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R. CONTINISIO*, R. D’ANGELO*, N. BARILE**, G. CALVINO**

* Inail - Direzione Regionale Campania - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione.

** Tile Storytellers Napoli.

zione anche dei più piccoli. Il progetto è infatti rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria.

2. PRODUZIONE DEI CARTONI

La realizzazione dei cartoni animati avviene attraverso diverse fasi.

Dopo la scrittura del soggetto, questo va reso in forma di sceneggiatura definitiva. Questa fase, la creazione dello storyboard, prevede la trasposizione del soggetto in battute da far recitare ai personaggi del cartone. La fase è estremamente delicata perché la scelta delle bat-tute può cambiare e stravolgere totalmente il significato del messaggio, pertanto la ditta pro-duttrice è stata seguita dagli autori in modo che le battute da loro proposte, scelte per attira-re l’attenzione dei bambini, riflettessero esattamente il messaggio pattira-revenzionale che si vole-va far passare. Infine si stabiliscono le ambientazioni della vole-varie scene. Nel secondo episo-dio questa fase è stata molto semplificata per due motivi: fatta l’esperienza col primo carto-ne, il soggetto originale è già stato scritto quasi integralmente in forma di battute, e, d’altro canto, la ditta esecutrice ha proposto uno sceneggiatore esperto in cantieristica quindi è stato semplice trovare accordo sulle battute.

La fase successiva è quella della modellazione dei personaggi e delle ambientazioni previste in fase di creazione dello storyboard. Anche qui la ditta esecutrice ha presentato diverse solu-zioni grafiche per i personaggi principali. Nel secondo episodio questa fase è stata elimina-ta, poiché i personaggi principali erano gli stessi del primo episodio.

Scelti i personaggi, vengono scelte le loro voci e si effettua la registrazione delle battute con l’impiego di attori professionisti. Tale attività è stata condotta esclusivamente dalla ditta ese-cutrice. È curioso notare che, al contrario del doppiaggio dei film, nei cartoni animati si regi-strano prima le voci e su queste vengono poi sincronizzate le animazioni dei personaggi.

L’animazione dei personaggi ha visto la stesura di diverse versioni al fine di ottenere il pro-dotto come era nella mente degli autori e ciò sia nel primo che nel secondo episodio.

3. PRESENTAZIONE DEL CARTONE “UN GIORNO DA PIERINO”

Il cartone narra una storia che è la giornata tipo di un bambino in età scolare, i personaggi principali sono Pierino, che, naturalmente, è un bambino discolo che approfitta della distra-zione dei suoi genitori affaccendati nelle loro attività quotidiane, per comportarsi in manie-ra insicumanie-ra e del suo angelo custode che, per l’occasione, ricopre il ruolo di angioletto della sicurezza che non solo previene disastri, ma spiega anche al suo assistito quali sono i com-portamenti sicuri e perché è necessario che questi vengano prediletti rispetto ai comporta-menti che potrebbero avere conseguenze negative.

L’angioletto compare ogni volta che Pierino sta per farne una delle sue e poiché è bimbo egli stesso e sta giocando con i suoi amici nei cieli, compare sempre attrezzato di tutto punto compresi DPI per protezione durante i giochi (caschetto, para ginocchi, para gomiti, guanti).

L’angioletto si profonde in spiegazioni che hanno anche un minimo contenuto tecnico, ma si serve sempre di un linguaggio appropriato ai bambini, in questo modo approfondisce quat-tro tematiche di base per la salute dei bambini.

Le spiegazioni dell’angioletto sono contenute in “bollini” che compaiono durante la ripro-duzione del cartone, il bambino o l’educatore possono scegliere di interrompere il filmato e scoprire subito il contenuto extra, oppure possono richiamare i bollini dal menu principale indipendentemente dal filmato.

I quatto argomenti sono:

1. igiene primaria: l’angioletto manifesta a Pierino la necessità di lavare sempre bene le mani soprattutto quando si entra in contatto con una fonte di germi e presenta la metodi-ca proposta dalla Organizzazione mondiale della sanità;

2. rischio elettrico: Pierino armeggia con l’asciugacapelli e pensa di sperimentare la propa-gazione dell’energia elettrica nell’acqua, così l’angioletto gli spiega gli effetti e poi con-tinua con lo stigmatizzare comportamenti sbagliati e sicuri relativi all’argomento utiliz-zando immagini appropriate;

3. tragitto casa-scuola: Pierino tenta di eludere cinture di sicurezza e semafori rossi.

L’angioletto riporta i contenuti della campagna Bimbi sicuri in auto;

4. rischio chimico: l’angioletto sorprende Pierino a curiosare fa i detersivi di casa, così gli spiegherà che non si beve da bottiglie anonime e illustrerà il significato dei pittogrammi più diffusi sui prodotti per l’igiene domestica.

Un altro approfondimento è recitato dalla maestra e riguarda le Emergenze a scuola: la voce della maestra insegnerà ai bambini come comportarsi in caso di emergenza a scuola sia per l’emergenza terremoto sia per l’emergenza incendi.

La giornata di Pierino si conclude con una chiacchierata con il suo angioletto. Pierino ha capito l’importanza della sicurezza e promette al suo angioletto di non comportarsi più in maniera sconsiderata, l’angioletto quindi pregusta già il suo riposo, quando dalla porta entra il papà di Pierino che, attraverso un rapido scambio di battute, manifesta la necessità di avere anche lui un angelo che lo segua in cantiere, così l’angioletto lascia la sua nuvoletta e il suo riposo per seguire il papà del bambino.

A questo punto avrà indosso i DPI da cantiere, riportando la storia nel più naturale alveo della mission Inail.

Il cartone è stato presentato in diversi eventi organizzati dall’Inail o durante manifestazioni dedicate al mondo della scuola e della famiglia riscuotendo un buon successo manifestato da bambini ed educatori.

I bambini tendono a partecipare molto durante le proiezioni e poi intervengono dicendo la loro. Dalle parole dei bambini sono emersi comportamenti difformi da quelli proposti nel cartone sia per loro stessi che per i loro genitori, che, talvolta presenti in sala, non hanno esi-tato a raccogliere le critiche dei figli con un sorriso ed una alzata di spalle.

A questo punto è nata l’idea di proporre ai bambini di svolgere un ruolo attivo nella riedu-cazione dei loro genitori ed è nato un nuovo episodio dell’Angioletto della sicurezza.

4. PRESENTAZIONE DEL CARTONE “SE LO CAPISCE ANCHE UN BAMBINO…”

Nel secondo episodio gli angioletti in cielo sono esausti, si confidano fra di loro e confron-tano le loro esperienze nel prevenire infortuni agli adulti, che in questo caso sono i genitori di Pierino e dei suoi amichetti.

Dichiarano che i bambini ancora li ascoltano ed in effetti essi vedono gli angioletti e parla-no con loro. Gli adulti parla-non solo soparla-no radicati nelle loro abitudini sbagliate, ma neanche ascoltano più i loro angeli custodi ed infatti non possono neanche più vederli.

Quindi gli angioletti pensano di stringere un patto con i bambini affinché questi rieduchino i loro genitori a comportamenti maggiormente sicuri, sia che svolgano attività casalinghe sia che siano impegnati in attività lavorative.

I genitori vengono così sorpresi dai loro figli ad effettuare operazioni pericolose per distra-zione, fretta o semplicemente negligenza.

Reti, sinergie, appropriatezza, innovazione: professioni tecniche verso il futuro della salute e sicurezza sul lavoro

I bambini cercheranno di muovere le leve che maggiormente vengono utilizzate nei corsi sulla sicurezza per la crescita di consapevolezza degli adulti: le leva emotiva e quella meri-tocratica.

In genere la leva emotiva funziona bene con le donne che avvertono come assoluta necessi-tà la loro piena efficienza per i compiti di cura della casa e delle persone loro affidate, men-tre con gli uomini è in genere la leva meritocratica che può essere sfruttata per indurli a tute-lare la propria incolumità. Questi concetti vanno passati, ovviamente, in maniera non espli-cita, per non depotenziarne gli effetti.

Così i bambini, organizzati in una squadra che gira per la città alla ricerca dei genitori, osser-veranno gli adulti che si comportano in maniera irresponsabile e consiglieranno loro i com-portamenti corretti da tenere nelle varie situazioni che vengono narrate.

Il secondo episodio termina, come al solito, con una chiacchierata fra l’angioletto e Pierino prima del meritato riposo. Pierino ribadirà che i comportamenti sicuri sono ormai parte di lui e che non tornerà mai più indietro, neanche quando, con l’età, dovesse prestare meno atten-zione alla sicurezza.

Anche in questo secondo filmato si è fatto ricorso all’uso dei bollini per fornire minimi con-tenuti tecnici tutti, questa volta, riguardanti lo stesso argomento e cioè le cadute dall’alto.

L’obiettivo di questo secondo episodio è quello di stimolare e favorire la discussione in casa fra i bambini fruitori del cartone ed i genitori e di far funzionare i bambini da cassa di riso-nanza per il messaggio prevenzionale.

Tutte le scene di pericolo sono ispirate a situazioni reali di cui gli autori sono stati testimoni.

5. CONCLUSIONI

Il progetto mira alla costruzione di una libreria di filmati dedicati a rischi specifici o ad ambienti specifici del lavoro in cui le incursioni dei bambini e dei loro angioletti offrano agli adulti spunti di riflessione in merito ai loro comportamenti ed ai bambini un punto di vista critico sulle attività lavorative e sui rischi a queste relativi al fine di consentir loro di svilup-pare un occhio attento e vigile al problema, purtroppo di nuovo in crescita, degli infortuni sul lavoro.

SITOGRAFIA

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_3_1_1.jsp http://www.bimbisicuri.it/

RIASSUNTO

La Direzione regionale Inail per il Lazio ha avviato nel 2010 l’attività di sensibilizzazione sui rischi gravi presenti negli ambienti di lavoro sospetti di inquinamento o confinati, pro-gettando ed erogando un seminario informativo, che nelle due sessioni svolte nel 2011 ha visto la partecipazione di circa 200 coordinatori e responsabili della sicurezza e datori di lavoro. Dal 2012 ad oggi le attività sono proseguite anche con l’attivazione di due protocol-li di intesa, con gprotocol-li Uffici territoriaprotocol-li del governo, la regione Lazio e Unindustria. Taprotocol-li proto-colli riguardano la realizzazione, nel territorio della regione Lazio, di un progetto preven-zionale che punta, nella sua attuale declinazione, a fornire ai lavoratori, operanti negli ambienti di lavoro sospetti di inquinamento o confinati, una formazione esperienziale sulla corretta gestione delle attività lavorative e soprattutto della eventuale fase di emergenza. Il progetto è articolato in un percorso formativo ed addestramento costituito da una sessione di 4 ore d’aula, di sensibilizzazione, e da una sessione pratica di 4 ore, di addestramento.

Entrambe le sessioni sono effettuate presso le aziende ed in particolare la sessione addestra-tiva è implementata mediante una Unità mobile di addestramento (Uma), per la simulazione della operatività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, configurata per l’accesso in verticale e in orizzontale. La stessa sessione pratica affronta anche la fase di emergenza per il recupero dell’operatore e il rischio di caduta dall’alto con simulazione di operatività su un ponte a castello appositamente allestito. Ad oggi il consuntivo dei due progetti attesta che sono state svolte, nel 2013, 14 sessioni con 192 partecipanti e nel 2014-2015, 39 sessioni con 520 partecipanti, prevalentemente appartenenti a piccole e micro imprese. Il presente contri-buto analizza le attuali previsioni legislative in materia di formazione e addestramento per le figure operanti negli ambienti di lavoro sospetti di inquinamento o confinati e le risultanze dei due progetti prevenzionali del Lazio, in termini di contenuti e modalità dell’approccio di sensibilizzazione seguito, con una analisi dei consuntivi.

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