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mente questa particolarità quando avremo esposte le ìeg'^ì della distribuzione dell' elettricità sul corpo di questo anir

Nel documento NORTHEASTERN UNIVERSITY LIBRARY (pagine 132-136)

male.

La

scossa della torpedine è accompa^i^nata da tutti i

fe-nomeni

proprii della scarica o della corrente elettrica.

Le

rane pre[>arate al

modo

di Galvani distese sul corpo della torpedine si

veggono

saltellare ad ogni scossache essa

allorché è irritata. Si

veggono

queste rane saltare,

anche quando

sono poste a qualche

metro

di distanza dalla tor-pedine,

purché

posino sopra

un panno

bagnato, su cui s|

trova anche latorpedine. Selarana preparata tocca un pun-to del corpo della torpedine coli' estremità dei suoi ner-vi ed è sostenuta colla

mano,

la rana si contrae ad ogni scossa della torpedine. Cessa però di contrarsila rana

co-si tenuta se la torpedine è isolata, o se la rana è soste-.

nula con

un

filo isolatore.

Malgrado

questi isolamenti la rana indica di

nuovo

la scossa

quando

si fa in

modo

che

un

lungo tratto del suo filamento nervoso sia disteso sul corpo della torpedine. Questo fatto è simile a quello del-la scossa provata nel dito di colui che tocca la torpedine isolata.

Distribuendo varie rane preparate su tutta la superfìcie del corpo della torpedine si

veggon

da

prima

scuotersi tutte ad ogni scossa del pesce,

ma

a

misura

che la sufi vitalità si va estinguendo,

non

si tarda a scorgere che le

rane che

mostrano

più lungamente di scuotersi sono quelle collocate su i fianchi dell'animale, in prossimità al capo.

In

una

parola 1 punti che conservano plìi

lungamente

la

129

facoltà (li far contrarre le ra-ne, sono quelli che

corrispon-dono

a (lue origani particolari posti lateralmente e sinìmelri-canu'ule verso restreniilà ce-falicadel pesce.

Quando

si p(>r-lano in contatto del dorsoe del ventre d'una (orpedine le

due

estremila in piaiino del tìlo di

un

sralvanoinetro di

una

me-diocre sensibilità, e s'irrita la torj)edine perchè dialascarica, si vede al

momento

in cui

sal-tano le rane , deviar

brusca-mente

]'ago del galvanometro, poi ritornare air istante addietro , oscillare e fissarsi a zero,

anche

continuando a tener chiuso il circuito ;

ad una nuova

scossa del pe-sce,

Tago

devia

come

prima. L'uso di questo istromento

ha

servitoa mostrare chenella scossadellatorpedinelacorrente è direttanelgalvanometro dal dorsoal ventre del pesce che cioè, il dorso rappresantail polo positivodi

una

pila e il ven-tre il polo negativo. Se si tentano coi scandagli del

galva-nometro

i diversi punti del corpo della torpedinenell'atto che

lascarica, sivede,

anche

meglio che facendo uso del-le rane, che da

primo

si

hanno

i segni della corrente sta-bilendoil circuito fra qualunque deipuntidellaschienaedel ventre, e che

quando

l'animale s'indebolisce convien tocca-re i punti che corrispondono ai così detti organi elettrici della torpedine per avere i segni della corrente.

È

curio-so che toccando nello stesso

tempo due

punti della stessa faccia, dorsale ventrale, di

uno

degli organi, si

hanno

se-gni di corrente, però più deh(jliassai di qu'JlIi che si

hanno

stabilendo il circuito fra le

due

opposte faccie. Per-chè la deviazione

avvenga

toccando coi scandagli del

gal-vanometro

(lue punii appartenentiallastessa faccia del pe-sce, è necessario die

uno

dei scandagli tocchi i punti pros-simi alla periferia dell'organo e l'altro scandaglio il inulto

130

airincirca diametralmente opposto al primo. Allora si

lian-no

i segni della corrente e si trova questa

sempre

diretta nel galvanometro dallo scandaglio più prossimo alla linea

mediana

dciranimale a quello più lontano dalla

medesima.

Si ottengono pure i segni della corrente al galvanometro tenendo

uno

degli scandagliin contatto della superficie ven-trale o dorsale

d'uno

degliorgani e infiggendol'altro scan-daglio neirinterno dell'organo stesso;lacorrente si mostra costantemente diretta dallo scandaglio che tocca la

super-ficie dorsale o che vi è più prossimo, all'altro scandaglio.

Se ili luogodel filo del galvanometro, si

adopera un

fi-lo

egualmente

metallico,

una

porzionedel qualesia avvoltaa spirale, e se colle estremitàdi questo filo si toccano le

due

facete della torpedine, si avrà magnetizzato dalla scossa

r

ago d'acciajo che si è precedentemente

messo

nella spi-rale.

Qualunque

sia la grossezza del filo della spirale, la

lunghezza del circuito metallico, il diametro della spirale stessa, la lunghezza e la grossezza delPago d' acciajo, il

suo grado di

tempra,

il senso del

magnetismo

prodotto dalla scarica della torpedine, è costante

.

Disponendo

sulle

due

faccie del pesce collocato sopra

un

piano isolante,

due

dischetti di platino

Tuno

sul dorso, l'al-tro sul ventre,

mettendo

su questi

due

dischi

due

altri di-schi di carta inzuppata di

una

soluzione diidriodatodi po-tassa e

chiudendo

infine ilcircuito,

mettendo

questi dischi in comunicazione con

un

filo di platino,

non

si tarda a vedere,

dopo un

certo

numero

di scariche fatte dare dal pesce,

che

intorno all'estremità del filo di platino toccante il disco di carta posato sul platino in contatto del ventre, si fa

una macchia

d'un colore giallo-rossastro.

Un

egual colore,

ben-ché

più debole comparisce sulla faccia della carta posata sul platino in contatto del dorso. Il liquido che inzuppa la carta è

dunque scomposto

dalla corrente elettrica della torpedine, e l'iodio apparisce al polo positivo.

Si

può anche

giungere a veder la scintilla nelFalto

del-131

la scarici della torpodlne, e

V

apparecchio adoperato a questo line è assai semplice. Si colloca la torpedine colia sua pancia o colla sua schiena sopra

un

largo piatto

metal-lico,

come

sarebbe loscudodi

un

elettroforo

ben

isolato esi

posa sull'altra faccia del pe-sce

un

piatto similetenutocon

un manico

isolante. Ciascuno dei

due

piatti è

munito

d'un

filometallico, sulle estremità superioridiquesti

due

filisono attaccate con

gomma due

fo-gliolined'oroche

vengono

co-sì a pendere in basso. Si dispongono i

due

piatti in

ma-niera che le

due

foglioline sieno in

grande

prossimità

.

Convien scegliere per questa esperienza

una

torpedine vi-vace più che sia possibile.

Comprimendola

col piatto supe-riore, e cercando nel

tempo

stesso di

condurre

le

due

fo-glioline 4'oro

a

contatto,

non

è raro il veder brillare la scintilla fra le

medesime

.

È

naturale che il

fenomeno

sia difficile a scorgersi, giachè convien cogliereil

momento

della scarica e

combinare

in questo

momento una

tal distan-za fra le foglie d'oro,

perchè

la corrente possa produrre

la scintilla.

Tutti i fenomeni della scarica o scossa della torpedine sono

dunque

dovuti a

una

corrente elettrica. L'apparecchio

da

cui questa corrente è prodotta consiste in

due

organi particolari, chiamatiorfani elettricidella torpedine-^ le

due

faccie opposte di questi organi

mostrano

stati elettrici con-trarii; la faccia dorsale è positiva, la faccia ventrale è ne-gativa.

La

torpedine

volontariamentelascarica, edogni esterna irritazione

non

agisce sulPorgano elettricoche per r intermezzo della volontà dell'animale e di fatti, siccome la scarica passerebbe attraverso l'animale stesso se

non

vi fossero archi esterni e conduttori per riceveila, ne viene che r animale o

non

ne dà o cessa ininicdialamcnte di darne,

quando non

è toccato ed è fuori dell'acqua, o

10

132

quando

è toccalo

da

corpi coibenti.

Non

è perciò a caso (ihe Ja natura dotò

d'una

funzione elettricagli animali che vivono in

un

liquido conduttore.

Le

proprietà della corrente della torpedine

sembrano

av-vicinarsi più tosto a quelledellacorrente elettrica

propria-mente

detta, che a quelle della scarica della bottiglia

.

Esaminiamo

ora la scarica della torpedine

come

funzio-ne fisiologica e per conseguenza

veggiamo

quale inlluenza vi

hanno

le parti diverse dell'organo stesso, quelle chelo

circondano o che yìsono in qualche

modo

in rapporto,

non

che le circostanze che

operano

sullo slato di vita

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