del nervo stesso le labbra delia ferita o la superfì-cie esterna del
muscolo
, la rana si contrae costantemente.Ciò vi prova ad evidenza la presenza d'
una
corrente elet-trica che circola nel nervo, poiché è necessario formareun
arco nel quale ècompreso
esso nervo.Che
poi queste contrazioni della rana siano eccitateda una
corrente elel-Irica dovuta alle diverse parti delmuscolo
dell'animale, ve lo proverà il vedere,non
eccitarsi contrazioni nellara-na quando
toccodue
distinti punti delnervo
con unli-quido o con
un
corpo conduttorequalunque
.Ne
credia-te che il sangue sia più atto d'un
altro liquido condut-torequalunque
a svegliare le contrazioni nelmuscolo
della rana galvauoscopica.
Fò
cadereuna
goccia disan-gue
di questo stesso piccione sud'una
lamina di vetro, tocco col nervo della ranadue
punti distinti di questa goccia: la rananon
si contrae.
È
inutile il farvi notareche
sebagno
oilnervo
dellarana galvanoscopica, oppure le diverse parti delmuscolo
del piccione, conuna
soluzione salinaod
acida, o meglio anchecon una
soluzione alcalina, le contrazioni nella rana sifanno più forti
che
nellaprima
sperienza. Queste solu-zioni agisconochimicamente
sulla sostanza del nervo e delmuscolo
.
Ciò che avete
veduto
accadere su questo piccione av-viene inqualunque
altro animale, sia desso asangue caldo,oppure
a sangue freddo.Si ottengono
anche
le contrazioni nella rana galvano-scopicamettendone
ilnervo
a contatto d'un muscolo
se-parato daun
animale. Eccoviuna
coscia di rana separata giàda
qualchetempo
dall'animale, foun
taglio sulmu-scolo crurale, metto a contatto del fondo della ferita
r
estremità del nervo della rana galvanoscopica ed a con-tatto della superfìcie delmuscolo un
altro punto dello stessonervo.La
rana galvanoscopica si contrae all'istante.118
Ripeto questo sperimento coii questa coscia di piccióne
^
con quest'altra di coniglio, con questa porzione di an-guilla5 la contrazione
ha ugualmente
luogo nella rana galvanoscopica,come
nelprimo
caso .Ma
se anderete ripetendo questi sperimenti, rinnovando di tanto in tanto la rana galvanoscopica , osserverete chedopo
qualchetempo
cessa ilfenomeno
, servendoci dei muscolid
-1 pic-cione e del coniglio,mentre
persiste più a lungocon
quei della rana e dell' anguilla.
Le
contrazioni che avete veduto eccitarsi nellarana
galvanoscopica vidanno
già l'indizio dell'esistenzad'una
corrente elettrica, che dirò muscolare, la quale dalmu-scolo
d'un
animale vivo orecentemente
ucciso in cui siproduce, circola nel
nervo
della rana.Ma
a metterefuorid'ogni dubbio 1' esistenza di questa corrente, per scuo-prirne la sua direzione, la sua intensità in relazione allo stato di vita o di
morte
dell' animale, in relazione al posto dalmedesimo
occupato nella scala animale, inuna
parola perdeterminarne
le leggi, conveniva ricorrere algalvanometro
.
Scuopro sopra
un
piccione vivo ilmuscolo
pettorale,
e vi fò
una
ferita, porto rapidamente le estremità in pla-tino del lìlo d'un galvanometro
sensibilissimo, l'una
sulla superfìcie delmuscolo
, l'altra uell'interno della ferita .Vedete all' istante l'ago del
galvanometro
deviare di 15, di20
e più gradi, e così indicareuna
corrente eh'è di-retta neir interno dell' animale dall' interno delmuscolo
alla sua superficie.
Dopo
poco l'ago ridiscende e spes-so ritorna a . Se tolgo le estremità del galvanometro e rinnovo 1'esperienza, accade qualche volta, forse il più spesso di riavereuna
deviazione nel senso dellaprima
,
ma sempre
assai più debole. In qualche caso però le de-viazioni che sihanno dopo
laprima
spericnza sonoanche
inverse. Ripetendo 1'esperienza sopra i muscoli di altri a-nimali, laprima
indicazione del galvanometro si ottiene119
nel
maggior numero
dei casicome
quellada
noi vista,
come
è pur vero che nelle successive esperienze le inver-zioni della corrente si presentano spesso.Un
tal fattonon
èdunque
abbastanza netto,non prova
rigorosamente l'e-sistenza della corrente muscolare. Seavessi operaloegual-mente
sopraun
animalemorto
avreste visto al solito nel-laprima
sperienza il segno d'una
corrente diretta dalPin-terno all'esterno del
muscolo
nelP animale, però più de-bole che nel vivo,ma anche
su questo le incertezze sisuccedono, lesperienze
non
sono concludenti. Y'èdunque
difetto in questo
modo
d' operare, enon
v'è Fisico, perpoco
abituato all'uso
del galvanonietro, chenon
scorga questo difetto, enon ne prevegga
le cagioni. Inun mio
libro recentemente pubblicatoa
Parigi sotto il titolo di Tratte sur lesphenomenes
electro-phùiologtqnes desani-maux ho
insistitocon
prolissità sulmodo
d'applicare ilgalvanometro
allo studio deifenomeni
elettrici degli ani-mali, e sarei troppo lungo ripetendovi qui tutto quelloche
viho
detto.Sono
contento di potervi mostrare d'esser giunto a sta-bilire colgalvanometro
1' esistenza della correntemusco-lare, e a scuoprirne le leggi fondamentali
.
Preparo
cinque o sei rane alla notamaniera
di Galvani, le taglio ametà,
e separate le coscia dallegambe
per via di disarticolazione, taglio trasversalmente indue
parti le coscio stesse. Posso così disporred'un
certonumero
dimezze
coscie, tra le qualinon
scelgo che quelle che ap-partengono allaporzione inferiore.Su
questatavola verni-ciata che vedete, ed in cui sonovi delle cavità a guisa di capsule, dispongo lemèzze
coscie a questomodo. Ne
col-locoprimieramente una
inmaniera
che peschi colla sua superfìcie esterna inuna
delle capsule, ne fò succedere a questaun
altra inmodo
che la sua superflcie eslerna stia a contatto con la superficie interna della prima, e così di seguito, inmodo
chementre
tutte lemezze
cosciedispo-120
ste in fila si toccaao, presentano rivolta costantemente la stessa superficie verso la stessaparte. L'ultima
mezza
co-sera di questa serie la fò pescare,come
la prima, inun
altra cavità di questa ta-vola, colla sua superlìcie interna.Eccovi
dunque
u-na pila dimezze
coscie di rana,una
estremità della quale è formata dalla su-perficie esterna delmuscolo, T
altra dalla sua superficie in-terna.Verso
nelledue
cavità della tavola dell'acqualegger-mente
salataoanche
dell'acqua distillata,immergo
in esse ledue
estremità del galvanometro, ene vedo immediata-mente
deviarF
agoil quale eraa 0°prima
dell'immersione
.Eccovi
dunque
dimostrata al galvanometro la presenza diuna
corrente elettricaprodotta dalla pila formata coimu-scoli della rana. Variate per quanto volete l'esperimento, fate uso invece di muscoli di rane, di muscoli d'altri ani-mali, pesci, uccelli,
mammiferi, purché
conserviate la stessa relativa posizione suindicata delle superficie internaed
esterna dei muscoli, avreteuna
deviazione piùomeno
grande nell'ago galvanometrico-, questa deviazione vi
in-dicherà coslantemcìite colla sua direzione la presenza del-lacorrente elettrica, che
va
nell'interno della pila dalla su-perficie interna alla superficie esterna delmuscolo
.
Devo
farvi notarecome
l'intensità della corrente sia in ragione delnumero
delle coscie impiegate a formarla pila. Eccovi
una
pila formata con seimezze
coscie dirana,
notate la deviazione dell'ago 5 è di IO.» a 12.":ecco\ene un'altradiquattro elcminti; l'ago devia di 0." a 8.0; eccovene
una
terza didue
elementi5 l'ago devia an-chemeno
,non
segna che 3.o o 4.*^appena
. L'accresci-mento
d' intensità nella corrente muscolare in ragione delnumero
dei muscoli impiegati a formare la pila è costantequalunque
sia V animaleda
cui sono tolti quei muscoli.