CAPITOLO SECONDO IL BILANCIO DELL’INTANGIBILE
2.3 Elementi qualificanti della sua struttura
Nato nei paesi scandinavi, tale strumento si fa strada anche in Italia sempre con maggiore forza. Nel bilancio in oggetto di trattazione vengono analizzate tutte le componenti intangibili di creazione del valore e delle sue componenti, e la gestione delle stesse.
Il bilancio dell’intangibile contiene informazioni riguardanti le relazioni con gli stakeholder, i processi e le tecnologie adottate nella struttura organizzativa, e viene suddiviso in tre macrocategorie: capitale relazionale, capitale strutturale e capitale umano, a cui si aggiunge un’ulteriore categoria: quella del capitale delle relazioni sociali, secondo il modello proposto dalla società di consulenza Summit, diretta da Franco D’Egidio.
Come si è visto nel primo capitolo, il capitale umano è l’elemento basilare del capitale intellettuale, le cui caratteristiche sono da ritrovarsi nelle competenze, negli atteggiamenti mentali e nella vivacità intellettuale delle persone che lavorano in azienda71.
Il capitale strutturale è l’insieme dell’organizzazione, l’innovazione, la cultura presente nell’impresa, messe a disposizione degli individui.
Il capitale relazionale è l’insieme delle relazioni che l’azienda instaura con gli stakeholder. I fattori determinanti per questo ambito sono i rapporti contrattuali, le sinergie e i valori condivisi con il proprio pubblico.
70 Dati su listino Summit, fonte www.summit.it.
71 La vivacità intellettuale è da intendersi come la capacità di trasformare tutte le conoscenze
Si diceva poc’anzi che D’Egidio in una delle sue ultime pubblicazioni72 ha
individuato una ulteriore sezione che fa parte del capitale intellettuale, cioè il capitale di relazioni sociali, da intendersi come lo sviluppo di relazioni sociali determinate dalle relazioni interpersonali e da un’identità condivisa, vale a dire quando un gruppo sta bene insieme tende a sviluppare un’identità comune, costituita da valori, linguaggi e obiettivi comuni. Questi tre punti rappresentano i principi fondamentali del capitale delle relazioni sociali.
Graficamente secondo il modello ICV della Summit si avrà questa situazione:
Tab. 5- Fonte: La nuova bussola del manager, F. D’Egidio, pag. 153.
Le prime sottoclassi, quelle in giallo, corrispondono alle parti degli asset intangibili propriamente che si possono misurare facilmente; la seconda fascia, in azzurro, rappresentano gli attivatori del capitale intangibile, consentono, cioè, a questi di produrre valore; la terza fascia, in rosa, rappresentano i
72 Cfr. D’EGIDIO F., La nuova bussola del manager, Etas Milano, 2003.
Capitale intellettuale
Capitale
umano Capitale delle relazioni sociali
Capitale
strutturale relazionale Capitale Capitale finanziario Competenze Atteggiamenti mentali Vivacità intellettuale Competenze sociali Relazioni interpersonali Identità condivisa Organizzazio ne Cultura Innovazione Rapporti contrattuali Sinergie Valori condivisi
trasformatori, elementi che sono capaci di trasformare il capitale umano ad esempio in capitale di relazioni sociali o strutturale.
Per arrivare a sviluppare il bilancio dell’intangibile, tappa fondamentale è quella di identificare gli indicatori intangibili. Ma prima occorre effettuare una serie di analisi che vanno da un attento studio del piano strategico dell’organizzazione, in modo da fornire differenti spunti per individuare tali indicatori. Bisogna partire essenzialmente dalle attente osservazioni sulle priorità nelle diverse aree di business, affinché vengano redatti i piani d’azione, e dunque capire su quali grandezze si può lavorare per raggiungere gli obiettivi strategici e operativi. Studiando queste grandezze è possibile accertare un gruppo di indici, spesso correlati alle linee strategiche dell’organizzazione.
Successivamente si analizzano i processi di business, ovvero si passa all’analisi dei vari passaggi che compongono l’attività dell’azienda, esplicitandoli con l’aiuto di grafici che indicano tutte le fasi del processo. Da ciò possono derivare gli indicatori necessari alla formazione del bilancio dell’intangibile. Naturalmente, poi, si passa alla selezione di alcuni di essi scegliendo solo quelli ritenuti interessanti ai fini intangibili.
Ulteriore fase è l’analisi dei generatori di valore, ossia per ogni caratteristica si evidenziano gli aspetti basilari intesi come fatti obiettivamente esaminabili, e si determinano i possibili parametri di valutazione che genereranno gli indicatori utili per la determinazione del bilancio dell’intangibile.
Degno di nota è l’ultimo passaggio, ovvero le modalità e il processo di individuazione degli indicatori e la loro selezione. Secondo il modelli ICV elaborato dalla Summit gli indicatori si scelgono in base a quattro ambiti: fattori critici di successo, categorie del capitale intellettuale, funzione delle componenti del capitale intellettuale e tipologia degli indicatori. Ad esempio per la tipologia gli indicatori sono stati suddivisi in indicatori di crescita, di efficienza, di sostenibilità, perché è di fondamentale importanza riuscire ad avere una distribuzione del genere, in quanto normalmente si tende ad
evidenziare e a dare maggior peso all’efficienza, a scapito della sostenibilità e della crescita nel tempo.
Seguendo le linee dettate e sviluppate dagli standard internazionali, ogni indicatore deve essere coerente (consistency) con il business dell’azienda, deve essere rilevante (relevance), cioè in grado di fornire informazioni utili, deve porre massima accuratezza nella rilevazione (accuracy). Quell’indicatore che risponde a tali caratteristiche può definirsi come intellectual key indicator e sono calcolati confrontando diversi periodi di gestione attraverso il benchmarking interno, così da ottenere dati più reali possibili73. I key indicator sono considerati unici, distintivi per ogni singola organizzazione, anche se alcuni di essi, come il turnover dei dipendenti o la crescita del know-how, sono utilizzati per ogni azienda.
Dopo che sono stati identificati gli indicatori chiave si può stilare il bilancio dell’intangibile sulla base di questi. Da notare che i dati raccolti per la stesura del bilancio dell’intangibile possono essere utilizzati anche per realizzare il bilancio sociale o il bilancio di sostenibilità, se ciò rientra negli obiettivi di comunicazione nei confronti dei propri stakeholder.