Nel luglio 1946, a poche settimane di distanza dal referendum del 2 giugno che aveva visto trionfare la scelta repubblicana, venne nominato ministro della Pubblica Istruzione il democristiano Guido Gonella, giurista e pubblicista veronese, rimasto in carica anche nei successivi governi degasperiani fino al 18 luglio 19516.
La sua nomina rappresentò un trampolino di lancio per la politica scolastica della
3 Sulla figura di Marco Agosti (1890-1983), si vedano: M. Mencarelli, Marco Agosti, in M. Laeng, (a cura di),
Enciclopedia pedagogica, vol. 1, Brescia, La Scuola, 1986, coll. 259-264; M. Falanga, Marco Agosti educatore e pedago- gista, in Comune di Calcinato, Per una storia della educazione popolare a Calcinato: profili di protagonisti, Calcinato,
Comune di Calcinato, 1990, pp. 63-77; C. Scurati, Scuola del popolo e professionalità magistrale in Marco Agosti, in M. Cattaneo, L. Pazzaglia (a cura di), Maestri, educazione popolare e società in «Scuola Italiana Moderna», 1893-1993 cit., pp. 389-412; C. Scurati, Marco Agosti, in Editrice La Scuola 1904-2004, Catalogo storico cit., pp. 113-116; G. Bertagna, E. Scaglia, Marco Agosti, in G. Chiosso, R. Sani (a cura di), Dizionario Biografico dell’Educazione 1800-2000 cit., vol. I, p. 14; E. Scaglia, Marco Agosti. Tra educazione integrale e attivismo pedagogico, Brescia, La Scuola, 2016.
4 Commissione di epurazione, Relazione al Commissario regionale del Governo Militare Alleato - regione Lom-
bardia - divisione educazione A.A. Vesselo, Maggiore A.E.G., datata Milano, 1° settembre 1945, riportata da Giorgio
Rumi in In margine al centenario di Agostino Gemelli: due documenti su Università Cattolica e fascismo. Appendice
I, in Id., Milano cattolica nell’Italia unita, Milano, NED, 1983, pp. 191-207; Università Cattolica del Sacro Cuore, Elenco nominativo personale dipendente da questa Università di grado inferiore all’8°, per i quali viene chiesta la revoca della sospensione, 1 c., Archivio Centrale dello Stato (ACS), Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione Generale
Istruzione superiore, Liberi docenti, 1930-1950, s. 2, b. 3, f. Marco Agosti.
5 Cfr. L. Caimi, La pedagogia cristiana in Italia fra totalitarismi e democrazia (1929-1954), in La pedagogia cristia-
na nel Novecento tra critica e progetto, XXXVIII convegno di Scholé, Brescia, La Scuola, 2000, pp. 27-79; G. Chiosso, Profilo storico della pedagogia cristiana in Italia (XIX e XX secolo), Brescia, La Scuola, 2001, pp. 139-160, 169-187;
M. Taccolini, Vittorino Chizzolini. Le opere e i giorni, Brescia, La Scuola, 2007, pp. 67-84; G. Chiosso, La pedagogia
contemporanea, Brescia, La Scuola, 2015, pp. 27-31.
6 Sulla figura di Guido Gonella, si rimanda a: G. Campanini, Gonella Guido, in Dizionario biografico degli
italiani, vol. LVII, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 2001, pp. 666-670; G. Bertagna et al. (a cura di), Guido Gonella tra governo, parlamento e partito, 2 tomi, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, Istituto Luigi Sturzo, 2007.
DC, prefigurata nelle linee guida presentate nel Codice di Camaldoli7. Fu particolar-
mente plaudita anche da Vittorino Chizzolini, la cui amicizia con Gonella risaliva agli anni Trenta, quando il giovane veronese era stato chiamato a curare la rubrica Acta
Diurna dell’Osservatore Romano dal direttore Giuseppe Dalla Torre e da mons. Gio-
vanni Battista Montini (già assistente spirituale della FUCI, da cui proveniva anche Gonella)8. La mediazione di Montini si rivelò efficace per far conoscere a Gonella il milieu cattolico bresciano e, in particolare, le iniziative della casa editrice Morcellia-
na, fondata nel 1925 da un gruppo di giovani cattolici (Minelli, Capretti, Bendiscioli, Bevilacqua e lo stesso Montini).
Fra le iniziative intraprese da Gonella nel suo primo anno da ministro, vi fu l’istitu- zione di una commissione incaricata di guidare un’Inchiesta nazionale per la riforma della scuola (DM 12 aprile 1947), a cui parteciparono anche Vittorino Chizzolini, Marco Agosti, Aldo Agazzi e altri membri del Gruppo pedagogico di Scuola Italiana
Moderna. L’inchiesta era indirizzata a raccogliere dati relativi allo stato di fatto del si-
stema scolastico italiano, uscito da vent’anni di dittatura e dalle distruzioni della guer- ra, allo scopo di individuare criteri di lettura ed indicatori utili per avviare proposte di riforma conformi a quello che sarebbe stato il dettato costituzionale9.
Marco Agosti fece parte del gruppo di tecnici impegnati nello studio dei problemi della scuola elementare e fu membro della Sottocommissione per l’istruzione elemen- tare, nell’ambito della più ampia Commissione Nazionale d’Inchiesta per la riforma della scuola10. Vittorino Chizzolini, oltre a partecipare alla stessa Sottocommissione
di Agosti, lavorò per l’Ufficio Studi del Ministero11 e – per espressa richiesta di Go-
nella – svolse il ruolo di redattore ‘ombra’ dei primi fascicoli della rivista ministeriale
La riforma della scuola, che seguì passo dopo passo lo svolgimento dell’inchiesta e ne
diffuse i risultati12. Fu l’Ufficio Studi, accolto il parere delle diverse Sottocommissioni,
ad elaborare e diffondere i questionari per la raccolta dati dell’Inchiesta nazionale, somministrati nei mesi di ottobre e novembre 1948 a 211.000 insegnanti di scuole statali e non statali e a 85.000 membri del personale non docente (direttori, presidi, ispettori, provveditori, ecc.).
Entrambi gli studiosi bresciani videro nel progetto del «centrismo degasperia-
7 Per la comunità cristiana: principi dell’ordinamento sociale, a cura di un gruppo di studiosi amici di Camaldoli,
Roma, Studium, 1945. Per una contestualizzazione del contributo cattolico alla politica scolastica dell’epoca, si suggeri- sce: A. Gaudio, La politica scolastica dei cattolici: dai programmi all’azione di governo, 1943-1953, Brescia, La Scuola, 1991.
8 Sull’amicizia di Chizzolini con Gonella, si veda: P. Todeschini, I maestri e la scuola del popolo. Vittorino Chiz-
zolini a «Scuola Italiana Moderna» (1929-1958), in E. Damiano (a cura di), La centralità dell’amore. Esplorazioni sulla pedagogia di Vittorino Chizzolini, Brescia, La Scuola, 2009, pp. 80-81.
9 Ministero della Pubblica Istruzione, La scuola italiana dal 1946 al 1953, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato,
1953, p. 243.
10 Si rimanda all’elenco degli incarichi riportato in: «La riforma della scuola», II, 1948, n. 2, p. 37.
11 L’Ufficio Studi del Ministero della Pubblica Istruzione vide coinvolti, nelle sue attività, anche Fausto Materno
Bongioanni, Giuseppe Cardinali, Giuseppina Casara, Marino Gentile, Giovanni Battista Picotti, Nicola Spano, Edo- ardo Volterra.
12 «Caro Aldo […] è stato costituito un comitato di redazione per la rivista (Calò, condirettore; Frajese, Nosengo,
Bobbio…), e, dopo il primo impianto, a cui si dedica Vittorino, convinto che sia cosa buona aiutare in tal senso, la ri- vista [andrà] da sé. Tu sei il primo collaboratore: A.A.» (cfr. cartolina postale di Marco Agosti ad Aldo Agazzi, Pasqua ’47 [17/04/1947], 2 cc., Archivio per la Storia dell’Educazione in Italia, ASE, Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, Fondo Aldo Agazzi, f. Corrispondenza 1947).
no»13, volto a riconoscere nella scuola il ‘pilastro portante’ dell’intera organizzazio-
ne civile e sociale italiana, l’occasione per realizzare la loro idea di scuola ottennale (quinquennio elementare + triennio post-elementare) come scuola del popolo. Gra- zie ad essa, i maestri avrebbero contribuito alla lotta all’analfabetismo culturale, spirituale e civile degli italiani, a promuovere una coscienza democratica nelle nuove generazioni e ad assumere un ruolo di maggiore responsabilità e autonomia d’azio- ne, al fine di migliorare la loro stessa professionalità14.
Nel corso del dibattito che tenne banco in quel periodo, Agosti e Chizzolini furono sodali – sia in sede istituzionale, sia sulle pagine di Scuola Italiana Moderna – nel soste- nere le posizioni dell’Associazione Italiana dei Maestri Cattolici (AIMC), per quanto concerneva la crescita culturale e professionale dei maestri e, nel contempo, l’ipotesi di affidare loro, e non agli insegnanti medi (come perorato dall’UCIIM), un percorso triennale di studi post-elementari15. Quest’ultimo doveva essere pensato per garantire
a tutti i preadolescenti italiani, soprattutto a quelli provenienti dalle fasce sociali più svantaggiate, il diritto all’istruzione come diritto naturale di ogni persona, attraverso una scuola di natura popolare finalizzata alla formazione di base (non tecnico-specia- listica), alla scoperta e allo sviluppo delle attitudini di ciascuno16.
Essi mostrarono, in questo modo, di condividere una concezione di educazione popolare come ‘macro-categoria’, in cui far confluire questioni riconducibili sia all’età scolastica, sia all’età post-scolastica, secondo quanto sarebbe stato auspicato più avan- ti dallo stesso Gonella con l’organizzazione del primo Congresso nazionale dell’edu- cazione popolare (1948)17. La loro presa di posizione fu ispirata ad una visione «rea-
listica», che mirava sia a risolvere alcune annose questioni nazionali (dagli alti tassi di analfabetismo e di abbandono scolastico, alla piaga della disoccupazione magistrale), sia a valorizzare la natura della scuola elementare come ‘scuola primaria’ popolare, in grado di promuovere lo sviluppo delle dimensioni costitutive («primarie») di ogni persona attraverso processi di «germinazione» della cultura dall’ambiente di vita18.
13 P. Scoppola, Per una storia del centrismo, in F. Malgeri (a cura di), Storia della Democrazia cristiana, vol. II: De
Gasperi e l’età del centrismo, 1948-1954, Roma, Cinque Lune, 1987, pp. 23-51. Di diverso segno quanto illustrato, a
tal proposito, da: S. Lanaro, Storia dell’Italia repubblicana: dalla fine della guerra agli anni Novanta, Venezia, Marsilio, 1992, p. 96. Sul tema si vedano anche: G. Mammarella, L’Italia contemporanea 1943-1998, [1998], nuova ediz. rivista, Bologna, Il Mulino, 2000, pp. 129-221; P. Craveri, De Gasperi, Bologna, Il Mulino, 2006, pp. 193-196.
14 R. Sani, «Scuola Italiana Moderna» e il problema dell’educazione popolare negli anni del secondo dopoguerra,
1945-1962, in M. Cattaneo, L. Pazzaglia (a cura di), Maestri, educazione popolare e società in «Scuola Italiana Moder- na», 1893-1993 cit., pp. 266-267.
15 R. Sani, Le associazioni degli insegnanti cattolici nel secondo dopoguerra (1944-1958), Brescia, La Scuola, 1990,
pp. 58-69.
16 Alcune anticipazioni sono contenute nell’editoriale: [s.a.], Il problema della scuola post-elementare, in «Scuola
Italiana Moderna», LV, 1946, n. 14, p. 1. Rispetto alla scoperta e alla promozione delle attitudini di ciascuno, Agosti e Chizzolini mostrarono diversi punti di convergenza con la prospettiva del pedagogista russo Sergej Hessen, pur non condividendo la sua idea di scuola unica (cfr. G. Chiosso, I cattolici e la scuola dalla riforma Gonella al piano decennale, in Chiesa e progetto educativo nell’Italia del secondo dopoguerra, 1945-1958, Brescia, La Scuola, 1988, p. 309).
17 In questo modo, l’educazione popolare giungeva a sintetizzare in sé, contemporaneamente, i significati di
educazione e preparazione alla convivenza sociale, educazione alla cooperazione e alla collaborazione, educazione del futuro cittadino (intesa come educazione civica e democratica), educazione umana (rispetto, dignità, diritti e do- veri della persona umana) ed educazione al lavoro (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, L’educazione popolare, I Congresso nazionale dell’educazione popolare, Roma 2-5 maggio 1948, pubblicazione a cura dell’Ufficio studi, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1948, pp. 9-11).