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113 molli globuli sangui;?nì che vi si veggono sparsi in mezzo

Nel documento NORTHEASTERN UNIVERSITY LIBRARY (pagine 117-121)

e frammisti alla materia granulare luminosa, provano che questi segmenti sono il centro di

un

organo particolare di secrezione, e credo meriti l'attenzione dei Naturalistil' esi-stenza di quella vescichetta rossa che dissi trovarsi

im-mediatamente

al di sopra dei segmenti luminosi.

Le

irri-tazioni suir

animale,

razione del calore,

operano

in que-sta fosferescenza in

un modo

generale e che appartiene a tutti i fenomeni dell'

economia

animale, e di più,

favo-rendo

direttamente la

combustione;

ed è cos\ che

vanno

interpetrati gli efletti prodotti da quegli agenti sulla sola sostanza fosforescente separata delP animale .

Non

è

nuo-vo

r esempio di

una

sostanza organica che bruci all'aria

,

assorbendo ossigene ed emettendoarido carbonico: è il ca-so del legno in putrefazione, del cotone unto, del

carbo-ne estremamente

diviso, e di tante altre accensioni spon-tanee.

E

se nel nostro caso

manca

il calore che

dovreb-be accompagnare

la combinazione chimica,

non

è diflìcile di rendersene conto.

È

cosi piccola la quantità delPacido carbonico che dai segmenti luminosi di

ognuno

di questi insetti si svolge in

un

dato

tempo,

che

non può

il calore che ne è sviluppato, accumularvisi: e la citata fosfore-scenza del legno e molti altri fatti di emissioni di luce

, le quali

accompagnano

cangiamenti chimici, e che credo inutile di ricordare,

provano

con tutta 1'evidenza che

può ben

esservi emissione di luce, senza sensibile

aumento

di calore. Quest'ultimo vuol essere accumulato per apparire ai nostri istrumenli .

È

così che ci siamo dati ragione della

mancanza

dicalore negli animali cosi detti a sangue freddo.

Se sono entrato in molte particolarità sulla fosforescen-za delle lucciole V

ho

fatto perchè

non aveva da

intratte-nermi

che di volo sugli altricasi di fosforescenza animale.

È

noto vedersi nel

mare

di notte

tempo

grandi esten-sioni luminose, e questo fatto attribuito

una

volta allo sballinienlo delle onde, all'elettricità, ai gas fosforati svolti

8*

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nellaputrefazione deimolluschi,

sembra

oggiprovato dipen-dere

da un

gran

numero

di animaletti microscopici fosfo-rescenti.

Ma

nulla si sadelle condizioni fisico-chimiche sot-to le quali questi infusori divengono fosforescenti

.

È

indubitato che i pesci in putrefazione divengono fosfo-rescenti, e potrebbe

anche

questa cagione produrre in qual-che caso qualqual-che fosforescenza nel

mare

.

Vi sono negliAnnali della Medicina racconti

ben

consta-tati di fiammelle viste intorno al corpo di certi malati

5 si e parlato di sudore aipiedi fosforescente

ed

è curiosa a notarsi l'analogia

che

vi

ha

tra l'odore della sostanza fo-sforescente della lucciola e ilsudore ordinario dei piedi.

Tutti questi casi di fosforescenza sono tuttora senza spiegazione.

Raccontano i Botanici che in varie piante

P

infiorazione è

accompagnata

da

una

fosforescenza.

Ma anche

questo

fenomeno

è troppo raro perpoter essere convenientemente studiato . Nella infiorazione v'è assorbimento d'ossigene, sviluppo d'acido carbonico, v'è combustione in

una

pa-rola, ed è perciò che

anche

molto calore sviluppasi in certi casi d'infiorazione . Forse

anche

l'accensione alla tem-peratura ordinaria d"

un

qualche olio volatile separato dal fiore fosforescente,

può

esser cagione di questa luce

.

Non

terminerò senza dirvi delia bella osservazione fatta in questi ultimi tempi da Quatrefage sulla fosforescenza degli annelidi e

degU

ofiurt.

Questo

distinto Naturalista

ha

vistocol microscopiola fosforescenza di questi animali appartenere alla fibra muscolare , essere intermittente

,

farsipiù viva irritando la fibra e obbligandola a contrarsi, cessare la fosforescenza per

un

certo

tempo,

per poi

ri-prodursi, lasciando P animale in riposo

.

Eccovi

un

puntod'analogia,che nondevesi perder divista.

La

vita dei muscoli, le sue funzioni, sono

accompagnate da

sviluppo dicalore, di luce, e in tantoquestavita,queste fun-zioni,sono

immediatamente

dipendentidall'agente nervoso.

LEZIONE IX.

Corrente elettrica muscolare.

ii-bbiamo

visto nelle passate Lezioni generarsi

costante-mente

calore, e in qualche caso

anche

luce, nel seno degli animali5

abbiamo

dovuto, condotti dalle sperienze, guidati

da

tutte le analogie, attribuire lo svolgimento di calore e di luce neirorganismo vivente alle azioni

chi-miche

che vi si operano, ed

abbiam

trovato così

una nuo-va pronuo-va

della costanza degli effetti generali delle grandi forze della natura. I fatti di cui ci

occuperemo

in questa Lezione ci

condurranno

a queste stesse conseguenze.

Non

è naturale il credere che le azioni chimiche dell'

organismo

vivente che svolgono calore, e spesso luce,

non

siano

accompagnate da

produzione di elettricità: è di questa pro-duzione, che

siamo

riesciti oggi a dimostrare con tutta

r

evidenza delle verità fisiche, che io vogliointrattenervi.

Eccovi

una

sperienza molto semplice e facile, che vi prova resistenza d'

una

corrente elettrica, che si produ-ce riunendo con

un

corpo conduttore

due

diversi punti di

una massa

muscolare, tanto in

un

animale vivo,

come

in

HO

un

animale di recente ucciso. Si prepara

una

rana alla so-lita

maniera

di Galvani , si taglia

a metà

il suo bacino

,

si asporta con cura tutta la

massa musculare

della coscia,

si taglia

uno

deiplessi lombari al suo escire dalla colonna verterale, e

ha

così

una gamba

di rana unita al suo lungo filamento nervoso

composto

dal plesso

lombare

e dal suo

prolungamento

nella coscia, ossia dal

nervo

cru-rale.

È

la rana così preparata che

ho

chiamata

rana

galvanoseopica, e che serve assai bene alla ricerca della cor-rente elettrica .

A

questo fine basta d'introdurre la

gamba

della rana in

un

tubo di vetro coperto d'

una

ver-nice isolante, di reggere il tubo colle

mani

e di portar poi

due

punti del corpo

qualunque

di cui si studia lo stato elettrico in contatto di

due

punti distinti e suflRcieutemeute lontani del filamento nervoso della rana galvano-scopica. Se si

ha

cura di

non

toccar

mai

il corpo con alcuna porzione del

muscolo

della

gamba,

se questa è te-nuta ben isolata dalla

mano

, si

può

con sicurezza asse-rire che la contrazione sopravvenuta nella rana galva-noscopica sarà

dovuta

ad

una

corrente generata nel corpo toccato, e che il nervo

non

fa

che

condurre e mostrare colla contrazione del suo

muscolo

.

Mentre

la rana galvanoscopica si sta cosi preparando,

prendo un

animale vivo

qualunque, un

piccione a cagion

d'esempio,

taglio leggermente il suo

muscolo

pettorale

dopo

averne tolti con

cura

gì' integumenti, e introduco nella ferita il

nervo

della rana galvanoscopica.

Vedete

la rana contrarsi, e se ponete

mente

alla dispo-sizione della rana rileverete che per aversi queste con-trazioni è mestieri toccare con

due

diverse porzioni del filamento nervoso,

due

distinti punti del

muscolo

pet-torale del piccione.

Toccando

con 1'estreniilii del

nervo

^Afi,

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