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183 organiche d'un nervo vengono, per una cagione

Nel documento NORTHEASTERN UNIVERSITY LIBRARY (pagine 187-190)

qualun-que, smosse dallaloro posizione,l'etereopiù propriamenteil

fluidonerveo,è

messo

in

un

certo

movimento

dalqualela sen-sazioneolacontrazioneprocedon secondo che si propagafino alcervello oppurealmuscolo.

La

correnteelettrica,gli agènti stimolanti, il calore,le azioni

chimiche

e meccaniche, l'atto della volontà inducono quel

movimento

nelle particelle del-l'etere. Un'alterazione

qualunque

nella struttura dei nervi impediràla propagazionediquel

movimento. La propagazio-ne

della correntedel fluido nerveo,

comunque

generata, si

farà

con

diverse leggi, secondo ladiversaorganizzazione dei nervi.

Procuriamo

ora di darci ragione delle leggi dell'azione della corrente elettricasu inervi.

Ammettiamo

che lacorrente la quale percorre

un nervo

nellasua lunghezza determini

uno

spostamento nelle parti-celle delcorpo per cui scorre, nelsensodella sua direzione,

come

ce Io

provano

le sperienze di Porret e di Bequerel;

ammettiamo che

questo spostamento sia

accompagnato da movimenti

vibratorii del fluidonerveo, che si

propaghino

fino alle estremità del nervo,e nelladirezione dello

sposta-mento

delle particelle del

nervo

stesso.

Questa

corrente del fluidonerveo producela sensazione se è direttadalle estre-mitàdelnervo verso il cervello,produce alcontrario la con-trazione se è diretta dal cervelloalle estremità dei nervi,

Siegue

da

ciòche

una

corrente elettrica che traversa

un nervo normalmente

alla sua^^lunghezza

non

potrà produrre alcun fenomeno.

La

corrente diretta produce

una

contrazio-ne, allorché entra nel nervo,

produce

al contrario

una

sen-sazione, allorché cessa, e ciò perchè leparticelle organiche del

nervo

smosse dalla posizione loro nella direzione della corrente,

dovranno onde

rimettersi nelloro stato primitivo

,

muoversi

alcessase della corrente in

una

direzione contraria aquella dellacorrente stessa.

Averrà

ilcontrario trattandosi dellacorrente inversa.

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I

feuomeui

del

primo

dei periodi altrove indicati ci

provano

che avviene lo spostamento in tutti i sensi del-le particelle organiche delnervo,allorché è questo eccitato

da uno

stimolo

quahmque,e

che questo però avviene

maggior-mente

nel sensodellacorrentechenel sensoopposto, allorché ciserviamo dellacorrente elettrica. Ciò però finchela strut-tura organica del

nervo

si mantiene nel suo statod' inte-grità:

ma

a

misura

che dessasialtera, i fenomeniprodotti dalla corrente si restringono a quelli che

hanno

luogo nel-»

la direzione nella quale la corrente agisce con piìi inten-sità. Gli altri agenti stimolanti

producono uno

spostamento

permanente

nella disposizione organica delnervo,

sposta-mento

che

come

quello prodotto dallacorrente

non

cesserà al cessaredeirazionediquelU agenti.

Una

correnteelettrica, la quale percorre

un

nervo per

un

certo tempo, finirà per produrre

uno

spostamento

permanente

nella

disposizio-ne

organica del

nervo

stesso.

Da

ciò proviene lo sparire dei soliti effetti della corrente,

quando

la sua azione sia stata prolungata .

Una

corrente diretta in senso inverso rimetterà le particelle, del

nervo

nella loro

prima

posi-zione, e lo renderà

nuovamente

eccitabile all' azione di

una

corrente diretta in senso contrario. Il passaggio della corrente elettricaper

un nervo

in contrarie direzioni, la successiva interruzione di questa corrente, la sua maggio-re intensità, sono le cagioni più atte a produrre

nno

spo-stamento

permanente

equindi

un

alterazione nellastruttura dei nervi.

Mi

rimarrebbe a parlarvi dell'origine,delle sorgenti della forza nervosa.

Dopo

quello che vi

ho

detto sul!'analogia fra questa forza e

gr

imponderabili, laricerca dell'origine del-la forza nervosa

non

è

ne

fuori diluogo, ne impossibile a tentarsi.

Tutte le volte che

una

forza

qualunque

si rende mani-festanoi veggiaraocangiarsilamateria. Questo cangiamento èdovuto air azione di un' altra forza odi quella stessa che

185

produce.

Parliamo

con tin esempio.

Un

alcali e

un

aci-do

in certe condizioni si

combinano:

raftìnità è la forzache determina la combinazione e la formazione di

un

sale.

Intanto il calore e relctlricità si

manifestano,

e cessata la

trasformazione delle

due

materie in

una

nuova,le forze

che

si sono prodotte

hanno

finito esse

pure

di mostrarsi cogli efletti che loro sono propri.

Prendo un

bastone di cera-lacca, lo confrico e il bastone si carica di elettricità

.

In questo caso per la forza

nervosa

impiegata a

muo-vere la

mano

che tiene la cera lacca, produco nelle par-ticelle di quasta

un movimento

molecolare durante il quale Telettricità si palesa e con essa il calore. Il ferro nell'os-sigene brucia, fa ossido, ecalore e lucesi producono.

Non

vi è esempio che

non conduca

alle stesse conse-guenze: in ogni caso di manifestazione di

una

forza v' è

sempre

trasformazione dimateria, in

conseguenza

di

una

forza che

ha

agito precedentemente sulla materia stessa.

È

questa trasformazione, che

deve

avvenire in tutte le parti del nostro corpo nelPatto della nutrizione, che

può

considerarsi la sorgente della forza nervosa.

Chi

non

sa che cessando la circolazionesanguignain

una

parte

qualunque

di

un

animale, o più precisamente arre-standosiilpassaggio del sangue arteriosoo dei globuli ossige-nati^ cessa

sempre

più o

meno

presto

qualunque

movimen-to in quella parte? chi

non

sa il rapporto che esiste fra Fattività dell'atto nutritivo e la quantità di forza nervosa che si produce? in qual altro

modo

se

non

con

una

mag-gior nutrizione, si ottiene

una maggior

produzione di for-za nervosa?

Il sistema nervoso diviene in tale ipotesi queirapparec»

chio in cui si raccoglie, si sparge la forza nervosa: la vo-^

lontà per

un

legame, che cisarà

sempre

misterioso, mette,

come

gli stimoli, in vibrazione Petere che per ratio della nutrizione

ha

preso nella sostanza nervosa

una

particola-re distribuzione,

da

cui dipende quel particolare

movimen-to vibratorio che è la forza nervosa stessa.

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Ogni

azione dì questo sistema nervoso, ogni eccitazione di

un nervo

distrugge in parte quella distribuzione parti-colare delPetere, laqualeviene ristabilita dalriposo e dalla

nuova

nutrizione.

Dumas,

attribuendoallacombinazionedell'ossigene dell'aria colcarbonioeTidrogene

non

sóloilcalore

ma

anchelaforza muscolare deglianimali,

paragonò

l'animale ad

una macchina

a vapore. Espose questo illustre

Chimico

con

un esempio

brillantequesto confronto.

Un uomo

chesaleil

Monte Bianco

e che trasporta così il peso del suo corpo in

un

dato

tem-po

aquell'altezza,

consuma una

quantità dicarbonio

molto minore

di quella che sisarebbeimpiegatasotto

una

caldaia per convertirl'acquain vaix)re,in

modo

da generareun'effetto

dinamico

uguale

a

quello dell'ascensionesu quel

monte. Ne

conclude il

Dumas

essere la

macchina

animale Ja più

eco-nomica,

la più produttiva di quante ne conosciamo.

Evvi però

nella scelta diquesto

esempio

enellaconclusioneche se

ne

vuol trarre, più poesia cheverità:il calore che si svolge nelle azioni chimiche della nutrizione

non

cagiona,

ma ac-compagna

lo sviluppo della forza nervosa, ed il

legame

fra queste azioni chimiche e la quantità di forza nervosa

che

esse svolgono è tuttavia a noi ignoto.

Limitiamoci per ora

a

considerare la forza nervosa

co-me un movimento

particolaredell'etere,e

ad ammettere che

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