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Il ruolo delle monete complementari

3.4 SARDEX.net: la realtà di una clearing union keynesiana

“Siamo partiti da un problema: la crisi finanziaria si è trasformata ben presto in una crisi del credito, quindi ci trovavamo davanti ad un ‘credit crunch’. Uno dei primi pensieri è stato che questa crisi non fosse una crisi produttiva, perché dal giorno prima al giorno dopo la caduta della Lehman Brothers per le imprese non era cambiato nulla. Quindi cosa veniva a mancare? Veniva a mancare il mezzo per far si che i bisogni di alcuni potessero incrociarsi con l’offerta di altri.” (Carlo Mancosu)130

Ritroviamo in questa dichiarazione che riferisce della situazione da cui è scaturita nella mente dei quattro giovani fondatori l’idea che ha dato vita a SARDEX.net, il circuito di moneta complementare nato in Sardegna nel 2009 (ma operativo dal 2010) e oggi replicato in ben altre nove regioni italiane, le ragioni che nel 1934 diedero avvio all’esperienza del WIR. Non è un caso che proprio il circuito WIR sia stato il modello di

129 Dall’intervento di Yves Wellauer al convegno: Nuove misure di supporto al capitale circolante. Moneta complementare e Supply Chain Finance: strumenti ed esperienze a confronto, organizzato a Milano presso la Regione Lombardia il 4 dicembre 2012 (registrazione a cura dell’autore). In tale occasione, ad ulteriore sostegno della prevalenza della convenienza economica nelle decisioni di acquisto, Wellauer proseguì sottolineando come per le imprese l’adesione al circuito WIR e la partecipazione alle relative iniziative costituisca principalmente un efficace strumento di marketing per il consolidamento e l’espansione del proprio fatturato.

130 Dall’intervento di Carlo Mancosu, co-fondatore di Sardex, al convegno: Nuove misure di supporto al capitale circolante. Moneta complementare e Supply Chain Finance: strumenti ed esperienze a confronto, organizzato a Milano presso la Regione Lombardia il 4 dicembre 2012 (registrazione a cura dell’autore).

riferimento a cui si sono ispirati i giovani ideatori di SARDEX.net.131

Come per il WIR, il circuito di moneta complementare è realizzato nella forma della SCCC le cui caratteristiche essenziali sono la multilateralità e la multitemporalità dello scambio che la rendono altro rispetto al baratto a cui spesso queste tipologie di circuiti vengono paragonate in modo semplicistico ed erroneo.132 Il gestore, qui costituito da una società di capitali, Sardex spa, non svolge il ruolo operativo di banca del circuito, come è invece per Banca WIR, bensì quello amministrativo di registrazione e gestione dei flussi contabili relativi agli scambi di beni e servizi sui conti intestati alle imprese operanti all’interno del circuito (Vds. quanto specificato nel paragrafo precedente), oltre ai servizi specifici di promozione e a supporto delle imprese all’interno del circuito. Sardex spa non crea moneta dal nulla, come fa Banca WIR, ma gestisce la moneta complementare, il SARDEX (SRD), generatasi dai saldi creditori che le imprese detengono all’interno del circuito. Sono i partecipanti al circuito che collettivamente e solidalmente si assumono il rischio derivante dall’autorizzazione ad assumere posizioni debitorie in capo ai singoli partecipanti prese dal gestore del circuito (Sardex spa). I rapporti che si instaurano tra le imprese all’interno della SCCC ricadono qui nella fattispecie giuridica della permuta regolata dall’art. 1552 del c.c., mentre la relazione tra Sardex spa e le singole imprese è supportato legalmente dai contratti di affiliazione e dal regolamento interno del circuito sottoscritti da ciascuna impresa associata.133 Questo inquadramento giuridico del rapporto instaurato con i partecipanti al circuito permette da un lato al gestore di subentrare nei crediti vantati dal circuito nei confronti di un’impresa che si rivela inadempiente per la gestione del relativo contenzioso e, dall’altro lato, evita i potenziali contrasti con la legislazione bancaria vigente che riserva l’attività creditizia ad un soggetto inquadrato nell’ambito degli intermediari finanziari e quella di emissione di moneta alla sola Banca Centrale.

Preliminare all’analisi del funzionamento del circuito SARDEX.net è la corretta

131 I riferimenti teorici fondamentali sono state le letture delle opere di Proudhon, Gesell e Keynes da noi approfondite nel Capitolo II e a cui rimandiamo. Per le principali tappe che hanno caratterizzati questi primi sette anni di attività di SARDEX rimandiamo invece all’appendice a questo capitolo.

132 Multilateralità e multitemporalità caratterizzano la SCCC esattamente come avviene negli scambi regolati in moneta legale e, permettendo la scissione temporale tra le decisioni individuali di acquisto e di vendita, si traduce nella possibilità di scambiare beni e servizi sulla base del loro valore di scambio, rendicontato in moneta scritturale, e non sulla base del loro valore d’uso che regola, al contrario il baratto bilaterale.

133 Dall’art. 1552 del c.c.: “La permuta è il contratto che ha per oggetto il reciproco trasferimento della proprietà di cose, o di altri diritti, da un contraente all’altro” così come avviene all’interno del circuito SARDEX in cui i rapporti di credito e debito sono assunti direttamente tra i singoli e la collettività dei partecipanti sulla base del trasferimento dei beni e servizi.

qualificazione della moneta da questi utilizzata: il SARDEX (SRD) che, al pari del CHW, si qualifica come una moneta:

- complementare alla moneta legale: il suo utilizzo non è sostitutivo della moneta legale che affianca laddove quest’ultima si manifesta deficitaria. Come precisato nella citazione iniziale ciò si rivela: 1) nel finanziamento del capitale circolante delle imprese, in particolar modo in periodi caratterizzati da una politica di “razionamento del credito” adottata dal sistema bancario, mediante la concessione di scoperti; 2) nel sostegno della domanda di beni e servizi rimasta inespressa in termini di moneta legale, in particolar modo in periodi caratterizzati da un comportamento degli agenti economici definito da Keynes di “trappola della liquidità”, mettendo “in rete” quel potenziale di vendita inespresso delle imprese (efficace definizione ricorrente nelle presentazioni di Sardex e di origine geselliana) che tale situazione genera e che trova la sua realizzazione nella circolazione di beni e servizi in forza anche della sua inconvertibilità;

- scritturale: in quanto il suo ruolo è essenzialmente quello di permettere la registrazione dei rapporti di debito e credito che si creano per ciascun partecipante nei confronti della stanza di compensazione;

- fiduciaria: la sua circolazione è basata esclusivamente sulla fiducia manifestata da ciascun aderente nei confronti della comunità riunita nel circuito e da parte della comunità nei confronti del singolo partecipante accettato a farne parte; - digitale134: la sua circolazione non avviene in forma cartacea bensì solo mediante

registrazioni di flussi creditori e debitori sui conti accesi ai partecipanti mediante l’uso di supporti digitali: piattaforma on-line e metodi di pagamento elettronici nella forma di carte di pagamento;

- inconvertibile: affinché realizzi tutta la sua potenzialità in termini di crescita dell’economia reale nella sua funzione di mezzo di scambio, è indispensabile che la moneta complementare non possa essere convertita in moneta legale che,

134 L’utilizzo della generica qualificazione di ‘virtuale’ spesso abbinata ad una moneta complementare, anche nelle relazioni ufficiali di organismi nazionali ed internazionali che si stanno interessando al fenomeno, è altamente fuorviante dato il suo significato di ‘non reale’. Per una moneta complementare organizzata nella forma di SCCC si tratta di una sostanziale contraddizione in termini dato che lo suo scopo è, al contrario, alquanto concreto essendo quello di sostenere l’economia reale laddove la moneta legale fallisce.

per sua natura, è tesoreggiabile nel suo possibile utilizzo legato al movente speculativo di keynesiana definizione.135

La natura associativa del circuito e, soprattutto, l’assenza di un gestore-banca garante della solvibilità dei partecipanti, rende ancor più importante la costruzione e il consolidamento della “fiducia” nei confronti della moneta complementare. Tale obiettivo, prioritario per il gestore, è perseguito da Sardex spa con diversi strumenti. Tra questi essenziali sono, da un lato, quelli volti a costruire e/o rafforzare la comunità di imprese e privati organizzando momenti di incontro e fiere che non costituiscano per i partecipanti esclusivamente momenti di marketing, dall’altro lato una costante quanto efficace attività del gestore volta a rendere la moneta complementare il più possibile “liquida” in termini di spendibilità all’interno del circuito, al fine avvicinarla, nel suo uso come mezzo di scambio, alla moneta legale che ha nella sua perfetta “liquidità” il principale motivo della sua accettazione. Ciò si traduce in un’attività specifica svolta da Sardex spa consistente nella ricerca e attenta selezione delle imprese aderenti al fine di garantire uno sviluppo equilibrato del circuito sia in termini di flussi di scambi che ciascuna impresa può potenzialmente realizzare al suo interno, sia in termini di diversificazione dell’offerta di beni e servizi offerti con l’intento di trasformare il circuito da strumento anticongiunturale, qualificazione prioritaria in periodi di crisi, a strumento strutturalmente complementare alla circolazione della moneta legale con un ruolo permanente nell’ambito del processo economico locale in cui si è sviluppato e radicato. Si tratta di un passaggio essenziale per la sua sopravvivenza e subordinato alla sua capacità di rendere il valore reale della moneta complementare il più possibile vicino a quello della moneta legale mediante, appunto, una sua crescita equilibrata che realizzi un’efficace diversificazione nell’offerta di beni e servizi.136 L’efficienza del circuito è realizzata in termini di ottimizzazione del processo produttivo delle imprese aderenti si traduce in tal modo nel permettere alle stesse di realizzare prioritariamente quelle due categorie di fatturato individuate da Studer (Vds. paragrafo precedente) in grado di generare un effettivo aumento del fatturato delle imprese rendendo reale il potenziale di

135 La convertibilità genererebbe inoltre un conflitto con la vigente legge bancaria che ne vieterebbe la costituzione. Significativo rispetto all’essenzialità di questa caratteristica della moneta complementare è il ricordato squilibrio generatosi nel circuito WIR nel periodo in cui si diffuse la commercializzazione dei saldi CHW contro CHF che aveva introdotto, nei fatti, la convertibilità.

136 Dalla dimensione locale del circuito discende l’impossibilità di garantire alla moneta complementare pari valore reale rispetto alla moneta legale essendo la parità subordinata alla disponibilità all’interno del circuito del miglior prezzo disponibile sul mercato per tutti i beni e servizi offerti.

vendita inespresso a beneficio del PIL e dell’occupazione.

3.4.1 Il ruolo anticongiunturale all’origine di SARDEX.net

L’origine storica di una SCCC è radicata nelle situazioni di crisi prolungate e/o depressioni economiche, ne discende una connotazione essenzialmente anticongiunturale strettamente legata al superamento delle fasi negative che caratterizzano il ciclo economico capitalistico nella sua naturale instabilità. Questo vale anche per il circuito SARDEX che nasce in una delle regioni più povere del paese e rispecchia nei suoi dati economici una significativa accentuazioni dei danni economici e sociali ingenerati dalla crisi attuale come evidente nei seguenti grafici relativi ad alcune delle più significative variabili economiche.137

Il 2009, anno di fondazione di SARDEX, registra il primo grave impatto della crisi con il PIL che subisce una flessione del 4,70% ed inaugura un lungo periodo, che prosegue ininterrotto fino ad oggi, di variazioni negative o, nella migliore delle ipotesi, di tenuta rispetto all’anno precedente (Cfr. Grafico 3.15).

Grafico 3.15: Variazione del PIL anno su anno in Sardegna a prezzi correnti, periodo 2007 - 2015

Fonte: Elaborazione da Banca d’Italia, Economie regionali – L’economia della Sardegna, 2016

Tale dinamica trova conferma nell’andamento del numero delle imprese che

137 La provincia del Medio-Campidano, in cui si trova il paese di Serramanna, sede di Sardex spa, si contende da anni il triste primato della provincia più povera d’Italia.

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 SARDEGNA 2,30% 2,90% -4,70% 0,20% 0,10% -1,10% -3,30% -0,80% -0,70% -6,00% -5,00% -4,00% -3,00% -2,00% -1,00% 0,00% 1,00% 2,00% 3,00% 4,00%

risultano attive alla fine di ciascun anno nel decennio qui considerato e che registra dal 2009 una costante riduzione fino al 2015, anno in cui la Sardegna registra il suo peggior risultato dell’ultimo ventennio e con il periodo che chiude, dopo l’accenno di inversione registrato nel 2016, con una perdita complessiva di oltre il 5% nel numero di imprese attive rispetto al 2009, anno di massima espansione del numero di imprese attive (Cfr. Grafico 3.16).

Grafico 3.16: Andamento imprese attive in Sardegna, periodo 2007 – 2016

Fonte: Elaborazione da Banca d’Italia, Economie regionali – L’economia della Sardegna, anni 2007-2016

Grafico 3.17: Andamento tasso di disoccupazione in Sardegna, periodo 2007 -2016

Fonte: Elaborazione da Banca d’Italia, Economie regionali – L’economia della Sardegna, anni 2007-2016

Ancora più drammatica la situazione occupazionale con un tasso di disoccupazione cronicamente e decisamente al di sopra del dato nazionale (a sua volta tra i più alti in Europa), un divario che in questo decennio si accentua ulteriormente passando da 3,8 a 5,3 p.p. con la disoccupazione che nel 2016 si attesta al 17,3% a fronte di un tasso di attività che si conferma sensibilmente inferiore alla media nazionale (Cfr. Grafico

150145 150947 149275 148429 147645 146525 144401 143032 142578 142986 138.000 140.000 142.000 144.000 146.000 148.000 150.000 152.000 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 6,1 6,7 7,8 8,4 8,4 10,7 12,2 12,7 11,9 12 9,9 12,2 13,3 14,1 13,5 15,4 17,5 18,6 17,4 17,3 0 5 10 15 20 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Italia Sardegna

3.17 e 3.18).

Grafico 3.18: Andamento tasso di attività in Sardegna, periodo 2007 - 2016*

* Riferito alla popolazione compresa tra 15-64 anni di età

Fonte: Elaborazione da Banca d’Italia, Economie regionali – L’economia della Sardegna, anni 2007-2016

Grafico 3.19: Andamento tasso di disoccupazione fascia 15 - 24 in Sardegna, periodo 2012 - 2016

Fonte: Elaborazione da Banca d’Italia, Economie regionali – L’economia della Sardegna, anni 2012-2016

Questa realtà occupazionale non può che accentuarsi nella fascia dei giovani con un tasso di disoccupazione nella fascia d’età 15-24 anni che si mantiene da quattro anni largamente al di sopra del 50% e, anche qui con una preoccupante crescita del divario rispetto al dato nazionale.

Come noto (Vds. anche quanto esposto più approfonditamente nel capitolo V relativamente alla realtà bergamasca) il ruolo svolto dal sistema creditizio è per sua natura prevalentemente pro-ciclica rispetto alla congiuntura economica. Ciò si è dimostrato tanto più vero in questa crisi caratterizzatasi per una repentina crescita dei crediti deteriorati quale conseguenza delle gravi difficoltà manifestatesi prima nel sistema reale, sia nel

62,4 62,9 62,3 62 62,1 63,5 63,4 63,9 64 65,2 58,6 59,9 58,7 59,5 60,3 61,4 58,7 59,9 60,9 61 40 45 50 55 60 65 70 75 80 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Italia Sardegna 35,3 40 42,7 40,3 40,1 47,5 53,7 50 56,4 56,3 0 10 20 30 40 50 60 2012 2013 2014 2015 2016 Italia Sardegna