M.I. BARRA*, P. DESIDERIO*, D. MAGNANTE*, A. SCHNEIDER GRAZIOSI*, R. VALLERGA*, G. ZARRELLI*
* Inail - Direzione Generale - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione.
Anno Attività di
* Nei bandi degli anni 2010-2014 gli interventi di bonifica da materiali contenenti amianto costituivano una tipologia di
“progetto di investimento”.
Tabella 1
Ambiti di intervento dei bandi ISI 2010-2015
Sin dal primo bando ISI 2010 sono state presentate domande di finanziamento per “progetti di investimento” relativi alla bonifica da materiali contenenti amianto, che hanno evidenzia-to un interesse verso quesevidenzia-to tipo di intervenevidenzia-to, poi confermaevidenzia-to negli anni successivi. In virtù della rilevanza della rimozione e smaltimento dei materiali contenenti amianto, sia per i lavoratori che per l’ambiente in generale, nel 2015 è stata riservata una quota del budget a questo tipo di progetti prevedendo un asse di finanziamento dedicato.
2. METODOLOGIA
Al fine di analizzare nel dettaglio i progetti di bonifica da amianto finanziati con i bandi ISI è stata condotta un’indagine sui progetti che hanno superato la fase di verifica amministrativa e tecnica nei bandi 2011 e 2012. La scelta è ricaduta su queste annualità in quanto per esse è stato completato l’intero iter previsto dal bando, dalla presentazione e verifica della domanda alla realizzazione del progetto e alla sua rendicontazione fino all’erogazione del finanziamento.
Considerato che alcuni dati non sono ricavabili dalle procedure informatizzate, si è reso necessario analizzare direttamente i progetti che hanno superato la fase di verifica ammini-strativa e tecnica, attraverso l’esame dettagliato dei singoli elaborati progettuali.
3. RISULTATI
Come rappresentato nella Tabella 2, con i bandi ISI 2011 e 2012 hanno superato la prima verifica tecnica e amministrativa 594 progetti di bonifica da materiali contenenti amianto; di questi la quasi totalità riguardava interventi di rimozione di coperture mentre 5 prevedevano interventi di incapsulamento e solo 2 prevedevano interventi di tipo diverso, quali la bonifi-ca della coibentazione di impianti tecnologici.
Tabella 2
Tabella riassuntiva dei progetti di bonifica amianto ammessi e degli importi finanziati.
Anno Progetti approvati in verifica
2012 306 35.535.000 262 30.866.000
TOTALE 594 75.521.000 494 63.085.000
Reti, sinergie, appropriatezza, innovazione: professioni tecniche verso il futuro della salute e sicurezza sul lavoro
1-10 11-15 16-20 21-30 31-50 51-100 101-150 151-200 201-250 251-500 Oltre 500
232 96 55 48 69 47 14 6 5 13 9
Classe di rischio N° domande
130-115 28
114-100 28
99-85 29
84-70 36 69-55 42
54-40 134
39-25 90
24-13 32
12-4 85
Artigiani classe 8 1
Artigiani classe 7 4
Artigiani classe 6 5
Artigiani classe 5 2
Artigiani classe 4 20
Artigiani classe 3 3
Artigiani classe 2 3
Artigiani classe 1 1
Agricoltura 26
Non definita 25
Dalla tabella 2 si riscontra inoltre che una percentuale variabile tra il 15 e il 20% dei progetti che hanno superato la fase di verifica amministrativa e tecnica non ha poi superato la fase di rendicontazione. L’analisi di dettaglio di tali progetti ha evidenziato che nella quasi totalità dei casi il motivo è dovuto a rinuncia da parte delle imprese (per sopraggiunte difficoltà eco-nomiche, per riduzioni dell’importo ammissibile a finanziamento, ecc.) o a richieste di pro-roga che hanno superato i limiti concessi dall’avviso pubblico.
Gli interventi approvati in verifica, e quindi ammessi al finanziamento, sono stati richiesti prevalentemente da micro e piccole imprese (v. Tabella 3). La distribuzione per classi di rischio di tariffa è piuttosto uniforme (v. Tabella 4); questo risultato non sorprende in quan-to la presenza di coperture in cemenquan-to amianquan-to attiene alle modalità costruttive dei capan-noni e in generale degli edifici industriali e artigianali realizzati fino agli anni ’80 più che alle lavorazioni che in essi si svolgono.
Tabella 3
Dimensione delle imprese i cui progetti sono stati approvati in verifica.
Tabella 4
Classi di rischio delle imprese i cui progetti sono stati approvati in verifica
Poiché dei 594 progetti ammessi a finanziamento solo 2 prevedevano interventi diversi dalla bonifica di copertura, quali la bonifica della coibentazione di impianti tecnologici, si pre-sentano a seguire alcuni dati di maggior dettaglio sui 592 progetti riguardanti le coperture.
Considerando la distribuzione sul territorio nazionale dei progetti approvati (Tabella 5) si può vedere come in alcune regioni questi sono stati esigui se non addirittura del tutto man-canti (Alto Adige), mentre in altre, in particolare Lombardia, Toscana, Piemonte, sono stati ammessi numeri rilevanti di progetti.
Come detto, le imprese hanno nella quasi totalità dei casi richiesto finanziamenti per la rimo-zione completa della copertura e il suo successivo rifacimento; infatti solo 7 progetti hanno previsto altre modalità di intervento quali l’incapsulamento o il confinamento.
A prescindere dalla tipologia di bonifica la superficie interessata dai progetti è stata valuta-ta tramite i dati presenti nella documenvaluta-tazione allegavaluta-ta al progetto e in particolare nella peri-zia giurata e nel preventivo di spesa. Per quasi il 10% dei progetti le voci di capitolato erano espresse a corpo; in questi casi i dati della superficie da bonificare sono stati valutati consi-derando i parametri medi rilevati nella medesima regione o altri dati presenti negli elabora-ti tecnici, quali per esempio l’estensione della nuova copertura.
I dati così rilevati o stimati sono riportati nella Tabella 5 nella quale sono comparate le super-fici da bonificare relative ai progetti che hanno superato la fase di verifica con quelle effet-tivamente bonificate relative ai progetti rendicontati al termine dei lavori.
Tabella 5
Dati regionali dei progetti di bonifica delle coperture in cemento amianto (finanziamenti ISI 2011 e 2012)
Regione Progetti
Come si può rilevare dalla tabella, in due annualità di bandi ISI sono state bonificate, quasi interamente mediante rimozione, coperture in cemento amianto pari complessivamente a circa 976.000 m2, con una concentrazione particolare nelle regioni Lombardia, Toscana, Piemonte e Veneto. Tenendo conto della presenza di controsoffittature in materiali contenenti amianto, il dato complessivo della superficie bonificata ammonta invece a 1.213.000 m2. La superficie bonificata per singolo progetto è piuttosto variabile, con un valore medio di poco superiore ai 2.000 m2.
4. CONSIDERAZIONI
Il quadro che emerge dall’analisi dei progetti per bonifica da amianto presentati con i bandi ISI 2011 e 2012 rappresenta uno specchio della realtà italiana rispetto alla problematica amianto e delle esigenze dei datori di lavoro in questo ambito.
Innanzitutto, si rileva l’alta incidenza di questi progetti rispetto al totale. Per gli anni in esame infatti i finanziamenti per bonifica da amianto hanno costituito circa il 20% del totale.
Questo risultato indica il forte interesse per l’eliminazione del rischio amianto soprattutto se si considera che in molti casi la realizzazione dell’intervento ha richiesto un impegno eco-nomico significativo da parte del datore di lavoro, visto che la quota che poteva essere finan-ziata con i bandi in esame era pari al 50% del costo totale del progetto fino a un contributo massimo di 100.000 € e che quasi il 20% dei progetti verificati aveva un costo complessivo superiore ai 200.000 €.
Inoltre va considerato che, a differenza di altri interventi che si concretizzano nell’acquisto di nuovi macchinari, la bonifica da amianto non ha un ritorno economico immediato ma è volta principalmente a garantire la salubrità dei luoghi di lavoro oltre che dell’ambiente in genere.
Altro punto meritevole di attenzione è che la quasi totalità dei finanziamenti in questo ambi-to ha riguardaambi-to le coperture in cemenambi-to amianambi-to, oggetambi-to quasi sempre di rimozione. Quesambi-to dato è coerente con l’ampia diffusione di questo tipo di coperture in Italia e con il possibile stato di degrado di tali coperture considerata la loro esposizione agli agenti atmosferici ormai da diversi decenni.
Il nuovo approccio del bando ISI 2015, che riserva una somma pari a circa 82,9 milioni di euro alle bonifiche da materiali contenenti amianto, va nella direzione di rendere più facil-mente accessibili alle imprese i finanziamenti per questo tipo di intervento. La definizione di un asse dedicato ha anche comportato il miglioramento del grado di dettaglio della modu-listica relativa a questa particolare tipologia di investimento, che permetterà all’Istituto di acquisire informazioni di maggior interesse sui progetti ai fini del monitoraggio delle moda-lità con le quali essi vengono realizzati.
Reti, sinergie, appropriatezza, innovazione: professioni tecniche verso il futuro della salute e sicurezza sul lavoro
RIASSUNTO
Dal 2001 l’Inail finanzia progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro supportando in tal modo un gran numero imprese italiane, in prevalenza piccole e medie.
Scopo del presente lavoro è quello di presentare i risultati dell’analisi dei progetti relativi agli agenti chimici pericolosi e agli agenti cancerogeni e mutageni finanziati con i bandi ISI 2011 e 2012, con riferimento in particolare alla tipologia di sostanze chimiche e alla meto-dologia utilizzata per la loro riduzione o eliminazione, ai comparti produttivi interessati e alla distribuzione territoriale delle imprese richiedenti il contributo.
1. INTRODUZIONE
A partire dal 2010 l’Inail ha emanato bandi annuali con procedura a sportello per incentivi di sostegno alle imprese (ISI) per il finanziamento di varie tipologie di intervento finalizza-te al miglioramento delle condizioni di salufinalizza-te e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Tra i progetti finanziati attraverso i bandi ISI vi sono quelli volti alla diminuzione del rischio legato ad agenti chimici pericolosi e ad agenti cancerogeni, mutageni e tossici per il ciclo riproduttivo; l’esposizione a tali agenti può infatti causare l’insorgenza di un gran numero di malattie professionali, oltre che provocare infortuni sul lavoro. Il rischio di esposizione a tali sostanze può sussistere sia nell’industria chimica di base sia in molti altri comparti indu-striali che utilizzano prodotti che le contengono.
In particolare, ai fini del presente lavoro lo studio è stato focalizzato sui progetti presentati per i bandi ISI 2011 e 2012 e riferibili, per entrambe le annualità, alle seguenti tipologie di intervento:
• agenti chimici molto tossici così come definiti dall’art 222 del Titolo IX del d.lgs. 81/2008 e smi;
• agenti cancerogeni, mutageni e tossici per il ciclo produttivo (escluso amianto) dall’art 234 del Titolo IX del d.lgs. 81/2008 e smi.
Si fa presente che negli anni la definizione di questa tipologia di progetti ha subito alcune modifiche dettate dalla necessità di rispondere all’evoluzione normativa e alla volontà di migliorare progressivamente il livello della salute e sicurezza richiesto. In particolare, gli interventi legati alla riduzione del rischio da agenti chimici hanno tenuto conto di un quadro