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Il congresso pedagogico di Torino segna una svolta nel dibattito sulle scuole in- fantili anche grazie alle ben note relazioni di personaggi quali Rosa Agazzi e Maria Montessori, che impianteranno i nuovi laboratori dell’educare del Novecento italia- no, combattendo il ‘metodo misto’ nelle sue molteplici derive.

Vorrei tuttavia ripensare al «nuovo spirito dell’asilo» novecentesco, in riferimento al tema del lavoro, partendo da un osservatorio meno praticato rispetto a quello agaz- ziano e montessoriano e, come già dicevo, da un volume che Pietro Pasquali, direttore generale delle scuole primarie di Brescia, pubblica a Milano nel 1910.

Riflettendo sul «nuovo spirito» dell’asilo infantile, Pasquali insiste sulla necessità di riformare radicalmente la prassi pedagogica diffusa e riparte dal manuale di Aporti del 1833 per criticare le derive del suo metodo affidato «all’ignoranza di povere don- ne», poi «degenerato in un mostruoso insegnamento elementare»67. Pasquali critica

inoltre la letteratura manualistica del suo tempo, frutto di una commistione tra Aporti e Fröbel, di un accumulo «antinomico» di precetti, di «strampalate incongruenze», «tutte a danno dell’infanzia»68. In una prosa vibrante, sarcastica e, a tratti, accorata,

Pasquali dipinge la figura di una maestra della scuola infantile che acquista manuali «pieni di spropositi», che ne fa «scorpacciate e indigestioni», che pedissequamente li applica. Aggiunge: «poi lo riversano in corpo ai bambini, coll’aggiunta di altri nuovi spropositi»69. E non esiterà a decostruire tali pratiche didattiche traendo spunto da

quella «piaga» che vede incarnarsi in primis proprio nella didattica catechetica ripro- posta da Nicolò Claus, se pure Pasquali non cita espressamente il nome dell’autore premiato dalla Società pedagogica italiana70.

La sua opera di coscientizzazione delle diverse figure adulte che si occupano degli

65 Ibidem. 66 Ivi, p. 189.

67 P. Pasquali, Il nuovo spirito dell’asilo cit., p. 6. Su Pasquali cfr. M. Grazzini, Sulle fonti del metodo Pasquali-

Agazzi e altre questioni. Interpretazioni, testi e nuovi materiali, Brescia, Istituto di Mompiano, Centro Studi Pasquali-

Agazzi, Comune di Brescia, 2006.

68 P. Pasquali, Il nuovo spirito dell’asilo cit., pp. 6-7. 69 Ibidem.

asili non si ferma qui: egli discute criticamente «i moderni sistemi che si vanno dif- fondendo nei corsi fröbeliani governativi»71. Il «suo» bambino è un bambino povero

e verso di lui egli sostiene di aver «maggior doveri che non verso il bambino ricco, perché a questo provvede la famiglia»72. Nella scuola salutare che Pasquali immagina,

dove il bambino va «con il corpo» anzitutto (anticipando il titolo di un volume scritto da Alfieri e da molti altri autori sessantaquattro anni dopo73), si educa certamente

all’operosità, cioè a quelle che si definiscono «occupazioni utili, anzi necessarie alla vita», saldate alla pratica quotidiana e capaci di «mettere in attività tutto l’organismo», laboriosamente, senza compromettere la salute del bambino come alcune occupazioni di supposta derivazione fröbeliana74. In questo asilo, che aspira a costruire un senso di

fratellanza e di giustizia sociale in ogni cittadino, l’esercizio dell’ordine deve partire, per Pasquali, dai bisogni del bambino.

Certo siamo lontani dall’idea del lavoro nell’asilo infantile prefigurata nel se- condo Ottocento italiano: il Novecento può essere definito a ragione «il secolo del fanciullo»75, a mio avviso, solo perché vede sorgere un dibattito pedagogico capace

di rifondare ab origine la questione educativa, ponendo il bambino, soggetto di di- ritti, al centro di un suo individuale percorso di sviluppo di potenzialità e di dignità umana; tuttavia la pratica didattica risente, tragicamente, nei fatti, a casa e a scuola, di una cultura magistrale che viene dal passato, di regimi autoritari e di due guerre che sconvolgono il mondo intero per la prima volta, come testimonia ad esempio Maria Montessori nei suoi scritti su educazione e pace.

Il volume di Pietro Pasquali pone agli educatori italiani il problema del senso del lavoro e della dignità umana in una società che si auspica democratica, mentre, negli stessi anni, oltreoceano, John Dewey si occuperà di Democrazia e educazione, nel no- tissimo testo pubblicato nel 1916. Nuove ideologie e nuove etiche del lavoro si vanno affacciando, non solo in Italia, nella letteratura pedagogica sulle scuole infantili nel ‘secolo breve’ delle due guerre mondiali.

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71 Ivi, p. 15. 72 Ivi, p. 22.

73 F. Alfieri et al., A scuola con il corpo, Firenze, La Nuova Italia, 1974. Su questi temi cfr. M. Ferrari, M. Morandi,

I programmi scolastici di ‘educazione fisica’ in Italia. Una lettura storico-pedagogica, Milano, FrancoAngeli, 2015.

74 P. Pasquali, Il nuovo spirito dell’asilo cit., p. 32.

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«TORNIAMO AI CAMPI, TORNIAMO AL LAVORO!». L’INTRODUZIONE DEL LAVORO EDUCATIVO NELLA SCUOLA ELEMENTARE ITALIANA (1870-1903)

Questo articolo si propone di ricostruire la diffusione e l’introduzione della disciplina del lavoro educa- tivo nella scuola elementare italiana, tra gli anni ’70 dell’Ottocento e i primi del Novecento. Attraverso l’analisi del dibattito e delle politiche che ne determinarono la fortuna, s’intende mettere in luce la trama ideologica del disegno riformatore promosso dal ministro dell’istruzione Guido Baccelli a partire dal 1894. La ricerca si basa principalmente sullo spoglio del «Bollettino» del ministero dell’istruzione e della documentazione conservata presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma.

This article focuses on the spread of handicraft education in Italy and its introduction into the primary school system between 1870 and the beginning of the 19th century. It analyses the related debates and edu- cation policies. The objective is to highlight the ideology that underpinned the school curriculum reforms, established by the minister of education Guido Baccelli in the frame of so-called “long fin-de-siècle crisis”. In doing so, the study has parsed a vast array of sources conserved at the Archivio Centrale dello Stato in Rome and published on the official bulletin of the minister of education.

Parole chiave: lavoro manuale educativo, Guido Baccelli, riforma dei programmi, istruzione primaria, Nääs.

Key words: handicraft education, Guido Baccelli, school curriculum reform, primary school, Nääs.

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