azione però veniva rinnovata a corlissimi intervalli. L'espe-rienza dnra\a da dieci o quindici minuti in
ambe
le rane.Sottomettendo quindi separatamentele
due
rane al |)assa^';;iod^una
correnteche
introducava per i loro nervi lombari, osservava esserd'uopo
d'un
ma;jijfiornumero
dicoppie per far contrarrelaranache era stataprecedentementesottoposta alla corrente interrotta.Mi
assicurai anche della diirerenza dell'eccitabilità delledue
rane,sottomettendolecontempora-neamente
al passaggio d'una corrente continua5 laperdita erasempre maggiore
nella rana cheaveva
di già subita l'azione della corrente interrotta.Marianini si è anche assicurato confrontando
due rane
,r una
delle quali èpercorsada una
corrente continua sem-pre nelmedesimo
senso, e l'altrada una
simile corrente, direttaora inun
senso,oranell'altro, che nellaprima
l'ec-citabilità dei nervi
rimaneva
esaurita per il passaggio della corrente, più che nell'altra.Questo
grande esaurimento dell'eccitabilità deinervi peril passaggio della corrente rinnovata a cortissimi intervalli di
tempo
viene più particolarmente dimostralo dalle spe-rienze diMasson
.Ecco
l'apparecchio colmezzo
del quale questo Fisico ègiunto ad eccitareun
grannumero
di scosse elettriche inun tempo
brevissimo. Consiste inuna
ruotame-tallica, fissa a
un
asse parimente metallico la quale si fa girarepermezzo d'un manubrio
esopradue
cuscinetti amal-gamati.Uno
di questicuscinettiè incomunicazione conuno
dei poli della pila, e l'altro polo è incontatto conun
filoilquale,
dopo
essersiavvolto spiralmente su diun
cilindro di ferro dolcecomunica
conuna
lastra metallica (issa, laquale viene urtata succes-sivamente dai denti della ruota.
170
Girando laruofa si chiude il circuito a ciascun contatto della lastra metallica con
un
dente, e siinterrompe nelf in-tervallo che dividedue
contatti successivi. Toccaìido col-lemani
bagnate ledue
estremità del conduttore situate ai latidelpunto ovesichiude e si apre il circuito, siprova una
successione discosse moltoforti.Quando
la velocità di rotazione è molto grande,queste scosseproducono
nelle brac-cia Uria sensazione di tensione dolorosa, la quale fa sì chelo sperimentatore
non
possalasciare iConduttoricheha
nellemani
e lo costringono anzi a stringerlo fortemente.Masson ha
potuto con questo apparecchio e conuna
pila d'unpiccolonumero
di elementi,uccidereun
gattoincinque o sei minuti.È
importante il fatto scopertodallo stessoMasson,
che lasensazione e le scosse
scompaiono quando
la velocità concuigira laruota è molto grande. Pouilletha
trovatoche allorquando la durata dell'intervallo trauna
scossa e l'altra eradicirCa Y300di secondonon
si giungevapiù a distinguere Finterruzionedella corrente,per cui reCfetto era lostesso di quello d'una
corrente continua.Eccovi
un
coniglio che assoggettoal passaggiod'una
cor-rente interrotta,adoprando
la ruota di Masson.Le due
e-stremità della corrente gli sono applicate nellabocca
e sui muscoli del dorso.
Benché
lapilanon
sia che di dieci cop-pie ti conigliomuore dopo
pochi secondidel passaggio cosi interrotto della corrente.Non
terminerò questa Lezione senza parlarvi dell'appli-cazione terapeutica della corrente elettrica, poiché dessa sifonda
sui
principii scientificiche vi ho esposto.Indipendentemente
da qualunque
idea teoretica e da ogni ipotesi sullaforza nervosa,dobbiamo ammettere,
che incerti casialmeno
di paralisi i nervi siano alterati inun modo
a-nalogo a quelloche sarebbe in essi accaduto peril passaggio continuo della corrente elettrica.Abbiamo
veduto che per ridonare aun
nervo 1'eccitabilità al passaggio dellacor-171
l'ente,
dopoché T ha
perdutapei* il passagio prolunirato della stessa corrente, bisogna servirsi d'una
corrente diretta in senso inverso a questa. Parimenti, per far cessare lapara-lisi, si dovrà fare passare
una
corrente insenso contrario a quella che l'avrebbepotuta produrre. Sì vededa
ciò che noisupponghiamo
che la paralisi che sideve
sottomette-re altrattamento elettrico siao del solomovimento,
o della sola sensibilità.Cosiperuna
paralisi dimovimento
conver-rebbe applicare lacorrente inversa,mentre
peruna
paralisi della sensibilità sidovrebbe
usare la corrente diretta. Ts'elcaso di
una
paralisi completanon
v'ha più ragione alcunaper
decidersi piuttostoper la corrente diretta che per Vin-versa; se pure
non
si voglia calcolare qualedelledue
indi-cate funzioni è stata laprima
ad alterarsi.Non
vi lascierò ignorare alcune regole che credo im-portanti neirapplicazione della corrente elettrica nella cu-ra della paralisi. Cominciate in ogni casoda una
corrente molto debole.Questaregolami sembra
oggi più importante di quello chenon
la credevaprima
d'aver vedutoun
pa-ralitico cadere in convulsioni decisamente tetaniche per l'azioned'una
corrented'una
sola coppia.Abbiate cura di
non
prolungaremai
troppo il passaggio della corrente,e ciò tanto più quantoèpiù intensa la cor-rente cheadoperate. Applicate la corrente interrotta, piut-tosto che la corrente continua,ma dopo 20
o30
scosse al più, lasciate il malato per alcuni istanti in riposo.Gli apparecchi che potrete adoprare nellacuraelettrica sono varii.
La
pila a corona di tazze è in generale ilmigliore , o
almeno
il piùcomodo
degli istrumenti: giac-che con essa è assai facile il toglier delle coppie, di va-riare la conducibilità del liquido. Se vorrete usare la cor-rente interrotta conuna
certa regolarità, potrete ricorre-re,alla ruota diMasson
chev'ho
mostrato.Magendie
siserve della
macchina
elettro-magnetica di Clark, i di cui ef-fetti possono moderarsi conun
ancora di ferro dolce,ap-172
plicata su i
due
poli della calamita. Potete adopfare per reoforidue
strisce di lamina dipiombo
o dirame,
e cuo-prirete conun
pannolinoimbevuto d'acqua
salatale estre-mità chevanno
applicate sulla cute. In qualche caso po-trete servirvi degli aghi che siadoprauo
per 1' ago-puntu-racome
estremità dei reofori.Le
storie delleguarigioni di paralisi col trattamento elet-trico degne di fiducia, sono già innumero
sufficientemente grande per incoraggiare i medici e gli ammalati nella per-severanza che ènecessaria nell'applicazione della corrente elettrica, senza di chenon
v'è speranza dibuon
resultato.Un
altra malattia per la quale si è proposta l'applica-zione della corrente elettica è il tetano.Credo
essere statoil
primo
a tentare questa applicazione nell'uomo.Eccovi su quali principi è fondato l'uso della corrente elettrica nella cura dal tetano.
Una
corrente che passi interrottamente per qualchetempo
neinervid'un
animale produce le contrazioni tetaniche ;una
corrente continuaproduce
al contrario la paralisidopo
qualchetempo
del suo passaggio.Era dunque
naturale il dedurre che ilpassaggio continuo d'una corrente per
un membro
tetaniz-zato avrebbe distrutto questo stato, riducendolo aquellodi paralisi.La
verità di questa deduzione è dimostratadal-l'esperienza.
Agendo
sopra rane tetanizzate con narcotici o con acido idrocianico si vede, sotto ilpassaggio continuato d'una debole corrente elettrica, lo stato tetanico cessare.Le
ranemuoiono
senza quelle convulsioni chemostrano quando non vengono
assoggettate all'azione della corrente.L'applicazione della corrente elettrica in
un
caso di tetano,da me
pubblicato nelmaggio
del1838
nella Biblìo'r thèqucUmverseUe.)sembrami
provarelagiustezza delle indi*cate conclusioni teoretiche.
Durante
iltempo
del passag-gio della corrente elettrica, Vammalato non
presentava le solite violente scosse, poteva aprire e chiudere la bocca,la circolazione e la traspirazione