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Corte di Appello – sezione lavoro

Nel documento Corte di Appello di Potenza (pagine 72-79)

3. APPLICAZIONE DELLE MISURE ALTERNATIVE ALLA PENA

4.1 Magistratura Giudicante

4.1.1 Corte di Appello di Potenza

4.1.1.2 Corte di Appello – sezione lavoro

La pianta organica della sezione lavoro è tabellarmente composta da 1 presidente e n. 2 consiglieri.

Anche nell’anno giudiziario 2020-21 la sezione lavoro della Corte di Appello ha operato a pieno organico. Soltanto dal 9 novembre 2020 sino al 8 marzo 2021 è stata applicata la dr. Rosa Maria Verrastro, giudice presso il Tribunale di Potenza.

In seguito al trasferimento su domanda, il 9 marzo 2021 è stata immessa nelle funzioni di appello presso la sezione lavoro la dr. Rosa Larocca, proveniente dal Tribunale di Potenza, ove svolgeva funzioni di giudice del lavoro.

In occasione delle nuove tabelle organizzative triennali 2020-22, immediatamente esecutive dal 14.7.2021, è stato istituito con decreto presidenziale in data 13.3.2021 l’Ufficio per il Processo presso la sezione lavoro con l’assegnazione tabellare di un Giudice Ausiliario (avv. Antonia Patrizia Daleno), in precedenza inserita nell’UPP della sezione civile come 6° Giudice Ausiliario, ed è ivi impegnata a tempo pieno fino al febbraio 2022 per definire le cause già introitate a sentenza.

di cause civili di competenza tabellare, in particolare cause di responsabilità extracontrattuale e ricorsi monitori/opposizioni in materia di equo compenso da irragionevole ritardo del processo, non in materia di lavoro-previdenza-assistenza o della sezione minorenni- collegio civile.

Sono inseriti nell’UPP sez. lav. anche n. 3 tirocinanti ex art 37 D.L. 69/2013.

Oltre che la segnalata modifica soggettiva, le nuove tabelle sul piano oggettivo hanno apportato la fondamentale modifica della specializzazione dei collegi nelle sezioni civile e penale e anche variazioni nella distribuzione delle materie tra sezione penale e sezione lavoro.

Nella proposta tabellare, su cui non vi sono state osservazioni e il Consiglio Giudiziario ha espresso parere favorevole all’unanimità, si è tenuto conto di tre esigenze prioritarie:

1) eliminare l’attribuzione alla sezione penale di competenze tabellari in materia civile (legge Pinto);

2) perequare i carichi di lavoro tra i magistrati delle tre sezioni evitando, come in passato, il frazionamento della medesima materia tra due sezioni (sezione lavoro competente sui ricorsi ex lege 89/2001 relativi a cause di lavoro/previdenza e sulle opposizioni avverso i decreti della sezione penale competente tabellarmente su tutti gli altri ricorsi ex lege 89/2001 relative a processi penali, civili, amministrativi e sulle opposizioni avverso le altre materie);

3) rafforzare la consistenza organica della sezione civile, che presenta ancora un’elevata percentuale di cause ultraquinquennali (pendenze patologiche sedimentatesi prima del 2016).

Sono stati adottati con le tabelle triennali 2020-22 nuovi modelli organizzativi per i procedimenti di equa riparazione a fronte della riduzione delle sopravvenienze avanti alla sezione lavoro. Trattasi di un flusso di procedimenti monitori ex art. 3 L 89/2001 pari ad una media annua attestatasi nel quadriennio 2016-2020 in 400 ricorsi monitori all’anno, suddivisi tra presidente della sezione penale e 4 consiglieri. Inoltre alla sezione penale è stata sottratta la competenza sulle opposizioni ai decreti ex lege 89/2001 pronunciati dalla sezione lavoro della Corte.

Il nuovo assetto tabellare, più razionale e conveniente, con incremento di n. 1 giudice togato alla sezione civile e alla sezione penale e lo spostamento di n. 1 giudice ausiliario dalla sezione civile alla sezione lavoro, è il seguente:

Sezione civile : 1 presidente + n. 6 consiglieri (+ 1 consigliere) + 5 giudici ausiliari (-1)

Sezione lavoro : 1 presidente + n. 2 consiglieri (invariati) + n. 1 giudice ausiliario (+1) Sezione penale: 1 presidente + n. 5 consiglieri (+1 consigliere).

La scelta della distribuzione dei posti in aumento organico è stata molto sofferta in ragione della prospettiva di difficoltà di copertura del posto del 6º consigliere nella sezione civile, quale aumento organico ex DM 14.9.2020, considerata la perdurante vacanza del precedente posto di aumento organico riconosciuto con D.M 2.8.2017 del 5º consigliere e la permanenza decennale di 1 consigliere della sezione civile, che dopo il 18.9.2021 è stato trasferito alla sezione penale a copertura del 6º posto di consigliere

(aumento organico D.M. 14.9.2020), così creando due collegio penali perfetti.

Per quanto attiene la sezione lavoro della Corte di Appello di Potenza si evidenzia una contrazione delle cause in materia specialistica (pendenti al 30.6.2021 n. 181 lavoro e n. 257 previdenza/assistenza, pari al 9% delle pendenze complessive SICID) e un arretrato quasi nullo (ultrabiennali pendenti al 30.6.2021 n. 20 lavoro e n. 25 previdenza/assistenza, pari al 2% come peso di materia). Pertanto sono state assegnate tabellarmente – già in passato – le cause di competenza civile, in quanto caratterizzate dal rito lavoro, da altra specializzazione (sez. agraria, sez. minorenni solo collegio civile) e – di recente – n. 300 cause di responsabilità extracontrattuale - decreto n. 25 del 29 gennaio 2019 di variazione tabellare, assegnazione limitata ad uno stralcio di tipologia di cause, sempre per consentire la specializzazione. Altre esigenze alla base della modifica tabellare disposta in merito alla distribuzione delle cause tra sezioni sono: necessità di deflazionare il carico dell’arretrato gravante sulla sezione civile, razionalizzazione tabellare, limitazione della disomogeneità di orientamenti di merito e facilitazione dei programmi di gestione (legge Pinto) relativi alla sezione penale, anch’essa in crisi per l’incremento di sopravvenienze e per la riduzione delle definizioni dal 2020.

La sezione lavoro, presso cui è stato creato l’UPP con le nuove tabelle 2020-22, non è estranea al progetto PNRR per lo stralcio delle cause ultraquinquennali non solo di responsabilità extracontrattuale (codici SICID: 145001 solo danni a cose, 145002 lesione personale, 145003 morte, 145011 responsabilità genitori, tutori, maestri ex art 2048 c.c., 145012 responsabilità per l’esercizio di attività pericolose ex art. 2050 c.c.,125013 responsabilità ex artt. 2049, 2051, 2052 c.c., 145999 altre ipotesi di responsabilità extracontrattuale), ma anche di altre materie civilistiche. Infatti, sebbene l’incidenza rispetto alle altre materie quantitativamente risulti soltanto del 4% in relazione a n. 148 procedimenti di equa riparazione (DGSTAT dati aggiornati al 30.6.2021), si evidenzia che il dato è deficitario e si riferisce soltanto alle opposizioni ex art 5 ter L.89/2001, ma non ai ricorsi monitori ex art. 3 L. 89/2001 che sono in vertiginoso aumento. Tanto anche in ragione della sentenza della Corte Costituzionale che nuovamente ha consentito in relazione a ciascuna fase del giudizio di presentare istanza di equa riparazione per violazione del termine di ragionevole durata del processo. Ne è conseguito che da n. 403 ricorsi sopravvenuti al 30.6.2020, si è giunti a n. 560 sopravvenuti per equa riparazione al 30.6.2021 e già al 15.12.2021 risultano sopravvenuti più di 670 ricorsi. Sebbene i ricorsi monitori ex art. 3 L. 89/2001 non rientrino nella quantificazione dell’arretrato e nel disposition time, trattasi di una massa di istanze da definire in tempi stringenti per evitare di generare altre istanze di equo compenso per il ritardo nella loro definizione, che allo stato vengono opposti nella proporzione del 30%. Invece le opposizioni ex art.

5 L.89/2001 rientrano negli obiettivi del disposition time e devono essere definite nel termine di 6 mesi, pena ulteriore equo compenso.

All’incremento di tale materia si deve fare fronte tramite l’UPP istituito presso la sezione lavoro con decreto presidenziale n. 13 del 31.3.2021. Attualmente è composto dal Presidente della sezione, da n. 2 consiglieri in servizio effettivo, n. 1 giudice ausiliario (impegnato a tempo pieno nella sezione civile fino al 3.2.2021) e n. 3 tirocinanti

neo-La sezione lavoro della Corte di Appello in questa contingenza di vacanza organica di un posto di consigliere, di incremento delle sopravvenienze in materia di previdenza, assistenza e lavoro, di ampliamento della competenza tabellare in materia civile con cause aventi priorità per la loro vetustà, non ha potuto mantenere l’andamento di diminuzione delle pendenze complessive.

Nell’anno giudiziario 2020-21 la sezione lavoro ha definito n. 259 appelli in materia lavoristico-previdenziale, di cui n. 90 di lavoro e n. 130 di previdenza sono stati chiusi con sentenza, a fronte di n. 341 sopravvenienze.

Al 30/6/2020 i procedimenti definiti sono stati n. 329, con n. 288 sentenze, a fronte di n. 308 sopravvenienze.

Per la prima volta, dopo diversi anni, si registra un saldo in aumento tra i flussi in entrata e quelli uscita relativamente alle cause di competenza specialistica ex lege (lavoro- previdenza- assistenza). Alla data del 30 giugno 2021 sono state iscritte n. 341 sopravvenienze (n. 151 appelli in materia di lavoro e n. 190 in materia di previdenza) a fronte di n. 259 definizioni, con una variazione percentuale delle pendenze di +23,03%

e un indice di ricambio di 0,76 di affari giurisdizionali rientranti nella competenza “per materia“ della Sezione Civile, circostanza che ha loro imposto una organizzazione differente, in ragione delle priorità.

In precedenza le pendenze finali si erano così ridotte progressivamente in parallelo con le sopravvenienze:

n. 356 pendenze finali e n. 165 sopravvenienze in data 30.6.2020, n. 405 pendenze finali e n. 308 sopravvenienze in data 30.6.2019, n. 425 pendenze finali e n. 320 sopravvenienze in data 30.6.2018, n. 605 pendenze finali e n. 300 sopravvenienze in data 30.6.2017;

n. 737 pendenze finali e n. 357 sopravvenienze in data 30.6.2016;

n. 934 pendenze finali in data 30.6.2015).

Le sopravvenienze, sotto indicate in dettaglio per materia, sono aumentate nell’

a.g. 2020-21:

n. 159 prestazioni di previdenza obbligatoria (n.99 a.g. 2019-20, n.138 a.g. 2018-19) n. 22 assistenza obbligatoria (n. 6 a.g.2019-20, n.138 a.g. 2018-19) n. 39 pubblico impiego (n.11 a.g.2019-20, n.64 a.g. 2018-19) n. 102 lavoro dipendente da privato (n.33 a.g.2019-20, n.63 a.g. 2018-19) n. 1 lavoro parasubordinato (n. 3 a.g.2019-20, n . 2 a.g. 2018-19).

Si deve sottolineare che gli appelli più risalenti attualmente pendenti in materia di lavoro e previdenza sono molto pochi: solo 1 iscritto nel 2016, n. 2 nel 2017 e n. 16 nel 2018. Il prolungamento della pendenza è essenzialmente dovuto alla necessità di approfondimenti istruttori (all. E1).

Tutti gli altri appelli risultano pendenti al massimo da un biennio, avendo la Sezione cura di definirli nel maggior numero possibile entro i due anni di ragionevole durata del giudizio di appello secondo i dettami della c.d. legge Pinto.

Sono in continua riduzione le impugnative di licenziamento, perché le leggi restrittive in materia, “Fornero” e “a tutele crescenti”, hanno ristretto le ipotesi di applicazione della

tutela reintegratoria piena e hanno imposto alle parti tempi di difesa ristretti. Di fatto si è voluto incentivare le parti ad accettare accordi stragiudiziali “onorevoli”, ritenuti preferibili rispetto al recupero “controvoglia” di rapporti lavorativi inevitabilmente incrinati dall’invio della ancora famigerata lettera di licenziamento.

Le impugnazioni aventi a oggetto sentenze sul precariato nella Scuola sono in flessione, segno del buon risultato complessivamente conseguito nel distretto dalla legge n. 107/2015 c.d. “della buona scuola”.

In materia di previdenza e assistenza obbligatorie, stante l’inappellabilità delle cause per pensioni di invalidità e misure assistenziali, il contenzioso riguarda la materia contributiva, sia sul piano della debenza e della misura dei contributi “ordinari”, che su quello del possibile ricorso delle imprese a sgravi non dovuti, con la necessità di far ricorso all’ausilio di consulenti tecnici.

Stabili rispetto agli anni appena decorsi anche gli appelli in materia di benefici per esposizione ultradecennale ad amianto.

Si deve evidenziare l’ottima prova di resistenza delle sentenze pronunciate dalla sezione specializzata, poiché a fronte del notevole numero delle sentenze emesse in materia di lavoro e previdenza, i ricorsi per cassazione nel lasso temporale 1/7/2020-30/6/2021 sono stati n. 36 come lo scorso anno. Il numero delle pronunce cassate con rinvio o senza risulta essere appena 6 (n. 5 a.g.2019-20).

Con secifico riferimento alla Corte di Appello l’impatto della pandemia è stato ridotto al minimo grazie al rapido adeguarsi dei Difensori alle udienze in “trattazione scritta” e allo spirito di collaborazione degli Avvocati specializzati nella materia in un momento così difficile per il Paese, alla capacità di adattamento dei consiglieri alla nuova modalità di udienza c.d. cartolare che onera maggiormente i giudici, all’ausilio dei tirocinanti e all’impegno della cancelleria della sezione lavoro a seguire le vorticose novità normative e organizzative che sono il portato di questa imprevista emergenza sanitaria che perdura dal febbraio 2020.

La snellezza del rito del lavoro ha favorito il temporaneo allentamento dei principi di oralità e immediatezza del processo, senza incidere sul contraddittorio cartolare e più in generale sul diritto di difesa costituzionalmente tutelato.

Positivo è il saldo tra sopravvenienze e definizioni negli altri procedimenti d’impugnazione, ossia quelli assegnati per competenza tabellare alla sezione lavoro perchè aventi a oggetto materie civilistiche, per riequilibrare i carichi di lavoro e per ridurre in parte le pendenze vetuste della sezione civile

Dopo il decreto del gennaio 2019, residua un blocco di appelli in tema di responsabilità extracontrattuale, di quelli assegnati in n. di 300 cause a stralcio dai ruoli della sezione civile secondo il criterio del più risalente numero di iscrizione a ruolo e fissate nelle udienze a decorrere dal 18 aprile 2019. Al 1/7/2020 la pendenza era di n. 276 appelli, mentre al 30/6/2021 la pendenza è di n. 225 cause di responsabilità extracontrattuale (-18,5 %).

Le cause civili contenziose da trattare con rito lavoro, sono state fissate a partire dall’ottobre 2017 secondo la scansione temporale di una udienza a mesi alterni e precisamente:

cause di locazione pendenze - 18,57% indice ricambio 1,81 n.57 pendenti finali, n. 16 sopravvenuti , n. 29 definiti al 30.6.2021 (n.68 pendenti finali, n.16 sopravvenute, n. 29 definite al 30.6.20 20 ) (n.40 pendenti finali, n. 21 sopravvenute, n. 21 definite nell’ a.g. 2018-19).

opposizione avverso ordinanza ingiunzione ex art.22 L.689/1981 pendenze -16,67% indice ricambio 1,27

n. 5 pendenti finali, n. 5 sopravvenute, n. 6 definite al 30.6.2021 n. 43 pendenti finali, n. 8 sopravvenute, n. 19 definite al 30.6.2020)

La sezione lavoro è competente tabellarmente anche sul contenzioso in materia di legge Pinto limitatamente alla irragionevole durata dei procedimenti di lavoro e previdenza. Le cause di equo indennizzo ex L. 89/2001 sono in aumento.

La pronuncia della Corte Costituzionale nr. 88/2018 che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art.4 della citata legge che precludeva la possibilità di proporre domanda di equa riparazione in pendenza del procedimento presupposto, sebbene la sua durata fosse già irragionevole, ha comportato un abnorme incremento dei ricorsi monitori che si paventava.

E’ assolutamente necessario porre un rimedio normativo, in quanto la richiesta di equo compenso per la fase di primo grado non è funzionale alla riduzione dei tempi del processo di merito, anzi aggrava non solo l’attività giudiziaria, ma anche l’attività amministrativa di pagamento che viene moltiplicata per il medesimo procedimento.

I ricorsi per equa riparazione sopravvenuti al 30.6.2021 sono n. 568 (n. 406 al 30.6.2020, n. 373 al 30.6.2019), di cui con giudizio presupposto n. 22 in penale, n.

11 in lavoro e n. 7 in amministrativo; mentre sono pervenute n. 74 opposizioni ex art. 5 ter L. 89/2001 al 30.6.2020 (all.H1), assegnate alla sezione lavoro in quanto proposte avverso decreti della sezione penale, in flessione rispetto alla esorbitante sopravvenienza dello scorso anno (n. 140), ma sempre in misura superiore rispetto alle 55 opposizioni proposte nell’a.g. 2018-19 e alle medie degli anni precedenti.

Risultano definiti complessivamente n. 560 ricorsi ex art. 3 L. 89/2001 di cui n.

583 con giudizio presupposto in materia civile, n. 27 in penale, n. 14 in lavoro e n. 7 in amministrativo. Le somme complessivamente liquidate in monitorio (salvi gli esiti delle eventuali opposizioni e dei ricorsi per cassazione) ammontano a € 1.638.040,00.

Residuano solo n. 36 ricorsi monitori come pendenti finali al 30.6.2021. Le opposizioni ex art. 5 L. 89/2001 definite sono n. 112 e ne residuano altre n. 112 come pendenti finali, con una variazione percentuale delle pendenze pari a -25,33% e indice di ricambio di 1,51 (all. H 1 bis).

Il settore dei ricorsi per equo compenso da irragionevole durata dei processi ex art. 2 l.n. 89/2001, è passato per intero alla competenza della sezione lavoro dal 19/7/2012. Nel periodo di riferimento ha fatto registrare il seguente andamento: iscritti al 1/7/2020 n. 700 ricorsi per d.i., di cui n. 660 con giudizio presupposto in materia civile, n. 22 in penale, n. 11 in lavoro e n. 7 in amministrativo; definiti n. 631,

Quanto al contenzioso in fase di appello in materia di famiglia, tabellarmente assegnato alla sezione lavoro, va rilevata una pendenza finale al 30.6.2021 pari a n.

65 cause contenziose di divorzio e separazione (n. 42 pendenti al 30.6.2019) in misura superiore alle definite (n. 30) e alle sopravvenute n. 50, con una variazione delle pendenze di +44.44% (all. E bis).

Nell’anno 2020-21, secondo i dati riferiti dal pres. della sezione lavoro, sono stati n.30 i procedimenti pendenti finali di volontaria giurisdizione sempre in materia di divorzio e separazione a fronte di n. 35 definiti.

E’ rilevante in termini percentuali l’aumento degli appelli e dei reclami in materia di famiglia (separazioni e divorzi) nell’arco di un anno, per effetto di una serie di fattori come l’aumento della conflittualità coniugale e familiare, l’inadeguatezza dei servizi socio-assistenziali operanti sul territorio, che raramente sono in grado di affrontare con qualche successo, un certo abuso del ricorso all’impugnazione di provvedimenti per loro natura sommari e provvisori, dunque impugnabili solo al cospetto di macroscopici errori di valutazione del primo giudice.

La sezione agraria è composta dal presidente della sezione lavoro, i due consiglieri e dagli esperti agrari. Trattasi di materia non significativa dal punto di vista statistico nell’a.g. 2020-21, al pari degli anni precedenti (all. E bis), ma che impegna per la sua specificità:

- sopravvenute n.2, definite n. 4, pendenti finali n. 11 con -15,38 % variazione pendenti

(sopravvenute n. 7, definite n. 2, pendenti n. 13 al 30.6.2019) (sopravvenute n. 5 , n. 12 definite , n. 7 pendenti al 30.6.2018).

Il presidente della sezione lavoro e i due consiglieri, unitamente ai componenti privati, hanno composto fino al 14.7.2021 anche la sezione minorenni-collegio civile a cui è tabellarmente riservata una sola udienza a mesi alterni, nel terzo giovedì, in cui vengono trattate anche le cause in materia di separazione e divorzio.

Le nuove tabelle organizzative 2020-22 hanno innovato anche la sezione minorenni non solo intensificando le udienze da tenersi in materia di famiglia e minorile 1 volta al mese per non ritardare le decisioni, ma anche disponendo la presidenza del collegio civile in capo al Presidente della Corte di Appello che già presiedeva il collegio penale, in attuazione dell’ art. 85 circ. CSM tabelle che ha previsto l’esonero dall’ attività giudiziaria non superiore al 70% per i Presidenti di Corti di Appello e di Tribunali di dimensioni medio-piccole, a fronte della previsione regolamentare di un esonero non superiore al 50% per i presidenti di sezione .

Per inciso si rileva che è la prima volta che, contrariamente al dettato costituzionale, si opera una distinzione tra magistrati che svolgono le medesime funzioni laddove l’art. 85 circ. tab. prevede un esonero non superiore al 90% dalle attività giudiziari per i magistrati direttivi di uffici giudiziari di grandi dimensioni, con più di 5 sezioni, senza considerare che proprio negli uffici di più piccole dimensioni c’è sicuramente minore possibilità di avvalersi di semidirettivi o magistrati collaboratori o personale amministrativo.

Roberto Spagnuolo, forniti dalla cancelleria e difformi dalla rilevazione DGSTAT (all.

E1), le cause in materia minorile –contenzioso- hanno fatto registrare il seguente andamento: pendenti al 1/7/2000 n. 4 appelli; sopravvenuti n. 6 appelli; definiti n. 6;

pendenti finali al 30/6/2021 n. 4 appelli.

Le cause in materia minorile -volontaria giurisdizione- hanno registrato il seguente andamento secondo la rilevazione di cancelleria, differente rispetto alle tavole DGSTAT, ma senz’altro più conforme al reale (all. E1): pendenti al 1/7/2020 n. 5 reclami;

sopravvenuti n. 30 reclami; definiti n. 15 appelli/reclami; pendenti finali al 30/6/2021 n.

20 appelli/reclami.

Conclusivamente si deve testimoniare la qualità del lavoro giudiziario svolto e la sensibilità dei magistrati della sezione lavoro per l’aggiornamento personale e per la formazione in plurime materie, oltre che la disponibilità data dalla cons. Aida Sabbato a far parte della struttura di formazione decentrata della SSM e ad essere ideatrice e organizzatrice del corso di studi accreditato a livello nazionale su “Lo stato di attuazione della l. n. 40 del 2004”, tenutosi a Matera nelle giornate del 21 - 22 settembre 2021, che ha visto la partecipazione di studiosi anche di discipline sociali e mediche.

Può affermarsi, senza tema di smentita, che, nonostante le difficoltà oggettive connesse alla spaventosa diffusività del morbo, la sezione lavoro della Corte di Appello di Potenza ha retto all’impatto, risultando poco o nulla influenzata dall’agente esterno.

Nel documento Corte di Appello di Potenza (pagine 72-79)