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Tribunale per i Minorenni di Potenza - settore civile

Nel documento Corte di Appello di Potenza (pagine 135-142)

3. APPLICAZIONE DELLE MISURE ALTERNATIVE ALLA PENA

4.1 Magistratura Giudicante

4.1.5 Tribunale per i Minorenni di Potenza

4.1.5.1 Tribunale per i Minorenni di Potenza - settore civile

Nell’anno di riferimento le rilevazioni statistiche appaiono ancora condizionate dall’emergenza sanitaria legata all’epidemia da COVID 19, tenuto conto che persiste nel settore civile, rispetto al periodo precedente alla pandemia, un crescente numero di sopravvenienze e un corrispondente aumento dell’attività giudiziaria e della mole dei provvedimenti emessi in questo settore, segno di un aumento del disagio sociale, che inevitabilmente coinvolge la condizione dei minori. Si constata, infatti, una crescente complessità delle situazioni familiari al vaglio dell’Ufficio, legata alla dilagante crisi del tessuto socio-economico del territorio, aggravata dal perdurare della pandemia. È preoccupante l’aumento delle segnalazioni legate a gravi episodi di violenza domestica e di conflittualità familiare.

Sono stati emessi complessivamente per la materia civile n. 1751 provvedimenti nel 2020-21, a fronte dei 1567 nel periodo precedente, che denotano una produttività media dell’Ufficio compatibile con il carico esigibile individuato per l’anno 2021, attesa la necessità di frequenti successive pronunce nell’ambito dello stesso fascicolo.

I tempi di pronunzia e di deposito dei provvedimenti permangono nei termine di legge. Continua il monitoraggio e lo smaltimento delle procedure più risalenti, invero in numero esiguo.

Anche quest’anno si sono determinati casi in cui, da una iniziale prospettazione di un non allarmante disagio o degrado del contesto ambientale, sono emerse inquietanti situazioni di degrado e violenze, spesso intra-familiari, e comunque le relative segnalazioni sono in aumento a seguito della pandemia.

Si precisa che i dati di seguito indicati fanno riferimento al numero complessivo di procedimenti di cd. volontaria giurisdizione iscritti, non comprensivi quindi dei dati sulle adozioni.

L’attuale pendenza complessiva indicata alla data del 20.6.2021 dalla Presidente del Tribunale per i Minorenni di Potenza sulla base di dati di cancellerie risulta di n. 694 procedimenti (n. 762 pendenze a.g.2019-20, n.670 a.g. 2018-19, n. 509 pendenze a.g.

2017-18, n. 661 a.g. 2017-16, n. 564 a.g. 2015-16). Le sopravvenienze sono state nel periodo n. 690 rispetto alle 749 dello scorso anno (n. 730 nell’a.g. 2018-19, n.530 nell’a.g.2017-18, n. 882 nell’a.g. 2016-17, n. 605 nell’a.g. 2015-16).

Invero, il dato delle sopravvenienze dell’a.g. 2020-21 solo in apparenza indica un calo, perché va letto in relazione al fatto che, sino al marzo 2020, i fascicoli relativi alle tutele dei minori stranieri non accompagnati erano iscritti separatamente rispetto ai fascicoli ex d.lgs. n. 142/2015 e che nel periodo dal 1 luglio 2019 al 30 giugno 2020 erano state iscritte n. 200 tutele. Le definizioni ammontano a n. 758 procedimenti rispetto ai provvedimenti complessivi emessi nel periodo ammontano a n. 1751, a fronte dei n. 1557 del periodo precedente.

L’attuale pendenza al 30.6.2021 riferita solo ai procedimenti ex artt. 330-333 c.c.

è di n. 413 (n. 398 a.g. 2019-20, n. 403 a.g. 2018-19; n. 318 a.g.2017-18, n. 354 a.g.

2016-17, n. 552 a.g. 2015-16) a fronte di una sopravvenienza di n. 246 procedimenti (n. 211 a.g. 2019-20, n.233 a.g. 2018-19; n. 151 a.g.2017-18; n.558 a.g. 2016-17; n.552 a.g. 2015-16).

Sono stati definiti ben n. 231 procedimenti alla data del 30.6.2021, in misura superiore agli anni precedenti: n. 211 a.g. 2019-20, n.147 a.g. 2018-19, n.151 a.g.2017-18 e n.483 a.g.2016-17 (All.Q. Tribunale per i minorenni : procedimenti civili iscritti, definiti e pendenti a fine periodo. VOLONTARIA GIURISDIZIONE).

Ricorsi ex art. 317 bis c.c. relativi ai rapporti con gli ascendenti ne sono sopravvenuti n. 3 (n.8 a.g. 2019-20) e sono stati definiti n. 5, con una pendenza finale di n. 5 (n. 7 al 30.6.2020).

Quanto ai procedimenti relativi all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati ai sensi dell’ art. 19 D.lgs. n. 142/2015, si registrano nell’a.g. 2020-21, a fronte di una pendenza iniziale di n.167 procedimenti, ben n. 292 sopravvenienti, aumentate rispetto agli anni precedenti (n. 216 sopravvenienze a.g.2019-20, n.136 sopravvenienze a.g.2018-19, n.97 al 30.6.2018, n.253 al 30.6.2017), ne sono stati

30.6.2017), residuando una pendenza finale di n. 179 (n. 167 pendenze finali a.g.

2019-20, n.97 pendenze finali a.g.2018-19, n.149 al 30.6.2018, n.288 al 30.6.2017).

Quanto ai fascicoli relativi alle tutele di minori stranieri non accompagnati, la pendenza è stata azzerata con la definizione di n. 73 procedimenti, essendo stati, come si è detto, i relativi fascicoli unificati ai fascicoli ex art. 19 d.lgs. n. 142/2015.

I giudici, togati e onorari, e la cancelleria civile sono stati impegnati nell’attività di nomina dei tutori volontari e conseguenti adempimenti e nel costante aggiornamento del relativo elenco, formato di concerto con il Garante regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, e che, dopo alcune iniziali difficoltà organizzative, è ora a regime.

E’ stata data prosecuzione al già istituto sportello informativo costituito da giudici onorari, che si interfacciano con i tutori, implementato nello scorso periodo dalla costituzione dello Sportello FAMI “Tutori Volontari” nel territorio della regione Basilicata, pur essendo ormai scaduto e non ancora rinnovato il progetto FAMI attivato dall’Autorità Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza. Prima della scadenza del progetto si sono svolti in piattaforma periodici incontri, organizzati dai referenti dello stesso, con i tutori volontari, i responsabili delle comunità e il Garante Regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, all’esito dei quali è stato condiviso un regolamento concernente gli impegni e gli adempimenti relativi alle tutele. Costante è l’impegno dei giudici onorari del settore nell’attività di coordinamento con i tutori volontari, i responsabili delle comunità e gli enti territoriali interessati, e nel monitoraggio dei fascicoli.

Esso prevede lo svolgimento delle seguenti attività:

a) ascolto, consulenza e informazione rivolta ai tutori volontari;

b) aiuto nella gestione istituzionale della tutela volontaria (gestione elenchi tutori, abbinamento, etc.) e nel monitoraggio dei dati anche a fini statistici.

c) supporto nella tenuta del registro regionale dei tutori (verifica sui requisiti, cause dei decadenza, segnalazioni), anche in coordinazione con il Garante Regionale per l’Infanzia e per l’Adolescenza; supporto nell’abbinamento fra tutore e MSNA; verifica sui numeri delle tutele assegnate; ausilio nel lavoro dei Giudici e della cancelleria civile per la cura dei fascicoli e, con riferimento alla verifica dei progetto di accoglienza, delle relazioni trimestrali e del buon andamento della tutela.

Va segnalata l’ attenzione del Tribunale per i Minorenni per garantire ai giovani stranieri accoglienza e tutela, nonchè per assicurare loro l’assistenza giuridica di cui hanno necessità, in uno con adeguati progetti di integrazione nel contesto di riferimento.

Alcune criticità nella prima accoglienza si sono verificate nella scorsa estate, in conseguenza dell’arrivo sul territorio di 100 minori stranieri non accompagnati che, in via emergenziale, sono stati collocati presso ex CAS adulti a cura delle Prefetture di Potenza e di Matera. Tale situazione è in via di risoluzione, atteso che, anche grazie agli interventi della scrivente, la maggior parte di tali minori sono stati smistati nelle strutture afferenti al progetto SAI ex SIPROIMI.

Seppure la maggior parte di loro sia vicina alla maggiore età, vi è una fascia di infra-sedicenni che richiede interventi più incisivi e attività istruttoria, che talvolta è sfociata in provvedimenti di affidamento familiare. Quando se ne ravvisa la necessità, il Tribunale dispone l’accertamento dell’età.

In termini numerici, dal lavoro di monitoraggio effettuato a cura dello sportello relativo ai minori stranieri non accompagnati, risultano i seguenti dati.

Nelle strutture specializzate per i minori stranieri non accompagnati, al 30 giugno 2021, risultano collocati in strutture di accoglienza ubicate in Basilicata e nei comuni dell’ambito territoriale di Sala Consilina (SA), n. 102 minori stranieri non accompagnati (a fronte degli 88 relativi al periodo precedente), tutti di sesso maschile, distribuiti secondo la seguente età anagrafica:

Età Numero minori

15 anni 12

16 anni 29

17 anni 61

Totale 102

Al 30 giugno 2021, i principali Paesi di provenienza dei MSNA sono Bangladesh, Tunisia, Somalia e Pakistan. Complessivamente queste quattro cittadinanze rappresentano il 75,50 % dei minori presenti. Si annoverano, in dettaglio, le seguenti nazionalità:

Cittadinanza Numero minori

Afghanistan 1

Albania 1

Bangladesh 46

Costa d’Avorio 2

Egitto 5

Gambia 1

Guinea 6

Guinea - Bissau 1

Mali 5

Pakistan 9

Somalia 9

Sudan 2

Togo 1

Tunisia 13

Totale 102

Con riferimento ai procedimenti iscritti nel primo semestre 2021, i minori stranieri non accompagnati sono stati collocati in strutture di accoglienza della rete SAI (Sistema di accoglienza e integrazione) operanti in Basilicata e nei comuni del distretto di Sala Consilina, come di seguito indicato:

- n. 34 M.S.N.A. in provincia di Potenza (Comuni di San Fele, San Chirico Raparo, Sant’Arcangelo, San Severino Lucano e Rionero in Vulture);

- n. 30 nel distretto di Sala Consilina e precisamente nei comuni di Atena Lucana, San Rufo, Santa Marina, Padula, Polla, Sassano e Montesano sulla Marcellana.

Altri 16 M.S.N.A sono stati collocati invece in strutture che non rientrano nella rete SAI.

In analogo periodo si rileva la presenza di 3 M.S.N.A presso l’Istituto Penale per i Minorenni di Potenza.

In riferimento all’elenco dei tutori volontari per M.S.N.A tenuto dal Tribunale per i Minorenni di Potenza, alla data del 30 giugno 2021 risultano iscritti n. 34 tutori così suddivisi in base alle zone di disponibilità:

- n. 5 per l’ambito territoriale di Matera;

- n. 25 per l’ambito di Potenza;

- n. 4 per l’ambito territoriale di Sala Consilina.

Rispetto al genere si rileva che n. 25 tutori sono donne, mentre per quanto concerne l’età anagrafica la maggioranza si attesta nelle fascia di età che vanno dai 25 ai 35 anni (13) e dai 36 ai 45 (16).

Rispetto alla precedente rilevazione del 31.12.2020 il numero dei tutori è diminuito di due unità.

Nel periodo in considerazione si è realizzato un affidamento familiare, sempre con riferimento ai minori stranieri non accompagnati. Si segnala, che stante l’età (non meno di 15 anni) di questa tipologia di minori, non sono facilmente realizzabili gli affidamenti familiari dei medesimi.

Con riferimento ai procedimenti di autorizzazione all’ingresso o alla permanenza del familiare di un minore straniero ex art. 31 D.lgs. n. 286/1998, a fronte di n. 54 pendenze iniziali, vi sono state n. 146 sopravvenienze (n.170 a.g. 2019-20) e, a fronte di n. 73 definizioni (n.176 a.g. 2019-20), residuano n. 59 pendenze finali. E’ ancora sostenuto il ricorso a questo istituto, che già caratterizzava lo scorso anno giudiziario, in cui si era registrata una sensibile crescita.

E’ ancora operativo il protocollo sulla violenza domestica, sottoscritto su iniziativa del Procuratore Generale, cui hanno partecipato tutte le Procure del distretto, oltre alla scrivente.

Va segnalata la persistente inadeguatezza, specie in termini di insufficienza del personale specializzato, di un efficace servizio di osservazione, da attuarsi attraverso una rete capillare e sinergica che consenta di monitorare tutti i momenti di socializzazione di bambini ed ancor più degli adolescenti. Utilità di questo strumento è di evitare, come troppo spesso ancora accade, che vengano trascurati inequivocabili indicatori di rischio con la conseguente segnalazione alle Autorità Giudiziarie competenti solo allorquando i danni prodotti, sono talvolta irreversibili. Si segnala anche lo sforzo di riattivazione delle iniziative sul territorio delle associazioni di volontariato e del privato sociale, a seguito della pandemia,.

La Presidente del Tribunale per i Minorenni, coadiuvata da un giudice onorario, ha attivato una serie di colloqui con i responsabili degli ambiti territoriali, per verificare la loro organizzazione, i servizi offerti e le modalità di raccordo con il Tribunale. Un fattore di criticità riscontrato a seguito della pandemia è costituito dal fatto che spesso le indagini sociali e i successivi interventi sono curati dalle equipe istituite in relazione al reddito di cittadinanza, che non sono specializzate sul pregiudizio dei minori.

Un’ulteriore iniziativa posta in essere è l’attivazione di un raccordo con i responsabili della rete dei servizi socio-consultoriali, per l’attivazione di un protocollo relativo a specifici percorsi da avviare nei crescenti casi di violenza intra-familiare.

Fin dal 2012 la competenza è del Tribunale ordinario in materia di coppie di fatto (ex art.317bis c.c.) e di interventi sulla responsabilità genitoriale, allorquando è in corso un procedimento di separazione o divorzio. Sono numerosi i procedimenti di volontaria giurisdizione, legati ad accese conflittualità familiari, a conferma della forte crisi che investe l’istituzione familiare.

Continua ad essere svolta l’attività conciliativa, su delega con decreto collegiale, da due giudici onorari mediatori familiari, che con apposita modulistica provvedono all’informazione dei soggetti inviati, valutando l’opportunità di curare essi stessi il percorso, in regime di astensione dalla trattazione del procedimento e dalle camere di consiglio. A seguito di quest’attività, in alcuni casi si è pervenuti alla definizione dei procedimenti legati a situazioni di conflittualità familiare.

I “collocamenti in comunità” sono generalmente utilizzati per tempi molto brevi o comunque come ultima, seppur spesso unica risorsa, laddove si accerti la assoluta inidoneità, anche della famiglia allargata, a soddisfare i bisogni primari dell’infanzia e a tutelarne i diritti. In termini numerici, si annoverano fino alla scadenza del periodo di riferimento, n. 58 minori collocati in comunità (a fronte dei 44 nell’a.g. 2019-20, n. 48 nell’ a.g. 2018-19), molti dei quali legati da rapporti di fratria e per periodi non superiori al biennio.

Risultano, peraltro, revocati, con conseguente rientro in famiglia, n. 10 collocamenti in comunità (n. 13 a.g. 2019-20), a seguito di valutazioni di recupero delle capacità genitoriali, seppure con il prosieguo degli interventi di sostegno. Molti sono stati gli affidamenti familiari disposti in favore di minori in alternativa al collocamento in comunità, la maggior parte dei quali in favore di coppie che hanno dato disponibilità all’adozione nazionale, in una proiezione di una stabilità di vita del minore e in previsione di eventuale apertura dello stato di adottabilità.

In generale si è ormai da tempo realizzata la “giurisdizionalizzazione” del processo civile minorile, grazie all’esistenza di apposito albo di difensori di Ufficio, nonchè alla collaborazione del Foro Lucano, con cui sono in corso delle intese per riattivare la formazione di difensori specializzati. Dovrà essere aggiornato l’elenco dei curatori speciali dei minori.

Quanto ai procedimenti relativi alle cosiddette “misure amministrative” ex art. 25 L.1404/1934, la cui apertura può essere determinata anche dalla notevole conflittualità tra genitori e figli in età adolescenziale, nel periodo precedente erano pendenti n. 13 procedimenti, mentre constano n. 17 nuove iscrizioni (n. 13 a.g. 2019-20) e n. 18 definiti nel periodo di riferimento, con una pendenza alla fine del periodo pari a n. 12 (all. Q2 bis). I ricorsi per misure amministrative vengono proposti per irregolarità di condotta del minore, spesso legate alla commissione di reati e dunque alla pendenza di un procedimento penale, ovvero alla commissione di atti di bullismo o di violenza in danno dei familiari, allorquando non siano legati a criticità nella capacità genitoriale o a situazioni di disagio familiare.

Con riferimento ai procedimenti di autorizzazione all’accesso alle origini di

riferimento, a fronte di n. 3 sopravvenienze e n. 2 definizioni. Si segnala che alcuni interpelli di madri anonime sono stati eseguiti su rogatoria di altri tribunali per i minorenni.

Non si è proceduto all’elaborazione di un protocollo relativo alle modalità di interpello, in presenza di una casistica così limitata. L’uniformità della loro trattazione è garantita dalla loro attribuzione al Presidente, secondo la proposta tabellare relativa al corrente triennio.

Quanto alle procedure relative allo stato di adottabilità (titolo II, capo II L.

184/1983) si evidenzia che ogni collocamento in comunità di minori adottabili (peraltro in numero esiguo) e non inseriti in famiglie aspiranti all’adozione risulta motivato dalle particolari condizioni di salute fisica o psichica che ne rendono particolarmente difficile l’affidamento, come risulta dal verbale relativo alle ispezioni semestrali, eseguite dal Procuratore della Repubblica per i minorenni, presso le strutture di accoglienza.

Nell’a.g. 2020-21 sono sopravvenuti n. 8 procedimenti per la dichiarazione di adottabilità (all. Q2), di cui sono stati esauriti n.13 e ne residuano pendenti n. 7 (a.g.

2019-20 n. 16 sopravventi , n.10 esauriti, n.12 pendenti finali; a.g. 2018-19 n. 14 sopravvenuti , n. 10 esauriti, n. 6 pendenti finali).

Vi è peraltro un certo numero di minori ‘grandicelli’ che presentano rilevanti problematiche psico-fisiche o appartenenti a nuclei familiari problematici, con i quali intrattengono delle relazioni affettive significative. Nonostante tutto l’impegno profuso dal tribunale, non è agevolmente realizzabile un percorso di affidamento etero-familiare, con il conseguente prolungamento dei tempi di istituzionalizzazione del minore. Sempre carenti sul territorio le politiche sociali volte a implementare lo strumento dell’affidamento etero-familiare, nonostante l’operatività delle linee guida volte alla diffusione sul territorio lucano della cultura dell’istituto dell’affido familiare e l’attività di raccordo posta in essere dalla scrivente con associazioni del privato sociale fuori dal territorio lucano.

Il lavoro dei Servizi Sociali e dei Consultori Familiari si è normalizzato, rispetto all’inevitabile rallentamento durante il lockdown.

Da tempo è stato concordato e diffuso un modello di relazione psico-sociale relativo alle coppie che hanno fatto domanda di adozione.

Nell’arco di tempo che interessa le domande di adozione nazionale ex art. 22 pendenti sono n. 499 (al 30.6.2020 n. 554, al 30.6.2018 n. 569). Si consideri che vi è possibilità di rinnovo triennale e nell’anno 2020-21 sono state esaurite n. 221 domande.

Nell’ambito dell’Ufficio del Processo è operativo uno sportello informativo e di ascolto relativo alle adozione, tenuto dai giudici onorari dedicati e coadiuvati dal personale di cancelleria, ove si tengono mensilmente delle riunioni informative per le coppie, anche per sopperire alle carenze delle politiche sociali sulle adozioni nel territorio.

Si registrano n. 38 sopravvenienze quanto alle istanze di idoneità all’adozione internazionale e n. 48 pendenze finali, a fronte di n. 50 pendenze iniziali.

Sono stati pronunziati n. 31 decreti di idoneità all’adozione internazionale, a fronte dei 24 del periodo precedente, nonché n. 21 decreti di trascrizione di provvedimenti pronunziati dalla Autorità straniera.

Sono state pronunciate n. 9 sentenze di adozione nazionale (n. 3 sentenze a.g.

2019-20), n. 5 sentenze di adozione in casi particolari, n.10 affidamenti preadottivi (n.

5 a.g. 2019-20).

Vi è una ripresa dell’attività, a fronte della notevole flessione delle domande di

adozione riscontrata nello scorso anno, chiaramente imputabile agli effetti della pandemia. Il lockdown ha comportato una quasi sospensione dell’attività dei servizi e del tribunale nel settore relativo alle istanze di adozione.

Sono pervenute n. 5 istanze di adozione in casi particolari ex art. 44 lett. b) e tenuto conto della pendenza iniziale (n.1) residua una pendenza finale di 1 sola istanza, essendo state definite n. 5 (all. Q1).

Una sola domanda di adozione ex art. 44 lett d) è stata è proposta, n. 1 definita, n.

1 pendente finale.

Non risultano nell’anno 2020-21 provvedimenti relativi ai cosiddetti ‘orfani speciali’

ovvero i minori figli di vittime di violenza domestica, che nello stesso momento hanno perso la madre, uccisa dal padre, e il padre in quanto detenuto o suicida, spesso spettatori muti di crimini efferati.

A tale proposito si segnala che non vi è ancora una sufficiente sensibilità per i fattori di protezione di questi orfani, affidati a figure parentali accudenti (nonni, zii, fratelli), che devono essi stessi elaborare il lutto per la tragica scomparsa della persona cara; né si forniscono le necessarie informazioni agli interessati sui sostegni economici e giuridici che la legge prevede.

E’ entrato in vigore il 16 luglio 2020, ma poco noto, il decreto interministeriale 21 maggio 2020, n.71 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale-Serie Generale n.164 dell’1 luglio 2020, che rende operative le norme che prevedono alcuni benefici a favore degli orfani di crimini domestici minorenni o maggiorenni non economicamente autosufficienti.

Sono previsti:

1) un sostegno di 300 euro mensili per ogni minorenne alle famiglie affidatarie (anche di parenti) degli orfani dei crimini domestici e – soltanto per il triennio 2018-2020 – contributi per spese mediche e assistenziali;

2) misure per il sostegno del diritto allo studio, con l’erogazione di borse di studio e la frequenza gratuita o semigratuita presso convitti, educandati o altre istituzioni educative, anche in base a convenzioni stipulate dal Commissario per le vittime dei reati di tipo mafioso e intenzionali violenti;

3) iniziative di orientamento, formazione e sostegno per l’inserimento nel mondo lavorativo e incentivi alle assunzioni, erogando ai datori di lavoro fino al 50% dei contributi versati, per un periodo massimo di 36 mesi.

I benefici sono cumulabili tra loro e le domande per le prime due misure di sostegno vanno trasmesse alla Prefettura, competente per il successivo inoltro al Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e intenzionali violenti.

4.1.5.2 Tribunale per i Minorenni di Potenza – settore penale

Si annovera nel settore penale un complessivo numero di n. 298 iscrizioni contro le n. 256 iscrizioni dell’anno scorso, registrandosi un lieve incremento.

Rispetto al periodo precedente è crescente l’allarme sociale sia per l’aumento del numero di reati commessi da minori, sia per la qualità delle imputazioni. La tipologia

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