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IPOTESI PROGETTUALE DI MUSEALIZZAZIONE DELL’ATELIER DI GAVINO TILOCCA

4.6. Comunicazione e promozione

Le importanti trasformazioni derivanti dall’introduzione e dalla diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno coinvolto anche le istituzioni culturali, inclusi i musei, che a tutti gli effetti si sono dovuti adattare a un veloce, articolato e per certi versi difficoltoso processo di

digitalizzazione, con effetti dalla portata rivoluzionaria.453

L’applicazione delle nuove tecnologie al patrimonio culturale, a partire dalla digitalizzazione delle collezioni, ha di fatto modificato l’approccio del museo nei confronti degli utenti, i quali hanno iniziato a percepirlo non più come il luogo sacro e quasi inviolabile della conservazione ma piuttosto come uno spazio

aperto e proteso al dialogo.454

453 A questo proposito lo storico Paolo Galluzzi sostiene che «L'entrata in scena e la sempre più larga

adozione delle nuove tecnologie informatiche rappresenta dunque, almeno potenzialmente, un fenomeno dalla portata rivoluzionaria per la funzione culturale dei musei. Esso prefigura scenari di trasformazione ancora più radicali di quelli prodotti dall'introduzione delle tecniche di riproduzione delle immagini attraverso l'incisione e, più tardi, mediante i procedimenti fotografici». Si veda P. Galluzzi, P. A. Valentino (a cura di), I formati della memoria. Beni culturali e nuove tecnologie alle soglie del terzo

Millennio, Giunti, Firenze, 1997, p. 20.

454 In merito all’importanza dei processi di digitalizzazione dei beni contenuti nei musei e ai mutamenti

derivanti dall’introduzione delle nuove tecnologie si veda H. Besser, “The transformation of the museum and the way it’s perceived”, in K. Jones Garmil (ed.), The wired museum: Emerging technology and

changing paradigms, American Association of Museums, Washington, 1997, pp. 153-169; In relazione

al nuovo ruolo ricoperto dai musei nella società si veda E. Crooke, Museums and Community. Ideas,

La rivoluzione digitale che ha investito i musei si è sviluppata inizialmente con meri scopi archivistici ed è successivamente proseguita con l’introduzione delle audio guide in formato analogico, anticipando l’avvento dei più moderni codici QR code e delle App che oggi permettono all’utente di scegliere di quali e quante

informazioni servirsi per apprezzare al meglio i percorsi espositivi.455

Nell’ottica di inquadrare al meglio gli interventi ipotizzati sulla comunicazione multimediale dell’atelier di Gavino Tilocca che si intende musealizzare, si è presa in esame un’interessante ricerca condotta nel 2014 per conto della Regione Veneto dalla Fondazione Fitzcarraldo di Venezia in cui sono state messe in evidenza le potenzialità insite nelle nuove tecnologie per una comunicazione efficace, efficiente e innovativa dei musei, capace di tenere conto della loro identità, all’interno di una precisa e consapevole strategia divulgativa. L’analisi, prestando attenzione alle logiche di reach o di cattura dell’utente e di engage o di fidelizzazione che si possono attivare grazie ai nuovi canali comunicativi, si sviluppa attraverso un approfondito esame di benchmark volto a fare emergere alcune tra le migliori pratiche del settore della comunicazione dei musei che si sono affermate nell’ultimo decennio nel

panorama nazionale e internazionale.456 Dai casi studio si evince chiaramente

455 Si vedano M. Forte, M. Franzoni, “Quale comunicazione per i Musei in Internet? Modelli e metafore

di navigazione”, in Sistemi Intelligenti, anno X, n°2, agosto 1998; R. Srinivasan, K. M. Becvar, R. Boast, J. Enote, “Diverse Knowledges and Contact Zones within the Digital Museum”, in Science, Technology

& Human Values, vol. 35, n. 5, 2010;

456 Tra le principali strategie di comunicazione multimediale adottate dai musei e prese in considerazione

nell’analisi di benchmark si citano quella del Maxxi di Roma, del Museo Madre di Napoli, del MUVE - Fondazione Musei Civici Venezia, del British Museum di Londra, del MoMa di New York, della Tate Modern di Londra, del Victoria and Albert Museum di Londra.

come esistano due diversi modelli comunicativi: il modello anglosassone, caratterizzato da una forte sinergia tra sito internet, blog e social network che vengono utilizzati ciascuno in base al proprio target e con un apposito registro di comunicazione, e il modello a cui fanno capo le altre strutture museali del mondo, tra cui anche la maggior parte di quelle italiane, che presentano un minore legame sistemico tra i diversi strumenti. La ricerca ha evidenziato come l’approccio digitale, per avere successo, debba essere ampiamente condiviso da parte di tutte le componenti interne al museo, le quali devono definire chiaramente gli obiettivi da raggiungere in base a mission, vision e valori istituzionali. In merito agli obiettivi, lo studio sottolinea come gli stessi debbano essere quanto più precisi, misurabili, facilmente raggiungibili, rilevanti e monitorabili per portare ai risultati sperati in termini di “cattura” e di fidelizzazione dell’utente.457

In linea con le evidenze emerse dall’analisi effettuata dalla Fondazione Fitzacarraldo, anche nel caso dell’atelier di Gavino Tilocca si ritiene indispensabile definire chiaramente gli obiettivi che il museo intende perseguire, sulla base della sua mission.

Gli obiettivi, realizzabili e misurabili, dovranno essere specificati con precisione e concorreranno a strutturare l’identità digitale del museo come riflesso della sua identità reale.

457 Il Museo e la Rete: nuovi modi di comunicare. Linee guida per una comunicazione innovativa nei

musei, Dipartimento Cultura - Settore progetti strategici e politiche comunitarie, Regione Veneto,

Venezia, 2014, online all’indirizzo http://www.regione.veneto.it/web/cultura/ue-per-la-cultura (consultato il 10 maggio 2015).

Data la crescente diffusione dell’utilizzo dei social network da parte di tutte le fasce d’età e dell’utilizzo dei dispositivi mobili, il cui ricorso per navigare su internet ha di gran lunga superato l’accesso da desktop, per la progettazione di un efficiente sistema di comunicazione multimediale si prevede di aderire al già citato modello anglosassone, denotato da una forte interazione sinergica tra canali diversi.

Lo strumento principe deputato alla divulgazione multimediale dell’immagine del museo e della sua attività sarà quindi il sito internet, appositamente progettato per rispondere anche ai cosiddetti requisiti di usabilità richiesti dai dispositivi portatili, affiancato e interrelato con i social e il blog.

Alla base di qualsiasi intervento si pone l’imprescindibile necessità di digitalizzare gli elementi della collezione e quanto contenuto nello studio un tempo appartenuto all’artista, compresi i bozzetti e gli arnesi da lavoro, appositamente schedati e inseriti all’interno di un database informatizzato con associate le informazioni descrittive e le immagini.

Nel quadro di un progetto di valorizzazione dell’opera di Gavino Tilocca il materiale documentario si presta infatti a svolgere un ruolo fondamentale. All’interno dello studio è custodito l’archivio dell’artista che rappresenta un elemento prezioso per la conoscenza della sua opera e del contesto in cui egli ha operato.

Questo patrimonio andrebbe a costituire un fondo di pubblica consultazione, destinato ad accrescersi tramite l’acquisizione di ulteriori materiali bibliografici. L’accesso ai documenti, data la mancanza di spazi nell’edificio da destinare a biblioteca, verrebbe garantito agli studiosi e ai ricercatori, tramite preventiva

richiesta, nello spazio riservato all’accoglienza del museo. In tutti i casi, per agevolare la consultazione dell’archivio, si prevede di dedicare una sezione apposita nel sito ufficiale del museo, la quale consentirà di accedere ai documenti in forma digitale.

Per quanto riguarda l’impostazione del sito internet, sulla base dell’analisi di

alcuni siti di altri musei sia nazionali che internazionali 458 può essere formulata

un’ipotesi progettuale secondo lo schema che segue.

A caratterizzare il sito internet sono innanzitutto la denominazione e il dominio: il sito dovrà richiamare fin da subito l’immagine dello scultore e ceramista mentre per quanto riguarda il dominio l’opzione più consigliata è il .com o .net.

Esempi possibili di denominazione potranno essere www.gavinotilocca.com;

www.museogavinotilocca.com; www.gavinotiloccamuseum.com;

www.gtilocca.com; www.museotilocca.com, ecc.

Significato cruciale rivestirà il logo che, inserito in tutte le pagine del sito, permetterà in maniera semplice, immediata e riconoscibile l’identificazione del museo e la sua associazione alla figura di Gavino Tilocca.

Per quanto riguarda le lingue utilizzate si prevede che tutte le sezioni siano realizzate in italiano e in inglese.

Dal punto di vista tecnico il sito sarà così strutturato: