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LE PRIME VERIFICHE PERIODICHE: STRUMENTO DI PREVENZIONE E SICUREZZA PER L’INNOVAZIONE

3. LE INIZIATIVE DI INAIL

Le indubbie potenzialità che la verifica periodica ha dimostrato e la forte connotazione tecni-ca e sociale che la tecni-caratterizza, rappresentano il motivo principale per il quale l’Istituto, non-ostante la cnon-ostante contrazione delle risorse, soprattutto tecniche, a disposizione, sta difenden-do strenuamente la propria titolarità nel settore, garantendifenden-do la gestione diretta di una porzione sufficiente delle richieste di prima verifica periodica, secondo scelte che possano conciliare le capacità operative dell’Istituto con la certezza della prestazione invocata dall’utenza.

Il d.m. 11 aprile 2011 ha introdotto la significativa novità del coinvolgimento di soggetti, pubblici o privati, abilitati nell’attività di verifica periodica; questi possono sostituire i sog-getti istituzionali nell’espletamento delle loro funzioni, onde contribuire alla totale copertu-ra delle richieste pervenute.

In questo panorama Inail, tenendo conto della possibilità che l’introduzione di soggetti altri rispetto a quelli istituzionalmente preposti rappresenta, ritiene essenziale, in virtù del ruolo di titolare che il legislatore gli ha riconosciuto e in considerazione delle potenzialità che la verifica periodica offre, assicurare comunque la gestione diretta di una porzione significati-va di verifiche, in modo da garantire una presenza diretta e concreta sul territorio e mante-nere vivo il contatto con le reali condizioni che nell’utilizzo delle attrezzature si presentano.

La vastità dell’impegno cui l’Istituto è chiamato nella pratica attuazione sul territorio delle attività è indubbiamente esuberante rispetto alle potenzialità, in termini di risorse, attual-mente disponibili.

A questo scopo l’Istituto, stante l’impossibilità di acquisire ulteriore personale, ha cercato di individuare strategie diverse per il potenziamento delle risorse da destinare alla verifica; il progetto, in particolare, ha visto il coinvolgimento di altre strutture dell’Istituto che

potesse-Reti, sinergie, appropriatezza, innovazione: professioni tecniche verso il futuro della salute e sicurezza sul lavoro

ro, in base alle proprie competenze, mettere a disposizione risorse da dedicare, seppure par-zialmente, all’attività di verifica periodica.

Si tratta di un progetto complesso che ha visto il coinvolgimento di oltre 50 professionisti della Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) in un percorso forma-tivo articolato, ancora in fase di ultimazione, per l’avvio all’attività di verifica, e l’impegno del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insedia-menti antropici e delle strutture tecniche territoriali che hanno investito competenza ed espe-rienza.

L’iter ha previsto, a valle di una ricognizione presso le strutture sia centrali che territoriali, un corso strutturato in tre moduli:

• I modulo di carattere introduttivo, della durata di 16 ore in multi videoconferenze per la trattazione degli aspetti legislativi, propedeutici all’attività di verifica, destinato a tutti i partecipanti, come da tabella di seguito riportata;

Tabella 1

I modulo percorso formativo Contarp

IL d.lgs.81/08es.m.i.: GLI ARTT.71 E SEGUENTI

Gli obblighi del datore di lavoro I tempi della verifica periodica Il ruolo dei soggetti abilitati

IL d.m.11 APRILE 2011: PROCEDURE DI VERIFICA

Il ruolo dell’Inail

La banca dati informatizzata

Le procedure presso le UOT: la messa in servizio e la I verifica periodica I gruppi SC, SP e GVR

La procedura di verifica

La compilazione della scheda tecnica La redazione del verbale di verifica

LE DIRETTIVE DI PRODOTTO: LA DIRETTIVA MACCHINE

Le procedure di immissione sul mercato: la documentazione a corredo delle macchine

I requisiti essenziali di sicurezza: l’allegato I parte generale e parti 3 e 4 per le macchine per il sollevamento

Le macchine in allegato IV Le norme armonizzate La Sorveglianza del Mercato

LE DIRETTIVE DI PRODOTTO: LA DIRETTIVA PED

Le procedure di immissione sul mercato: la documentazione a corredo delle attrezzature/impianti a pressione, categorizzazione delle attrezzature, linee guida

I requisiti essenziali di sicurezza Il d.m. 329/04

Uni TS 11325 e circolari in materia

Reti, sinergie, appropriatezza, innovazione: professioni tecniche verso il futuro della salute e sicurezza sul lavoro

LE ATTREZZATURE DEL GRUPPO SC

Apparecchi di sollevamento di tipo fisso Gru su autocarro e autogru

Apparecchi di sollevamento di tipo mobile Carrelli semoventi a bracci telescopico

Apparecchi di sollevamento di tipo trasferibile

LE ATTREZZATURE DEL GRUPPO SP

Scale aeree ad inclinazione variabile Piattaforme di lavoro elevabili Ponti sospesi motorizzati

Piattaforme di lavoro autosollevanti su colone/ascensori e montacarichi da cantiere

Macchine agricole raccogli frutta

• II modulo di carattere tecnico con l’organizzazione di due distinti corsi:

- 8 giornate d’aula per la formazione del settore “Sollevamento cose e sollevamento persone”

- 8 giornate d’aula per il settore “Gas, vapore, riscaldamento”.

In questo modulo i partecipanti sono stati divisi in due gruppi, in considerazione delle pre-ferenze/attitudini manifestate. I due corsi hanno visto l’approfondita trattazione delle sin-gole attrezzature afferenti ad ogni settore, con l’illustrazione delle caratteristiche costrut-tive di ciascuna tipologia e la simulazione in aula di casi pratici, come da tabella di segui-to riportata.

Tabella 2

II modulo percorso formativo Contarp - Settore sollevamento (SC-SP)

La normativa La normativa sull’esercizio delle attrezzature a pressione: la normativa preesistente al d.m. 329/04.

Il Regio Decreto n. 824 del 1927 e s.m.i.

Il d.m. 329/04

Il d.m. 11 aprile 2011 e le attrezzature del gruppo GVR: l’allegato II Norme nazionali ed internazionali: norme UNI TS 11325 e norme UNI TS 11325

Caso studio: denuncia di messa in servizio di attrezzature/insiemi e dimensionamento dispositivi di sicurezza

Tubazioni in pressione Impianti di Riscaldamento

Gli accessori di sicurezza e i dispositivi di controllo:

La normativa UNI-CTI sull’integrità delle attrezzature a pressione Recipienti a pressione

Impianti ad acqua surriscaldata Insiemi a pressione

Generatori di vapore tubi da fumo Forni per industrie chimiche e affini Tabella 3

II modulo percorso formativo Contarp - Settore gas, vapore, riscaldamento (GVR)

• Un periodo di affiancamento/addestramento in cui gli esperti delle Unità Operative Territoriali Inail, resisi disponibili, stanno affiancando ciascun professionista Contarp, cercando di definire un calendario di interventi che comprenda il più vasto numero pos-sibile di tipologie di attrezzature per ciascun settore, preferendo, ove pospos-sibile, quelle di maggiore complessità.

L’organizzazione del progetto è stata molto complessa, sia per le criticità di tipo ammini-strativo-burocratico che è stato necessario dirimere, che, come è evidente dalle tabelle ripor-tate sopra, per la vastità degli argomenti da trattare, che si è cercato di gestire in modo da massimizzare l’efficacia dell’intervento.

Ad oggi il percorso non è ancora ultimato, ma si auspica che entro l’anno i professionisti Contarp possano iniziare l’attività di verifica, certi del contributo che potranno portare affin-ché l’Istituto possa mantenere nel tempo la gestione diretta di una porzione significativa di attività, a sostegno del ruolo di titolare conferitogli dal legislatore e a difesa delle compe-tenze acquisite.

L’Inail, pertanto, ritiene fondamentale assicurare un impegno sistematico e strutturato rispet-to a queste attività a forte connotazione tecnica e sociale, visti i rilevanti impatti prevenzio-nistici sui luoghi di lavoro per il contenimento di indicatori infortuprevenzio-nistici tutt’oggi ancora elevati e il ruolo di guida che è chiamato a ricoprire nel settore.

Fondamentale in questo contesto è sicuramente il ruolo della Pubblica Amministrazione nel suo complesso, quale garante di terzietà e competenza nella difesa dei diritti dei lavoratori, in grado di offrire prestazioni qualificate ed efficaci.

RIASSUNTO

Le produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili (eolico, solare, idrico) alternative al petrolio ha, negli ultimi anni, raggiunto potenze considerevoli con ridotto impatto ambientale. Questa nuova produzione ha consentito la nascita di nuove iniziative di carattere industriale, con importanti risvolti economici, contribuendo all’affermazione del modello teorico denominato green economy. Gli impianti eolici sono ormai delle installa-zioni imponenti che, nelle fasi di costruzione, gestione-manutenzione e, tra qualche anno, nella dismissione, impegnano un numero di lavoratori in un settore in continua crescita.

Questo lavoro intende presentare gli aspetti salienti di alcuni rischi per la salute e la sicu-rezza nelle aziende che svolgono con regolarità attività di service all’interno dei parchi eoli-ci. Ciò al fine di costituire una base informativa idonea allo sviluppo di soluzioni tecniche ed organizzative (procedurali) per la gestione degli stessi. Infatti, pur trattandosi di rischi

“tradizionali” (chimico, meccanico, elettrico, lavori in quota, spazi ristretti), la loro valuta-zione deve essere effettuata con un nuovo approccio che tenga conto delle condizioni molto particolari, legate sia alla struttura dell’aerogeneratore sia alla località in cui sono ubicate le installazioni.

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