endosmosi,
ma
poco durevoli, attraversouna membrana
. Questi liquidisembrano
alterare lemembrane.
L'accre-scimento di temperaturaaumenta
la celerità della corrente di endosmosi.
Ciò che v'
ha
di più curioso in questofenomeno
del-l'
endosmosi
si è, che la più piccola quantità d'acido sol-forico o di idrogeno solforato, basta per impedirla air in-stante nei liquidi i più atti a produrla,mentre
-che gli al-tri acidi,come
l'acido idroclorico, ilnitricolafavoriscono.Tutti i liquidi animali
producono
1"endosmosi
con ener-gia, per rapporto all'acqua,ad
eccezione dei liquidi con-tenuti nel!'intestinocrasso, iquali ne sono privi, forse perl' idrogeno solforato che contengono
.
Questo
gas è talmente contrario alfenomeno
dell'endo-smosi che questonon
si manifestatradue
liquidi, d'altron-de
attissimi a manifestarlo, se si fa uso d'una membrana appena imbevuta
di quel gas .Noi abbiamo
più volte ve-rificato questa importante osservazione.
La
celerità collaqualeun
liquidopuò
penetrare,in virtù deirendosmosi, dalP esterno alFinterno del tubo, è poco considerevole. Cosi, per esempio, se Testremità inferiore deltubosiaallargata inmodo,
che lamembrana
abbiaun
pollice e
mezzo
di diametro, e il tubo stesso 2mm.
di diametro, sivedrà
conuna
soluzione di zucchero, la cui densità sia l,!^'^*»^'liquido elevarsi di53
divisioni in un'ora emezzo,
ciascunadivisioneessendod'un decimo
di pollice.È
però anotarsi,che questaceleritàdell'endosmosisembra
direttamente proporzionale all'eccessodidensità dei liquidi interni, sulla densità dell'acqua adoperata all'esterno.Confrontando fra loro soluzioni di diverse sostanze
,
presetuttealla stessadensità, e
sempre messe
in confronto coiraequa
separata da esse perun
pezzodi vescica, Dutro-chetha
trovato, che i rapporti in cui Tendosmosi si fa-ceva, potevanoesi)rimersi coinumeri
che sieguono:28
20
sof*scUi alla stessa legge.Ne
verrebbe, clic siipposlo die la legge si verificasse in ogni casn, lo sciroppo alla (h'ii-si(à di 1,3produrrebbe un endosmosi
capace di sollevareuua
colonna di127
pollici di mercurio, o ciò clie (orna lo stesso il pesoenorme
di quattro atmosfere emezzo,
, iDutrochetliacercato di dare la spiegazione dei fenon»eni ileirendosmosi; Poisson e Bequerel
hanno
pure imaginaloailtre spiegazioni. Così si è attribuilo T
endosmosi
all' a-zi^onei della corrente elettrica, la quale generandosi nel dontatlo deidue
liquidi diversi, produeeva, couie nella nota sperienzadi Pòrret, ilmovimento
dell'acqua
aUra-v^crso lamendirana
dal polo positivo al negali>o. Per-chò^ però questa spiegazione avesse qualche ])roba-bllità sarebbe mestieri, cbe fosseprima
provato, ciò chenon
è , svilui)parsi elettricità fra il contatto dell"acqua
coiralcool, coiracqua
zuccherata ec. . Poissonha
pen-sato, che il liquidomeno
denso penetrava per i tubi ca-pillari dellamembrana,
per cuine
veniva cbe il fdetto capillare, essendo attirato in basso dall' azione dell'acqua
pura, e in altoda
quella d'mi
liquido piùdenso,
1' ec^oess© dell',attrazione molecolare superiore
delermhiava
r ascensione .Ma anche
questa spiegazionenon
è piìiammissibile se si considera, che 1' alcool,
meno
denso del-rac(Jua,produce l'endosmosi; cheuna
piccola traccia d' idro-gjeno solforato lo arresta; che certe pietre calcaree e si-licee, prese nelle stesse condizioni dellemeudirane
e de-gli strati d' argillanon operano
ilfenomeno
.Non
al)-biamo
nulla, conviene confessarlo, di soddisfacente nella teoria dell'endosmosi,sappiamo
bensì le condizionigenerali delfenomeno
esser queste: l.o che idue
liquidi, oduno
almeno, abbia affinità per la sostanza delio strato inter-jmsto : 2." cbe idue
liquidi abbiano atTinità, e possano mescolarsi fra loro. Semanca una
di queste condizioni,ancbe
Vendosmosi manca
.La
corrente d* ojidosmosinon
èdovuta, come
le sperieuze loprovano,
nò al liquido30
il
meno
denso , ne almeno
viscoso,ne
a quello cheha
più forza ascendente nei tubi capillari: questa corrente appartiene generalmente al liquido cheha maggiore
aiTi-nità, cheimbeve
più facilmente, la sostanza dello strato interposto.
Le
cose dette suirendosmosi
bastano a provarvi con tutta l'evidenza, esser forse questo il fatto fisico il più importante nelle sue applicazioni alle funzioni dei corpi viventi. L'osservazione microscopicaha
oggimesso
fuor di dubbio, che in ogni tessuto vegetabile o animale, nel seno diquei liquidi che sigenerano
nell'alterarsi dei corpi organizzati e viventi vi si trovanosempre, ad una
certaepoca
del loro sviluppo, corpuscoli microscopici diuna forma
particolare e caratteristica, e che furono chiamati cellule elementari o primitive. Consistono queicorpu-scoli in
una membrana
finissima diforma
sferica, che rac-chiudeun
liquido, e sulla cui parete interna si trovaun
corpicciuolo che fu detto nucleo o cistoblasfe.
Le
cellule poinuotano dapprima
inun
liquido, cheSchwann chiamò
cìstoblasteme , e finiscono per esservicomprese
e quasi impastate, allorché questo liquido è divenuto più omeno denso
.Secondo
i diversi tessuti, le cellule elementari so-'no
più omeno
ravvicinate 1'una
all'altra, e ilcìstohlaste-me^
o sostanza intercellulare, è in ogni caso ilmezzo
d'u-nione trauna
cellula e l'altra.Torneremo
forse altrove, sopra questo soggetto importante, chenon abbiamo
qui ci-tato senon
che, per rendereanche
più palese tuttaF
im-:portanza del fattodell'
endosmosi
.La
vita delle cellule ele-mentariforma
di certo la piùgran
parte dello sviluppo e della conservazione dei tessuti dei corpi viventi, e poiché queste cellule si trovano nelle condizioni dell'endosmosi
,
non
v' è ragione perchèV
endosmosinon debba
accader-vi .Una
vescichetta, che contieneun
liquido, che è at-torniatada un
altro liquido,non può
agire al di fuori,
non può
ricevere questo,uè
emettere quello, senon
seoperando
inun modo
analogo all'endosmosi.(lonvicn pelò coiif«\ssaro , cìk^ assai poco furono finora estesi^li studj deirendosmosi,
onde
poterne fare alla Fisio-logia tutta rapplicazione dicui apparisce suscettibile. Con-veniva variare i liquidi, fra cuiV endosmosi deve
operarsi, sceglieremembrane
diverse, ravvicinandosisempre
più alle condizioni, nelle quali avvenir possono nei corpi vi-venti ifenomeni
chehanno
analogia coirendosmosi
,
È
perciò che io credo di qualche interesse V esporvi le poche esperienzecheabbiamo
potuto tentare dietroque-ste viste, e i di cui risultati sonsuflicienti aprovare, che il
Nel documento
NORTHEASTERN UNIVERSITY LIBRARY
(pagine 31-35)