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Il ruolo delle monete complementari

3.3 Banca WIR: un circuito geselliano nel sistema bancario svizzero

3.3.3 Il funzionamento del circuito WIR

L’efficacia di una SCCC è strettamente connessa alle sue modalità operative. Ruolo fondamentale ha, pertanto, il gestore della SCCC, che può assumere due diversi ruoli (T. Studer, [1998] 2006):

1) un ruolo amministrativo nell’ambito del circuito consistente nella registrazione e gestione dei controvalori dei flussi di merci sulle posizioni accese a nome degli aderenti al circuito senza assumere nei loro confronti né attività, cioè posizioni creditorie mediante erogazioni di finanziamenti, né passività, cioè posizioni debitorie mediante la raccolta di depositi in moneta complementare. In tali casi il gestore gestisce gli scoperti di conto concessi ai singoli membri che, però, restano a carico, in termini di rischio, a tutti gli aderenti al circuito. Questa specifica modalità di assunzione del rischio evita di entrare in conflitto con la legge bancaria in quanto i saldi creditori/debitori in capo ai singoli aderenti mantengono la natura di credito/debito commerciale tra imprese. Tuttavia la SCCC realizza una fondamentale trasformazione di tali crediti commerciali rispetto in quanto il rapporto di credito/debito non si instaura in termini bilaterali tra l’impresa acquirente e l’impresa venditrice coinvolte nella transazione bensì in termini multilaterali tra la prima è l’insieme delle imprese partecipanti al circuito che, conseguentemente, se ne assumono solidalmente il rischio. In merito ai saldi debitori, il gestore si limita a determinare il livello massimo di scoperto che la singola impresa può assumere nei confronti del circuito. Pertanto, la conseguente creazione di moneta, intesa esclusivamente nella sua funzione di mezzo di pagamento, non è determinata dalla volontà del gestore del circuito bensì esclusivamente dalla volontà dei partecipanti rispetto al perfezionamento di transazioni commerciali al suo interno e si concretizza nella formazione di saldi

merito al successo di SARDEX e alla flessione subita dal circuito WIR, indica come ulteriore errore determinante commesso dal Circolo WIR quello di essersi uniformato all’operatività di una banca, perdendo in tal modo di vista le peculiarità che avevano dato vita al circuito WIR. Così anche le iniziative organizzate tra gli aderenti al circuito, a partire dalle fiere annuali, non costituiscono più tanto una occasione di incontro quanto una opportunità di vendita. Al contrario dovrebbero essere principalmente l’occasione: i) per facilitare la conoscenza reciproca; ii) per creare quel senso di comunità che permette a ciascun aderente di non sentirsi solo e di non venir lasciato solo (tale condizione costituisce una reale criticità per la vita delle micro e piccole imprese, a cui è rivolta prioritariamente l’attività del circuito, soprattutto quando si trovano a dover affrontare situazioni di difficoltà); iii) per coltivare e diffondere un sistema valoriale che deve essere condiviso. Una volta costruita una rete di imprese con valori condivisi la moneta complementare costituirà solo una delle caratteristiche del circuito (Intervista rilasciata da Carlo Mancosu il 23 settembre 2015 presso la sede di Sardex spa a Serramanna - Cagliari).

positivi in moneta complementare. L’attività del gestore si configura come una fornitura di servizi a favore del circuito e la correlata remunerazione si traduce normalmente in commissioni annue fisse e/o commisurate al fatturato realizzato. In questa tipologia di gestore rientra Sardex spa (Vds. oltre).

2) Un ruolo operativo di banca del circuito che assume direttamente e bilateralmente nei confronti degli aderenti la titolarità delle posizioni creditorie e debitorie. In tal caso i partecipanti divengono creditori (per i depositi detenuti in moneta complementare) e debitori (per i finanziamenti ottenuti sempre in moneta complementare) direttamente nei confronti del gestore che svolge, di fatto, una funzione creditizia assumendosi in proprio i rischi di credito con depositi e prestiti che entrano rispettivamente nelle sue passività e attività di bilancio. Il gestore è, in questo caso, del tutto assimilabile ad un istituto di credito, con un’attività che, inoltre, si estende a quella di creazione di moneta complementare, qui rigidamente intesa nella sola sua funzione di mezzo di pagamento, al pari di una banca centrale. Ne consegue la sua assoggettabilità alla legislazione bancaria. In questo caso alla normale remunerazione rappresentata dalle commissioni e dalle provvigioni si aggiunge anche la riscossione di interessi sui finanziamenti concessi. È il ruolo assunto sin dall’inizio dal Circolo WIR, rafforzatosi ulteriormente con la sua trasformazione in Banca WIR.

In entrambi i ruoli, il gestore è tenuto ad assumere una funzione attiva rispetto ai flussi degli scambi interni al circuito svolgendo un’attività di procacciatori d’affari e di consulente finanziario per le imprese. Svolgere una funzione attiva si è rivelato essenziale, nell’ambito delle due esperienze qui analizzate, per la vitalità del circuito, condizione necessaria non solo alla sua crescita ma anche alla sua sopravvivenza (come dimostrano i numerosi fallimenti di tali esperienze e la flessione subita dal WIR), dato che la principale criticità nel funzionamento di una SCCC è costituita dal raggiungimento dell’equilibrio da parte di ciascun aderente ed è perseguibile solo attraverso un adeguato volume di scambi.

Al raggiungimento dell’equilibrio individuale contribuisce in modo essenziale anche una corretta definizione delle regole di partecipazione. Tra queste, di particolare efficacia è quella che impone ad ogni partecipante acquirente la compensazione dei suoi acquisti mediante vendite di pari valore entro un tempo massimo prestabilito, normalmente contenuto in nove/dodici mesi, termine che, se non rispettato, può prevedere

il regolamento in moneta legale della differenza non ancora compensata e/o la conseguente fuoriuscita dell’impresa dal circuito. Il gestore provvede a compensare con le vendite realizzate all’interno del circuito i debiti più vecchi applicando il principio contabile FIFO (First In First Out) così che i membri che operano con continuità nel circuito non saranno mai tenuti a regolare in moneta legale le transazioni. Questa regola ha il pregio di far emergere gli anelli deboli del sistema rappresentati da coloro che più frequentemente si trovano nella situazione di regolare in moneta legale la parte dei saldi negativi accumulati per un periodo superiore a quello massimo stabilito (situazione prevista per il circuito WIR) e/o che comportano la necessità di un’azione diretta e prolungata del gestore per il tramite dei suoi broker al fine di riequilibrare la posizione (situazione prevista per il circuito SARDEX). Il persistere o il frequente ripetersi di tali situazioni costituisce un importante campanello d’allarme in quanto elevano il rischio di insolvenza dell’impresa all’interno del circuito comportano la valutazione da parte del gestore dell’estromissione dal circuito dell’impresa coinvolta.

Al circuito WIR possono aderire sia imprese sia i relativi dipendenti qualora accettino il pagamento di una quota del loro stipendio in CHW. Dal divieto introdotto nel 1958 di sottoscrizione di quote del capitale sociale da parte delle grandi imprese è derivata la definizione di due tipologie di soggetti che operano nel circuito WIR:

1) Le imprese associate, categoria costituita per norma statutaria esclusivamente da PMI le quali decidono, oltre che di partecipare al circuito WIR, anche di divenire socie di Banca WIR sottoscrivendo quote del capitale sociale della banca (le cosiddette parti ordinarie, secondo la dizione dello statuto).

2) Le imprese non associate, categoria prevalente e costituita dalle imprese che aderiscono al circuito WIR in quanto interessate a partecipare agli scambi all’interno della SCCC, ma senza diventare socie di Banca WIR. In tale tipologia ricadono necessariamente anche le imprese che non hanno i requisiti per diventare socie, come è per le grandi imprese alcune delle quali (sia grandi imprese elvetiche sia filiali di grandi imprese straniere aventi sede legale in Svizzera) aderiscono al circuito WIR in relazione ai rapporti commerciali in essere con le PMI presenti al suo interno e con le quali accettano di regolare parte del fatturato in CHW.

Le imprese, associate e non, possono inoltre partecipare al circuito secondo due diverse modalità operative:

1) persone fisiche (lavoratori autonomi) e giuridiche che aderiscono al sistema di compensazione WIR in qualità di “partecipanti con accettazione WIR garantita” o PAG (dall’acronimo della loro definizione). Attualmente, i PAG sono tenuti ad accettare CHW in pagamento del prezzo di vendita di ogni bene o servizio ceduto (e fatturato interamente in CHF) ad un altro membro del circuito di compensazione in misura non inferiore al 30% sui primi 3.000 CHF fatturati al singolo cliente, mentre per la parte residua, eccedente i 3.000 CHF, le parti concordano liberamente la quota regolata in CHW. Un PAG può decidere di accettare una quota in CHW anche superiore al 30% (sui primi 3.000 CHF fatturati), ma tale disponibilità deve essere dichiarata preventivamente in quanto pubblicata nei diversi canali pubblicitari ufficiali della banca e resta valida per l’intero anno solare con la possibilità di modificarla l’anno successivo;

2) persone fisiche e giuridiche che aderiscono al circuito di compensazione in qualità di “partecipanti con accettazione WIR secondo accordo” o PAA, per i quali non sussiste alcun vincolo minimo di accettazione di CHW e la relativa quota accettata a pagamento delle vendite realizzate nel circuito è definita liberamente dalle parti in occasione di ciascuna fatturazione. Questa seconda tipologia fu introdotta nel 1958 e permise una notevole crescita delle adesioni e del fatturato realizzato nel circuito. Tuttavia dette origine anche ad una distorta operatività creando un crescente squilibrio tra domanda e offerta di merci all’interno del circuito e la conseguente formazione di elevati saldi attivi immobilizzati in CHW che divennero ben presto oggetto loro stessi di un crescente commercio all’interno al circuito contro CHF. Tale prassi crebbe a tal punto da snaturare l’operatività interna al circuito e diffondendo l’opinione che i CHW fosse una moneta “cattiva” a causa del progressivo aumento del tasso al quale i saldi in CHW venivano scontati nel definirne il loro controvalore in moneta legale. Solo con l’esplicito divieto di tale commercio pena l’espulsione dal circuito, introdotto nel 1973, si riuscì a porre fine a questa distorta e dannosa operatività causata dalla “convertibilità” che di fatto era stata introdotta tra moneta complementare e moneta legale.

Il regolamento degli scambi in CHW avviene su specifici rapporti di conto corrente aperti dagli aderenti al circuito e denominati in CHW. Sui flussi a credito che transitano su tali conti (e che determinano il fatturato WIR) Banca WIR applica una commissione (Cfr. Tabella 3.2 e Grafico 3.9) mentre nessuna commissione è applicata

sui movimenti a debito (che corrispondono alle correlate disposizioni di pagamento). In sostanza l’adesione al circuito ha un costo definito dalla commissione sul fatturato realizzato al suo interno da ciascuna impresa e sulla quota di stipendio accreditata in CHW da parte dei privati/dipendenti. Tale commissione è pagata in CHF da parte degli aderenti PAA mentre agli aderenti PAG è consentito il pagamento in CHW. Tale possibilità rende Banca WIR oltre che il gestore della SCCC anche partecipante attivo del circuito al pari delle altre imprese. Nessuna distinzione, invece, per il pagamento degli interessi sui finanziamenti concessi in CHW da Banca WIR agli aderenti al circuito i quali sono da tutti pagati in CHF. Il rimborso dei finanziamenti in CHW segue, invece, le regole di funzionamento della SCCC ed avviene pertanto con i CHW incassati dalle transazioni perfezionate all’interno del circuito. Infine, i saldi creditori dei conti in CHW accumulati con le vendite realizzate all’interno del circuito, costituiscono, per tutte le tipologie di aderenti, dei depositi infruttiferi nel rispetto dell’unica funzione riconosciuta alla moneta al suo interno, quella di mezzo di pagamento e di intermediario degli scambi. Il riconoscimento di un interesse sui saldi creditori consegue, infatti, all’attribuzione alla moneta della funzione di riserva di valore esclusa all’interno di una SCCC. Questa regola, istitutiva di una SCCC, porta un significativo beneficio al conto economico di Banca WIR. Ne consegue, infatti, che i depositi in CHW, inseriti nel passivo del suo Stato Patrimoniale, costituiscono per Banca WIR una fonte di finanziamento a costo zero, mentre sugli scoperti ed i finanziamenti è stato introdotto un tasso d’interesse, sebbene ridotto rispetto a quello applicato sui finanziamenti in CHF. 120

Da quanto sopra risulta necessario per ciascun aderente al circuito WIR l’apertura sia di un conto corrente denominato in CHW, che accoglie gli incassi ed i pagamenti perfezionati all’interno del circuito, sia di un conto corrente in CHF dove viene regolata la parte dell’incasso/pagamento che si è concordata in moneta legale, oltre che le commissioni (per i PAA) e gli interessi maturati sulle eventuali aperture di credito in CHW utilizzate. Tali conti, dal 1998, accolgono inoltre la tradizionale operatività bancaria che il cliente compie in CHF. Le operazioni in CHF sono accessibili a tutti i cittadini svizzeri senza alcuna limitazione, a differenza del circuito WIR riservato esclusivamente alle imprese (PMI in prevalenza ma anche alcune grandi imprese) ed ai

120 Entrambe le politiche di tasso costituiscono una deroga alla teoria geselliana a cui il circolo WIR si ispirò dato che sui depositi non è mai stato applicato il demurrage, in quanto ritenuto eccessivamente penalizzante, mentre i saldi debitori, nel rispetto del principio del denaro libero, non avrebbero dovuto maturare alcuna forma di onere finanziario.

loro dipendenti. L’operatività in CHF comprende sia specifici prodotti di finanziamento concessi indipendentemente dall’operatività del circuito WIR, sia finanziamento che costituiscono la quota complementare a quella ottenuta in CHW quale forma di finanziamento misto che costituisce la soluzione prediletta dalle imprese aderenti al circuito (R.F.H. Schroeder, 2014). Per queste ultime, inoltre, le spese amministrative di questo secondo conto in CHF diminuiscono al crescere del grado di partecipazione al circuito di compensazione fino al loro azzeramento, risultato che neutralizza il maggior onere sostenuto inizialmente da un partecipante al circuito a causa della necessità di operare con due conti correnti.

L’operatività nel circuito WIR è avviata prevalentemente con provvista ottenuta attraverso i finanziamenti in CHW concessi da Banca WIR per i quali è normalmente richiesta un’adeguata garanzia, prevalentemente di tipo reale che va dall’ipoteca ad un deposito equivalente in CHF e che restano vincolate fino al rimborso dell’apertura di credito concessa (Cfr. Grafico 3.10). Qualora il cliente non avesse necessità di farsi finanziare il capitale circolante è sufficiente la conversione paritetica di CHF, detenuti o depositati sul relativo conto, in CHW e/o l’utilizzo di CHW ottenuti da precedenti incassi derivanti da vendite perfezionate all’interno del circuito.

Grafico 3.10: Banca WIR: ripartizione garanzie finanziamenti e tipologia di garanzie – anno 2016

Fonte: Elaborazione da Banca WIR, Rapporto di gestione, anno 2016, p. 57 (scaricati dal sito www.wir.ch in data 10 luglio 2017)

In seguito alle implementazioni avviate nel 2016 con il programma “WIR 2.0”, l’operatività in CHW, a fianco dei tradizionali strumenti bancari costituiti dagli ordini di bonifico trasmessi materialmente agli sportelli della banca, beneficia oggi di tutti gli strumenti digitali già in uso nel sistema bancario nazionale per l’operatività in moneta legale e che in Banca WIR hanno la particolarità di consentire di operare sia in CHF sia in CHW. Si tratta nello specifico della WIRcard, con funzioni di carta di debito per il

93% 4% 3%

Garanziaipotecaria Altregaranzie Inbianco

67% 29%

4%

prelievi in contanti in CHF e per i pagamenti sia in CHW sia in CHF; della WIRpay con funzioni di una carta di credito e con la quale possono essere effettuati i pagamenti delle forniture acquistate disponendoli sia per la parte prevista in CHW sia per la parte prevista in CHF; del canale internet e-banking oggi implementato con una più ampia operatività on-line compresa l’apertura dei rapporti di conto corrente.