale alla fine del secondo conflitto mondiale.59

Il Capitolo 8 della parte IV del NWO Gesell è dedicato interamente alla sua proposta di riforma del commercio internazionale che estende l’adozione della moneta libera anche a regolamento delle transazioni commerciali tra le nazioni. L’UNIONE VALUTA INTERNAZIONALE (VAI), come lui la denomina intitolandole il capitolo, si basa sull’adozione di un’unità monetaria internazionale di natura esclusivamente fiduciaria denominata UMI (Unità Monetaria Internazionale) la cui parità con le monete nazionali è concertata tra gli stati membri. Pur prevedendo la possibilità di una sua revisione, la politica monetaria degli stati membri deve essere orientata e basata sulla sua stabilità guidata dalle prescrizioni della teoria quantitativa della moneta in merito alla relazione tra quantità di moneta in circolazione e livello dei prezzi.

Per la stabilizzazione dei prezzi e dei cambi Gesell prevede la possibilità di emissione di UMI da parte di un Ufficio Centrale di Vigilanza, costituito sull’esempio di quello da lui previsto per la gestione della moneta nazionale. Tuttavia, scopo della VAI è perseguire e mantenere l’equilibrio delle bilance commerciali e, più in generale, della bilancia dei pagamenti da parte di tutti i paesi membri. A tale scopo egli prevede un limite alla disponibilità di UMI da parte dei singoli paesi aderenti all’unione monetaria

59 Gesell intrattenne con entrambi gli economisti una relazione epistolare che attesta il forte interesse ed apprezzamento di entrambi ai suoi scritti tanto che I. Fisher inviò a Gesell copia della sua opera L’illusione monetaria per averne un suo commento. Nel 1920, inoltre, I. Fisher promosse personalmente la pubblicazione negli USA della proposta di riforma del Sistema Monetario Internazionale, Unione Valuta Internazionale, elaborata da Gesell (Vds. Lettere di I. Fisher e J. M. Keynes indirizzate a S. Gesell rispettivamente 20 maggio 1929 e 11 marzo 1926 riprodotte in appendice a C. F. Louge, 2015 e p. 52 dello stesso volume).

commisurata alla quantità di moneta nazionale in circolazione nella misura massima che Gesell individua nel 20%. I Paesi sono in tal modo obbligati a contenere i propri squilibri commerciali anche in forza di tale dotazione massima di UMI che è ottenuta gratuitamente ma contro rilascio di pagherò cambiari a favore dell’Ufficio Centrale di Vigilanza. La funzione di tali pagherò è di permettere l’assorbimento di eventuali squilibri causati da un utilizzo scorretto dell’UMI che causi uno deficit permanente nella relativa bilancia commerciale di un paese. In tali circostante l’Ufficio Centrale di Vigilanza può metterli all’incasso allo scopo di ritirare le unità UMI messe in circolazione a fronte di tale squilibrio e applicando una penale a carico del paese in questione per il quale la quota di UMI attribuita diventa a quel punto a titolo oneroso.

Grazie alla parità fissata con la moneta nazionale per tutti i paesi aderenti, l’UMI può circolare liberamente anche nei mercati interni dei paesi aderenti alla VAI dove ha corso legale al pari della moneta nazionale. La politica monetaria delle banche centrali deve conseguentemente tenerne conto nel regolare la quantità di valuta nazionale in circolazione al fine della stabilità dei prezzi che costituisce l’assoluta priorità della riforma monetaria geselliana, elaborata dopo le gravi turbolenze economiche di fine secolo vissute in prima persona in Argentina (Cfr. Figura 2.1 e relativo meccanismo di regolazione della quantità di moneta esposto da Gesell).

Figura 2.3: Descrizione meccanismo di stabilizzazione dei prezzi e dei cambi nel VAI

Spiegazione della Figura 5.

Così come l’acqua, in un sistema di vasi comunicanti, tende a ritornare automaticamente allo stesso livello quando viene disturbata, in paesi che collegano le loro monete per mezzo di note VAI, i

prezzi rimarranno allo stesso livello o, se disturbati, tenderanno a ritornare a quel livello sempre che, naturalmente, le monete nazionali vengano basate sul principio di stabilizzazione. Se uno dei paesi abbandona il principio di stabilizzazione e non presta attenzione ai segnali di pericolo (esportazione e importazione di note VAI), verrà inondato da codeste note (gli U.S.A. nella figura), o completamente drenato delle stesse (Inghilterra nella figura). Ma risulta dannoso per un paese venire inondato da note internazionali, dato che perde interesse sulle note nazionali che avrebbe potuto emettere. Ancora più dannoso è il venire drenato di note VAI, per dover pagare un premio sulle note che disturbano il suo commercio estero. La situazione di normalità è rappresentata da Francia e Italia. Nel serbatoio U.S.A. l’eccesso di note internazionali viene alleviato da una forte dose di note nazionali. In quello dell’Inghilterra, al contrario, il premio sulle note VAI viene rimosso dal ritiro di note nazionali (il rubinetto aperto nella figura). Il diagramma rappresenta un sistema chiuso, ma il tubo comunicante mostra una apertura (a destra) adatta a facilitare l’entrata di altri paesi nel sistema VAI. Qualsiasi forma di moneta internazionale, non solo oro, stabilizzerà gli scambi internazionali. I paesi che adottano il sistema aureo stabilizzano gli scambi a prezzo di un livello di prezzi variabili. I paesi che adottano il sistema VAI stabilizzano tanto gli scambi quanto il livello dei prezzi all’interno.

Fonte: S. Gesell, [1916] 2011: 395

Gesell ipotizzò la formazione della VAI a partire dai paesi europei indicando anche la sede degli organismi di controllo nella neutrale Svizzera. Le sue modalità di funzionamento avrebbero tuttavia garantito libertà di accesso e di uscita a qualsiasi paese interessato dato che il meccanismo ideato per il mantenimento dell’equilibrio dei flussi commerciali tra tutti i paesi aderenti era condizionato solo all’ottenimento di una predefinita quantità di UMI, garantite dalle equivalenti cambiali consegnate all’Ufficio Centrale di Vigilanza, ed alla sua restituzione in caso di uscita.