3. APPLICAZIONE DELLE MISURE ALTERNATIVE ALLA PENA
3.2 Uffici di esecuzione penale esterna (UDEPE e ULEPE)
Gli Uffici distrettuali di esecuzione penale esterna, così come disegnati dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 giugno 2015 n. 84, sono articolazioni territoriali dirigenziali del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità che assicurano l’attuazione degli indirizzi dipartimentali, delineano il quadro di azione nel rispetto degli artt. 3 e 27 della Costituzione e sono deputati a:
• gestire le misure alternative alla detenzione;
• gestire misure sostitutive e di probation;
• offrire la propria consulenza alla Magistratura di Sorveglianza ed Ordinaria per predisporre i programmi di trattamento per le misure alternative.
Nel distretto la sede di Matera è stata elevata al rango di Ufficio locale, beneficiando della figura di un funzionario di servizio sociale con mansioni direttive, così ampliando la sfera della propria autonomia nella gestione dei processi operativi e di servizio.
L’UDEPE di Potenza e l’ULEPE di Matera hanno continuato anche nell’anno 2020-21, pur con i limiti dovuti al periodo emergenziale da COVID-19, nell’opera di sensibilizzazione del mondo dell’associazionismo e della cooperazione sul tema della giustizia riparativa.
È Continua l’opera di supporto ai gruppi di lavoro, istituiti presso il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria con il coinvolgimento della Magistratura di Sorveglianza di Potenza e delle istituzioni pubbliche e private, in materia di “giustizia riparativa”, di “lavori di pubblica utilità”, di “elaborazione del Piano Regionale per il Volontariato nell’esecuzione penale esterna”, con l’obiettivo
di realizzare una rete di risorse a sostegno dei percorsi trattamentali delle persone condannate. L’osservazione e, soprattutto, il lavoro di sensibilizzazione delle comunità consentono di delineare punti di forza e criticità, che risentono ovviamente dello specifico culturale e sociale di un territorio carente di occasioni di lavoro e di autopromozione.
Nell’anno in esame l’UDEPE di Potenza è stato segnato da un significativo assestamento e ambientamento del nuovo personale immesso in servizio, a seguito della ridefinizione generazionale generata dai pensionamenti avvenuti negli ultimi anni.
Non si sono registrate particolari variazioni, rispetto all’anno precedente, sia nella quantità, che nella tipologia dei casi seguiti dall’Ufficio. Hanno subito flessioni numeriche le osservazioni, la detenzione e lo stato di libertà, connesse con buona probabilità, le prime, alla momentanea chiusura del reparto femminile e della sezione giudiziaria della Casa Circondariale di Potenza e, le seconde, al graduale aumento del ricorso alla messa alla prova.
Nei rapporti con il Tribunale di Sorveglianza, l’operatività già orientata alla collaborazione, è stata ulteriormente rinforzata per mezzo delle deleghe per deroghe urgenti conferite a questo ufficio relativamente a problematiche familiari di una certa gravità.
Si rappresenta, infine, che grazie alle contaminazioni culturali che l’istituto della messa alla prova ha esteso anche alle altre misure, la gran parte dei programmi di trattamento stilati per i soggetti ammessi all’affidamento in prova al Servizio Sociale (alcuni dei quali sono stati di recente avviati a dei percorsi di tirocinio lavorativo nell’ambito del progetto “Pon legalità”) contiene concreti percorsi di giustizia riparativa che, non di rado, presentano afferenze con i reati alla base delle condanne in esecuzione.
Forse è proprio questo il dato più incoraggiante, perché in una società in cui non si è più abituati a riparare e si butta tutto ciò che è rotto, la giustizia riparativa, come anche la mediazione penale (benché più complessa e difficile da attuare), si prefiggono, invece, di promuovere una cultura di restauro, ascolto e riconoscimento di responsabilità.
Anche l’ULEPE di Matera ha registrato una trasformazione e ridefinizione generazionale a seguito dell’assegnazione dal dicembre 2019 di due nuove unità, le quali, fresche di studio e di formazione, motivate ed interessate alla conoscenza della realtà, hanno avviato modalità operative snelle e partecipative.
Il nuovo ed innovativo approccio culturale genera curiosità, innovazione e vivacità che si riverbera inevitabilmente sulle relazioni ed i rapporti operativi con il territorio, le associazioni e le comunità.
In questa maniera l’esecuzione penale esterna ed in particolare la misura più ampia dell’affidamento in prova a servizio sociale possono rafforzare sempre più la loro valenza trattamentale.
Nel periodo in esame, segnato dalla persistente situazione di crisi ed emergenza
ha mosso l’ufficio nella gestione dell’esecuzione penale esterna degli adulti si è costruito intorno ad alcune domande:
- come assicurare la necessaria “distanza fisica” senza “distanza sociale”, garantendo la presa in carico delle misure alternative attraverso azioni che combinano aiuto e controllo;
- come trasformare l’incertezza sistemica e gli inevitabili squilibri in un rafforzamento di rotta verso gli indirizzi programmatici dipartimentali ed interdistrettuali orientati al miglioramento della qualità dei contenuti degli interventi, al fine di rafforzare i contenuti dei programmi di trattamento elaborati e realizzati nell’ambito della gestione delle misure e sanzioni di comunità;
- a quali obiettivi dare priorità.
Due le linee direttrici seguite. L’una metodologica-organizzativa, aperta a sperimentazioni innovative, tesa a superare l’approccio individuale alle persone in trattamento e l’assegnazione per provenienza territoriale quale unica modalità di presa in carico, favorendo altresì la specializzazione degli assistenti sociali per tipologia di sanzioni e misure. Questa linea è stata innescata da pratiche riflessive condivise ed è confluita in un diverso assetto organizzativo, attraverso la ridistribuzione delle risorse operative nelle tre macro-aree in cui si suddivide l’operatività degli UEPE (misure alternative, misure e sanzioni di comunità, rapporti con l’istituto penitenziario per favorire l’accesso alle misure alternative), allo scopo di mettere a disposizione conoscenze, competenze, strumenti aggiornati e conseguire una maggiore efficacia negli interventi.
L’altra linea direttrice si sviluppa nell’impegno a perseguire azioni di coordinamento delle relazioni con altri attori istituzionali e con le agenzie pubbliche e private del territorio, in modo da offrire all’utenza opportunità trattamentali ed inclusive. Le alleanze territoriali con i Comuni in cui è presente uno Sportello Informativo dell’
UEPE (Nova Siri, Tricarico), con il Centro Servizi Volontariato (CSV) di Matera e con le Caritas Diocesane di Matera e Tricarico hanno alimentato la costruzione di
“luoghi” nei quali è stato possibile realizzare i progetti e poter lavorare con i gruppi di utenti, superando i vincoli strutturali dell’Uepe di Matera, che non dispone di spazi sufficienti per valorizzare il lavoro di gruppo e di rete, tutelando altresì la sicurezza da rischi Covid19.
In questa cornice la formazione rivolta ai funzionari di servizio sociale, erogata dagli uffici dipartimentali, sui temi del colloquio professionale da remoto, del lavoro di comunità, dell’analisi delle reti sociali, dell’uso degli applicativi informatici, nonchè la partecipazione ai seminari internazionali sulla giustizia riparativa, ecc.
con modalità praticabili da remoto hanno rilanciato una cultura operativa e reso tutti più consapevoli della centralità della promozione e dello scambio di buone pratiche, quale priorità per sostenere il cambiamento.
Con la stessa visione prospettica l’Ufficio ha partecipato in videoconferenza alle assemblee di discussione per l’elaborazione e la costruzione del piano comunale dei Servizi sociali e socio-sanitari nell’ambito urbano della città di Matera per il Triennio 2021-2023, con l’obiettivo di rappresentare i bisogni specifici dell’utenza e
contribuire alla elaborazione di possibili proposte progettuali.
Per tracciare un quadro delle attività rivolte alle persone sottoposte a provvedimenti dell’A.G., si segnalano:
• il progetto SUPPORTO Tris – Superare i Problemi Orientando i Tuoi Obiettivi proposto dall’UIEPE di Puglia e Basilicata, cui si sta dando continuità per la terza annualità e rivolto a soggetti in misure alternative. Consiste in incontri di gruppo, secondo l’approccio dell’auto/mutuo aiuto, con la guida di un’equipe multidisciplinare e con l’obiettivo di promuovere la self-efficacy e l’empowerment;
• il progetto Bar-Lume, avviato in collaborazione della Caritas Diocesana di Tricarico, consistente in incontri di gruppo con l’obiettivo di promuovere l’empowerment e maggiori connessioni con le risorse territoriali, attraverso il metodo del word caffè e della narrazione. Questa esperienza è stata interrotta per ragioni correlate alla situazione emergenziale.
• “All’incrocio delle strade”, progetto che coinvolge soggetti in messa alla prova per reati di violazione al codice della strada. È organizzato secondo un ciclo di incontri a valenza educativa e riparativa, condotto in collaborazione con la Caritas diocesana, la Polizia Locale e l’Associazione Familiari e Vittime della strada
• PON LEGALITA’ – FESR/FSE 2014-2020 – Asse 4 , destinato a persone in uscita dal circuito penale ed in carico agli UEPE, ai quali offrire percorsi di inclusione socio-lavorativa. Sono stati coinvolti in totale n. 12 soggetti in esecuzione penale esterna, per i quali è già stata effettuata attività di profilazione, bilancio di competenza e matching con le aziende del territorio resesi disponibili.
Accordo con l’Istituto Penitenziario
Il “Potenziamento dei rapporti con gli II.PP. per incrementare l’accesso alle misure alternative” costituisce uno degli obiettivi strategici che rientra nell’attività istituzionale tracciata nel Documento di programmazione 2021.
Il nuovo Accordo Quadro UIEPE e PRAP di Puglia e Basilicata, realizzato nel primo semestre nell’ottica di una più proficua collaborazione allo scopo di favorire l’accesso dei ristretti alle misure alternative, contempla iniziative congiunte tra UEPE e I.P..
La sottoscrizione del Protocollo operativo locale tra ULEPE e Casa Circondariale di Matera, definirà un modello di collaborazione interistituzionale volto a promuovere iniziative e progetti congiunti, anche di intesa con il terzo settore.
Tra queste iniziative è in atto il Progetto di inclusione per persone senza fissa dimora, promosso dalla DGEPE per il triennio 2020\2022. Esso delinea strategie operative volte a differenziare l’esecuzione delle pene e ad individuare programmi trattamentali individualizzati, finalizzati ad una effettiva fruibilità delle misure alternative.
In ambito interdistrettuale sono stati realizzati accordi locali con le Caritas
familiari.
Accordo con la Magistratura
L’ Ulepe di Matera coopera con la Magistratura mediante l’attuazione di modelli operativi condivisi a livello distrettuale, tesi ad un costante processo di semplificazione delle prassi, soprattutto alla luce degli orientamenti correnti. A riguardo si richiamano gli accordi tuttora in corso:
• Protocollo d’intesa avente ad oggetto “Individuazione dei criteri di redazione della relazione per i condannati di cui al decreto legislativo n. 123 del 2.10.2018”, stipulato in data 18 gennaio 2019 tra il Tribunale di Sorveglianza di Potenza e gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna di Potenza, Matera e Salerno. Il Protocollo si è rilevato uno strumento efficace per individuare modalità condivise di collaborazione e disciplinare la gestione dei carichi di lavoro dell’Ulepe, privilegiando tempistiche più rapide negli interventi di trattamento;
• Protocollo d’intesa per l’applicazione di un modello operativo di superamento degli OPG (L.81/2014) nel Distretto di Corte d’Appello di Potenza stipulato il 10 dicembre 2019 con lo scopo di corroborare una piena integrazione funzionale tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti nel sostegno, cura e riabilitazione degli autori di reato nella REMS e definire buone prassi ai fini della realizzazione degli obiettivi e principi delineati dalla riforma;
• Accordi operativi con il Tribunale di Sorveglianza sull’esercizio delle deleghe alle direzioni degli Uepe, talune delle competenze di cui all’art. 97 comma 10 D.P.R.
30 giugno 2000 n. 230. L’esercizio di tali deleghe è stato ulteriormente ampliato alle autorizzazioni dei ricoveri, al di fuori della regione, che devono avvenire in regime di day-hospital o in regime prolungato, per i condannati in affidamento al servizio sociale ed alla misura di sicurezza della libertà vigilata. La medesima delega è stata conferita per l’esercizio dell’attività di autorizzazione dei ricoveri fuori regione ma limitatamente al regime di day-hospital per i detenuti domiciliari.
Dalla rielaborazione dei dati, riferiti alla situazione dell’ULEPE di Matera nel periodo compreso tra il 01/07/2020 ed il 30/06/2021, per le indagini si è constatato una deflessione del numero complessivo, spiegabile, con le nuove modalità di sottoposizione delle condanne brevi stabilite dall’accordo con il Tribunale avente ad oggetto “Individuazione dei criteri di redazione della relazione per i condannati di cui al decreto legislativo n. 123 del 2.10.2018”, stipulato in data 18 gennaio 2019, che in alcuni casi non prevedono l’azione osservativa dell’Uepe. Nel periodo di riferimento, a livello generale è possibile notare una lieve contrazione delle misure alternative ed un incremento del 22,2% delle misure e sanzioni di comunità (lavori di pubblica utilità e messa alla prova).
Tanto premesso, può affermarsi che l’impegno di entrambi gli Uffici di esecuzione
penale esterna è stato lodevole anche nell’anno in valutazione.
Va sottolineato che il lavoro degli operatori si svolge su un territorio ostico per orografia e carenza dei trasporti pubblici (il bacino dell’utenza UDEPE di Potenza e ULEPE di Matera comprende 131 comuni della regione Basilicata). Questa situazione rende difficile raggiungere le diverse località per gli interventi di aiuto e controllo e per le osservazioni dei condannati, con ricadute negative sull’attività della magistratura di sorveglianza. Infatti quest’ultima, per essere messa in condizione di favorire l’inclusione sociale dei condannati e nel contempo la difesa delle comunità, ha bisogno di maggiori elementi conoscitivi del soggetto e del suo ambiente, attraverso una approfondita analisi degli aspetti retributivi, rieducativi e riparativi della pena.
A tali difficoltà che accompagnano di norma l’attività del Servizio, si sono aggiunte le ulteriori difficoltà create dall’emergenza pandemica da Covid-19. Nel lungo periodo emergenziale sono stati impediti gli accessi domiciliari, con conseguente obbligo per gli operatori di svolgere l’attività di osservazione, aiuto e controllo in modalità “a distanza”. L’attività di osservazione è stata svolta ugualmente, ma non può negarsi che le risultanze istruttorie trasmesse alla magistratura di sorveglianza sono state, in parte, minate nella loro efficienza dal mancato incontro “in presenza”
con gli utenti.
Un contributo all’esecuzione delle misure alternative continua ad essere assicurato dagli assistenti volontari con una professionalità di medio-alto profilo, autorizzati dall’Ufficio di Sorveglianza di Potenza e coinvolti nei progetti trattamentali, nelle verifiche di prossimità e nell’attività dello Spin (Sportello Informativo).
Si riportano di seguito i dati statistici afferenti il flusso delle misure alternative alla detenzione, della misura di sicurezza della libertà vigilata e della misura della libertà controllata che sono state seguite da UDEPE e UELEPE.
Incarichi gestiti dal 01/07/2020 al 30/06/2021 U.D.E.P.E. POTENZA
Affidamento in prova al servizio sociale 159
Detenzione domiciliare 67
Semilibertà 2
Libertà controllata 12
Libertà vigilata 18
Lavoro di pubblica utilità per violazione codice della
strada / violazione legge stupefacenti 45
Osservazione liberi 50
Osservazione detenuti 128
Altro (assistenza post-penitenziaria; assistenza
familiare; collaborazione con altri UEPE; ecc.) 87
Indagini per messa alla prova 221
Messa alla prova 207
TOTALE 996
U.L.E.P.E. MATERA
Affidamento in prova al servizio sociale 133
Detenzione domiciliare 61
Libertà controllata 5
Libertà vigilata 11
Lavoro di pubblica utilità – violazione legge sugli
stupefacenti 3
Lavoro di pubblica utilità – violazione codice della
strada 37
Messa alla prova 81
TOTALE 331
U.L.E.P.E. MATERA
Tipologia misura alternativa
Stato del
soggetto Totale
Affidamento in prova al servizio sociale
Condannati
dalla libertà Misura ordinaria 80
Misura provvisoria 9
Misura per tossico/
alcoldipendenti 9
Condannati dalla detenzione
Misura ordinaria 12
Misura provvisoria 5
Misura per tossico/
alcoldipendenti 11
Misura provvisoria per
tossico/alcoldipendent 2
Misura ordinaria 4
Detenzione domiciliare
Condannati
dalla libertà Misura ordinaria 23
Misura provvisoria 0
Condannati dalla detenzione
Misura ordinaria 22
Misura provvisoria 4
Misura per effetti da
AIDS ***
Ex art. 656
c.p.p Misura provvisoria 11
192
Andamento delle misure alternative
Dalla rielaborazione dei dati riferiti alla situazione dell’UDEPE di Potenza e dell’ULEPE di Matera nel periodo compreso tra il 01/07/2020 ed il 30/06/2021, si evince un andamento delle misure alternative in linea con l’anno precedente nel territorio di Potenza, mentre nel territorio di Matera si registra un leggero decremento delle misure alternative alla detenzione (detenzioni domiciliari da n.69 dell’anno precedente a n.61, affidati in prova da n.154 dell’anno precedente a n.133).
Tale contrazione, per quel che concerne l’attività di osservazione degli operatori del UEPE, è probabilmente dovuta al sempre più crescente ricorso alla procedura semplificata di concessione delle misure alternative di cui all’art.678, comma 1-ter, c.p.p.. In relazione ai casi di sottoposizione a condanne brevi (pena inferiore ad anni 1 mesi 6 di reclusione), è stato sottoscritto un Accordo tra gli UEPE ed il Tribunale di Sorveglianza avente ad oggetto “Individuazione dei criteri di redazione della relazione per i condannati di cui al decreto legislativo n. 123 del 2.10.2018”, stipulato in data 18 gennaio 2019, in base al quale non è prevista, in casi determinati, l’azione osservativa dell’UEPE.
Quanto, invece, alla contrazione nella concessione delle misure alternative, la stessa è strettamente collegata all’incremento del 22,2% delle misure e sanzioni di comunità (lavori di pubblica utilità e messa alla prova).
In ogni caso, anche se il numero complessivo degli affidati in prova è diminuito nel periodo 1/07/2020-30/06/2021, la misura dell’affidamento registra nel tempo un incremento costante e rimane la misura maggiormente concessa, espressione del fatto che molti condannati accedono alla stessa nelle diverse forme previste dal vigente ordinamento penitenziario.
PARTE SECONDA
4. L’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA NEL DISTRETTO 4.1 Magistratura Giudicante
Ricadute della normativa volta a fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID 19 sulla produttività degli uffici del distretto.
Il distretto di Potenza comprende 17 uffici giudiziari giudicanti e requirenti così dislocati:
POTENZA LAGONEGRO
Corte di Appello Tribunale Procura Generale Procura della Repubblica
Tribunale di Sorveglianza Giudice di pace di Lagonegro Tribunale Giudice di pace di Sala Consilina Procura della Repubblica
Tribunale per i Minorenni MATERA Procura per i Minorenni Tribunale
Giudice di pace Melfi Procura della Repubblica Giudice di pace Potenza Giudice di pace
Commissariato Usi Civici
Inoltre vi sono 12 uffici del giudice di pace con gestione affidata agli enti locali ai sensi dell’art. 3 d.lgs.156/2012
POTENZA LAGONEGRO MATERA Bella Chiaromonte Irsina Calvello Polla Pisticci Pescopagano Sant’ Arcangelo Tricarico Venosa
Vietri di Potenza Viggiano
Il distretto di Potenza si estende oltre i confini della Basilicata perché dal settembre 2013 il Tribunale di Sala Consilina e la sezione distaccata di Sapri ricadenti nel territorio della regione Campania- provincia di Salerno- sono stati soppressi e accorpati al Tribunale di Lagonegro. Parimenti il Tribunale di Melfi è stato soppresso ed accorpato a Potenza e la sezione distaccata di Pisticci è stata accorpata al Tribunale di Matera.
lI distretto di Potenza ha una dotazione organica pari a 129 magistrati togati, con una presenza di 112 unità. L’attuale pianta organica è frutto di successive modifiche dopo il 2013:
• decreto ministeriale 1° dicembre 2016
i Tribunali ordinari e le relative Procure della Repubblica del distretto di Potenza hanno subito un decremento di complessive 2 unità di magistrate togati:
Tribunale di Potenza: + 1 giudice; totale 34 Tribunale di Lagonegro: - 1 giudice; totale 18 Procura della Repubblica di Matera: - 1 sostituto procuratore; totale 6 Procura della Repubblica di Lagonegro: - 1 sostituto procuratore; totale 5 • decreto ministeriale 2 agosto 2017
sono state rideterminate le piante organiche degli uffici giudicanti e requirenti di secondo grado, attribuendo alla Corte di Appello di Potenza l’ampliamento di 1 posto di consigliere assegnato tabellarmente alla sezione civile
• decreto ministeriale 14 settembre 2020
sono state rideterminate le piante organiche degli uffici giudiziari di merito, distribuendo 422 unità di magistrati delle 600 unità previste in aumento dall’art. 1, comma 379, Legge 30 dicembre 2018, n. 145.
Al distretto di Potenza sono stato attribuite 4 unità in più così distribuite Corte di Appello : + 2 = totale 17
Tribunale Potenza : + 1 = totale 19 Tribunale Lagonegro: + 1 = totale 35
PIANTE ORGANICHE FLESSIBILI DISTRETTUALI
La Ministra della Giustizia prof. Marta Cartabia ha adottato il D.M. 27.12.2021 in attuazione dell’ art. 1, comma 432, della legge 27 dicembre 2019, n.160 recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022” che ha modificato la legge 13 febbraio 2001, n. 48, prevedendo l’istituzione delle piante organiche flessibili distrettuali con magistrati da destinare alla sostituzione di quelli assenti oppure agli uffici giudiziari del distretto che presentino condizioni critiche di rendimento.
Il contingente complessivo nazionale è stato individuato in 176 unità, di cui 122 con funzioni giudicanti e 54 con funzioni requirenti.
La proposta tecnica di determinazione di tali nuove piante organiche flessibili con indicazione specifica dei contingenti destinati a ciascun distretto è stata tramessa dal Ministro Bonafede in data 30 ottobre 2020, al Consiglio Superiore della Magistratura che ha deliberato il prescritto parere.
La relazione tecnica ministeriale per il distretto di Potenza prevede in pianta organica flessibile un contingente di 5 unità, di cui 4 destinate alle funzioni giudicanti e 1 a quelle requirenti e il CSM ha espresso parere favorevole sul punto6.
Quanto alle ricadute sulla produttività degli uffici del distretto della normativa emergenziale conseguente alla pandemia da COVID 19 indubbiamente le successive limitazioni all’attività giudiziaria e alla circolazione delle persone nell’a.g. 2020-21 hanno indubbia incidenza nella misura in cui non è stato possibile procedere alla trattazione delle cause civili e penali con l’escussione di testi e, quindi, alla loro decisione.
In Basilicata sono stati accertati I primi casi di contagio nel Marzo 2020 e il numero
In Basilicata sono stati accertati I primi casi di contagio nel Marzo 2020 e il numero