e frammisti alla materia granulare luminosa, provano che questi segmenti sono il centro di
un
organo particolare di secrezione, e credo meriti l'attenzione dei Naturalistil' esi-stenza di quella vescichetta rossa che dissi trovarsiim-mediatamente
al di sopra dei segmenti luminosi.Le
irri-tazioni suiranimale,
razione del calore,operano
in que-sta fosferescenza inun modo
generale e che appartiene a tutti i fenomeni dell'economia
animale, e di più,favo-rendo
direttamente lacombustione;
ed è cos\ chevanno
interpetrati gli efletti prodotti da quegli agenti sulla sola sostanza fosforescente separata delP animale .
Non
ènuo-vo
r esempio diuna
sostanza organica che bruci all'aria,
assorbendo ossigene ed emettendoarido carbonico: è il ca-so del legno in putrefazione, del cotone unto, del
carbo-ne estremamente
diviso, e di tante altre accensioni spon-tanee.E
se nel nostro casomanca
il calore chedovreb-be accompagnare
la combinazione chimica,non
è diflìcile di rendersene conto.È
cosi piccola la quantità delPacido carbonico che dai segmenti luminosi diognuno
di questi insetti si svolge inun
datotempo,
chenon può
il calore che ne è sviluppato, accumularvisi: e la citata fosfore-scenza del legno e molti altri fatti di emissioni di luce, le quali
accompagnano
cangiamenti chimici, e che credo inutile di ricordare,provano
con tutta 1'evidenza chepuò ben
esservi emissione di luce, senza sensibileaumento
di calore. Quest'ultimo vuol essere accumulato per apparire ai nostri istrumenli .È
così che ci siamo dati ragione dellamancanza
dicalore negli animali cosi detti a sangue freddo.Se sono entrato in molte particolarità sulla fosforescen-za delle lucciole V
ho
fatto perchènon aveva da
intratte-nermi
che di volo sugli altricasi di fosforescenza animale.È
noto vedersi nelmare
di nottetempo
grandi esten-sioni luminose, e questo fatto attribuitouna
volta allo sballinienlo delle onde, all'elettricità, ai gas fosforati svolti8*
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nellaputrefazione deimolluschi,
sembra
oggiprovato dipen-dereda un
grannumero
di animaletti microscopici fosfo-rescenti.Ma
nulla si sadelle condizioni fisico-chimiche sot-to le quali questi infusori divengono fosforescenti.
È
indubitato che i pesci in putrefazione divengono fosfo-rescenti, e potrebbeanche
questa cagione produrre in qual-che caso qualqual-che fosforescenza nelmare
.Vi sono negliAnnali della Medicina racconti
ben
consta-tati di fiammelle viste intorno al corpo di certi malati5 si e parlato di sudore aipiedi fosforescente
ed
è curiosa a notarsi l'analogiache
viha
tra l'odore della sostanza fo-sforescente della lucciola e ilsudore ordinario dei piedi.Tutti questi casi di fosforescenza sono tuttora senza spiegazione.
Raccontano i Botanici che in varie piante
P
infiorazione èaccompagnata
dauna
fosforescenza.Ma anche
questofenomeno
è troppo raro perpoter essere convenientemente studiato . Nella infiorazione v'è assorbimento d'ossigene, sviluppo d'acido carbonico, v'è combustione inuna
pa-rola, ed è perciò cheanche
molto calore sviluppasi in certi casi d'infiorazione . Forseanche
l'accensione alla tem-peratura ordinaria d"un
qualche olio volatile separato dal fiore fosforescente,può
esser cagione di questa luce.
Non
terminerò senza dirvi delia bella osservazione fatta in questi ultimi tempi da Quatrefage sulla fosforescenza degli annelidi edegU
ofiurt.Questo
distinto Naturalistaha
vistocol microscopiola fosforescenza di questi animali appartenere alla fibra muscolare , essere intermittente,
farsipiù viva irritando la fibra e obbligandola a contrarsi, cessare la fosforescenza per
un
certotempo,
per poiri-prodursi, lasciando P animale in riposo
.
Eccovi
un
puntod'analogia,che nondevesi perder divista.La
vita dei muscoli, le sue funzioni, sonoaccompagnate da
sviluppo dicalore, di luce, e in tantoquestavita,queste fun-zioni,sonoimmediatamente
dipendentidall'agente nervoso.LEZIONE IX.
Corrente elettrica muscolare.
ii-bbiamo
visto nelle passate Lezioni generarsicostante-mente
calore, e in qualche casoanche
luce, nel seno degli animali5abbiamo
dovuto, condotti dalle sperienze, guidatida
tutte le analogie, attribuire lo svolgimento di calore e di luce neirorganismo vivente alle azionichi-miche
che vi si operano, edabbiam
trovato cosìuna nuo-va pronuo-va
della costanza degli effetti generali delle grandi forze della natura. I fatti di cui cioccuperemo
in questa Lezione cicondurranno
a queste stesse conseguenze.Non
è naturale il credere che le azioni chimiche dell'
organismo
vivente che svolgono calore, e spesso luce,non
sianoaccompagnate da
produzione di elettricità: è di questa pro-duzione, chesiamo
riesciti oggi a dimostrare con tuttar
evidenza delle verità fisiche, che io vogliointrattenervi.Eccovi
una
sperienza molto semplice e facile, che vi prova resistenza d'una
corrente elettrica, che si produ-ce riunendo conun
corpo conduttoredue
diversi punti diuna massa
muscolare, tanto inun
animale vivo,come
inHO
un
animale di recente ucciso. Si preparauna
rana alla so-litamaniera
di Galvani , si tagliaa metà
il suo bacino,
si asporta con cura tutta la
massa musculare
della coscia,si taglia
uno
deiplessi lombari al suo escire dalla colonna verterale, e sìha
cosìuna gamba
di rana unita al suo lungo filamento nervosocomposto
dal plessolombare
e dal suoprolungamento
nella coscia, ossia dalnervo
cru-rale.È
la rana così preparata cheho
chiamatarana
galvanoseopica, e che serve assai bene alla ricerca della cor-rente elettrica .A
questo fine basta d'introdurre lagamba
della rana inun
tubo di vetro coperto d'una
ver-nice isolante, di reggere il tubo collemani
e di portar poidue
punti del corpoqualunque
di cui si studia lo stato elettrico in contatto didue
punti distinti e suflRcieutemeute lontani del filamento nervoso della rana galvano-scopica. Se siha
cura dinon
toccarmai
il corpo con alcuna porzione delmuscolo
dellagamba,
se questa è te-nuta ben isolata dallamano
, sipuò
con sicurezza asse-rire che la contrazione sopravvenuta nella rana galva-noscopica saràdovuta
aduna
corrente generata nel corpo toccato, e che il nervonon
fache
condurre e mostrare colla contrazione del suomuscolo
.
Mentre
la rana galvanoscopica si sta cosi preparando,prendo un
animale vivoqualunque, un
piccione a cagiond'esempio,
taglio leggermente il suomuscolo
pettoraledopo
averne tolti concura
gì' integumenti, e introduco nella ferita ilnervo
della rana galvanoscopica.Vedete
la rana contrarsi, e se ponetemente
alla dispo-sizione della rana rileverete che per aversi queste con-trazioni è mestieri toccare condue
diverse porzioni del filamento nervoso,due
distinti punti delmuscolo
pet-torale del piccione.Toccando
con 1'estreniilii delnervo
^Afi,